Campione del mondo che gioca ancora a 44 anni: l’assurda carriera di Gigi Buffon
10 min readNato a Carrara il 28 Gennaio 1978 Gianluigi Buffon, detto Gigi, è stato ed è ancora oggi considerato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio italiano. Considerato da molti uno dei più grandi portieri della storia, se non il più grande, nella sua carriera ha ottenuto praticamente qualunque titolo ottenibile da un un calciatore, a livello nazionale ed internazionale: durante la sua carriera, a livello nazionale, ha vinto 6 coppe Italia (record condiviso con Roberto Mancini), 7 Supercoppe italiane (record assoluto per un singolo giocatore), 10 campionati italiani (altro record), 1 Supercoppa francese ed 1 campionato francese (entrambi ottenuti durante il suo periodo al PSG). A livello internazionale ha vinto 1 coppa Uefa, mentre a livello personale ha vinto una serie infinita di titoli: è stato inserito 3 volte nel team of the year dall’ESM, è stato eletto per 3 volte miglior giocatore UEFA (da cui è stato inserito anche 5 volte nella squadra dell’anno), nel 2004 è stato inserito nel FIFA 100, una lista che comprende i giocatori considerati tra i migliori della storia, ha ottenuto 1 premio Yashin nel 2006 (anno della vittori del mondiale), e una serie innumerevole di altri premi (se foste interessati, vi consiglio di cercare su internet per vedere nei dettagli il suo palmares). Sicuramente, però, la sua più gande vittori fu l’indimenticabile mondiale del 2006, in cui trionfò e venne inserito nell’All Star Team dei mondiali di quell’anno, oltre ad aver vinto il premio come miglior portiere del mondiale. L’unico suo rimpianto, ha ammesso più volte, è di non aver mai vinto la Champions League.
Gli inizi
Inizia a giocare a calcio nella scuola calcio Canaletto, una società di calcio dilettantistica della Spezia.
All’età di 13 anni, viene acquistato dal parma per 15 milioni di lire. Dopo aver iniziato a giocare da centrocampista, si appassiona al ruolo del portiere dopo aver giocato in porta in una partita in cui entrambi i portieri erano infortunati. Dopo questa partita giocò stabilmente tra i pali ispirato – rivelerà poi- dalla figura del portiere camerunense N’Kono, guidato dal preparatore dei portieri Ermes Fulgioni e Villiam Vecchi. A causa dell’infortunio del portiere titolare Luca Bucci, Buffon venne chiamato in prima squadra ancora minorenne, ed esordì in serie A in una il 19 Novembre 1995, in una partita contro il Milan, terminata senza reti, dove il giovane portiere risultò come uno dei migliori in campo. Subirà il suo primo goal, siglato da Ciro Ferrara, contro la Juventus nella partita seguente, terminata 1-1.
Nella stagione 1996-97 diventò stabilmente il titolare della formazione gialloblu, dove militerà fino al 2001 vincendo 3 titoli (tutti in un unica stagione, la Coppa UEFA, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana).
La Juventus (2001-2011)
Il 3 Luglio 2001 la Juventus acquistò a titolo definitivo Buffon, comprato per 75 miliardi di lire più il cartellino di Jonathan Bachini, diventando così l’acquisto più costoso della storia della società. Durante questa stagione vincerà il suo primo scudetto, ai danni di un Inter superato all’ultima giornata.
L’anno dopo vincerà la Supercoppa italiana e lo scudetto, perdendo però ai rigori la finale di Champions contro il Milan, dove farà una delle parate più belle della sua carriera (riconosciuta da lui stesso) su un tiro di Filippo Inzaghi e parerà 2 dei rigori finale (quelli tirati da Clarence Seedorf e K’akhaber K’aladze).
Nel 2003 vinse la Supercoppa italiana (effettuando una parata decisiva sul tiro di Cristian Brocchi), ma si classificòsolo terzo in campionato.
Le stagioni 2004-2005 e 2005-2006 furono tra le più turbolente della sua carriera. Con Fabio Capello in panchina, vinse si 2 scudetti, ma essi vennero poi revocati per le vicende di calciopoli, ed inoltre rimediò un infortunio alla spalla nella 2005-2006 durante uno scontro Kakà nel torneo Berlusconi. Tornato dall’infortunio, decise di continuare la sua avventura con la Juventus nonostante la retrocessione in serie B, venendo ringraziato dalla stessa società che, dopo aver acquistato una pagina di ognuno dei 3 quotidiani sportivi nazionali (la Gazzetta dello Sport, Tuttosport e il Corriere dello Sport), fece scrivere su queste pagine la seguente frase: «La tua maglia dice chi sei. La società, i compagni, i tifosi e i partner ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno». Il 18 Novembre ricevette la prima espulsione della sua carriera per via di un fallo sull’attaccante dell’AlbinoLeffe Nicola Ferrari.
A fine stagione la Juventus riuscirà a tornare in serie A nonostante la penalizzazione.
Negli anni successivi, Buffon fu preda di diversi acciacchi fisici, che lo costrinsero a saltare diverse partite. Per la Juventus furono anni altalenanti dato che, dopo un secondo e un terzo posto ottenuti nel 2007-2008 e 2008-2009, si classificò settima per 2 stagioni di fila
La Juventus (2011-2018)
L’arrivo di Antonio Conte sulla panchina della Juventus segnò una scolta nella carriera di Buffon. Divenuto capitano nel 2012 dopo l’addio di Alessandro Del Piero, tra il 2012 ed il 2014 vinse tre scudetti e due Supercoppe italiane. Mantenne inoltre la sua porta inviolata per 745′, stabilendo così il sesto record nella storia della serie A.
Con l’arrivo di Massimiliano Allegri (acciughina per gli amici) sulla panchina della Juventus, Buffon iniziò il periodo più prolifico della sua carriera: nella stagione dell’esordio di Allegri, la Juventus si aggiudicò lo scudetto e la coppa Italia, perdendo però la finale di Champions League 3-1 contro il Barcellona.
Il 2015-2016 fu l’anno dei record per Buffon: l’8 Agosto vinse la Supercoppa italiana (la sesta personale), eguagliando il record di Dejan Stankovic nella classifica di trofei vinti di questo tipo. Il 21 Agosto, nella gara casalinga pareggiata 0-0 contro il Borussia M’gladbach, ottiene il primato di minuti giocati con la maglia bianconera, superando Alessandro Del Piero. A partire dal 10 Gennaio 2016, per Buffon cominciò un lungo periodo di imbattibilità, che lo portò a superare 2 record: l’11 marzo, a seguito della vittoria per 1-0 contro il Sassuolo, diventa il portiere con la più lunga striscia di imbattibilità in Serie A nella storia della Juventus, superando il precedente primato di Dino Zoff. Il 20 marzo, in Torino-Juventus, battè anche il record assoluto della massima serie (stabilito da Sebastiano Rossi nel 1994), migliorandolo fino a 974 minuti, quando subì su rigore il gol di Andrea Belotti. Durante questa stagione vinse il campionato e la coppa Italia.
Nella stagione 2016-2017, con il pareggio per 1-1 con il Lione, Buffon raggiunse quota 100 presenze in Champions League (esclusi i preliminari). Il 23 Dicembre perse ai rigori la finale di Supercoppa contro il Milan. L’8 Aprile 2017 ottenne il secondo posto della classifica giocatori con più presenze della storia della serie A (616), superando Javier Zanetti. A fine stagione otterrà il sesto campionato di fila e la coppa Italia (non giocando nessuna partita). Perderà però la finale di Champions per 4-1 contro il Real Madrid, arrivando così a quota 3 finali perse dopo quella col Milan nel 2003 e contro il Barcellona nel 2015. L’estremo difensore bianconero verrà comunque premiato come miglior portiere del torneo.
Durante la stagione 2017-2018, la diciassettesima per lui in maglia bianconera, comincerà a contendere la titolarità tra i pali della Juventus con il polacco Wojciech Szczęsny. Durante questa stagione vincerà la quarta coppa Italia e il settimo scudetto consecutivo, diventando così, insieme ai compagni di squadra Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio, uno dei pentacampioni d’Italia di questo ciclo bianconero. In questa stagione avverrà anche un fatto destinato a rimanere nella storia della Champions League: all’andata dei quarti di finale contro il Real Madrid la Juve perse 3-0 in casa, salvo poi rischiare il recupero al ritorno al Bernabeu; durante quella partita, la Juventus fece una rimonta clamorosa, arrivando a condurre 3-0 al 93′ grazie alle reti di Mario Mandzukic, Higuain e Matuidi. All’ultimo giro di lancette, però, successe il fatto: l’arbitro Oliver (che nel post partita Buffon definirà “con un bidone della spazzatura al posto del cuore”) fischia un rigore dubbio per un fallo in area di Benatia. Buffon viene espulso per proteste, prendendosi 3 giornate di squalifica, e un Cristiano Ronaldo che a breve sarebbe diventato bianconero realizza il rigore della definitiva sconfitta per la Juventus. Questo fatto è destinato a rimanere ancora a lungo impresso nella memoria dei tifosi juventini.
Il 19 Maggio 2018, un Buffon ormai in scadenza di contratto gioca l’ultima sua partita in maglia bianconera contro il Verona, ricevendo un ovazione del pubblico bianconero e non, dato che qualunque tifoso probabilmente si commosse di fronte alle immagini di Buffon mentre faceva il giro dello stadio per salutare i tifosi.
Il finale di carriera (e il presente)
Dopo essersi svincolato il 1 Luglio 2018 dalla Juventus, Buffon fece una parentesi si un anno al PSG, dove si alternò fra i pali della squadra parigina con Alphonse Areola. Durante questa breve parentesi vinse il campionato e la coppa di Francia, venendo però eliminato agli ottavi di Champions League (in parte anche per un suo errore) per 3-1 dal Manchester United, che ribaltò così il 2-0 dell’andata.
Dopo questa parentesi, nella stagione 2020-2021 tornò alla Juventus. Il 28 settembre, nella partita contro la Spal, raggiunse la 903ª partita con squadre di club, superando il precedente primato appartenuto a Paolo Maldini. 66] Il 12 novembre, disputando all’età di 41 anni, 10 mesi e 13 giorni la partita di Champions League contro il Bayer Leverkusen, diventa il secondo giocatore più anziano a essere sceso in campo in tale competizione. Il 18 Dicembre, contro la Sampdoria, diventò il giocatore con più presenze della storia della Juventus (superando Alessandro Del Piero). Il 4 Luglio 2020 ottenne il record assoluto di presenze in serie A (648), superando Paolo Maldini. L’11 Maggio 2021 annunciò il definitivo addio alla Juventus, diventando il giorno seguente, nella partita contro il Sassuolo, il più anziano portiere a parare un rigore nella storia della serie A, all’età di all’età di 43 anni e 104 giorni. Durante quella stagione vinse anche la sua sesta coppa Italia.
Il 17 Giugno 2021, dopo aver annunciato di non voler rinnovare il contratto con la Juventus, arrivo l’annuncio del suo ritorno al Parma dopo vent’anni, club in cui milita attualmente, diventandone il capitano. Il 5 Febbraio 2022 ha raggiunto quota 500 clean sheet in carriera.
Il mondiale del 2006
Dal punto di vista della nazionale, Buffon non ebbe molti successi (ricordiamo la mancata qualificazione al mondiale 2018), tranne per un eccezione: il mondiale del 2006. Il girone si presento abbastanza semplice per gli azzurri, sorteggiati con USA, Repubblica Ceca e Ghana. Alla prima partita gli azzurri trionfarono sul Ghana per 2-0 grazie ai goal di Andrea Pirlo e Vincenzo Iaquinta. Nella seconda partita l’Italia, dopo essere passata in vantaggio grazie al goal di Alberto Gilardino, pareggio con 1-1 contro gli Usa per colpa dell’autorete di Cristian Zaccardo (partita con un tale livello agonistico che si concluse in 10 contro 9). All’ultima giornata Gli azzurri erano costretti a vincere per evitare di incontrare il Brasile agli ottavi. Vinsero per 2-0 grazie alla rete nel primo tempo di Marco Materazzi (subentrato a nesta per via di un infortunio) e all’87 di Filippo Inzaghi. Azzurri che quindi passarono il girone da primi con 7 punti.
Agli ottavi l’Italia incontrò l’Australia, avversario abbastanza agevole sulla carta, ma che si rivelò più ostico del previsto: Italia che si ritrovò a giocare in 10 dal primo tempo per via dell’espulsione di Marco Materazzi, vinsero solo grazie ad un calcio di rigore realizzato da Francesco Totti.
Ai quarti l’Italia si scontrò con (ironia della sorte) l’Ucraina, che battè abbastanza agilmente grazie alla rete dopo pochi minuti di Gianluca Zambrotta e alla doppietta di Luca Toni.
Nelle semifinali ci fu una classica partita delle nazionali: Italia-Germania. Risultato che al 90′ rimase sullo 0-0, ma al 119′ l’Italia trovò la rete del vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Fabio Grosso, che esultò con urlo che ricordò a molti quello di Marco Tardelli nella finale dell’82. Germania che, sbilanciata in attacco, lasciò molti spazi invitanti alla formazione azzurra negli ultimi minuti, che trovò il goal del raddoppio su contropiede con Alessandro del Piero.
La finale fu una di quelle finali destinate ad essere ricordate nella storia. Stiamo parlando di Italia-Francia.
Venne giocata il 9 Luglio all’Olimpyastadion di Berlino, con l’Italia in cerca della rivincita sulla Francia dopo l’Europeo del 2000. La Francia partì subito cattiva, trovando il vantaggio al 7′ con Zinedine Zidane. l’talia reagì, con Marco Materazzi che al 19′ trovò il pareggio. Dopo un primo tempo arrembante, l’Italia nel secondo tempo si chiuse, vedendosi anche annullato un goal per fuorigioco, ma rischiando molto: solo Gianluigi Buffon, il protagonista del nostro articolo, riuscì a salvare il risultato grazie ad una stupenda parata su un colpo di testa di Zidane, che aveva colpito liberissimo da centro area. Al 111′, però, accadde il fatto probabilmente più memorabile della partita: Zinedine Zidane venne espulso per aver tirato una testata a Marco Materazzi, l’autore del goal del pareggio. Si andò ai rigori, dove al quarto tiro l’Italia era in vantaggio per 4-3 (Trezeguet aveva colpito la traversa, mentre per l’Italia avevano segnato Pirlo, Materazzi, De Rossi e Del Piero), e Fabio Grosso segnò il rigore del definitivo 5-3. L’Italia così si ritrovò per la quarta volta sul tetto del mondo. Buffon, che in quel mondiale fu decisivo, ottenne il premio di miglior portiere del torneo e quell’anno si classificò secondo al pallone d’oro, dietro solo al connazionale Fabio Cannavaro.
Questa, signori era la storia di Gianluigi Buffon, uno dei più grandi giocatori della storia dell’Italia e, a detta di molti (compreso me) il miglior portiere della storia.
Fonti: Wikipedia e la Gazzetta dello Sport