Cambio nome e logo del sito dopo quasi tre anni: perché?
5 min readDopo quasi tre anni di attività, abbiamo deciso di rivoluzionare il nostro sito: abbiamo cambiato nome, logo, motto e tanti altri dettagli. Una scelta decisamente complicata da prendere, ma volta al fine di far crescere la nostra pagina. Perché abbiamo “abbandonato”la denominazione pochepalle.it, passando a ilterzotempo.net? Ecco i tre principali motivi che ci hanno spinto ad apportare questa serie di modifiche.
1. Il cambio di format
Il sito, online dal 2021, è sempre stato per tutti coloro che hanno contribuito a riempirlo con tanti articoli un passatempo – nulla di più – e continuerà ad essere così. Il nome, pertanto rappresentava perfettamente la nostra idea di portare avanti questo blog senza avere l’ossessione di raggiungere determinati traguardi o, comunque, degli obiettivi ben precisi. Era una denominazione, peraltro, non casuale per un altro motivo: negli articoli ci sarebbe dovuta essere, inizialmente, anche una parte di satira. E questa, effettivamente, con le vecchissime rubriche come “quando il calcio fa ridere” (non continuata per scelta), c’era, ma è stata successivamente “accartocciata”. Dopodiché, come tutti hanno avuto modo di vedere, il tipo di contenuti portati è cambiato radicalmente rispetto ai primi mesi di attività. Se agli albori di questo progetto c’era l’intento di fare informazione, diramando notizie condivise da fonti esterne ben note – portava sì numeri, ma non regalava le stesse soddisfazioni di inventarsi un articolo o un’intervista di sana pianta -, oggi, quello che pubblichiamo, principalmente, sono: le partite della Reggiana – siamo pur sempre una pagina di Reggio Emilia -, le interviste (specialmente con società di Serie D disposte a concederci queste splendide opportunità – le ringraziamo vivamente ogni volta -) e i racconti di storie interessanti (vedete l’ultimo articolo sull’Europeo della Danimarca del 1992). Pertanto, avendo deciso di rivoluzionare gli argomenti dei brani proposti, abbiamo pensato che questo nome e questo logo potessero essere un abbinamento vincente. In questo momento, infatti, stiamo portando con continuità pezzi in cui parliamo di squadre di categorie minori e raramente del calcio dei top club. Tra l’altro, presto, verrà annunciata una “serie” chiamata Terrace Thrills, il cui obiettivo è quello di condividere realtà ristrette, che incarnano ancora oggi i valori di un sano vecchio calcio, distaccato dal business. Da qui derivano il pallone e la birra nel logo, oltre che il nome, che indica appunto l’abitudine che ormai sta svanendo di ritrovarsi al bar al termine di una partita vista allo stadio.
2. Le interviste
Come detto in precedenza, le interviste sono un tipo di articolo che ci piace moltissimo portare. Questo non soltanto perché è bello confrontarsi con dei professionisti, ma anche per via del fatto che ogni calciatore che raggiunge un certo livello ha differenti esperienze da condividere. In più, è sempre interessante sentire degli atleti parlare dei campioni che hanno avuto al loro fianco durante l’arco della loro carriera (per esempio, Luca Miracoli parlò di Petkovic, Valerio Nava ci raccontò la bravura di Zaccagni, Eros Pisano ci descrisse Dybala ecc.). Dunque, ci piace dare voce ad atleti che, dopo grandissime esperienze, decidono di vivere gli ultimi anni della loro carriera vestendo i colori di squadre di categorie inferiori. Inoltre, è sempre un piacere parlare anche con i dirigenti – finora ci è capitato soltanto con la Reggiana -, che spiegano le mosse compiute dalle loro società in determinati momenti, oppure con i match analyst – per ora successo solo in due occasioni, ma sono stati entrambi dei confronti più che positivi -, che possono far trasparire un lato del calcio che non tutti vedono. Per concludere – visto che da lì tutto è partito – ci teniamo a condividere storie particolari come quelle di Francesco Messori, fondatore e capitano della Nazionale Italiana di Calcio Amputati, e Lorenzo Marcantognini, suo compagno in maglia azzurra, poiché sono esempi che riteniamo meritino una certa visibilità. Quindi, essendo passati a pubblicare contenuti che preferiamo rispetto a quelli che realizzavamo prima e che sono, comunque, pezzi che regalano più soddisfazioni, abbiamo pensato che questo nome potesse essere decisamente più appropriato. Questo non solo poiché ci permette di apparire come una pagina più seria – non professionale: ribadiamo che resterà un hobby per tutti -, ma perché si sposa meglio con il concetto citato prima, ovvero fare trasparire un calcio lontano dai soldi – quello che va dai dilettanti alla Serie B -, attraverso chiacchiere con professionisti, racconti e non solo. Non abbiamo programmazioni precise e ci è difficile portare rubriche nei mesi che vanno da settembre a maggio, dunque continueremo a fare pochi articoli, ma – a parer nostro – più interessanti e con un potenziale maggiore. Pertanto, ognuno di noi – siamo tutti autori under 17 – scriverà soltanto quando avrà modo e tempo di farlo, fatta eccezione per gli articoli sulla Reggiana, che verranno pubblicati dopo ogni partita, generalmente il lunedì.
3, La “community”
Non possiamo certamente parlare di community, in quanto abbiamo una pagina relativamente piccola. Tuttavia, siamo pur sempre di un sito che porta ogni anno oltre 50 brani, anche piuttosto ricchi e dettagliati, i quali sono sempre condivisi sui social. Purtroppo, però, ci siamo resi conto che avere appunto una sorta di community abbastanza attiva è fin troppo importante. Sfortunatamente, è alquanto complicato, perché, se prima condividevamo qualche “gioco” – come il classico Costruisci la tua squadra – sui nostri profili, oggi è più complicato, eccetto in estate. Questo per via del fatto che sono grafiche che richiedono tempo e, inoltre, ci tocca spesso arrangiarci con i mezzi che abbiamo, che hanno ampi limiti. Dunque, nei mesi citati in precedenza si è data la priorità agli articoli sulla Reggiana, mettendo da parte momentaneamente queste attività che coinvolgono chi ci segue. Non a caso abbiamo deciso di cambiare nome e logo durante gli Europei: in questi giorni riproporremo quanto appena detto con l’obiettivo, ovviamente, di richiamare utenti a visitare i nostri profili e, magari, anche il nostro sito. Questo problema si era, tra l’altro, parzialmente risolto con la collaborazione con un’altra pagina, che ci ha visti impegnati in una rubrica in cui venivano presentati gli avversari dei Granata nei giorni antecedenti alle partite. Chiaramente, a giugno questo non può accadere, perché la stagione è ovviamente finita, ma, come detto, torneremo ad interagire con tutti sui nostri account social.