Dicembre 22, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Italia, buona la prima: con l’Albania è 2-1!

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L’Italia di Luciano Spalletti ieri sera ha disputato la prima partita del suo Europeo contro l’Albania vincendo 2-1. Una vittoria importante che, seppur fosse stato meglio chiudere la partita il prima possibile, può dare fiducia alla nostra nazionale per gli incontri successivi, in cui gli avversari – Spagna e Croazia – saranno di tasso tecnico maggiore rispetto alla nazionale balcanica che comunque non ha lasciato vincere gli Azzurri facilmente, visto che dopo ventitré secondi quest’ultimi erano già sotto di un gol per una disattenzione difensiva.

La partita

L’Italia parte male e dopo ventitré secondi è già sotto di un gol, causato da una disattenzione difensiva, i cui complici sono Dimarco, il quale sbaglia a battere la rimessa laterale a metà strada tra Jorginho e Bastoni in mezzo alla propria area di rigore, ma anche l’italo-brasiliano che non arriva su quel pallone. Comunque il principale colpevole è certamente il giocatore dell’Inter che non doveva battere quella rimessa laterale orizzontalmente in mezzo all’area, dove arriva Bajrami che controlla, calcia sul primo palo e batte Donnarumma. Successivamente la reazione degli Azzurri è ottima perché al secondo minuto di gioco, Chiesa sulla corsia di destra arriva sul fondo, mette in mezzo il pallone a rimorchio, Scamacca, che non riesce a calciare, ci delizia fornendo di tacco uno splendido assist a Pellegrini, il quale però non inquadra la porta. Ma è all’undicesimo minuto che troviamo il gol del pareggio: calcio d’angolo dalla sinistra, scambio tra Pellegrini e Dimarco, il primo di questi poi crossa e Bastoni, che si trova sul secondo palo, insacca e fa 1-1. Dopo soli cinque minuti Scamacca da dentro l’area riesce a trovare Dimarco, che scarica il pallone a Barella, il quale di prima intenzione e di controbalzo spedisce il pallone in porta. Veloce check al VAR per controllare la posizione di Dimarco, che è regolare, e l’Italia è avanti. Dopo trentatré giri d’orologio è ancora Scamacca che illumina servendo questa volta Frattesi, che a tu per tu con Strakosha cerca di sorprendere con un pallonetto, che però si infrange sul palo, il portiere albanese. Al quarantesimo altra grande occasione per l’Italia, ma Scamacca si fa ipnotizzare dal portiere ex-Lazio. Da qui a fine primo tempo l’Italia prova a chiudere la partita ma non riesce a trovare la via del gol, e i primi 45′ di gioco terminano 2-1 per gli Azzurri. Poco da segnalare, invece, nel secondo tempo, se non l’azione dell’Albania al novantesimo, che si conclude con Manaj che davanti a Donnarumma non riesce a finalizzare, complice anche la deviazione del portiere del PSG. Dunque l’Italia vince la prima del girone, andando subito in svantaggio ma cambiando il risultato solo dopo un quarto d’ora. Il primo tempo è descritto dal controllo del gioco dell’Italia che prova anche a fare il 3-1 ma non ci riesce; invece nel secondo, mantenendo comunque il pallino del gioco, ma senza cercare in maniera disperata di fare il terzo gol, la nazionale azzurra rischia poco se non contiamo l’occasione di Manaj sopra descritta.

Il gol di Bastoni raffigurato in un disegno di Simone Ferrarini.
Il gol di Barella raffigurato in un disegno di Simone Ferrarini.

Il sistema tattico adottato da Spalletti

Costruzione a 3: Il modulo adottato dal tecnico toscano è un 4-2-3-1, un sistema di gioco che coinvolge diversi giocatori di qualità, il cui obiettivo è quello di far girare il più possibile la sfera. Un aspetto saltato subito all’occhio, però, è la costruzione dell’azione della retrovia. L’Italia, infatti, imposta dal basso con tre difensori – in questo caso Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori – e Dimarco sale sull’out di sinistra.

Immagine partita: Rai play

I calci d’angolo: La maestria di Spalletti nell’allestire le situazioni da palla inattiva sono ormai note e anche in questo match contro l’Albania sono emerse. Si è visto più volte, infatti, un triangolo tra Pellegrini e Dimarco – andato incontro al battitore – seguito da un traversone all’altezza del secondo palo. E, ovviamente, lì, è sempre ben appostato un giocatore di stazza come Bastoni, letale di testa. Da non sottovalutare, però, il fatto che, seppur non sia mai realmente arrivato ad impattare, anche Di Lorenzo, in un paio di occasioni, si è andato a posizionare all’altezza, per l’appunto, del legno più lontano.

Lo schieramento in fase di non possesso: L’Albania ha prediletto, come da copione, la palla profonda, piuttosto che tentare di uscire dal fondo con una rete di passaggi. Tuttavia, anche la fase di pressing è stata preparata in maniera molto curiosa dall’ex tecnico del Napoli. Infatti, gli Azzurri vanno a premere dalle parti della difesa avversaria con Barella che dà una mano a Scamacca – segnato in verde – a disturbare chi è in possesso del pallone, evolvendo il modulo in un 4-3-1-2, 4-4-2 se Frattesi si abbassa e prende lo spazio lasciato dal centrocampista in maglia 18.

Foto partita: Rai Play

La catena di sinistra: In questo match, l’Italia ha sfruttato più di una volta la fascia di sinistra. In generale, è stato coinvolto tante volte l’esterno sinistro dell’Inter, a volte con sventagliate dei difensori (una linea, peraltro, talmente alta in fase di possesso da arrivare a pestare il centrocampo), a volte con passaggi sui piedi più semplici. Tuttavia, Dimarco, è stato pericoloso non soltanto mettendo in mezzo dopo essere arrivato a fondo campo, ma coinvolgendo anche il centrocampista che agisce sul suo lato. Più volte, infatti, si è visto un taglio o di Pellegrini o di Barella per evadere dalla marcatura.

Chiesa: Fondamentali, per questa squadra, gli uno contro uno. Questa formazione, come già detto, gioca con un 4-2-3-1 e i tre trequartisti sono Pellegrini, Frattesi e Chiesa appunto. Scontato dire che il giocatore della Roma, però, abbia caratteristiche completamente differenti da quello della Juve: il primo è un eccellente regista offensivo, mentre il secondo è un calciatore estremamente dinamico. Dunque, ribadendo il fatto che l’uno contro uno sulla sinistra è garantito dalla corsa di Dimarco, che sale dalla difesa, a destra è l’ex Fiorentina stesso a puntare il difensore. Ed è una soluzione estremamente utile, perché il numero 14 porta continuamente scompiglio, entrando, magari, anche in area di rigore, ogni tanto. Purtroppo, però, questi duelli sulle fasce, nel secondo tempo, sono venuti a mancare, con la banda di Spalletti che ha messo in mostra un calcio decisamente meno frizzante, più volto all’amministrazione del pallone – 65 % totale, 820 passaggi -.

Non pensiamo, però, che sia tutto qua. Innanzitutto, questi sono semplicemente gli aspetti che ci sono saltati all’occhio, dunque potremmo aver tralasciato qualcosa e le spiegazioni date potrebbero essere non del tutto precise. Oltre a questo, però, qualcosa è mancato anche in questa gara. Tralasciando un secondo tempo al di sotto delle aspettative, che stava per terminare con una beffa clamorosa (Il gol sfiorato da Manaj nel finale, complice la disattenzione di Calafiori), c’è qualcosa che ancora non va in chiave offensiva. Stiamo parlando del centravanti, un problema che si era già visto agli scorsi Europei e alle qualificazioni ai Mondiali. Oggi, fortunatamente, c’è un centravanti come Scamacca, un giovane promettente, dotato di un’impressionante potenza fisica. Purtroppo, in questo match, è stato un po’ assente, però. Tuttavia, vi invitiamo ad immaginare quanto potrebbe essere decisivo un giocatore come questo per Spalletti. Questo perchè potrebbe realmente essere letale sui calci da fermo, ma anche perché, qualora riuscisse a legare meglio con i compagni (oggi ha dialogato bene con Frattesi, ma con gli altri meno), potrebbe garantire all’Italia una soluzione come il lancio lungo. Magari in match come questo, è una soluzione da scartare a priori, però, già nel prossimo impegno contro la Spagna, sarà complicato pensare ad uscire tutte le volte palla a terra. E, inoltre, sappiamo tutti che se l’ex West Ham riesce a calciare da fuori, può realmente fare male.

Lo scenario futuro

Per quanto riguarda la situazione dell’Italia, considerando la vittoria della Spagna per 3-0 contro la Croazia, la classifica del girone vede Spagna e Italia prime a 3 punti e a seguire Croazia e Albania a zero. La prossima partite mette i nostri Azzurri a confronto con la Furia Roja. Quest’ultima è assolutamente favorita sulla carta, ma in caso di pareggio la nazionale guidata da Spalletti sarebbe veramente a buon punto nella pratica del passsaggio del turno, in attesa ovviamente di Croazia-Albania. Se Spagna e Italia dovessero pareggiare e l’Albania battesse la Croazia, a questo punto gli Azzurri potrebbero quasi avere la qualificazione tra le mani, e se poi gli iberici battessero i balcanici all’ultima giornata, la nazionale tricolore sarebbe matematicamente qualificata indipendentemente dal proprio risultato con la Croazia. Invece se dovessimo perdere con la Spagna e la Croazia vincesse con l’Albania saremmo costretti a giocarci il passaggio del turno all’ultima giornata contro i biancorossi. L’ipotesi più remota è quella che prevede la vittoria dell’Italia sulla Spagna e il pareggio tra Croazia e Albania: a questo punto saremmo passati e resterebbe da vedere solo se da primi o da secondi.

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