Totti e quello splendido gol di sinistro al volo contro la Sampdoria
5 min readFrancesco mi è piaciuto subito. Non solo come calciatore ma anche come persona. È un fenomeno, giocatore raro. Sembra quasi che quando è nato, il Padreterno gli abbia detto:”Vai giù e gioca a pallone e basta”. E lui ha fatto quello che gli è stato ordinato
-Gigi Riva
Questa frase può aiutare a farvi capire che tipo di giocatore fosse Francesco Totti. Parliamo di un fuoriclasse, che ha dimostrato tantissime volte nella sua carriera di avere un talento fantastico. Tecnicamente, è stato uno dei più forti di tutti i tempi, che tutti gli amanti del calcio hanno ammirato. Ha giocato negli stadi più prestigiosi del mondo, ma sempre con la stessa maglia addosso. A distanza di qualche anno dal suo ritiro, vale la pena ricordare una delle tantissime giocate magnifiche del numero 10.
Siamo al Ferraris, il 26 novembre 2006, alle 15.00, si gioca Sampdoria-Roma, una partita della 13° giornata di campionato. Non è poco il pubblico presente allo stadio: circa 22.900 tifosi seduti sugli spalti creano una bellissima atmosfera. Walter Novellino schiera un 4-4-2, con Berti tra i pali, una difesa composta da Maggio e Zenoni, che giocano come laterali, e Sala e Falcone al centro della retroguardia. A centrocampo giocano Parola e Volpi e, più avanti, sulla trequarti, Palombo e Delvecchio. Le due punte sono Quagliarella (sì, giocava già ai tempi) e Bonazzoli. Spalletti sceglie un 4-2-3-1 con Doni in porta, in difesa Cassetti sulla destra, Panucci a sinistra e al centro Chivu e Mexes. A centrocampo, partono titolari De Rossi e Pizarro. Poco più avanti, gioca Perrotta, a destra parte titolare Taddei e a sinistra Mancini. La punta è il numero 10, che quel giorno metterà a segno un gol straordinario.
La partita comincia e il primo gol non tarda ad arrivare. L’asse De Rossi-Totti dimostra subito di essere letale per la difesa ligure e infatti, dopo 13 minuti, i giallorossi sono in vantaggio grazie alla rete del capitano, che realizza il gol dell’1-0 in favore degli ospiti. Fondamentale uno dei tanti assist del numero 16, che partecipa alla rete capitolina. Tuttavia, un minuto dopo, i Blucerchiati mettono a segno con Volpi il gol del pari, dunque la Roma deve rifare tutto da capo. Al 33′, Pizarro inventa e Perrotta mette dentro, torna così avanti la formazione di Spalletti, che reagisce alla rete subita al14′. Totti si è già rivelato decisivo con quel gol che aveva sbloccato la partita, tuttavia, per lui, non è abbastanza. Ad un minuto dal 45′, trova un assist per Panucci, che sigla l’1-3 e permette ai capitolini di andare a riposo più tranquilli. Durante la seconda metà di gara, la Samp, alla ricerca del gol che riaprirebbe l’incontro, non riesce a trovare il 2-3 nonostante gli sforzi e i tentativi. Si arriva al 74′, stavolta è la Roma ad attaccare. I giallorossi hanno un’occasione dalla bandierina, l’incaricato per la battuta è il numero 10. Passaggio corto per Mancini, che restituisce, il capitano ricambia servendo nuovamente il numero 30, che prova il cross basso a rimorchio, ma Parola intercetta, poi si allunga il pallone, rischiando tanto. Totti è più furbo e glielo porta via, siamo sulla sinistra del campo, il 10 serve De Rossi, che allarga con un passaggio lungo e rasoterra per Taddei, che, da posizione centrale, più verso destra, prende la mira e fa partire un tiro calciando con il suo piede forte, conclusione che viene però respinta da Falcone. La palla schizza sui piedi di Cassetti, che è molto distante dalla porta. Il 77 alza la testa, poi lancia lungo cercando il capitano, la traiettoria è morbida e il passaggio sembra perfetto per il numero 10. Totti riceve sul lato sinistro dell’area di rigore, tutti si aspettano uno dei suoi splendidi controlli. La leggenda giallorossa stupisce tutti con una giocata straordinaria. Capisce perfettamente dove arriverà il pallone e calcia al volo di sinistro (che dovrebbe essere il suo piede debole) ad incrociare sul secondo palo. E’ una pazzia. Non è possibile segnare da quella posizione. Ma, clamorosamente, il tiro al volo è perfetto: la coordinazione è impeccabile e l’impatto non è da meno. Berti non può intervenire, la conclusione è davvero angolata e il pallone finisce in rete. Uno dei gol più belli della storia del calcio italiano. Una rete che sottolinea ancora una volta le straordinarie capacità tecniche del giocatore più rappresentativo della storia della squadra capitolina.
Dopo il gol, pollice in bocca e solita esultanza. De Rossi gli salta addosso e viene presto raggiunto da tutti i compagni, che vanno a festeggiare sotto al settore in cui sono presenti i sostenitori giallorossi.
La reazione di Spalletti è spettacolare: una volta visto entrare il pallone, si gira verso gli altri membri della panchina, tutti sembrano increduli. Poi gira nuovamente la testa e ride. Un modo di esultare anche un po’ contenuto, se consideriamo quanto è stata splendida quella rete. Ma quello è il sorriso di uno che Totti lo conosceva e aveva già visto il 10 mettere a segno gol straordinari. Al Ferraris, anche il pubblico di casa applaude il fuoriclasse giallorosso dopo questa magnifica giocata. A Genova, per l’ennesima volta, Francesco Totti ha dimostrato di essere un campione straordinario, capace di fare innamorare anche i sostenitori della squadra avversaria, nonostante abbiano subito il gol che ha chiuso la partita. Al 92′, i Blucerchiati accorciano le distanze con una rete messa a segno da Francesco Flachi, ma, dopo quella magia di Totti, il gol del 2-4 della squadra ligure sembra quasi un dettaglio irrilevante. Arriva il triplice fischio, la Roma vince a Marassi e torna a casa con 3 punti conquistati grazie ad una prestazione clamorosa del numero 10.
In quel campionato, i giallorossi arriveranno secondi in classifica con 75 punti. L’Inter vincerà il titolo con 97, ma la formazione allenata da Spalletti terminerà il torneo a +13 sui rivali della Lazio. Un alto numero di punti realizzati dalla formazione capitolina, che, dopo questa trasferta contro la Samp, si renderà protagonista di altre ottime prestazioni ma, in quella Serie A, Totti sarà fenomenale non soltanto per questa rete, tra le più belle mai viste, ma anche per i numeri: 26 gol messi a segno e titolo di capocannoniere. Poi, se vogliamo andare avanti, possiamo parlare di altre cose straordinarie che ha fatto in carriera con quella maglia giallorossa che ha indossato per una vita intera. C’è un motivo se quando questa leggenda ha giocato la sua ultima partita con la Roma tutto lo stadio ha pianto con lui. Del resto ogni tifoso, dopo quel triplice fischio, non sono non avrebbe più visto un campione, ma avrebbe perso un pezzo di sè.