Il Leeds United, i Whites alla ricerca delle conferme – Dalla A alla Z, le storie di tutti i club europei più importanti
5 min readIl Leeds United è una squadra nata a Leeds, una città situata nel West Yorkshire. Attualmente milita in Premier League, la massima serie inglese. L’allenatore è l’americano Jesse Marsch, subentrato alla leggenda del calcio mondiale, e idolo dalle parti di Elland Road, Marcelo Bielsa, esonerato a poche giornate dal termine dell’ultima stagione vista la posizione pericolante di classifica nella quale la sua squadra si era trovata. Il Club, nel suo palmarès, può contare su: tre campionati inglesi (l’ultimo nella stagione 1991-92, un anno prima della nascita della Premier League), una FA Cup, una Coppa di Lega e due Community Shield. A livello internazionale, invece, ha vinto due Coppe delle Fiere e raggiunto la finale di Coppa dei Campioni nella stagione 1974-75 (persa poi 0-2 contro il Bayern Monaco) sotto la guida del mitico Don Revie. Lo stadio di casa della squadra è Elland Road, un impianto con 37.792 posti di capienza.
Le origini del club
La squadra nacque nel 1919 dalle ceneri del Leeds City, primo Club della città e poi radiato dalla federazione inglese per via di presunti pagamenti illeciti per l’acquisto dei giocatori durante la Prima guerra mondiale. Nel 1920 la nuova società, il Leeds United, venne ufficialmente riconosciuta dalla Football Association e poté partecipare ai campionati maggiori. La prima promozione della storia in First Divsion arrivò nel 1924, campionato in cui i Whites, però, rimasero solo due anni. Dopo la Seconda guerra mondiale, la squadra riuscì a tornare nella massima serie solamente nel 1956, spinta dalle giocate del campione gallese John Charles. Il periodo di massimo splendore della storia del Club coincide con l’avvento in panchina di Don Revie, giocatore del Club negli ultimi quattro anni della sua carriera, e manager dei Whites dal 1961 al 1974. Assunto come giocatore-allenatore, Revie riuscì a salvare, nella sua prima stagione, il Leeds dalla retrocessione in terza serie e, nello spazio di soli due anni, era stato capace di trasformare la sua squadra in una delle più vincenti d’Europa. Dopo la promozione in First Division del 1964, infatti, il Leeds non terminò mai una stagione di massima serie sotto il quarto posto in classifica e fu capace di aggiungere a questi piazzamenti importanti anche la bellezza di: due campionati, una FA Cup, una Coppa di Lega, due Community Shield, due Coppe delle Fiere (oltre ad una finale persa) e una finale di Coppa dei Campioni. Un periodo così magico non venne mai più ripetuto dal Club, il quale però tornò tra i grandissimi nomi del calcio inglese verso l’inizio degli anni Novanta.
La storia recente
Dopo alcuni decenni passati spesso e volentieri nelle divisioni minori, il Leeds iniziò a militare stabilmente nella massima serie e, sotto la guida di Howard Wilkinson, nel 1989-90 la squadra ritornò in prima divisione dopo otto anni. Grazie ad acquisti di spessore come quelli del portiere John Lukic, del difensore Chris Wyhte e del centrocampista Gary McAllister, la squadra ottenne buonissimi risultati nella stagione del ritorno in First Division, cosa che convinse la proprietà a continuare ad investire, ingaggiando veri e propri talenti come Rod Wallace e il simbolo del Leeds di quel periodo: Eric Cantona. Questi acquisti portarono alla vittoria tanto della First Division quanto della Charity Shield, la “supercoppa” inglese, oggi conosciuta come Community Shield. Nei primi anni 2000, a seguito di ottimi risultati ottenuti dalla squadra anche in Europa, come le semifinali di Champions League raggiunte nella stagione 2000-2001, la squadra visse gli ultimi anni di gloria. La crisi arrivò a seguito di quelle stesse semifinali, dato che il presidente del club, Peter Ridsdale, si indebitò per tentare di fare una grande campagna acquisti, sperando di rientrare dalle spese tramite i diritti TV. Ma gli scarsi risultati in campionato e la mancata qualificazione alla massima competizione europea non permisero al club di saldare i debiti. Nella stagione 204-2005, a seguito di continui cambi di allenatore, la squadra si trovò retrocessa e molti giocatori decisero di abbandonarla. Nella stagione 2006-2007, i pessimi risultati in Championship e la situazione societaria al limite del collasso portarono il Leeds a entrare in amministrazione controllata, e a subire una penalizzazione di 10 punti in campionato, che risultò poi fatale per la retrocessione in League One (divisione all’interno della quale il Club rimase fino al 2009-10). La squadra, a seguito dell’acquisto del club da parte dell’imprenditore italiano Andrea Radrizzani, riuscì a tornare in Premier solo nella stagione 2019-2020, sotto la guida dell’argentino Marcelo Bielsa
La scorsa stagione
Dopo il 9° posto al ritorno in Premier, la squadra, nella scorsa stagione, si è trovata nuovamente a dover lottare per non retrocedere. Il cammino tortuoso compiuto nella stagione 2021-22, infatti, ha portato anche alla dolorosa separazione tra il Leeds e il suo ormai amatissimo tecnico, Marcelo Bielsa. Il “Loco”, infatti, era stato adottato da tutta la città per la sua semplicità unita a quel pizzico di follia (“locura” in spagnolo, appunto) che aveva però permesso al Club di ritornare in massima serie dopo 16 lunghi anni di inferno. Al suo posto è arrivato l’americano Jesse Marsch, proveniente dalla scuola austro-tedesca della Red Bull (è stato allenatore sia a Salisburgo che a Lipsia) che, nonostante risultati alterni, è riuscito a compiere la missione per la quale era stato assunto: salvare il Leeds United. Con il 17° posto in classifica, infatti, i Whites si sono garantiti un’altra stagione di Premier League, condannando il Burnley alla retrocessione.
Per quanto riguarda la connessione tra Bielsa e la città di Leeds (così come per ciò che concerne il capire che tipo di legame ci sia tra la squadra e la città), vi consigliamo di andare a vedere la serie tv Take Us Home, prodotta e distribuita da Amazon Prime Video.
La prossima stagione
Quest’anno, la proprietà italiana ha già dichiarato di puntare a migliorare il piazzamento precedente, mirando ad una posizione tra la decima e la quattordicesima della classifica (come dichiarato pochi giorni fa dallo stesso Radrizzani ai colleghi di The Athletic). Sul mercato, il Leeds è stato uno dei Club più attivi e, finora, ha messo a segno una serie di ottimi acquisti, come quelli di Brenden Aaronson dal Salisburgo per 32 milioni, di Luis Sinisterra dal Feyenoord per 25 milioni e quello di Tyler Adams dal Lipsia per 20 milioni. Ha inoltre già effettuato una serie di partite amichevoli in cui ha espresso un gioco molto interessante, come dimostrano i risultati: vittorie per 4-0 e 2-1 contro Blackpool e Brisbane Roar rispettivamente, pareggio per 1-1 contro il Crystal Palace e altra vittoria rotonda, questa volta per 6-2 contro il Cagliari. L’unica sconfitta sin qui arrivata è stato lo 0-1 contro l’Aston Villa nella seconda partita della tournée australiana del Club.
Lo sapevate che?
-Dopo la finale di Coppa dei Campioni del 1975, persa 2-0 contro il Bayern Monaco, alla squadra inglese la FIFA impedì di partecipare alle competizioni europee per i successivi quattro anni per via dei disordini creati dai suoi sostenitori;
-Durante il regno di Don Revie il Leeds non terminò mai un campionato di prima divisione sotto alla quarta posizione in classifica, tutt’ora un unicum nella storia del Club;
-Successore di Revie sulla panchina dei Whites fu il leggendario Brian Clough, la cui esperienza a Leeds durò soli 44, sfortunati, giorni: il Club lo esonerò dopo l’ammutinamento dei suoi giocatori che si schierarono contro il manager, convinti che l’unico obiettivo di Clough fosse farli retrocedere.