Wolverhampton, una squadra con una grande storia che vuole tornare ad essere quella di un tempo – Dalla A alla Z, le storie di tutti i club europei più importanti
6 min readI Wolverhampton Wanderers, conosciuti semplicemente come Wolves, sono una squadra che milita in Premier League dal 2018. Grazie soprattutto a degli anni ’50 straordinari, i Wolves hanno conquistato tre titoli di First Division, quattro FA Cup, due Coppe di Lega, quattro Charity/Community Shield e una Football League Trophy. Ad oggi, il Club è allenato dal portoghese Bruno Lage, uno dei tanti lusitani che lavorano e giocano per la squadra, e la casa dei Lupi è il Molineux Stadium, impianto capace di ospitare fino a 32.000 persone circa e che è stato anche usato recentemente per la sfida di Nations League tra Inghilterra e Italia.
Le origini
Il Club prese vita il 13 gennaio 1877 come St. Luke e fu fondato da John Baynton e John Brodie grazie ad un gruppo di scolari. Più tardi, la squadra si fuse con il The Wanderers, club di cricket locale, e si formò così la squadra di calcio che noi tutti conosciamo col nome di Wolverhampton Wanderers. Inoltre, i Wolves furono membri fondatori della prima lega calcistica nazionale del mondo, la Football League, insieme ad altri undici, storici, club dei quali, in parte, si è già parlato in questa rubrica. La squadra si dimostrò fin da subito capace di competere con le grandi del Paese e conquistò una vittoria storica nel 1893 quando, il 25 marzo di quell’anno, arrivò in finale di FA Cup e, al Fallowfield Stadium di Manchester, sconfisse l’Everton per 1-0, grazie al gol messo a segno da Harry Allen al 60′. Inoltre, nel 1908, i Wolves tornarono a sollevare questo prestigioso trofeo, quando, al Crystal Palace National Sports Centre, si imposero sul Newcastle, grazie alle reti di Kenneth Hunt, George Hedley e Billy Harrison. Con quel successo, il Club si garantì un primato molto particolare: i Wolves, infatti, erano stati la squadra della Football League con la posizione più bassa in classifica a vincere il trofeo, essendo arrivati noni in seconda divisione. Gli anni d’oro del Club, però, sono quelli cha vanno dal 1949 al 1961 quando, nell’arco di tredici stagioni, i Lupi conquistarono la bellezza di tre titoli d’Inghliterra, due FA Cup e quattro Charity Shield. A guidare i Wolves in quel periodo magico fu Stan Cullis, uno degli allenatori più longevi e senza dubbio il più titolato della storia del Club, il quale sfiorò anche il Double nel 1960 quando vinse la Coppa d’Inghilterra ma perse il campionato di un solo punto. Per quanto riguarda i giocatori, i nomi che i tifosi dell’Old Gold ricordano probabilmente con più affetto sono quelli di Jimmy Mullen, Billy Wright, Ron Flowers, Peter Broadbent e Bill Slater (nominato nel ’60 calciatore inglese dell’anno), i quali collezionarono, nel complesso, la bellezza di 2409 partite con la maglia del Club, un dato davvero incredibile.
La storia recente
Partiamo dalla stagione 1979-1980, quando il Wolverhampton conquistò un sesto posto in campionato e riuscì a mettere le mani sulla seconda League Cup della sua storia. La conquista del titolo avvenne il 15 marzo 1980, a Wembley, in uno stadio pienissimo: oltre 96.000 persone assistettero al successo dei Wolves contro lo straordinario Nottingham Forest di Brian Clough, formazione che, proprio in quell’anno, vinse la Coppa dei Campioni. Tuttavia, i Wolves caddero presto in un momento di crisi clamoroso. L’anno dopo la vittoria del trofeo, arrivarono diciottesimi in campionato, per poi venire retrocessi nella stagione successiva. La formazione delle West Midlands, nel 1983, tornò nella massima divisione del calcio inglese e diede così l’impressione di essere rinato in breve tempo, ma questo alone di positività si dimostrò presto un’illusione. Il Wolves, con tre retrocessioni consecutive, si ritrovarono, nel 1986, in Fourth Division e dopo avere scontato altri tre anni di pena a cavallo tra la quarta e la terza serie riuscirono a tornare in Second Division alla fine della stagione 1988-89. Nel 2003, la squadra riuscì addirittura ad approdare in Premier League, tuttavia venne retrocessa l’anno successivo. Nel 2009, il Wolverhampton tornò nella massima divisione inglese e, nelle stagioni successive, provò a non retrocedere, ma, nel 2012, tornò in Championship, dopo aver concluso il campionato all’ultimo posto. Le cose peggiorarono ulteriormente nel 2013, con la retrocessione in League One: una seconda retrocessione consecutiva che, ad alcuni, fece paurosamente venire di nuovo in mente quel periodo buio a cavallo degli anni ’80. La riscossa del Club si ha nel 2016 quando il gruppo cinese Fosun International acquista tutte le quote della società con l’incentivo di rilanciare una squadra storica sia in ambito nazionale che internazionale. Favoriti soprattutto dai contatti col superagente Jorge Mendes (quello di Cristiano Ronaldo, per intenderci), i Wolves si riempirono di talenti (spesso portoghesi) dentro e fuori dal campo e, dopo aver dominato la Championship 2017-18, tornarono meritatamente in Premier League. Nelle ultime quattro stagioni, infatti, il Club è stato stabilmente una delle potenze della massima serie inglese, concludendo fuori dalla top-10 soltanto una volta e arrivando, nel 2019-20, a giocare anche i quarti di finale di Europa League.
La scorsa stagione
La scorsa stagione del Wolverhampton è stata abbastanza positiva e si è conclusa con un decimo posto in classifica. Grazie ad un ottimo lavoro da parte della società, che ha fatto un mercato di alto profilo e ha costruito una squadra che si è rivelata un mix vincente tra giocatori giovani ed altri d’esperienza, come João Moutinho o Rúben Neves, i Wolves sono diventati una squadra davvero difficile da battere (come dimostrano i numerosi risultati utili contro le “big”) e dal solidissimo record difensivo. Per una difesa praticamente impenetrabile, però, i Lupi hanno dovuto far fronte con qualche problema realizzativo ai quali non erano stati abituati nelle stagioni precedenti. Alla squadra di Bruno Lage, infatti, era stato imputato di giocare con un atteggiamento troppo difensivista ma, in realtà, il problema fondamentale per quanto riguarda la difficoltà offensiva, è da ricercarsi negli infortuni di Raúl Jiménez e Pedro Neto, i due giocatori di maggior qualità dei Wolves nell’ultimo terzo di campo. Nonostante le critiche, però, il Wolverhampton di Lage ha saputo superare molto bene quel possibile periodo di impasse dovuto alla partenza di Nuno Espírito Santo, la cui carriera con i Wolves è stata decisamente importante, a differenza di quanto gli è capitato sulla panchina del Tottenham.
La stagione in corso
Il Wolverhampton è stato molto attivo sul mercato e ha fatto investimenti davvero costosi che hanno fatto capire come la volontà della società sia quella di costruire una formazione giovane e di talento. Si è parlato tanto di Matheus Nunes, arrivato a 50 milioni di euro e diventato immediatamente l’acquisto più costoso della storia del Club, ma non bisogna dimenticare i circa 32 investiti su Gonçalo Guedes, altro portoghese di questa rosa, i 24 per Nathan Collins (ex Burnley) e i 16 per Hwang Hee-chan, riscattato dal Lipsia. Il campionato tuttavia, è cominciato con una sconfitta sul campo del Leeds, che ha trionfato per 2 1, e uno 0-0 contro il neopromosso Fulham. Nonostante l’avvio non straordinario, ci si aspetta tanto da questa squadra in questo campionato, non solo per le cifre spese, ma anche per le idee di gioco trasmesse dal tecnico Bruno Lage.
Lo sapevate che?
- I giocatori sono soprannominati “The Wolves” in onore dell’animale simbolo della
città; - il Club è soprannominato anche “The Old Gold” perché, dopo i gloriosi anni 50, non
è più stato in grado di vivere stagioni straordinarie come quelle; - i Wolves disputano la loro più aspra rivalità contro il West Brom, il cosiddetto Derby
delle Black Countries, ma, data la loro posizione geografica, sentono fortemente
anche le partite contro tutte le squadre delle Midlands, come Aston Villa,
Birmingham City e Coventry.