Dicembre 21, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

“Questa è stata casa mia” Insigne saluta Napoli dopo 10 anni fantastici

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Oggi, 15 maggio 2022, Lorenzo Insigne ha dovuto salutare il suo pubblico allo Stadio Diego Armando Maradona dopo essere sceso in campo con la squadra della sua città per più di 330 volte. E’ stato un addio (sperando che sia soltanto un arrivederci) molto commovente e il capitano del Napoli, spesso, non è riuscito a trattenere le lacrime. Con i suoi tifosi, ha condiviso alcuni momenti splendidi e altri negativi, com’è giusto che sia nella carriera di ogni giocatore, specialmente in quella di uno come lui, che di battaglie con gli Azzurri ne ha vissute davvero tante. La scelta di lasciare Napoli è criticabile, ma non ha più senso stare a discutere su chi avrebbe potuto fare la cosa migliore tra il giocatore e la società. Lorenzo Insigne sarà un giocatore del Toronto e dovremo farci l’abitudine. E’ sbagliato fare paragoni tra il giocatore azzurro e altre leggende come Maldini, Totti, Bergomi o Del Piero perchè quella del capitano con la maglia numero 24 è stata semplicemente una scelta. Ed è assurdo dire:”Va a giocare al Toronto solo per i soldi” perchè è una mancanza di rispetto nei confronti di un fantastico calciatore che ha dato tutto e ha provato per questo lunghissimo pezzo della sua carriera a portare la squadra della sua città in alto, facendo spesso la miglior cosa possibile per i suoi compagni. Poi, va sottolineato il fatto che, nonostante lascerà Napoli (e ha promesso che ci tornerà), andrà a giocare in una squadra che milita in un campionato non del livello della Serie A, ma dove si divertirà.

La partita

Parlando della partita, va assolutamente sottolineato come i tifosi abbiano voluto salutare il loro capitano andando in tantissimi allo stadio, non pensando per una volta alla classifica ma al valore che aveva questa sfida contro il Genoa per il loro numero 24. Il giro di campo finale è stato splendido e i sostenitori della squadra di Spalletti hanno lanciato al loro idolo diverse sciarpe e Insigne le ha raccolte e ne ha indossata una, poi ha salutato il suo pubblico con le lacrime che gli scendevano dagli occhi. Lacrime che poi non è riuscito a contenere neanche al momento dell’intervista post-partita, ma che fanno capire, per l’ennesima volta, quanto questo giocatore sia legato alla sua città. E sarà legato a Napoli per sempre. Nonostante il 3-0, per la squadra partenopea non è stata una partita semplicissima, come potrebbe sembrare dal risultato. D’altronde, gli Azzurri avevano davanti una squadra come il Genoa che non era di certo venuta allo stadio Diego Armando Maradona in vacanza, dato che questa era una sfida fondamentale per la salvezza. I Rossoblù hanno provato a rendersi pericolosi e qualche occasione l’hanno avuta, ma sono usciti dal campo con una sonora sconfitta e le 3 reti messe a segno dalla squadra di casa spediscono, quasi sicuramente, il Genoa in Serie B, dato che manca soltanto la certezza matematica. Il Napoli ha fatto sicuramente una buona partita e, visto che era una giornata dedicata al suo capitano, era obbligato a vincere. Senza parlare in maniera troppo dettagliata della partita, dato che il tema della sfida di oggi era un altro, va detto che questa squadra, quando caricata in maniera così forte dal suo pubblico, è veramente incontenibile. E’ una questione non solo di rumore dei tifosi, ma anche di capienza dello stadio, ma, particolarmente quest’anno, si è visto molto come la squadra di Spalletti, le due milanesi, e la Roma riescano a fare molti più punti in casa, grazie al loro pubblico.

L’ultimo gol a Napoli

L’ultima partita nel suo stadio è stata veramente spettacolare, sicuramente per via dell’atmosfera, ma anche per via di quello che ha provato la leggenda del Napoli. E’ sceso in campo ed è stato premiato con un trofeo gigantesco, proprio a celebrare gli splendidi ed indimenticabili anni vissuti, e poi è stato beccato dalle telecamere più volte con gli occhi lucidi. Esiste un modo migliore di lasciare il proprio pubblico con un gol? No. Ed Insigne è riuscito a segnare anche oggi. Dopo poco più un’ora di gioco, il VAR ha assegnato un calcio di rigore per fallo di mano, che, inizialmente, il direttore di gara non aveva visto. Il numero 24 ha dunque posizionato la palla sul dischetto e ha preso la rincorsa, ma, sfortunatamente, ha colpito il palo. Ma non poteva finire così. Il VAR ha segnalato all’arbitro che il modo in cui era stato battuto il calcio di rigore non era regolare, dato che, al momento del tiro, c’erano diversi giocatori all’interno dell’area di rigore. Così, il destino ha deciso di dare al giocatore del Napoli una seconda chance e, questa volta, calciando il rigore dalla stessa parte, ma mettendo la palla sotto l’incrocio dei pali, il capitano della squadra allenata da Spalletti ha trovato il gol del 2-0 ed anche l’ultimo nel suo stadio. All’88’, proprio il mister del Napoli ha deciso di sostituirlo per fargli prendere gli applausi del suo pubblico, che l’ha salutato in una maniera fantastica e ha accompagnato la sua uscita dal campo con un calore magnifico.

Il giro di campo

A partita finita, il capitano della squadra partenopea ha ricambiato l’affetto datogli da i suoi tifosi con un giro di campo e ha salutato tutti i tifosi presenti allo stadio che hanno voluto vedere uno dei giocatori più rappresentativi della storia del Napoli per l’ultima volta in casa. I sostenitori azzurri hanno poi lanciato le loro sciarpe e, chiaramente, il numero 24 non ha potuto fare altro che raccoglierle, poi ne ha indossata una, ha lasciato le altre agli steward lì vicini e ha applaudito il suo fantastico pubblico.

Le parole rilasciate a DAZN

“Lorenzo, ascoltiamo le tue parole. Ascoltiamo le tue emozioni. Penso che sia quasi impossibile descriverle in questo momento, ma ti chiedo di provarci”.

“Ringrazio tutti i tifosi che oggi sono venuti allo stadio ad incitarmi. Per me, da napoletano, è una gioia immensa e indescrivibile e, come ho detto pochi giorni fa, Napoli è casa mia. Appena avrò tempo, la prima cosa che farò sarà tornare qua, perchè qua, ti ripeto, è casa mia e non li dimenticherò mai”.

“Se ti guardi indietro, quali sono, secondo te, i momenti più belli e quelli che porti nel cuore? Saranno tantissimi, però ti chiedo uno sforzo”.

“Come hai detto tu, sono tantissimi, però io non voglio ricordare solo vari episodi, ma tutti i dieci anni che ho trascorso qua. Come ho scritto nella lettera, ci sono stati momenti belli e momenti meno belli, però siamo sempre stati uniti insieme ai tifosi e quella è la cosa più importante”.

“Perchè, in tutti questi anni, hai sempre anteposto il Napoli senza mai lasciarlo? Sei diventato un grande giocatore, ma hai rifiutato praticamente tutte le offerte e sei rimasto fino a questo momento, perchè? Troppo forte l’amore per questa maglia, Lorenzo?”

“Sì, è troppo forte l’amore per questa città, per questa maglia, però ci sono dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. Purtroppo, abbiamo fatto questa scelta insieme alla società e per me non ci sono problemi, però siamo contenti sia io che loro. Io ho dato tutto per questa maglia in questi dieci anni, non ho rimpianti e spero che anche i tifosi la pensino come me. Io, oggi, oltre a dire “grazie” a tutta questa gente, non posso dire altro perchè veramente mi hanno dimostrato l’affetto nei miei confronti e lo porterò per sempre dentro”.

“C’è qualche persona in particolare, all’interno della società o magari tra gli allenatori che ti hanno aiutato e che ti hanno fatto migliorare, al quale vuoi dire “grazie”?”

“Il grazie va a tutti gli allenatori che ho avuto qua, che, pure in questi giorni, hanno speso belle parole per me: Benítez, Sarri, Hamsik, Callejon, Albiol, Reina… tutti. Hanno speso tantissime parole belle per me, vuol dire che, in questi dieci anni, qualcosa di buono ho fatto e io, come ho detto, porterò sia i vecchi compagni che i nuovi, sia i vecchi che i nuovi allenatori, presidente, vice… tutti nel mio cuore perchè questa è stata, per 10 anni, casa mia. Al di là della prima squadra, ho fatto anche il settore giovanile qua e grazie, grazie, grazie.”

“Qua ci sono i tuoi figli, sono emozionati quasi quanto te, cosa dirai a loro, magari fra qualche anno, per spiegare chi è stato papà per questa squadra, per questa città, per questo popolo?”

“Spero che, quando cresceranno, si parlerà ancora del papà nel Napoli. Spero di aver lasciato un grandissimo ricordo, poi, per i miei figli, c’è tempo per parlargli. Oggi, sicuramente, vedranno tante scene da qua ai prossimi in televisione della mia ultima partita qua e capiranno tutto. Capiranno cos’è l’ambiente-Napoli e cos’è Napoli per me”.

“Ti sarebbe piaciuto chiudere la carriera qua?”

“No, ora non mi va di dire queste cose. Io ho fatto la mia scelta, la società ha fatto la sua, stiamo bene così. Io voglio ricordarmi solo questo momento e godermelo, anche se andrò lontano… il mio cuore è qua, farò sempre il tifo per il Napoli e, appena avrò tempo, dovrò venire qua a vedermi il Napoli in tribuna o in curva perchè è casa mia”.

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