Il vantaggio granata regge solo 9 minuti: 1-1 con il Sudtirol, un epilogo già vissuto
16 min readLa Reggiana non riesce ad imporsi sul Sudtirol e spreca un’occasione per conquistare i 3 punti
Non è ancora giunto al termine il momento buio che stanno vivendo i Granata: la gara con gli altoatesini termina 1-1. Un noioso primo tempo non vede nessuna delle due squadre padroneggiare e si va negli spogliatoi con la partita serrata sullo 0-0. Nella ripresa cambia il punteggio quando Pieragnolo trova la gioia personale, segnando da due passi, su assist involontario – un tiro diventato un passaggio – di Girma. Purtroppo, però, ci tocca assistere ad un epilogo già vissuto: i ragazzi di Nesta incassano il pari nei minuti successivi e mandano in fumo una partita che si poteva vincere.
Essendo passato poco tempo dalla gara di Brescia, non ci sono notizie da riportare per quanto riguarda i giorni antecedenti ala partita.
La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta
Purtroppo, la società non ha condiviso il filmato integrale della conferenza stampa di Nesta, pertanto, per questa volta, saremo molto più sintetici, proponendo solo le dichiarazioni che ha condiviso il club. II tecnico ha affermato che lui e il suo staff hanno ragionato su come gestire le energie dei giocatori, vedremo, infatti delle novità di formazione. Ha, inoltre, aggiunto che l’ultima trasferta non l’ha lasciato del tutto contento, poichè, evidentemente, pensava di poter strappare la vittoria nel secondo tempo. Ha anche detto che, visto che l’ultimo successo casalingo risale a dicembre, sarebbe molto contento di tornare al trionfo in uno Stadio Giglio che vorrebbe vedere una grande Reggiana ritrovare il successo dopo qualche gara complicata. Per concludere, ha parlato di Okwonkwo: sarà convocato, tuttavia non ci si può aspettare che giochi una grande fetta di partita.
Le formazioni
Reggiana: C’è qualche novità per quanto riguarda l’undici di casa. Nel solito 3-4-2-1 dell’ex allenatore del Frosinone c’è, infatti, spazio per Szyminski, in una retroguardia composta da lui, Sampirisi e Marcandalli. A sinistra confermato, ovviamente, Pieragnolo, a destra ritrova spazio Fiamozzi, che nell’ultima partita aveva fatto inizialmente spazio a Portanova – oggi sulla trequarti accanto al recuperato (finalmente può partire titolare) Girma -, per poi entrare a match in corso. A centrocampo la grande sorpresa è Cigarini, uno dei senatori di questa squadra, che, tuttavia, aveva trovato poco spazio finora, affiancato dal solito Bianco. La punta non è Gondo, bensì il reintegrato nel gruppo Pettinari.
Sudtirol: L’undici di Valente si presenta con un 3-5-2. Poluzzi tra i pali, Masiello, Scaglia e Cagliano sulla linea della retroguardia. Sulle fasce El Kaouakibi e Davi, in mezzo Tait, Arrigoni e Kurtic. Davanti Casiraghi e Merkaj.
Per la prima volta – è un esperimento, non è detto che ne faremo una per ogni partita -, proponiamo la formazione ospite riassunta in una grafica da noi creata. Questo perchè, tante volte, raccontando anche le azioni un po’ meno rilevanti, usiamo i numeri dei giocatori per evitare ripetizioni, quindi ecco un riassunto dell’undici proveniente da Bolzano con le rispettive “targhe”.
La partita
I Granata si trovano in uno dei momenti più critici della stagione, poichè per rivivere l’ultima vittoria bisogna tornare al 27 gennaio, giorno del celebre successo in casa del Bari. L’avversario, seppur la banda di Nesta sia riuscito a sconfiggerlo il in trasferta a dicembre, non va di certo sottovalutato. Questa squadra ha cominciato il campionato con Bisoli, reduce dalla gloriosa annata antecedente, tuttavia quest’ultimo è stato sorprendentemente esonerato in seguito ad una sconfitta per 0-1 contro il Como, dopo un mese di novembre disastroso. A lui è succeduto Valente, il quale ha impiegato poco tempo a conquistarsi la fiducia di ambiente e società, usurpando Venezia con una vittoria per 2-3. Tra l’altro, questa squadra ha un calciatore che va assolutamente tenuto d’occhio: Daniele Casiraghi, 13 gol e 6 assist per lui in questo campionato. Dunque, la retroguardia della Regia, che oggi non sarà guidata da Rozzio (probabilmente Nesta vuole preservare le sue energie per il match di Ascoli), dovrà stare particolarmente attenta, anche perchè i Biancorossi sono andati a segno in ogni trasferta, tranne in quella di Pavma. Inoltre, se prendiamo le squadre posizionate in classifica dalla 7° – occupata dal Cittadella – all’ultima piazza, notiamo che soltanto la Sampdoria ha messo a segno più reti del Sudtirol.
Qui sotto una presentazione più accurata della partita, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata
L’ingresso in campo delle due squadre, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Sotto una pioggia che cade copiosamente e insistentemente sullo Stadio Giglio i veri protagonisti sono i sostenitori delle due squadre. Nonostante, infatti, il rischio di prendersi un malanno non da poco, c’è chi, con fierezza, espone i colori che rappresentano la propria città pure sotto il diluvio. Questo vale sia per la tifoseria di casa che per quella ospite, a cui bisogna fare, sportivamente, i più sentiti complimenti. Onore a chi – pochi o tanti che siano – continua a portare alto l’orgoglio della propria squadra del cuore dappertutto, in ogni contesto.
La gara prende il via con il primo possesso che viene gestito dai ragazzi di mister Nesta. Buon approccio alla partita quello della formazione di casa, che riesce a conquistare un calcio di punizione interessante sulla catena di destra grazie a Portanova, messo giù irregolarmente da Cagnano. Cigarini disegna un traversone profondo, ma Scaglia anticipa Szyminski ed evita guai. Nei minuti successivi le due squadre continuano a studiarsi, con i padroni di casa che detengono il pallino del gioco e mantengono il possesso, senza sbilanciarsi. All’8′ la Reggiana ci riprova con un cross, stavolta di Pieragnolo, dalla fascia sinistra, ma si rivela innocuo: Poluzzi blocca. Nuovo squillo al decimo giro di lancette, ma nemmeno stavolta i Granata riescono a ferire gli avversari: si va da un esterno all’altro, con il numero 3 citato un attimo fa che riesce a trovare un varco a campo aperto, per poi offrire a Fiamozzi, che suggerisce al centro, ma la difesa altoatesina libera e la manovra offensiva dei padroni di casa evapora. Le condizioni climatiche non migliorano per niente nei giri di lancette successivi, anzi, addirittura peggiorano. Fortunatamente, il campo regge bene, anche se diventa, logicamente, pesante, intanto in Curva Sud e nei Distinti ci si tiene al caldo con canzoni e birra: più è tagliente la pioggia, più è alto il tono della voce. Flash della compagine ospite al quarto d’ora circa, con Tait che serve Casiraghi, il quale, astutamente, fa sfilare il pallone e prova un’incursione sulla fascia destra. Successivamente offre ad El Kaouakibi al limite dell’area di rigore, il quale abbozza una conclusione verso la porta, ma il suo tiro è ciabattato e termina sul fondo senza impensierire un Bardi finora inoperoso. Dopo 20 minuti si infiamma definitivamente il match, con Fiamozzi, sul binario di destra, che protegge la sfera da Davi, poi la offre a Cigarini. Quest’ultimo trova una linea di passaggio interessante e serve a Portanova in area di rigore, l’ex Genoa, con una frustata rasoterra potenzialmente indirizzata verso lo specchio, tenta di sorprendere l’estremo difensore del Sudtirol. La sua conclusione viene sporcata da Cagnano, la sfera, dopodichè, va a sbattere sul palo e si spegne sul fondo: calcio d’angolo per una Reggiana che ha creato, finalmente, la prima occasione da rete. Si occupa della battuta l’ex centrocampista dell’Atalanta, che cerca ancora Szyminski all’altezza del palo più lontano. Il difensore centrale in maglia numero 25 arriva a colpire di testa, ma non riesce ad attribuire alla traiettoria la potenza necessaria affinchè il pallone possa arrivare verso lo specchio, spazza il difensore in casacca numero 2 della compagine ospite. Al 22′ Portanova interviene con irruenza su Cagnano sulla trequarti: calcio di punizione da posizione adatta per scodellare un pallone morbido nell’area di rigore granata, ammonito, inoltre, l’autore del fallo. Pallone spedito nella zona calda, libera prontamente il difensore di proprietà del Frosinone. Al minuto 25 la Reggiana decide di impostare dalle retrovie, con un lancio di Sampirisi, che pesca Pettinari spalle alla porta, il quale riesce a trovare Portanova largo sulla fascia destra con un colpo di tacco al volo meraviglioso, che gli permette di mandare a vuoto sia la marcatura di Scaglia, sia quella di – dovrebbe essere lui, almeno – Cagnano. Il numero 90 prova a dirigersi verso la porta, ma si allunga troppo il pallone, favorendo l’uscita di Poluzzi, che spazza in fallo laterale. Sfuma così una ghiottissima chance di timbrare il cartellino. Al trentaduesimo giro di lancette Merkaj prova un dribbling in mezzo ad una moltitudine di maglie granata, Marcandalli, senza fronzoli, si rifugia in corner. Sfera calciata con veemenza sul primo palo, Girma allontana il pericolo calciando lontano in seguito ad una deviazione nel cuore dell’area di rigore, probabilmente del nominato qualche riga fa Sampirisi. Al 36′ Arrigoni interviene in scivolata sul numero 3 dell’undici avversario, il direttore di gara assegna un calcio di punizione a favore della Reggiana e torna ad estrarre il giallo. Pochi giri di lancette più tardi si illumina Davi, che prova una sgattaiolata sulla sinistra, successivamente mette al centro una palla tagliente, che, prudentemente, Pieragnolo ammortizza di petto, consegnandola al suo portiere. Un primo tempo davvero insipido quello a cui si sta assistendo, con le due compagini che hanno prodotto pochissimo finora: il risultato rispecchia pienamente gli sforzi. Sicuramente, il campo non aiuta, però va detto che non ci sono state grandi emozioni. A 2 minuti dalla segnalazione del recupero Casiraghi premia un inserimento di Merkaj e lo trova con una sventagliata precisa. Il centravanti con il 33 sulla schiena penetra in area di rigore dal lato corto sinistro, ma scivola al momento del tiro, con Szyminski che ostacola la sua conclusione, respingendo. Sale, a fine azione, la bandierina dell’assistente, dunque un eventuale gol sarebbe stato annullato. Al 45′ il direttore di gara decreta il termine della prima frazione di gioco senza aver assegnato nemmeno un ulteriore giro di lancette di extra time, ciò testimonia l’incapacità di creare pericoli di ambedue le formazioni. L’acquazzone sta certamente penalizzando tutte e due le squadre, ma, per portare a casa i 3 punti, è necessario fare qualcosa in più.
La ripresa prende il via con l’augurio che uno spartito fino a questo momento ripetitivo possa assumere mutazioni. C’è una sostituzione nella squadra ospite: Odogwu prende il posto di Merkaj. Al minuto 49 Arrigoni, su invito di Casiraghi, prova la botta da fuori area, ma manda alto e non inquadra il bersaglio. Qualche istante più tardi il Sudtirol conquista anche un giro dalla bandierina, con una conclusione dell’attaccante numero 90 appena entrato sporcata da Marcandalli. Traiettoria prolungata, Bardi dà un pugno alla sfera, la quale resta, tuttavia, nell’area di pericolo, con Masiello che vorrebbe provare il tiro, ma è ostacolato da Portanova. Non riesce ad impattare nel migliore dei modi il difensore della compagine altoatesina, Szyminski ci mette poi una pezza con un calcione. Si iscrive a questa ripresa in cui era sembrata assente in questi primi minuti la formazione ospite e lo fa con un’interessante manovra offensiva al 53′. Fiamozzi cerca il riferimento offensivo della sua squadra con un passaggio, ma Scaglia legge bene e scherma, tuttavia il pallone diventa buono per Girma. Quest’ultimo ramifica l’incursione granata offrendo a Pieragnolo sul corridoio di sinistra. Il laterale mancino della Regia mette un pallone insidioso in area di rigore, chiamando in causa Poluzzi, che riesce a toccare il pallone, senza, però, respingere nel migliore dei modi. Pettinari tenta di approfittarne, ma si incarta sulla sfera e calcia malissimo, divorandosi la rete che sarebbe valsa il vantaggio. Ancora pericoloso l’asse Casiraghi-Odogwu: al 58′ la punta nigeriana ex Virtus Verona viene servita brillantemente dal giocatore simbolo di questo Sudtirol e si inventa una conclusione, mal calibrata, però. Reggiana che deve stare attenta, tuttavia, perchè nel giro di pochi minuti ha subito una serie di iniziative avversarie pericolose. All’ora di gara cambia due pedine nel suo scacchiere Valente: Molina e Mallamo rilevano El Kaouakibi e Kurtic. Risponde Nesta, che prova a rendere più spietata la sua artiglieria e sostituisce il suo inconcludente e probabilmente ancora fuori forma centravanti con Blanco, esce anche Portanova, dentro Gondo. Prova ad imbastire un’azione offensiva la Regia al minuto 63, con Fiamozzi che premia un movimento sulla catena di destra dell’appena citato Blanco. L’ex Como trova poi Girma – grazie anche ad un velo di Gondo – a centro area, che tenta di indirizzare verso la porta, ma impatta male. Tuttavia, il suo tiro si tramuta in un assist per Pieragnolo, che, da due passi, spinge in fondo al sacco, stappando la sfida e rompendo un digiuno dal gol che andava avanti da fin troppo! Terzo sigillo stagionale per lui, decisamente non male per essere un laterale sinistro. Padroni di casa in vantaggio dopo un primo tempo incolore e una fase di avvio di ripresa travagliata. Una rete importantissima.
Il gol di Pieragnolo in un disegno di Simone Ferrarini
L’esultanza di Pieragnolo, con Bianco dietro che celebra il gol del vantaggio con lui, foto: AC Reggiana
L’esultanza della squadra dopo il gol dell’1-0, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
I Granata continuano a presidiare la metà campo altoatesina nei minuti successivi e al sessantaseiesimo giro di lancette l’autore della conclusione mal riuscita, trasformatasi poi in un passaggio perfetto per l’autore della rete del vantaggio, innesca Bianco. Il ragazzo di proprietà della Fiorentina tenta l’azione individuale, ma va a sbattere su Masiello: punizione da posizione invitante per i Granata. Calcia il trequartista svizzero, il quale prova la botta a rientrare sul palo lontano, ma la sua esecuzione è pessima. A circa 22 dall’annuncio dei minuti di recupero il nominato a inizio secondo tempo Mallamo stende il vivace trequartista spagnolo della formazione di mister Nesta, un intervento che gli costa la sanzione disciplinare. Si riaffaccia dalle parti di Bardi la compagine proveniente da Bolzano con un cross dal corridoio laterale di sinistra di Cagnano. Marcandalli interviene di testa, ma Davi – o, meglio, dovrebbe essere stato lui – fa lo stesso e rigetta il pallone nel cuore dell’area di rigore, dove si trova Casiraghi, che cerca di spingere in fondo alla rete al volo. L’estremo difensore della Regia riesce a respingere con un superlativo intervento con le ginocchia. Tuttavia, non può nulla sul destro di Odogwu sporcato in scivolata dal citato un attimo fa Marcandalli.
Movimento a bordocampo dopo la rete del pari altoatesina: giungono al termine le partite di Cigarini e Girma, entrano Kabashi e Melegoni. I Granata provano a riparare al danno al 76′: calcio di punizione sul binario di sinistra, il regista albanese appena mandato dentro da Nesta scodella un pallone intrigante in area di rigore, ma il Sudtirol lo reietta. Bianco prova la soluzione individuale e va al tiro, inefficace e mal eseguito. Rinvio dal fondo. Valente si affida alla fantasia di Ciervo in questo finale, fuori Casiraghi. Abbandona il terreno di gioco anche Tait, parecchio dolorante, dentro Peeters. Ancora travolgente il Sudtirol al minuto 87, con il ragazzo scuola Roma appena nominato che converge per poi offrire a Cagnano, il quale sprigiona una conclusione di mancino da fuori ben indirizzata verso il bersaglio, ma è bravo Bardi a disinnescare con un grande riflesso. Iniziano, intanto, a giocare con il cronometro gli ospiti, consci che portare a casa un punto da questa sfida non sarebbe male, tuttavia, allo stesso tempo, sembra quasi che abbiano piantato le tende nella metà campo granata. Siamo agli sgoccioli di questa gara ed ecco che si illumina la lavagna: 5 giri di lancette da recuperare. I padroni di casa, al secondo di questi 5 minuti aggiuntivi, provano a fare male agli ospiti con un traversone di Pieragnolo, ma, anche qui, il Sudtirol riesce a difendersi. Al 95′ proprio il numero 3 dei Granata finisce sulla lista dei cattivi per una trattenuta ai danni di Molina. Piove sul bagnato, in tutti i sensi. Batte la punizione il nominato poco fa Cagnano, che disegna un cross, è bravo Gondo ad allontanare. E qui cala il sipario: tanto rammarico per i Granata, che non riescono a superare il Sudtirol, 1-1 al Giglio.
La squadra ringrazia e si scusa con il pubblico a fine gara, foto: AC Reggiana
Gli unici vincitori di questa partita sono quelli che sono rimasti sotto al diluvio a costo di incitare la squadra, pur assistendo ad uno spettacolo non degno del loro supporto caloroso.
Commento e opinioni personali
Non riuscire a vincere, specialmente per una squadra che ci ha fatto a lungo gioire, è sicuramente frustrante. E’ davvero un peccato non essere riusciti a conquistare i 3 punti da una partita come questa, contro un avversario sicuramente forte, ma indubbiamente abbordabile, non solo perchè lo dicevano i numeri. Mi ha dato fastidio come la Reggiana, una volta andata in vantaggio, in uno scontro diretto come questo, si sia accontentata dell’1-0. Lì, bisognava ammazzare la partita: dovevi fare il secondo e archiviare la pratica, non puoi permetterti di amministrare il possesso per 30 minuti sperando di non prendere gol (visto anche il fatto che abbiamo già imparato che non fa per noi sbloccare la gara e poi smettere di attaccare, poichè ci abbiamo rimesso due punti con la Feralpi in maniera tragicomica). Ed è un peccato poichè questa squadra, se non avesse lasciato certi punti per strada – per l’appunto FeralpiSalò, Ternana, Lecco e Ascoli soprattutto – oggi sarebbe in zona play-off. E, allora, arrivati a quel punto, non sono più d’accordo con chi dice che non sia cosa a cui dobbiamo pensare. A me non cambierebbe assolutamente niente se fossimo in Serie D come se fossimo in A, però, se hai un’occasione per spingerti oltre senza porti un limite, la devi sfruttare. Questa squadra, che parte con un obiettivo unico – quello di salvarsi -, potrebbe oggi aver quasi la certezza di prolungare la permanenza in cadetteria e potrebbe addirittura sognare per qualcosa di ancor più ambizioso. E una criticità di questa squadra è sicuramente il carattere. Abbiamo perso un derby giocando senza agonismo, che penso sia qualcosa di ridicolo. Poi questa partita ne è un’altra prova: vai avanti e smetti di attaccare, subisci gol e butti 2 punti. Così non si può andare avanti, è un epilogo visto e rivisto e diventa frustrante, perchè poi ti basta un attimo per perdere delle posizioni e tornare in C. Comunque, quello che può trasmettere fiducia è il fatto che a questa squadra è già capitato di ottenere una striscia di risultati positivi e poi di finire in un vortice di partite pessime, quindi Nesta, un traghettatore eccellente, dovrà riportare la sua squadra sulla rotta giusta, cosa che ha già fatto in passato. Però – una cosa che va oltre ad ogni aspetto tecnico-tattico – questa squadra deve giocare con più cattiveria. Comunque, parlando più nello specifico di questa partita, abbiamo confermato la nostra identità di gioco: 54% di possesso palla con diverse azioni sviluppate sulle corsie laterali – 19 traversoni, contro gli 8 avversari – . 9 tiri – stesso numero degli altoatesini – di cui 1 solo in porta, a mettere in evidenza la poca precisione che abbiamo in area – vedi Pettinari -.
Bardi 6,5: Sfoggia una serie di interventi importanti, come quello su Casiraghi nell’azione da cui è maturato successivsmente il pari, o come quello sulla conclusione da fuori di Cagnano, verso la fine della partita.
L’estremo difensore della squadra di casa riflette con Marcandalli, foto: AC Reggiana
Sampirisi 6: Difende con ordine e gioca una partita più che buona. Grande leader di questa squadra, un punto di riferimento per tutti, una sicurezza che ci porteremo avanti fino al termine della stagione.
Il difensore in maglia numero 31, altra prova positiva la sua, foto: AC Reggiana
Szyminski 6: Libera l’area in più occasioni e gioca una gara “pulita”, con cui manda a Nesta un messaggio chiaro, ovvero che potrà sempre contare su di lui.
Un colpo di testa del difensore polacco, foto: AC Reggiana
Marcandalli 5: Non tanto per la sfortunata deviazione che ha portato all’1-1, ma perchè si è perso Casiraghi proprio in quell’azione da cui è scaturito il gol avversario. Per il resto si fa valere con il fisico con qualche chiusura utile.
Il difensore centrale di proprietà del Genoa aggredito da Merkaj, foto: AC Reggiana
Fiamozzi 6: Gara senza giocate eclatanti e senza sbavature: buona fase di contenimento, si propone anche in chiave offensiva qualche volta, disegna ogni tanto qualche traversone.
L’esterno destro della Regia, foto: AC Reggiana
Cigarini 6,5: Rispolverato da Nesta, dà delle conferme che ci si poteva ovviamente aspettare, viste le sue stagioni passate a Reggio. I suoi passaggi illuminanti, come quello del primo tempo con cui ha mandato al tiro – deviato sul palo – Portanova, sono fondamentali per le manovre offensive dei Granata. Sarà un po’ lento nella corsa, ma non nel ragionare. Veramente un playmaker con una visione eccellente.
Il regista della Regia esegue un elegante controllo, foto: AC Reggiana
Bianco 6: Non ha mai modo di riposare: anche oggi il tecnico sfrutta le sue energie. Qualche guizzo individuale notevole, ma non molto altro. Partita, comunque, più che buona, senza strafalcioni.
Il tuttofare della banda di mister Nesta, foto: AC Reggiana
Pieragnolo 7: Le sue corse infinite tornano ad essere ripagate con un gol. Si dimostra ancora una volta una pedina a cui Nesta non può rinunciare. Tantissima spinta sul binario di sinistra, con diversi cross intriganti. Uno dei più vivaci in campo.
L’autore della rete del vantaggio entra in scivolata su Masiello, foto: AC Reggiana
Portanova 6: Mezzo voto in meno per l’occasione non colta nel primo tempo, quando, su sponda di Pettniari, si è allungato troppo il pallone. Lì, ci saremmo potuti portare in vantaggio ancora prima. E’ un Portanova già più attivo di quello di qualche settimana fa, che sta giocando meglio di prima, quando sembrava non fosse proprio in campo. Sta lavorando mentalmente e ciò sta avendo dei risvolti positivi.
Girma 6: Abbastanza attivo, ma poco incisivo. Forse non è ancora al meglio per via dell’infortunio, poichè non ha nemmeno giocato tutta la partita (sicuramente c’è anche un po’ di strategia e di volontà di preservare le sue energie, dietro a questa mossa). Tutto sommato si rende utile nelle manovre d’attacco, ma non è il solito Girma. Spreca, inoltre, una chance interessante su calcio di punizione. Quantomeno, propizia, involontariamente, l’assist sul sigillo del vantaggio.
Il trequartista granata, foto: AC Reggiana
Pettinari 5: Si divora un gol già fatto dopo l’intervento non impeccabile di Poluzzi. Torna ad essere titolare dopo parecchio tempo, ma non riesce mai ad accendersi. Dovrà, anche lui, lavorare per tornare come prima.
La prima punta dei Granata, oggi in campo dal primo minuto, foto: AC Reggiana
Blanco 6: Dinamico, crea scompiglio con la sua tecnica, ma non riesce a concludere verso la porta. Sembra, però, un giocatore davvero promettente, che può spezzare le partite quando subentra.
Il trequartista spagnolo, foto: AC Reggiana
Gondo 6: Agguerrito sin da subito, risulta utile sui calci di punizione avversari quando deve allontanare di testa. Gli capitano poche occasioni, ma comunque lega bene con la squadra.
L’attaccante ivoriano, il quale ha avuto subito un buon impatto sulla gara, foto: AC Reggiana
Kabashi s.v.: Ribadendo che questi non sono voti da fantacalcio, ma mie opinioni, non me la sento di dargli un voto, perchè ho visto poco.
Il regista albanese, foto: AC Reggiana
Melegoni: vedi Kabashi.
Il numero 72 della compagine di mister Nesta, foto: AC Reggiana
Nesta 6: Cambia diversi interpreti e, nella maggior parte dei casi, trova delle risposte incoraggianti. Szyminski, Cigarini e Portanova disputano delle prove più che buone, tuttavia non condivido la scelta di aver messo Pettinari davanti. Giustissimo fare riposare Gondo, ma il 23, che è partito titolare, non dà segnali rincuoranti e sembra, anzi, ancora “acerbo”. I cambi sono stati corretti, ma non sufficienti per riportarsi in vantaggio. Il più grande peccato, come già anticipato, è che questa squadra ha poca cattiveria agonistica e deve essere l’allenatore a trasmettergliela.