La Reggiana non riesce a sfondare il muro bianconero: ad Ascoli l’ennesimo pareggio
22 min readLa Reggiana non riesce a sbloccare la partita nemmeno in superiorità numerica: 0-0 ad Ascoli
I Granata, neanche stavolta, riescono a conquistare i 3 punti. Al De Luca si disputa una partita insipida, che non vede nessuna squadra timbrare il cartellino. In questo match sporco – come anticipato da Nesta in conferenza stampa – nessuna formazione riesce a prevalere. La sfida si accende principalmente nel finale, in seguito ad un cartellino rosso rimediato da Viviano. Tuttavia, nonostante la superiorità numerica, la formazione capitanata da Rozzio non riesce a guadagnarsi il successo. La Reggiana, come se non bastasse, forse non potrà utilizzare Bardi e Sampirisi nella prossima gara, usciti dal campo durante quest’incontro per problemi fisici.
La foto di squadra, con alle spalle lo spicchio di sostenitori granata, foto: AC Reggiana
Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita
La gara, come condiviso in un post dalla società granata – notizia social: sembra essere la prima volta che appare questo tipo di contenuto sui profili della Reggiana – sarà diretta dall’arbitro Matteo Gualtieri di Asti.
Saranno quasi 500 i sostenitori granata presenti ad Ascoli, allo Stadio del Duca – che ha un settore ospiti relativamente piccolo – per supportare i Granata. Dopo un martedì sotto la pioggia passato a cantare e a reggere striscioni con le mani – rischiando un raffreddore non da poco – i tifosi della Regia continuano a manifestare orgogliosamente la loro vicinanza alla squadra, soprattutto in un momento complicato.
Lo Stadio Del Duca
Avendo potuto assistere alla partita dal vivo, possiamo recensire dal vivo lo stadio come in passate “puntate” della serie. Grazie alla ristrutturazione recente, quest’impianto è in condizioni ottime. La tifoseria ospite, con i propri mezzi, arriva esattamente dietro allo stadio, a pochi metri di tornelli. Controlli poco invasivi, tuttavia ci sono soltanto due varchi, quindi si forma in poco tempo una fila vasta. Si entra e si resta subito stupiti da due cose: la vicinanza delle due curve e la ristrettezza dello spazio concesso ai tifosi che vengono in trasferta. Partiamo dalla vicinanza tra tifoserie opposte: penso di non aver mai visto nulla di simile. È insolito, perché, normalmente, ci si aspetta che le due curve siano da due parti esattamente opposte dello stadio, ma qui non è così. Nelle gare in cui l’Ascoli ospita tifoserie rivali, il rischio è che i due gruppi non facciano fatica ad “entrare in contatto”, anche con lancio di materiale pirotecnico. Inoltre, è presente una rete che separa gli spalti dal campo, posta però solo davanti alla curva ascolana. Tornando al settore ospiti, è situato in un angolo dello stadio, che, chiaramente, non permette una visione periferica del campo, ma comunque, vista la posizione sopraelevata, il match si segue più che dignitosamente. Per concludere, ci sono due tribune – la più grande quella vicina alla zona in cui hanno piantato le tende i tifosi granata – che vengono spesso riempite per la maggior parte, destinate agli altri sostenitori – nonché alla stampa -. Tutto sommato, un buono stadio, anche se mi aspettavo qualcosa di più, in termini di tifo, da una piazza calda come quella ascolana, che in questo momento però sta vivamente contestando squadra e società.
Voto: 6,5
Una foto dello stadio
La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta
Nesta, in conferenza stampa, ha condiviso il suo rammarico dovuto ai recenti risultati ottenuti: “Per quello che abbiamo visto, potevamo ottenere qualche punto in più”. Successivamente ha descritto l’Ascoli, a grandi linee, spiegando che si tratta di una squadra che ha tanti giocatori che possono fare gol, per poi anticipare il tipo di partita che ci attende: una gara sporca. Si è parlato poco di infermeria e di indisponibili – da segnalare, tuttavia, un guaio muscolare rimediato da Kabashi – ma, giustamente, è stato fatto il punto sulle condizioni di Okwonkwo. Purtroppo, non sembra pronto a giocare per più di 10 minuti, poichè l’allenatore della Regia ha detto: “E’ indietro: è stato 2 anni e 7 mesi fuori, si è allenato due settimane con noi”. L’ex tecnico del Frosinone ha poi parlato di Portanova e del suo calo: “Deve recuperare un po’ di energie mentali, di sprint”. E’ stato fatto anche il nome di Marcandalli, con il mister che ha detto quanto segue: “E’ un giocatore forte, che deve sistemare due o tre cose”. Ha poi precisato il fatto che, per lui ed il suo staff, è difficile fare a meno di un calciatore come lui e che, al momento, l’ipotesi di un turnover va, almeno per il momento, accantonata. L’intervista è poi proseguita con il campione del mondo che ha sfogato la sua frustrazione verso il rigore non concesso nella gara contro la Ternana per via di un presunto fuorigioco di Casiraghi in occasione del gol altoatesino, nell’ultimo match. Per concludere, ha analizzato il momento complicato che i suoi ragazzi stanno vivendo, affermando: “Iniziano ad essere sempre di meno le partite: dobbiamo fare qualche vittoria”, per poi specificare: “Abbiamo fatto buone partite, però ci è mancato sempre qualcosa”.
Le formazioni
Ascoli: sfida tra retroguardie a 3 quella di oggi. Il Picchio scende in campo con Viviano tra i pali, Vaisanen, Bellusci e Mantovani compongono il reparto arretrato. Falzerano e Zedadka sulle corsie laterali, con Giovane e Di Tacchio in mezzo. Sulla trequarti Valzania, davanti Mendes e D’uffizi.
Reggiana: Nesta rinnova senza stravolgere la formazione che si è vista anche martedì scorso. Sampirisi, Rozzio e Marcandalli proteggono la porta di Bardi. Sul binario di sinistra Pieragnolo, su quello opposto Fiamozzi. A centrocampo pesa l’assenza di Kabashi, alle prese con un problema muscolare, dunque trova la conferma Cigarini, affiancato da Bianco. Girma e Antiste supportano l’unico centravanti, ovvero l’ex della partita Gondo.
Il saluto tra i due mister, foto: AC Reggiana
La partita
I Granata affrontano l’Ascoli in un’insidiosa gara lontana dalle mura amiche con l’obiettivo di conquistare un successo che gli permetterebbe di interrompere un periodo di scarsi risultati. La formazione marchigiana è 17° in classifica e, dunque, non ha ambizioni diverse da quelle dell’undici di mister Nesta. La compagine bianconera ha debuttato in campionato perdendo 3-0 a Cosenza, con Viali al timone della flotta. Quest’ultimo, tuttavia, in seguito ad una serie di match deludenti, è stato esonerato, per essere sostituito da Castori. Il nuovo tecnico è riuscito a raddrizzare in parte la rotta, vincendo qualche gara complicata, come quelle contro Como e Catanzaro, senza però riuscire a portare la sua squadra fuori dalla zona rossa. Il Picchio, peraltro, ha un asso nella manica, ovvero Mendes: 11 sigilli per lui quest’anno. La formazione bianconera, inoltre, è la squadra che ha totalizzato il maggior numero di falli in questo campionato. Pertanto, ci si attende un Ascoli combattivo, visto che questo match potrebbe permettergli di avvicinarsi significativamente alla “terra ferma”. Chance, dunque, da non cestinare per la Reggiana, che non può permettersi di tornare a casa senza successi, visto che l’ultimo è arrivato lo scorso 27 gennaio.
Qui sotto un’introduzione più dettagliata della sfida di oggi, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata
L’ingresso in campo delle due squadre, foto: AC Reggiana
Comincia l’incontro con la formazione ospite che gestisce il primo possesso di questo incontro. Divisa rosa per i ragazzi di Nesta, usata in precedenza contro Pescara e Brescia. Il primo sussulto è dei padroni di casa con un’iniziativa di Falzerano sulla destra, il numero 23 mette poi un pallone in centro, all’indirizzo di Zedadka, ma quest’ultimo manca l’appuntamento con la sfera. Nei primi giri di lancette le due squadre si equivalgono, giocando con prudenza, attendendo il momento giusto per aumentare i giri del motore. All’11’ arriva una pessima notizia in casa Reggiana: Bardi, il portiere in casacca numero 22, calcia profondo su un rinvio dal fondo, ma accusa un forte dolore ad una caviglia e si accascia a terra.
L’infortunio dell’estremo difensore granata, foto: AC Reggiana
Nesta è costretto a sostituirlo: spazio per Satalino, portiere meno esperto, ma che ha già dimostrato il suo valore a Genova, in Coppa Italia, esordio in Serie B per lui.
L’ingresso in campo del portiere in prestito dal Sassuolo, foto: AC Reggiana
Bisogna attendere il minuto 19 per potere vedere un’occasione degna di nota, in una sfida finora tutt’altro che eccitante, in cui le due squadre – l’allenatore dei Granata aveva anticipato che ciò sarebbe potuto accadere in conferenza stampa – si sono date battaglia mettendo in mostra un gioco qualitativamente scarso, dai ritmi alquanto bassi. Sampirisi, maldestramente, si fa scippare la palla da Giovane, ma riesce a rimediare al suo strafalcione riconquistandola, per poi mettersi in proprio. Il numero 31 percorre il corridoio centrale, per poi offrire a Girma, che ramifica l’azione trovando Pierangolo sulla sinistra. Quest’ultimo disegna un traversone profondo, all’altezza del secondo palo, laddove si trova Antiste, che controlla con il petto e sprigiona una conclusione svirgolata di mancino, con cui non riesce a centrare il bersaglio. Esita la retroguardia ascolana a liberare l’area di rigore negli istanti successivi, ma gli ospiti non riescono a trarre profitto da questo momento di scompiglio. Dopo 21 giri di lancette Marcandalli cerca Gondo con una palla profonda, il centravanti è bravo a fare valere il suo fisico nel duello con Bellusci, il quale è costretto a rifugiarsi in corner con un colpo di testa. Disegna il cross Cigarini, ma la retroguardia bianconera allontana, concedendo una semplice rimessa laterale. Premono nuovamente i Granata al 26′, con il trequartista svizzero in casacca numero 80 che, tramite una spizzata su una palla profonda del citato qualche riga fa Marcandalli, riesce ad innescare il riferimento offensivo della Regia. Il numero 11, che, tra l’altro, ha giocato proprio nell’Ascoli non molto tempo fa, riesce ad avere la meglio su Vaisanen, in un duello fisico molto combattuto. L’ivoriano si dirige minacciosamente verso la porta avversaria con un’incursione che giunge al termine soltanto al limite dell’area, quando Giovane interviene irregolarmente in scivolata, per fermarlo: giallo per il giocatore dell’undici di Castori e punizione da posizione invitante per la formazione che oggi indossa la divisa rosa. Posiziona la sfera per calciare Cigarini, che tenta di superare la barriera con il destro, ma la sua conclusione si infrange sul muro eretto da Viviano. Il battitore del calcio piazzato si ritrova il pallone tra i piedi dopo la conclusione respinta e la offre a Bianco, il quale suggerisce al centro, ma deve fare i conti con la brillante uscita del portiere avversario, che subisce, peraltro, un fallo in attacco, provocato dal giocatore che si era conquistato la punizione. Tra l’altro – una curiosità – proprio l’estremo difensore di grande esperienza dell’Ascoli indossa una maglia con un numero decisamente insolito per uno del suo ruolo, ovvero il 2. In un buon momento della formazione di Mister Nesta si intromette la compagine marchigiana, la quale si rende pericolosa al 31′. Bellusci, con una sventagliata panoramica – siamo qualche metro dietro alla linea che divide le due metà campo – pesca Falzerano largo sulla destra. Quest’ultimo, con un elegante dribbling, manda al tappeto Pieragnolo e penetra in area di rigore, ma si complica la vita. Le maglie dei giocatori avversari accanto a lui si fanno sempre più fitte e numerose e da questa situazione scaturisce un calcio d’angolo in favore della formazione di casa. Sfera indirizzata nel cuore dell’area di rigore, ma Mantovani non riesce a spedirla verso la porta, per via di un anticipo di testa di Rozzio. La traiettoria diventa poi buona per una conclusione di mancino al volo del capitano bianconero, il suo tiro stropicciato, però, si rivela innocuo. Al minuto 28 Vaisanen sprigiona una conclusione dalla lunga distanza alquanto velleitaria: conclusione radente e mal calibrata, che Satalino accompagna sul fondo con lo sguardo. Nuova iniziativa dell’undici proveniente dallo Stadio Giglio dopo 41 giri di lancette dal fischio di inizio. Cigarini, con un cambio di gioco ben eseguito, serve il suo compagno di squadra che aveva trovato la gioia individuale all’andata largo sulla sinistra. Il 3 offre a Girma, che danza sulla sfera, poi si accentra e sfodera una conclusione da fuori, respinta prontamente da Di Tacchio, in scivolata. Nuove insidie per la compagine granata al 42′, con l’esterno sinistro di proprietà del Sassuolo che, maldestramente, si fa soffiare la palla da D’Uffizi. Il pallone diventa buono successivamente per Falzerano, che realizza una bella serpentina sulla catena di destra, poi abbozza un traversone, troppo lungo e sbilenco, però. Non ha colpito nel migliore dei modi. Nuova chance per l’Ascoli pochi attimi più tardi, con Zedadka che trova Giovane. E qui succede qualcosa di alquanto buffo e, contemporaneamente, sfortunato, per la Reggiana: l’ex centrocampista del Siviglia nato a Montecchio, che voleva uscire sull’avversario per contrastarlo, inciampa – o, quantomeno, così sembra dalle immagini – sull’arbitro, cadendo, dunque non ha più modo di intervenire. Il numero 8 del Picchio ne approfitta sfruttando il varco centrale, per poi sferrare una conclusione tagliente e violenta dalla distanza, con il mancino. Satalino risponde con un grande riflesso, poi Marcandalli si immola in scivolata, negando un gol da posizione ravvicinata a Mendes con un intervento superlativo. Brivido per l’undici ospite, che qui ha corso un grande rischio, ma qui è stato provvidenziale l’intervento del difensore di proprietà del Genoa, che ha salvato i suoi compagni da una rete che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche.
La splendida chiusura in scivolata del difensore Marcandalli, foto: AC Reggiana
Solo angolo per i padroni di casa, che non riescono, però, a rendersi pericolosi sugli sviluppi di questo calcio da fermo. I Bianconeri, però, hanno piantato le tende nella metà campo avversaria: negli istanti successivi arriva un cross innocuo dal lato destro del campo, ma il portiere della Regia non riesce a bloccare, Vanaisen, allora, prova il tiro, respinto dall’estremo difensore dell’undici ospite. Ma non è finita, perchè la sfera finisce tra i piedi di D’Uffizi, che cerca di centrare il bersaglio con una conclusione, ma Fiamozzi chiude brillantemente con un’opposizione fondamentale. Entriamo, intanto, nel finale di questo primo tempo: 3 giri di lancette da recuperare. Al 47′ Di Tacchio, sulla fascia sinistra, allarga eccessivamente il braccio in un duello con Antiste, ciò lo porta a ricevere un cartellino giallo. Nient’altro da riportare per quanto riguarda questa prima metà di partita noiosa, mai decollata.
Nesta è costretto, prima che inizi questa ripresa, a spendere uno dei cinque cambi a sua disposizione: Sampirisi, presumibilmente colpito da un problema fisico, passa il testimone a Szyminski. La ripresa prende il via con la compagine di Castori che dà il primo calcio alla sfera. La prima manovra avvincente di questa ripresa è dei Granata al 52′, con Gondo che allarga per Girma, il quale scodella un pallone morbido in area di rigore, Vanaisen svetta di testa, poi Bianco prova a riproporre di testa in area di testa, ma consegna la sfera alla retroguardia marchigiana. Resta nei paraggi la formazione ospite, che costruisce un’azione interessante: il nominato qualche riga fa Girma offre a Cigarini, che premia un inserimento con i tempi giusti di al difensore polacco entrato all’inizio di questa ripresa, il quale, anzichè pensare alla conclusione, prova a suggerire al centro. Valzania, però, si intromette e cerca di allungarsi per impedire che il passaggio dell’ex Frosinone raggiunga il destinatario. Ci riesce, ma rischia fortemente, spedendo la palla in direzione della propria porta, spazza successivamente, con un calcione, il difensore in maglia numero 16 della difesa bianconera. Raccoglie poi il trequartista svizzero della formazione ospite, che suggerisce nuovamente al centro, Mantovani devia in angolo e fa tuonare il settore ospiti. Cross basso sul primo palo del playmaker con l’8 sulla schiena, libera la difesa della squadra di casa. Altra opportunità per la banda di Nesta dopo 53 giri di lancette, con una rimessa profonda di Fiamozzi, interviene di testa il difensore centrale bianconero in maglia numero 3. E’ ancora il centrocampista di proprietà della Fiorentina a rigettare il pallone nella zona calda con l’ausilio del capo, cercando Gondo. Il centravanti della Reggiana si coordina e, con una rovesciata, tenta di trafiggere Viviano: gesto tecnico apprezzabile, ma inefficace. Viene a malapena solleticato, qui, il portiere dell’Ascoli, che blocca, tuttavia va sicuramente riconosciuta la vivacità dell’attaccante della Regia in questo match, poichè non è di certo la prima volta che si rivela pericoloso. Movimento a bordocampo: al 56′ ci sono due avvicendamenti in casa Ascoli, che manda dentro Caligara e Pablo Rodriguez, fuori D’uffizi e Giovane. Al minuto 58 la punta in maglia numero 11 della Regia – oggi come un toro quando vede il rosso – irrompe nella fase di palleggio dal fondo del Picchio e soffia la sfera a Bellusci. Davanti a sè ha una strada praticamente deserta da percorrere, che lo separa dell’area di rigore. Tuttavia, l’ex Cremonese decide – non valutando, peraltro, la possibilità di trasmettere a Girma, che stava arrivando in corsa alla sua sinistra – di optare per l’opzione individuale, sprigionando un destro indirizzato all’angolino alla destra di Viviano, che si esaurisce sul fondo, però. E sfuma così una ghiottissima chance, che i Granata avrebbero dovuto assolutamente sfruttare per stappare una partita complicata. E’ una Reggiana certamente più frizzante quella di questo secondo tempo e, a dimostrazione di ciò, c’è il terzo calcio d’angolo, conquistato da Pieragnolo al 59′. Stavolta il calcio da fermo viene gestito in maniera differente: Cigarini comunica con l’appena nominato Pieragnolo, che gli offre il passaggio di ritorno, a quel punto il regista granata mette in mezzo, ma la difesa ascolana, seppur non di primo acchito, riesce a liberare. Si iscrive al secondo tempo il Picchio con Zedadka che parte dalla corsia di sinistra, poi converge e sterza, liberandosi del numero 8 avversario, e ramifica la manovra offensiva della sua squadra allargando per Mantovani. Quest’ultimo suggerisce al centro e Valzania devia verso il bersaglio, ma Satalino si mette in mostra con un intervento lodevole e concede solo un giro dalla bandierina alla formazione di casa, che non riesce a rendersi minacciosa dagli sviluppi di questo corner. Ancora Picchio un minuto e mezzo circa dopo lo scoccare dell’ora di gara. Bellusci – quasi definibile un regista aggiunto – getta la sfera nella zona calda con una sventagliata, Rozzio si fa valere di testa e anticipa. Il pallone diventa poi buono per Valzania, che apparecchia la tavola per il mancino sporco di Caligara, che va lontano dal bersaglio. Castori, intanto, si gioca la carta Bayeye: giunge al termine la gara di Falzerano. Altro calcio piazzato in favore degli ospiti dopo 64 giri di lancette, con lo specialista classe 1986 da oltre 350 presenze nella massima serie che trasmette a Bianco, il quale allarga sulla sinistra per il compagno arrivato in prestito dal Sassuolo, il quale cita proprio il giocatore dell’Ascoli che ha appena effettuato il suo ingresso in campo e riesce a portare a casa un calcio d’angolo. Nuovo traversone, nuova risposta efficace della retroguardia avversaria. Al 66′ Nesta rinuncia alle doti di impostazione di Cigarini e manda in campo un giocatore maggiormente dinamico come Portanova, in cerca di riscatto dopo un periodo di calo, come anticipato in apertura. Ci provano gli ospiti sulla catena di sinistra al minuto 71. Rimessa profonda con le mani di Pieragnolo, prolunga con l’ausilio del capo Gondo, che trova Antiste. Il centravanti francese si porta avanti il pallone di testa, liberandosi di Bellusci. Esce però dai pali Viviano, che sbarra la strada al suo avversario con una bella uscita. Ma non è finita, perchè il pallone resta poi a metà strada tra l’estremo difensore della compagine bianconera e il centravanti granata, che aveva precedentemente offerto al giocatore di proprietà del Sassuolo. Il portiere dell’Ascoli entra in scivolata in maniera piuttosto decisa, non prende il pallone e mette il piede a martello: cartellino rosso inevitabile per lui! E adesso vediamo come cambia la partita: sarà una Reggiana a trazione anteriore quella a cui assisteremo in questo finale. Il tecnico dell’Ascoli manda dentro il secondo portiere Vasquez, sostituendo Rodriguez, la cui partita è durata davvero poco. Spazio anche per Celia, abbandona il terreno di gioco Zedadka. Non capita, tra l’altro, tutti i giorni di assistere ad una partita in cui entrambi i portieri titolari non riescono a portare a termina la loro partita. Ma torniamo al calcio di punizione: lo batte Portanova, ma la sua esecuzione lascia a desiderare, poichè si rivela debole e mal calibrata. E proprio il giocatore arrivato dal Genoa riceve un cartellino giallo qualche istante più tardi per un intervento in ritardo su Di Tacchio. Doppia sostituzione in casa Reggiana all’80’: escono Antiste e Girma, il quale aveva il peso di un cartellino addosso, effettuano i loro ingressi in campo Pettinari e Melegoni. E proprio il nuovo centravanti dei Granata ha subito un’occasione allettante per impattare sulla partita: viene trovato brillantemente da Bianco, che gli offre un ottimo pallone per andare a colpire di testa, ma la sua conclusione è troppo docile e l’estremo difensore bianconero blocca.
Il colpo di testa di Pettinari, foto: AC Reggiana
Altra chance poco più tardi per i ragazzi di Nesta, che hanno confinato gli avversari nella loro metà campo. Stavolta la manovra viene imbastita dall’ex Standard Liegi, entrato in campo poco fa, che si mette in risalto con una percussione – si vede che è fresco -, poi premia un inserimento di Portanova. Quest’ultimo tenta di indirizzare verso lo specchio, ma la sua conclusione si stampa sulla sagoma di Mantovani. Al minuto 84 Fiamozzi, largo sul binario di destra, offre all’indietro a Bianco la possibilità di realizzare un traversone. Il 42 trova Portanova, che prova un controllo piuttosto elegante – quasi col tacco -, poi scava un pallone per Pettinari, anche se Nesta non sembra gradire la scelta, a giudicare da un movimento di braccia dalla panchina. Tuttavia, la sfera diventa buona per l’attaccante granata in maglia numero 23, che si destreggia abilmente in un fazzoletto, poi serve Bianco, che va alla conclusione, ma calcia alto, ma c’è stata una deviazione. Nulla da fare neanche qui: la Regia non riesce a prevalere nemmeno questa volta su calcio d’angolo, forse si sarebbe potuto fare di più sugli sviluppi di questi calci da fermo. All’87’ Melegoni mette un pallone invitante sul secondo palo, l’esterno in maglia numero 15, da posizione defilata, controlla cerca Portanova, ma Mendes è in anticipo e il giocatore della squadra ospite commette fallo in attacco. E deve, sicuramente, stare attento, perchè sta flirtando con il cartellino rosso. L’azione, comunque – giusto per specificare – era proseguita con l’esterno ex Empoli che aveva calciato in porta e si era visto smaterializzare il sogno della gioia personale da un salvataggio sulla linea di Vaisanen, ma – ripetiamo -: c’era fallo in attacco. Al minuto 90, grazie ad un altro traversone dell’esterno sinistro scuola Sassuolo – preceduto da un guizzo sul binario di sinistra – deviato, i Granata riescono a conquistare l’ennesimo angolo. E anche qui niente. Va bene che non abbiamo più Sampirisi, però – chiaramente non possono entrare tutti in area, perchè non ci si deve sbilanciare, però, comunque, ciò non è possibile -, con in campo Rozzio, Marcandalli, Gondo e Pettinari penso che avremo trovato la porta con un colpo di testa una sola volta. Ed ecco che arriva la segnalazione del recupero: 5 giri di lancette. Al 93′ Melegoni valorizza l’ennesima corsa dello straripante Pieragnolo sulla fascia sinistra. Quest’ultimo cerca Gondo a centro area, ma la punta dei Granata non riesce a girarsi, tuttavia la sfera sfila, fino a diventare buona per Fiamozzi, che calcia forte sul primo palo, ma Vasquez sventa il pericolo con una parata straordinaria.
La conclusione dell’esterno destro della Reggiana, foto: AC Reggiana
Ennesimo giro dalla bandierina: traversone sul primo palo, pallone messo fuori, poi il nominato poche righe fa Fiamozzi allarga per Melegoni, che aveva precedentemente battuto il corner. Il 72 tenta di sfondare sul lato corto destro dell’area, ma finisce in terra, in seguito ad un contrasto con Caligara.
Il contatto tra i due, foto: AC Reggiana
Domandano addirittura il calcio di rigore gli ospiti, ma l’arbitro non è dello stesso avviso e, anzi, assegna un fallo in attacco. Non assegnare questo penalty mi sembra legittimo, ma assegnare addirittura una punizione ai Bianconeri mi sembra eccessivo. Hanno cercato entrambi la sfera, mi è difficile dare un giudizio a riguardo. Sicuramente il giocatore dell’Ascoli ha rischiato parecchio, ma ribadisco che mi sembra giusto non assegnare la massima punizione. Lavoro, intanto, in sala VAR, ma la decisione non cambia. Chiude in attacco la squadra marchigiana, che ci prova con un innocuo colpo di testa di Valzania. Cattura senza problemi Satalino. E qui arriva il triplice fischio: quindicesimo pareggio stagionale per la formazione di mister Nesta.
Le facce deluse dei giocatori granata a fine partita, foto: AC Reggiana
Nesta chiede spiegazioni al direttore di gara a fine match, foto: AC Reggiana
La squadra si dirige sotto al settore ospiti per salutare i propri tifosi, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Il capitano Rozzio chiede scusa ai tifosi, foto: AC Reggiana
Bianco ringrazia i sostenitori arrivati numerosi in trasferta, foto: AC Reggiana
La squadra a fine partita, foto: AC Reggiana
Commento e opinioni personali
Ancora un pareggio e, purtroppo, ancora un rammarico, poiché questa è un’altra occasione per fare punti sprecata. A dire il vero, mi aspettavo un Ascoli molto più aggressivo, tant’è che, inizialmente, avevo la percezione che si corresse addirittura il rischio di perdere. Questo perché, tralasciando l’anticipazione di Nesta -“Sarà una partita sporca” – mi aspettavo che una squadra che ha la possibilità di avvicinarsi alla 15° posizione – dunque fuori dalla zona play-out – creasse qualcosa di più e giocasse a ritmi più alti. E pensavo che, se così fosse stato, noi l’avremmo subito parecchio, visto che questa squadra è tecnica, fa un bel gioco – analizzeremo qualche aspetto negativo tra poco, però -, ma ha poco agonismo. Tuttavia, a dimostrazione che le squadre che abbiamo alle spalle non sono superiori a noi, non è stato così: loro hanno avuto poche occasioni per farci male e noi ce la siamo cavata abbastanza bene in fase difensiva. Poi, però, noi facciamo fatica davanti. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, partendo dal primo tempo, mi aspettavo qualcosa di più dai 20 minuti, perché non abbiamo costruito molto. Giusta la fase di studio, ma bisogna anche provare qualcosa. Nel secondo tempo ci siamo un po’ svegliati e abbiamo subito creato qualche occasione interessante, ma niente: non la mettiamo dentro. Loro, in tutta la partita, a parte un tiro da fuori di Giovane e poco altro, non hanno fatto molto, noi abbiamo creato di più ma non abbiamo segnato. Sicuramente, bisogna essere più concreti sotto porta, però, in tutta la partita abbiamo centrato lo specchio solo 3 volte. Tra l’altro, con tutti quegli angoli a favore, era lecito aspettarsi che, almeno una volta, beccassimo lo specchio di testa. Non si può andare avanti così, perchè adesso inizio seriamente a preoccuparmi di finire dove non vorrei mai che questa squadra finisse, visto anche che il calendario non è facile: dalla 34° alla 38° ci aspettano tante partite difficili. E, tra l’altro, la settimana prossima giochiamo a Catanzaro. E’ brutto come la grande Reggiana a cui eravamo abituati sia caduta in una serie di risultati non all’altezza. Adesso tutti ci chiediamo quando usciremo da questo periodo complicato ed è difficile provare a predirlo. Nesta ha fatto, finora, un ottimo lavoro, ma ora deve ancora un altro step: riportare i Granata in carreggiata.
Bardi s.v.: Gioca appena 15 minuti, poi è costretto ad abbandonare il campo per infortunio. Inoperoso, nei primi 20 giri di lancette la partita non decolla e non accade nulla di degno di ntoa.
Sampirisi 6: Altro giocatore costretto a fermarsi per un guaio fisico – speriamo vivamente nulla di serio -, gioca un primo tempo senza sbavature, proponendosi anche in chiave offensiva un paio di volte.
Rozzio 6: Solido, nel gioco aereo riesce spesso a prevalere. Mendes, uno dei centravanti più forti di questo campionato, trova pochi spiragli con lui.
Il capitano della formazione granata, foto: AC Reggiana
Marcandalli 6,5: Non chiamato in causa moltissime volte, ma sempre preparato. Fa valere la sua robustezza, compie un intervento provvidenziale nel primo tempo, con cui nega a Mendes la gioia personale.
Fiamozzi 6: Nel finale va vicinissimo al vantaggio, ma Vasquez compie un miracolo e condanna la Reggiana all’ennesimo pareggio. Attivo in fase di possesso, disegna diversi traversoni, lavoro più che buono anche difensivamente parlando.
Il terzino dell’Empoli sulla fascia destra, foto: AC Reggiana
Pieragnolo 6,5: Molto vivace sulla sinistra, conquista diversi degli angoli che i suoi compagni non riescono a sfruttare. Una spina nel fianco degli avversari su quella fascia: al 95′ aveva ancora energie per correre. Fa un po’ di fatica a contenere Falzerano, ma, come detto tante volte, deve ancora crescere sotto quest’aspetto.
L’esterno sinistro granata, molto ispirato in questo match, foto: AC Reggiana
Bianco 6: Nesta esclude la possibilità di fare un turnover e lui, dunque, è ancora qua, è ancora costretto a giocare una gara dal grande dispendio energetico. Imposta correttamente, gioca con personalità e non commette grandi errori.
Il centrocampista scuola Fiorentina in possesso del pallone, foto: AC Reggiana
Cigarini 6: Vede la giocata prima degli altri, smista correttamente diversi palloni, ma pecca un po’ in fase difensiva. Batte tante punizioni e corner, ma non basta: non si riesce mai a metterla dentro.
Il regista dei Granata, che ha trovato spazio anche quest’oggi, foto: AC Reggiana
Antiste 5,5: A parte l’azione in cui si è liberato di Bellusci, dirigendosi in porta, qualche istante prima dell’espulsione di Viviano, ci si ricorda poco. Non vede quasi mai la porta, non riesce ad incidere sulla gara.
Il trequartista francese, che non riesce a brillare da un po’ di tempo, foto: AC Reggiana
Girma 5,5: Nemmeno lui riesce a rivelarsi decisivo: si fa notare in qualche azione, ma, per il resto, appare poche volte. Non è ancora al 100% dopo il problema fisico.
Il giocatore svizzero conduce palla, foto: AC Reggiana
Gondo 6: Mi è piaciuto davvero tanto, perchè ha combattuto parecchio nel gioco aereo e ha partecipato in più manovre. E, ancor prima di questo, era in grande fiducia. Si inventa addirittura una rovesciata, che non va a buon fine, però. Tiene altro il baricentro della squadra e lega bene con essa, ma perde mezzo voto per il gol che si è mangiato.
Il centravanti della Regia, foto: AC Reggiana
Melegoni 6,5: Ottimo ingresso in campo il suo. Le sue forze fresche mettono in difficoltà un Ascoli in inferiorità numerica. Con qualche sventagliata, alimenta pure qualche azione interessante, purtroppo non adnata a buon fine. Nel finale, per poco, non porta a casa un calcio di rigore.
Il giocatore di proprietà del Genoa, che ha avuto un impatto positivo sulla gara, foto: AC Reggiana
Pettinari 6: Gara non pregevole, ma nemmeno piena di strafalcioni. Ha un’occasione per andare a segno, ma il suo colpo di testa è troppo debole. Lavora, comunque, bene con i compagni.
Portanova 5: Entra, calcia malissimo una punizione, non riesce a produrre più di tanto, cerca qualche controllo lezioso fuori luogo e prende un giallo evitabile, rischiando addirittura un rosso più avanti.
Il centrocampista granata in maglia numero 90, foto: AC Reggiana
Satalino 6: A parte una presa alta sbagliata, nessun errore. Sfoggia un paio di riflessi decisivi, come in occasione dell’affilato tiro di Giovane, già citato.
Il portiere che ha ereditato il posto di Bardi, uscito per un problema alla caviglia, foto: AC Reggiana
Szyminski 6: Poco operoso, interviene positivamente qualche volta e partecipa alla fase di costruzione nel finale, momento in cui la linea difensiva era, giustamente, alta.
Il difensore centrale polacco, foto: AC Reggiana
Nesta 6: Prometto che darò un voto maggiore di 7 quando ci riporterà la Reggiana di prima o anche solo quando vinceremo una partita, a costo di portarla a casa nel modo più rocambolesco di tutti. Condivido le sue scelte, tuttavia non mi piace l’atteggiamento che ha avuto la squadra per buona parte della prima metà. All’intervallo il suo discorso ha degli effetti positivi, perchè la squadra scende in campo più motivata, ma non basta per vincere. Tranne Portanova, tutti i cambi hanno portato benefici.