La storia dell’ASD San Faustino
13 min readSan Faustino è una frazione di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia. Ha una società di calcio dilettantistica che presenta diverse squadre di settore giovanile, per tutti i bambini/e e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni, una in Seconda Categoria e un’altra di calcio a sette, iscritta ai campionati amatoriali del Centro Sportivo Italiano. Inoltre, per i propri atleti di scuola calcio e settore giovanile, organizza molti tornei in cui partecipano squadre di tutte le età.
San Faustino ha una vasta zona sportiva, dove si possono trovare gli impianti utilizzati dalla Società. Infatti, sono ben quattro i campi a disposizione di tutti gli iscritti alla Società: il campo “Mauro Grisendi”, conosciuto da tutti come “Campo A”, dove si allenano le categorie più piccole della scuola calcio e dove vengono disputate le partite di tutte le annate di calcio a 11; il campo B, dove si allenano la prima squadra, gli amatori a sette, e tutte le annate del settore giovanile; il campo C, disponibile per i ragazzi più piccoli; e un campo sintetico, sul quale invece fanno allenamento tutti i bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni.
Le origini
L’ASD San Faustino nacque nel 1948 con lo scopo di costituire un punto di ritrovo e di svago per i ragazzi della zona, dopo i duri anni della Seconda Guerra Mondiale. Tutto nacque da degli amici che frequentavano il bar e la parrocchia vicino la chiesa, i quali decisero di fondare una squadra di calcio, l’ASD San Faustino. Nei primi anni della sua storia, il Club partecipa con costanza a campionati provinciali dilettantistici, ottenendo anche risultati positivi con una buona continuità. Nel 1985, ad esempio, la squadra vince il campionato Giovanissimi CSI, da imbattuta e, addirittura, senza subire gol: un grandissimo risultato, seppur ottenuto nell’ambito del calcio giovanile di provincia, se consideriamo quanto sia difficile non solo non perdere mai nell’arco di una stagione ma, addirittura, farlo senza subire neanche un gol. Inoltre, il 1985 è anche l’anno di inaugurazione degli spogliatoi adiacenti ai campi, una delle strutture più curate tra tutte quelle presenti nel circondario, avvenuto in una partita dell’allora Under 10 locale. Fino alla fine degli anni ‘90, quella che si può definire come la prima squadra della Società erano gli amatori, affiliati non alla FIGC, ma al Centro Sportivo Italiano. Fu soltanto a partire dalla stagione 1999-2000 che la Società decise di aderire per la prima volta alle competizioni ufficiali della Federazione, prendendo parte al campionato provinciale di Terza Categoria, della sezione di Reggio Emilia. I blu granata si dimostrano subito una squadra competitiva e, nella stagione 2000-2001, alzano la loro prima Coppa: il Trofeo dei Presidenti, competizione riservata a tutte le squadre partecipanti al campionato di Terza Categoria e che, in caso di vittoria, avrebbe consentito l’accesso di diritto all’ottava serie nazionale.
Una foto di ragazzi di San Faustino del 1935 che contribuirono alla fondazione della
squadra.
Una foto della squadra del 1957 al torneo dei Bar a San Martino in Rio (RE).
La zona
Oltre ai campi, troviamo la chiesa (presente anche nel logo della squadra) che dà proprio le spalle allo “stadio” della Società, il Campo A. Ma a separare il terreno di gioco principale c’è un piccolo parco giochi all’ombra, creata da una vecchissima quercia e da altri alberi. Accanto ad un’altalena, c’è una piccola stradina che va verso sinistra e che porta ad una casetta di legno, dove, nei mesi di giugno e luglio, quando si gioca la Sanfaocup, torneo di calcetto che solitamente dura tre settimane, i mister della Società allestiscono un piccolo bar/chiosco (la BarAcchina) dove vendono cibo e bevande rinfrescanti a tutti coloro che le vogliano. Andando avanti, c’è una tensostruttura, dietro alla quale si trovano gli spogliatoi, dei quali parleremo tra poco perché, prima di iniziare a parlare di tutto ciò che è strettamente legato al calcio, bisogna raccontare ancora per un momento i dintorni. Alla destra della facciata della chiesa, c’è un parcheggio in ghiaia, dove spesso prendono luogo i ritrovi per le trasferte. Dietro al tendone si trovano gli spogliatoi: una volta entrati, si trova a sinistra quello dell’arbitro, a destra una stanza dove ci sono tutti i kit da gioco e, se si prosegue lungo il corridoio, a sinistra si trova un altro spogliatoio, quello della squadra ospite, mentre a destra quello dei locali. Andando sempre dritto, invece, si trova un’altra piccola sala, l’antica sede del Club, dove, ad oggi, si trovano: il lettino dei massaggi, il materiale per la preparazione dei campi di gioco e, sulle mensole, alcuni degli ultimi trofei vinti dalle squadre della scuola calcio. Un piccolo sentiero conduce chi lo percorre verso gli spogliatoi più piccoli, (i “box”) e il campo B. Se seguito invece dalla parte opposta, verso destra, per intenderci, porta chi ci passa alle fontane, punto di ritrovo fondamentale non solo durante i giorni delle partite o degli allenamenti, ma anche di tutti quei giorni d’estate in cui ci si ritrova a giocare a calcio vicino ai campi e, dopo ore e ore di corsa, si decide che forse è arrivato il momento di fare una pausa e andare a bere. Da lì, il nostro sentiero si dirama in due direzioni: se si va dritti si entra nel terreno di gioco più grande, se si va a sinistra si può andare o sempre sul secondo campo, dietro gli spogliatoi, o, proseguendo, sul campo C e su quello sintetico. Su tutti questi campi si svolgono allenamenti e partite, anche se quelle dei più piccoli vengono spesso giocate su altri terreni di gioco, come quello dietro al sintetico.
Una foto dall’alto
Il campo A di San Faustino
La Baracchina
gli spogliatoi
I tornei
A San Faustino, ogni 2 giugno, c’è il famoso “Memorial Oberdan e Roberto”, conosciuto da tutti proprio come “torneo del due giugno”, ormai una bellissima tradizione portata avanti da quasi trent’anni dalla Società. In questa competizione, a cui partecipano i bambini di quarta elementare, ogni squadra gioca sei partite nell’arco di tutta la giornata: essendo solitamente 16 squadre iscritte, la formula del torneo prevede quattro gironi da quattro e, in base ai risultati che si ottengono nelle tre gare della mattina, vengono decretati anche gli accoppiamenti per le fasi finali del pomeriggio. Molte partite si giocano in contemporanea, su più campi, visto che si allestiscono anche il B e il C oltre al terreno di gioco principale per far sì che si possano disputare tutti gli incontri nell’arco di un unico giorno. Alla fine del torneo c’è poi la premiazione, dove tutti i partecipanti ricevono una medaglia e alzano la coppa che si sono meritati. Per i vincitori, però, la coppa è un po’ diversa dagli altri: si tratta di uno splendido e grandissimo trofeo che “obbliga” la società che ha avuto il merito di portarselo a casa, a ripresentarsi all’edizione successiva. Chi dovesse vincere il Memorial per tre edizioni, invece, avrebbe l’onore di mettere nella propria bacheca questa coppa che, con le dovute proporzioni, è un pò la Champions League del calcio giovanile della provincia. Un altro torneo importante è la Sanfaocup. Si tratta di una competizione di calcio a cinque amatoriale che si svolge sempre in estate, nei mesi di giugno e luglio. A questo torneo di calcetto, che dura solitamente tre settimane, può partecipare chiunque abbia almeno 18 anni e sia in possesso di una regolare visita sportiva, indipendentemente dal fatto che pratichi o meno il gioco del calcio. Anche in questo caso, di solito, la formula del torneo si basa su quattro gironi da quattro squadre, che giocano almeno tre partite a testa. Poi, in base al piazzamento nella prima parte del torneo, si giocano le varie sfide ad eliminazione diretta, partendo dai play-off, fino ad arrivare agli ultimi atti della competizione. La finale si gioca sempre a luglio, dopo quella per il 3°- 4° posto, ed è seguita dalla premiazione conclusiva, dove i giocatori delle prime tre squadre classificate ricevono le loro medaglie, più i premi individuali. I tornei e gli eventi della Società, però, non si disputano soltanto a San Faustino. Infatti, prima della pandemia soprattutto, alcune squadre delle giovanili andavano spesso a giocare tornei al mare, della durata di pochi giorni, ma sempre capaci di regalare grandi emozioni a tutti i partecipanti. Negli ultimi anni, inoltre, anche i ritiri estivi in montagna stanno coinvolgendo sempre più ragazzi. Soltanto per l’inizio della stagione 2022-23, ad esempio, sono quasi 80, gli atleti blu-granata che parteciperanno ad un ritiro estivo, in una delle due località prescelte dai loro mister, sulla montagna reggiana.
La storia recente
Per quanto riguarda la storia recente, parleremo, in particolare per quanto riguarda il primo decennio degli anni Duemila, di due importanti salti di qualità: la collaborazione con la Juventus Academy e la promozione della Prima Squadra nel campionato di settima divisione nazionale. Nei primi anni del nuovo secolo, infatti, arriva la partnership con i bianconeri della Juventus, attraverso la quale la Società potè beneficiare delle conoscenze di tecnici preparati e formatisi con l’impostazione tipica della “scuola” di Vinovo, per poter andare ad offrire un servizio ancora più completo ai propri iscritti e in particolare a quelli della scuola calcio. Fu proprio in quel periodo che, anche nel settore adulti, il Club raggiunse i suoi risultati migliori. La promozione in Prima Categoria, ottenuta nella stagione 2008-2009, infatti, ne è la dimostrazione. Il grande successo arrivò dopo quattro anni in Seconda Categoria, che, al tempo, era stata considerata come il punto di massimo splendore del Club. Il periodo in Prima Categoria della squadra blu-granata è ricco di soddisfazioni: la squadra giocò nove stagioni consecutive nella divisione e solo in un terzo delle stagioni disputate qui, la squadra ha dovuto giocare gli spareggi salvezza, per altro, salvandosi tutte le volte in cui è dovuta passare per i “play-out”. I risultati migliori arrivano tra gli anni 2014 e 2017, quando, grazie a ragazzi cresciuti nei settori giovanili della zona, o anche nel proprio, il San Fao coltiva il sogno promozione, ma manca sempre i play off per una quantità esigua di punti. La stagione 2017-2018 è diversa dalle precedenti: spareggi salvezza contro il Boca Barco, sconfitta e, dunque, retrocessione in Seconda Categoria. La stagione 2018-2019, quindi, viene trascorsa in Seconda Categoria e il San Fao vince il campionato ottenendo così un’immediata nuova promozione in Prima Categoria. A causa di problemi economici, però, la Società non completa l’iscrizione al campionato e dunque riparte nuovamente dalla Terza Categoria.
La scorsa stagione
La scorsa stagione è cominciata bene per il San Faustino, che, con una rosa giovane, ha cominciato il campionato con l’obiettivo di raggiungere le posizioni di vertice. L’avvio positivo ha fatto ben sperare, ma, a causa di una flessione durante la seconda metà della competizione, i blu-granata hanno concluso il torneo al quinto posto a 5 punti di distanza dalla zona play-off. Il sogno promozione non è però svanito e la squadra di mister Criscuolo ha avuto un’occasione con il Torneo dei Presidenti, la coppa di categoria. Il cammino è stato fantastico e il San Fao è riuscito ad arrivare in finale, dove ha incontrato i vicini e allo stesso tempo rivali del Rubiera Calcio. Si giocava al “Poggio” di Albinea, campo che ha visto disputare partite anche dai professionisti (la Reggiana lo usa saltuariamente per le sue amichevoli estive), e la gara è stata fin da subito molto complicata. Dopo essere andati in svantaggio per due volte, tra l’altro con un gol subito sulla ribattuta di un calcio di rigore, il San Faustino è riuscito a pareggiare all’88’ e a conquistare la vittoria ai tempi supplementari. I blu-granata hanno messo così le mani sul Trofeo dei Presidenti per la seconda volta nella loro storia, guadagnandosi quella promozione in Seconda Categoria tanto voluta.
La coppa e i festeggiamenti
Intervista a mister Simone Lugli
“Qual è il primo giudizio che daresti parlando del San Faustino?”
“E’ una società seria ed importante, che crede nel progetto dei giovani. Abbiamo grandi aspettative dai ragazzi e crediamo tanto nel gruppo e nell’amicizia. Questo progetto di cui parlo è da portare avanti sicuramente, stiamo crescendo sia noi come allenatori che voi ragazzi come giocatori, sia tatticamente che tecnicamente. Stiamo facendo passi in avanti”.
“Cosa farai nella prossima stagione?”
“Quest’anno avrò sia l’annata degli Under 14 2008 che gli Under 14 2009 e con entrambe faremo un’esperienza nuova, il ritiro in montagna a Toano, la prima che andremo a fare insieme, tra un paio di settimane. Di sicuro questa è una bella iniziativa promossa dalla società, che quest’anno ha deciso di ampliare la propria proposta sportiva e ricreativa anche in questo senso. E’ un bel modo di comunicare sia tra atleti che tra allenatori”.
“Parliamo della Sanfaocup. Cosa diresti se dovessi parlare velocemente della Baracchina?”
“Direi che è diventata un luogo famoso, soprattutto per le sue grandi consumazioni di birra, che sono il nostro “piatto” forte sul menù. Scherzi a parte, sono contento di poter dire che è diventata un punto di ritrovo popolare tra i ragazzi e tra tutti coloro che d’estate vengono a vedere il nostro torneo. Fa piacere sapere che anche in questo modo si riesce a tenere vivo il nostro paese anche nei mesi caldi dell’anno, quando magari tante persone vanno in vacanza”.
“Come descriveresti invece la tua esperienza da allenatore?”
“Alleno dal 2015, quindi da otto anni se consideriamo già quello che stiamo per cominciare assieme sarà l’ottavo. Sono partito come aiuto-allenatore fino ad arrivare, nella stagione 2017-2018, come primo mister dei Debuttanti 2009. Con i 2011, invece, ho fatto diverse categorie: ho cominciato con la categoria Biberon, poi ho fatto Debuttanti, Cuccioli e Arcobaleno. Quest’anno, 2015 e under 15 2008-2009. Crediamo molto in entrambi i progetti che abbiamo intenzione di portare avanti con questi due gruppi: abbiamo formato due squadre di mister “nuove”, capaci di portare tante novità dal punto di vista del gioco e tanto divertimento ai nostri giovani atleti. In tutti e due i casi, comunque, l’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente rispetto alla scorsa stagione, continuando sempre a puntare sulla coralità del gruppo e sull’armonia tra tutte le componenti della squadra, partendo dai ragazzi fino ad arrivare ai genitori e alla Società, passando ovviamente per il lavoro di noi mister”.
Intervista a mister Andrea Andreoli
“Quali sono i ruoli nella società?”
“I più ufficiali sono quelli della Presidente, Barbara, e del vice Andrea Prati. Il responsabile della Juniores, che è un po’ come una primavera, è Matteo Monelli. Per quanto riguarda il settore giovanile e la scuola calcio, invece, il responsabile è Gerardo Zagaroli, per tutti Gerry. Il nostro staff, nel complesso, è composto da vari dirigenti-allenatori, i quali potete vedere praticamente tutti i giorni al campo, e insieme a loro ci sono tutte quelle figure che lavorano “nell’ombra” ma che sono indispensabili per il buon funzionamento della Società. Tra queste, una menzione speciale deve essere sicuramente fatta per il nostro Umberto, che è sempre presente a San Fao ed è molto più di un “semplice” giardiniere”.
“Quanti allenamenti fa alla settimana la squadra che alleni?”
“Quest’anno ne faremo uno in più rispetto alle passate stagioni. Con l’annata di Under 15 2008-09, infatti, faremo allenamento: il lunedì, sul campo A di San Faustino; il mercoledì, presso il campo sportivo della zona ex-Tetra Pak, a Rubiera; e il giovedì, di nuovo a San Fao. Per quanto riguarda il campionato, invece, stiamo valutando in questi giorni se farne due, come la scorsa stagione, o soltanto uno”.
“Da quanti anni alleni?”
“Questo sarà il mio secondo anno, dopo aver cominciato la scorsa stagione. Ho sempre giocato tanto a calcio, ma solo a partire dalla scorsa estate ho provato questa nuova esperienza da allenatore”.
“La tua carriera da giocatore?”
“Ho giocato nel settore giovanile di una squadra di Maranello, poi, a 17-18 anni, in Terza categoria, poi Seconda, poi, al massimo, sono arrivato a fare una Prima categoria con il Castelvetro, fino a 24 anni. Dopo sono andato a giocare in una squadra di amatori con alcuni amici. Si faceva un bel campionato, che si chiamava Eccellenza Amatori, davvero competitivo. Giocavo difensore centrale e posso dire che il colpo di testa e la grinta erano le mie armi principali durante i miei giorni da calciatore. Da mister spero di poter trasmettere soprattutto quest’ultima mia caratteristica ai miei ragazzi”.
Intervista a mister Lorenzo Spinelli
“Da quanti anni fai l’allenatore?”
“Alleno da circa quindici anni, da quando il mio amico Vito Chiossi (storico allenatore del San Fao) mi chiese di affiancarlo come secondo, da allora ho proseguito sempre con tanta passione”.
“Qual è la cosa più bella di allenare a San Fao?”
“Allenare in un contesto parrocchiale come quello di San Fao mi piace tantissimo perché è una realtà dove si vive il calcio educando, giocando e facendo diventare l’allenamento un momento di aggregazione e di amicizia”.
“Tra ciò che hai vinto cos’è che ricordi più volentieri?”
“Sicuramente la vittoria del campionato CSI nel 2016, con la squadra under 15. Una finale vinta ai rigori con tanto di giro su un carro agricolo da vendemmia per le vie di San Fao con sopra tutti i componenti della squadra. Una grande celebrazione per una vittoria che di sicuro mi è rimasta nel cuore”.
“Cosa preferisci del ruolo dell’allenatore?”
“La cosa che preferisco dell’essere allenatore è la consapevolezza di svolgere un ruolo importante come educatore per tutti i ragazzi. La cosa che mi rende particolarmente felice, in definitiva, è riuscire a creare un gruppo che si alleni in armonia e in amicizia”.
In vista della prossima stagione
Visto che la stagione è alle porte e visto che tanti atleti calcheranno i terreni di gioco di San Faustino, è stato fatto uno splendido intervento di manutenzione dei campi, per fare sì che ogni manto erboso possa resistere ai tanti allenamenti e alle numerose partite di tutte le annate.
Lo sapevate che?
- Le categorie 2009 e 2012 contendono il risultato migliore al torneo del 2 giugno, ovvero un 6° posto;
- Curiosamente, il tradizionale torneo del 2 Giugno, quest’anno, è stato vinto dal ViaEmilia, che giocava senza un portiere di ruolo. La squadra si è dovuta arrangiare cambiando estremo difensore ad ogni partita, ruotando i giocatori, infatti alcuni si sono ritrovati tra i pali nonostante quella non fosse la loro posizione naturale in campo;
- I mister Simone e Federico Lugli hanno fondato una squadra che partecipa annualmente alla Sanfaocup, si chiama Tin Bota