Celta de Vigo, dall'”EuroCelta” alla Segunda Divisiòn in pochi anni – Dalla A alla Z, le storie tutti i club europei più importanti
6 min readIl Real Club Celta de Vigo è un Club calcistico spagnolo della città di Vigo, in Galizia. La società milita in Liga, la massima divisione del fútbol spagnolo. Los Celestes sono allenati dall’argentino Eduardo Coudet, e giocano le proprie partite casalinghe all’Estádio Municipal de Balaídos, uno stadio che ha una capienza di circa 35.000 posti a sedere ed è il più grande di tutta la sua Comunità Autonoma (l’equivalente spagnolo delle nostre regioni). Nel corso della sua storia, il Club, non ha mai collezionato trofei di primissimo piano, ma comunque, Los Celtarras possono contare su: quattro titoli di Segunda División (nel 1934-35, 1935-36, 1981-82, 1991-92), la seconda Lega nella piramide del calcio spagnolo; una Segunda División B (la terza divisione fino al 2021, e oggi Primera División RFEF) vinta nel 1980-81; una Tercera División (quarta categoria nel calcio spagnolo) nel 1930-31. Mentre, a livello internazionale, la squadra di Vigo ha vinto una Coppa Intertoto UEFA nel 2000.
Le origini
Il Celta de Vigo è il risultato dell’ambizione dei Club di Vigo di farsi avanti dopo anni non bellissimi, caratterizzati da brutti risultati a livello nazionale. Manuel de Castro “Handicap” fu il primo ad avere un’idea, e questa consisteva nell’unione delle due principali società locali, al fine di ottenere una squadra competitiva. De Castro era un giornalista sportivo che lavorava al Faro de Vigo, e che dal 1915 cominciò a scrivere articoli, in cui spiegava che per ottenere traguardi elevati, la fusione era la soluzione. Il suo slogan era “Todo por y para Vigo” (“Tutto da e per Vigo”), e suscitò simpatia ai dirigenti del Real Vigo Sporting e del Real Club Fortuna de Vigo. Il 12 luglio 1923, infatti, la fusione venne approvata dai consigli amministrativi delle due società e si decise così di inaugurare la storia della nuova, unica, squadra locale che, in origine, avrebbe dovuto chiamarsi “Squadra di Galizia”. La decisione finale sul nome venne rimandata alla prima assemblea della società, nella quale, tra i nomi proposti, figurarono anche quelli di: Real Unión de Vigo, Club Galicia, Real Atlántic, Breogán, Real Club Olimpico. Alla fine si optò per una denominazione non presente tra le varie idee proposte: “Real Club Celta”, il cui significato rimanda all’antico popolo celtico che abitava la Galizia. Il primo presidente fu Manuel Bárcena de Andrés, e il primo allenatore Francis Cuggy, ex calciatore inglese. La prima partita fu un’amichevole, giocata contro i portoghesi del Boavista, e che vide prevalere il neonato Club gallego per 8-2.
La storia recente
Negli anni ’90, i galiziani si affermano stabilmente come squadra di Primera: nel 1994 arrivano in finale di Copa del Rey, che però perdono ai rigori contro il Real Saragozza, mentre nel 1997-98 chiudono al sesto posto in campionato, conquistando la qualificazione alla Coppa UEFA della stagione successiva. Il Celta, in quella Coppa UEFA, si fermò ai quarti, nonostante avesse superato, nel turno precedente, il Liverpool di Gérard Houllier. Los Celestes parteciparono anche alla Coppa UEFA 1999-2000, e agli ottavi eliminarono la Juve, perdendo 1-0 a Torino, ma rimontando alla grande in casa: 4-0 il risultato del ritorno. Nel 2000-01, la finale di Coppa del Re fu la stessa del 1994 e, purtroppo per i galiziani, anche la squadra vincitrice: il Celta, infatti, perse 3-1 contro i Blanquillos. Inoltre, come riconoscimento alla squadra, la stampa spagnola soprannominò Los Celtarras, “EuroCelta“, grazie alle ottime prestazioni raggiunte nelle competizioni europee. Nel 2002-03, l’allenatore è Miguel Ángel Lotina, e il Celta Vigo si piazza quarto in campionato, qualificandosi così in Champions League per la prima volta nella sua storia. E nella Champions del 2003-04, riesce a superare i gironi, però, prima degli ottavi, il tecnico a cui i galiziani scelsero di affidarsi nella stagione precedente, fu esonerato, a causa del pericolante cammino che il Club stava seguendo in campionato (nel gennaio 2004 il Celta aveva un solo punto di vantaggio rispetto alla zona retrocessione). Così, la società decise di affidarsi a Radomir Antić che, nonostante qualche piccola miglioria tattica, non riuscì a riportare il Celta in alto in classifica. Per di più, arrivò anche l’eliminazione dalla massima competizione europea per mano dell’Arsenal che portò, nel marzo, alle dimissioni di Antić. A nulla servirono gli arrivi di Ramón Carnero e Rafa Sáez: il Celta, che fino all’anno prima era una potenza in Spagna e conduceva buoni cammini in Europa, retroccesse in Segunda División. Al primo tentativo, però, i Celtarras centrarono la promozione, e nel 2005-06, ottennero un sorprendente sesto posto (da neopromossi), che gli permise di giocare la Coppa UEFA nel 2006-07. In quella stagione, il Celta arrivò fino agli ottavi di Coppa, ma chiuse il campionato da terzultimo, sprofondando di nuovo in Segunda. Fino al 2010-11, la squadra fece una serie di campionati tranquilli, arrivando qualche volta vicina alla promozione, ma fu solo nel 2011-12 che il Celta Vigo completò il suo ritorno in Liga, concludendo la stagione al secondo posto. Nel 2015-16, il Celta arrivò ancora una volta sesto in campionato, piazzamento che gli permise di partecipare alla successiva Europa League nella quale i galiziani compiono una cavalcata storica, venendo eliminati solamente in semifinale dal Manchester United, poi vincitore della competizione.
La scorsa stagione
Il Celta Vigo, nella stagione 2021-22, è arrivato undicesimo in campionato, vincendo 12 partite, pareggiandone 10 e perdendone 16, per un totale di 46 punti, distante sia dalle posizioni europee che da quelle pericolose della zona retrocessione. Trascinati dalle reti e dalle giocate del capitano e bandiera Iago Aspas (miglior marcatore con 18 gol e miglior assist-man del Club con 6 passaggi vincenti in stagione), i galiziani non hanno avuto problemi a centrare la salvezza nonostante il poco invidiabile record maturato contro le prime dieci della classifica finale. In tutta la stagione, infatti, il Celta ha raccolto solo 13 punti dagli scontri diretti contro le prime dieci, collezionando la miseria di 3 vittorie e 4 pareggi in 20 partite. In Coppa del Re le cose non sono andate molto meglio: dopo aver superato i primi due turni (nel secondo, peraltro, i Celtarras hanno dovuto sfruttare anche i tempi supplementari per battere l’Andorra di Gerard Piquè), il Celta è caduto ai sedicesimi di finale, per mano dei maiorchini dell’Atlético Baleares, Club di terza divisione, che si è imposto col punteggio finale di 2-1.
La stagione in corso
Los Celestes, in ambito mercato per la stagione in corso, hanno acquistato Williot Swedberg dall’Hammarby (squadra della quale abbiamo parlato in un articolo di qualche tempo fa, qui il link: https://www.pochepalle.it/2022/07/18/la-storia-dellhammarby/); Óscar, in prestito dal Siviglia; il giovane e promettente americano Luca de la Torre a parametro zero, Unái Núñez, in prestito dall’Athletic Bilbao; Óscar Mingueza, dal Barcellona; il portiere argentino Augustín Marchesín, dal Porto; Gonçalo Paciência, fresco vincitore dell’Europa League, dall’Eintracht Francoforte; e Carles Pérez, in prestito dalla Roma. Per quanto riguarda le cessioni, invece, sono partiti: José Fontán, Gabriel Fernández, Orbelìn Pineda, Santi Mina (che nonostante i buoni numeri in termini di gol e assist è stato spedito in Arabia Saudita, all’Al-Shabab) e Rúben Blanco in prestito; mentre, sono andati via a titolo definitivo, Bráis Méndez e Okay Yokuslu (l’ultimo è partito da svincolato per tornare in Inghilterra, al West Brom). Intanto, in campionato, il Celta ha pareggiato alla prima giornata, 2-2 contro l’Espanyol, mentre ha perso in casa (1-4) contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Per la terza giornata di Liga, infine, ha giocato venerdì 26 agosto in casa del Girona, ed è arrivata una vittoria per 1-0.
Lo sapevate che?
- Nel febbraio del 2001, l’IFFHS (International Federation of Football History & Statistics) dichiarò il Celta, la miglior squadra al mondo, in termini di risultati ottenuti nell’ultimo periodo;
- Il soprannome “Los Celtarras”, che vuol dire “celtici”, deriva dal fatto che un tempo, in Galizia, abitava proprio l’antico popolo celtico;
- Anche il nome dello stadio, Balaídos, ha un significato in galiziano e, infatti, significa “campo libero”. Per motivi di sponsorizzazione, comunque, l’attuale nome dell’impianto è quello di: Estádio Municipal – ABANCA Balaídos.