103 anni di storia, passione e fascino. TANTI AUGURI, REGIA!
6 min readLa Reggiana non è una semplice squadra di calcio. Per i tifosi granata, la Reggiana è tutto. Oggi, è il compleanno della squadra che rappresenta Reggio Emilia nel mondo del calcio su tutti i campi d’Italia dal 1919. Indossare questo colore è sempre un onore, è sempre un piacere stare al fianco di quegli 11 giocatori che ogni domenica portano in alto il nome di questa fantastica società. E’ un privilegio. La Regia è speciale, ha qualcosa che non tutti hanno: un ambiente fantastico. Poi possiamo parlare anche della storia, in 103 anni abbiamo assistito a qualsiasi cosa: glorie, delusioni, momenti di festa e momenti difficilissimi. Il bello di supportare questa squadra è proprio questo: non è importante per cosa si lotti, che sia la Coppa dei Campioni o la Terza Categoria, l’importante è avere cucito sul cuore quel granata che mai verrà abbandonato per nessuna ragione al mondo, come cantato ieri dai sostenitori di casa nella partita contro il San Donato Tavarnelle che ha visto la Reggiana trionfare per 2-0. Oggi è un giorno importante per vestire per l’ennesima volta il colore della nostra amata Regia, non per andare a trovarla allo stadio, ma per ringraziarla per tutto quello che ci ha regalato dal 1919 ad oggi e per tutto ciò che continuerà a regalarci in futuro. Questa è una società che non morirà mai e che continuerà a rappresentare Reggio Emilia per sempre e tutti saremo presenti in ogni stadio del mondo per sostenerla. Tanti auguri, Regia!
La fondazione
Siamo nella nostra Reggio Emilia, è il gennaio del 1909. Il calcio arriva anche da noi. Il football è pronto a fare diventare dipendente di questo sport un’altra città. A Reggio si gioca la prima partita di calcio della storia, a promuovere l’iniziativa ci pensa la società sportiva “Forti per Essere Liberi”. Tuttavia, gli inizi sono complicati e bisognerà attendere degli anni per potere assistere ad una realtà capace di garantire una certa continuità al calcio reggiano. Nel 1912 arriva finalmente la svolta: nasce il Reggio FBC. Questa società adotta da subito come colore il granata e, a un anno di distanza dalla sua fondazione, inaugura il suo campo da gioco. Presto si assiste anche alla fondazione di una seconda squadra, ovvero la Juventus. La nascita di quest’altra società crea una rivalità cittadina davvero accesa che darà spettacolo nella stagione 1914-1915. Il campionato termina e i due club decidono di fondersi per dare vita ad una squadra più forte e quindi per rendere più competitivo il calcio locale. Purtroppo, però, la Prima Guerra Mondiale costringerà i giovani talenti reggiani a prendere in mano le armi e ad andare a combattere, distruggendo questo “progetto” granata, che sarebbe potuto essere qualcosa di davvero importante.
Il conflitto giunge finalmente al termine. I talenti nostrani possono finalmente fare ritorno a casa e smettere di ustilizzare le armi. Il calcio, a Reggio Emilia, rivede le sue attività riprendersi pian piano, con non poche difficoltà. I campionati stanno per riprendere, siamo nel secondo decennio del XX secolo, nella nostra città ci sono diverse società esordienti, ma la competitività è ancora poca. E’ il 25 settembre 1919, con la fusione tra il Reggio Foot-Ball and Cricket Club e l’Audace Reggio, prende vita l’Associazione Calcio Reggiana. Veniva così fondata la squadra che ancora oggi rappresenta Reggio Emilia su tutti i campi d’Italia. Nasceva così il nostro orgoglio: la nostra amata Reggiana! Tra i fondatori storici, c’è un personaggio indimenticabile che ha dato di tutto e di più a questa società. Un eroe, una leggenda della nostra Regia, un uomo che nessun tifoso granata potrà mai ringraziare abbastanza: Severino Taddei. La squadra appena nata conferma il granata come colore rappresentativo, nonostante le prime uscite siamo state probabilmente in maglia nera (che dovrebbe essere il colore della Juventus, società di cui abbiamo parlato prima), e va a giocare in uno stadio che è stata la casa di questa formazione per moltissimi anni: il nostro famoso Mirabello. Uno stadio fantastico, con un prato su cui metteranno i tacchetti delle leggende tra le più importanti della storia del calcio granata. E, inoltre, accoglierà tantissimi tifosi con le loro coreografie, la loro atmosfera, il loro sostegno e quell’affetto per questa maglia che c’è ancora oggi.
Severino Taddei
Sono passati 103 anni da quando questa squadra è nata. Abbiamo assistito a promozioni e retrocessioni, abbiamo visto indossare la maglia della nostra squadra da fuoriclasse indimenticabili e conosciuto allenatori che hanno fatto la storia della Reggiana. Abbiamo alternato fino ad oggi momenti splendidi e momenti difficilissimi, ma sempre con quest’amore verso il granata della nostra Regia. Sempre a sostenere la formazione della nostra città, nel bene e nel male. Sempre al fianco di quegli 11 giocatori che corrono dietro al pallone sui campi da calcio di tutta Italia, provando quell’affetto e un attaccamento alla maglia granata che non ha prezzo. La Reggiana ci ha regalato e continua a regalarci emozioni uniche. Tra le leggende di questo Club, la prima che dobbiamo ringraziare per tutto ciò di fantastico che questa società ci sta regalando, è Severino Taddei. La storia di questo personaggio è davvero unica e si potrebbe veramente farci un film. E’ discendente di una famiglia di Reggio illustre, Rainero, suo bisnonno, perde la vita nella Battaglia di Custoza, nel 1866. Inizia a crescere come calciatore giocando per il Reggio a partire dal 1914. Nel 1916, la guerra obbliga anche lui ad andare a combattere. Comincia a prestare servizio militare vicino a Torino. Nonostante sia richiamato alle armi, continua a rincorrere il pallone, giocando per qualche gara non ufficiale con la maglia del Toro. Con la conclusione del conflitto, torna a Reggio Emilia e dà un contributo fondamentale alla riorganizzazione del calcio reggiano, che era stato interrotto appunto dalla Prima Guerra Mondiale. Nel febbraio del 1919, diventa allenatore-giocatore della sezione calcistica dell’U.S. Edera. Inoltre, nel giugno successivo, fa risorgere il vecchio Reggio con la denominazione di Reggio Football & Kricket Club. Il 25 settembre 1919, come già detto, assieme ad altri dirigenti, fonda la nostra Reggiana. Sarebbe bello potere rivedere Taddei e chiedergli:”Sei soddisfatto della Reggiana di oggi?” Sicuramente, noi siamo fieri di continuare a sostenere da oltre 100 anni quello che lui ha creato. Non una semplice squadra di calcio. Inoltre, Taddei non si “limita” a dare vita alla Regia, ma addirittura diventa il primo allenatore di questa squadra. Anche i risultati da tecnico sono sorprendenti: nella stagione 1919-1920 conduce la formazione granata in una stagione indimenticabile, che vede la Reggiana ottenere un terzo posto nel campionato emiliano di Promozione, la seconda serie dei tempi. Con questo traguardo, la Regia si merita l’accesso in Prima Categoria, massima serie dell’epoca. Torna al comando della Reggiana nella stagione 1924-1925, in Prima Divisione (sempre la divisione più importante di quegli anni) e nuovamente nell’annata 1929-1930, terminata con un sedicesimo posto nella graduatoria nel neonato campionato di Serie B. Tra l’altro, in quel periodo, la Reggiana può contare su un fuoriclasse come Felice Romano, che veste il granata dal 1921 al 1926 per poi tornare nel 1928 e fermarsi nel 1930 appendendo gli scarpini al chiodo.
Anche questo calciatore non verrà mai scordato, specialmente perchè è diventato, ed è ancora oggi l’unico, giocatore della Reggiana ad avere vestito l’azzurro della nostra nazionale.
A Taddei sono stati dedicati diversi monumenti, per i supporters granata sacri. Partiamo dal celebre murales fuori dal Mirabello, dove appare di fianco ai disegni di altri fenomeni che hanno scritto la storia della Reggiana. E’ il primo che si vede camminando da sinistra verso destra, è il primo personaggio raffigurato. E’ la prima di tante altre leggende che hanno fatte e che faranno ancora la storia della Reggiana.
Passiamo al nostro Stadio Giglio: gli è stata intitolata dal comune di Reggio Emilia una delle strade che conducono allo stadio. Poi, vicino alla Curva Sud, c’è una splendida statua in bronzo a grandezza naturale a lui dedicata, finanziata dai tifosi. Grazie di tutto, Severino.
Tanti auguri, Reggiana!