Valencia: creare un mix tra giovani e giocatori d’esperienza per tornare nelle competizioni europee – Dalla A alla Z, le storie di tutti i club europei più importanti
6 min readIl Valencia è una squadra spagnola di grande importanza per via della sua gloriosa storia. Infatti, vanta 6 campionati di massima serie, 8 Coppe del Re, 1 Supercoppa di Spagna, 1 Coppa Eva Duarte, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa/Europa League, 2 Coppe delle Fiere, 2 Supercoppe UEFA e 1 Coppa Intertoto. Il tecnico è Gennaro Gattuso (Rino per gli amici), personaggio fantastico che ha scritto la storia del calcio italiano, la casa del Club è l’Estadio de Mestalla.
Le origini
Il Valencia, una delle squadre più importanti della storia del calcio spagnolo, prese vita il 18 marzo 1919 con il nome di Valencia Foot-ball Club. Il primo presidente di questa società fu Octavio Augusto Milego Díaz. Il 21 maggio 1919 i Blanquinegres disputarono il loro primo incontro ufficiale e sfidarono il Valencia Gimnástico, in trasferta. L’esordio non fu dei migliori dato che arrivò una brutta sconfitta per 1-0. Nel 1923, ci fu anche il trasferimento allo Stadio Mestalla dopo che il Valencia aveva giocato le sue partite casalinghe nello Stadio Algirós a partire dal 7 dicembre 1919. La prima partita al Mestalla, si giocò contro il Castellón Castalia e terminò con il risultato di 0-0. Il giorno seguente la stessa sfida vide la vittoria del Valencia per 1-0. La squadra conquistò il Campionato Regionale nel 1923, guadagnando così per la prima volta l’accesso alla Coppa del Re. Nel 1928 venne creato il campionato nazionale spagnolo, e i Blanquinegres parteciparono alla Segunda Divisiòn, e ottennero la promozione nel 1931, ma la guerra civile spagnola pose fine all’avanzata del Club fino al 1941, anno in cui vinse la Copa del Rey in finale contro l’Espanyol. Nel 1941-42, la squadra vinse LaLiga per la prima volta, nonostante all’epoca, aggiungere la Coppa nazionale alla propria bacheca, fosse più prestigioso. Il Club continuò a confermarsi una potenza in Spagna vincendo il campionato nella stagione 1943-44 e 1946-47, e portandosi a casa la Coppa di Spagna nel 1949, dopo aver vinto la finale contro l’Athletic Bilbao.
La storia recente
Il nuovo millennio iniziò al meglio per il Valencia che, guidato in panchina da Rafa Benitez, riuscì a vincere il campionato dopo 31 anni di astinenza e, sempre sotto la guida di Benitez, nella stagione 2003-04 fece la doppietta di trofei campionato-Coppa UEFA. La stagione successiva approdò sulla panchina della squadra attualmente allenata da Gattuso, Claudio Ranieri, che venne comunque esonerato nonostante la vittoria della Supercoppa UEFA. Sotto la guida dell’ex giocatore Quique Sánchez Flores il Club tornò agli antichi splendori, arrivando terzo in campionato e qualificandosi così alla Champions League, dove nell’edizione 2006-07 venne eliminato ai quarti dal Chelsea. Dopo un ulteriore esonero, sulla panchina del Club approdò Ronald Koeman, che il 16 Aprile 2008 porto il Valencia a vincere la Coppa del Re in finale contro il Getafe. Il preoccupante 15° posto portò però all’esonero del tecnico olandese.
Nelle stagioni successive, il Club ha anche dovuto affrontare una crisi economica: dopo le dimissioni del presidente Vicente Sorian la giunta, diretta dal consigliere Javier Gómez ha varato un piano di 97 milioni di euro per cercare di risanare le casse del Club, a cui era stato reso pubblico un debito di 547 milioni di euro. Un piano di risanamento delle casse venne anche avviato, e porto, tra il resto, la cessione di David Villa per 40 milioni.
Dopo 3 anni consecutivi conclusi al terzo posto e quindi in Champions League, nella stagione 2011-12 la squadra è stata eliminata ai gironi della massima competizione europea, raggiungendo poi la semifinale di Europa League, dove è stata eliminata dai futuri campioni dell’Atletico Madrid. Nell’estate 2012, dopo l’addio di Unay Emery, sulla panchina del club arrivò Mauricio Pellegrino, fortemente voluto dal nuovo presidente Llorente. Dopo un avvio di stagione deludente Pellegrino venne però esonerato, e al suo posto arrivò Ernesto Valverde. Negli anni successivi una nuova crisi economica colpì il Club, che venne rilevato nell’Ottobre 2014 dall’imprenditore Peter Lim.
La stagione 2014 fu un’autentica rinascita per il Club: la nuova società non lesinò con gli acquisti, regalando 15 nuovi volti all’allenatore Nuno Espírito Santo, arrivando ad avere l’età media più bassa del campionato (23,6 anni) vennero inoltre firmati un accordo con Adidas e una serie di contratti di marketing, in modo da aumentare l’importanza del marchio del Club a livello globale. Questa campagna acquisti ebbe i suoi frutti, e portò il Valencia ad arrivare quarto e a qualificarsi alla Champions League. Il 1° Luglio 2015 arrivarono le dimissioni del presidente esecutivo Amadeo Salvo, per via di alcuni contrasti con l’allenatore Espirito Santo, che però godeva della fiducia della società. Gli scarsi risultati portarono però ad un esonero, e portò all’arrivo di Gary Neville e di Neville Paco Ayestarán, così la squadra terminò al 12° posto.
Dopo l’addio di Ayestaran ad inizio stagione, le redini del Club vennero affidate a Cesare Prandelli, che però diede le sue dimissioni a Dicembre per via della scarsa campagna acquisti del club. Sulla panchina arrivò dunque Voro, che portò la squadra dal 17° al 12° posto in Liga.
Le due stagioni successive, con Marcelino in panchina, furono parecchio migliori: nell’annata 2017-18 il club riuscì a centrare la qualificazione in Champions, e l’anno successivo vinse la Coppa del Re. Dopo la vittoria della coppa Marcelino però diede le dimissioni per via di alcuni screzi con il presidente, e il club ripiombò nell’oblio.
La scorsa stagione
Lo scorso campionato del Valencia non è stato uno dei migliori di sempre, con il Club che è arrivato nono e ha collezionato 48 punti. Questa formazione ha dimostrato di essere ancora fragile e avere tutti questi giocatori giovani può certamente essere un bene per il futuro, ma questa squadra fa molta fatica in alcune partite perchè le manca esperienza. Ogni tanto, sarebbe meglio avere dei giocatori meno giovani ma in posizioni in cui servono calciatori che abbiano fatto una buona carriera e non quelli che hanno ancora un futuro davanti ma che sono ancora acerbi. Questa formazione ha faticato contro le squadre della parte alta della graduatoria e infatti avrebbe potuto ottenere risultati migliori a fine anno con tutti quei punti persi per strada, punti che avrebbero potuto portare questa formazione a partecipare ad una competizione europea. Tuttavia, nelle prossime stagioni, questa squadra potrebbe davvero rivelarsi importante ed imporsi nel calcio spagnolo tornando ad essere come una volta.
La stagione in corso
Il Valencia di Gattuso ha fatto un mercato importante acquistando tantissimi giovani e spendendo 15 milioni di euro. Per una volta, però, è stato scelto di prendere un giocatore di esperienza, e non uno qualunque, stiamo parlando di Cavani, che tutti conoscerete per il suo fantastico passato al Napoli, al PSG e per la sua recente avventura allo United, arrivata però al capolinea. La squadra ha iniziato il campionato con la speranza di fare meglio dell’anno scorso e i primi risultati non sono poi così negativi. Alla prima giornata, è arrivato un successo per 1-0 contro il Girona, seguito dalle sconfitte per 1-0 in casa dell’Athletic Bilbao e per 0-1 contro l’Atletico Madrid. Dopo queste occasioni, c’è stata però la possibilità di rialzarsi e alla quarta giornata i Blanquinegres hanno superato il Getafe per 5-1. Poi, però, c’è stata un’altra brusca fermata in casa del Rayo Vallecano, che ha battuto 2-1 i ragazzi di Gattuso, che deve ancora sistemare qualcosa. Tuttavia, i primi segnali non sono disastrosi e, pian piano, questa formazione otterrà risultati migliori.
Lo sapevate che?
- Il primo presidente della storia del Club, Octavio Augusto Milego Díaz, fu eletto con il lancio di una monetina;
- L’acquisto più costoso della storia di questa squadra è stato Guedes, pagato 40 milioni di euro, tuttavia, la società spagnola l’ha rivenduto a meno di quanto l’ha pagato (circa 8 milioni in meno) e, anche per quello che è stato il rendimento di questo giocatore, è stata una grande beffa.