Portanova e Vergara trascinano la Reggiana al successo: 2-1 contro la Juve Stabia
18 min readPer il secondo anno consecutivo, la Reggiana sconfigge una delle big del campionato a Santo Stefano e conquista 3 punti d’oro. La banda di Viali approccia la partita in modo perfetto, andando a segno dopo nemmeno un quarto d’ora con un’incornata di Portanova. Il raddoppio lo firma poi Vergara, con una conclusione fulminea di sinistro, che non lascia scampo a Thiam. Nel finale gli ospiti dimezzano lo svantaggio, tuttavia i Granata riescono a stringere i denti e ad ottenere un successo che, dopo le brutte prove con Modena e Cittadella, era a dir poco vitale.
Imbattuti dal 10 novembre – Uno sguardo all’avversario
Mister Viali non ha parlato in conferenza stampa – presumibilmente per via del periodo festivo -, dunque procediamo con la presentazione dell’avversario. Sarà una partita piuttosto ardua per i Granata, poiché affrontano un undici che ha stupito tutti da quando è cominciato il campionato. Neopromossi in Serie B, infatti, i campani occupano in questo momento la quarta piazza della classifica, dopo aver conquistato 28 punti nell’arco di 18 confronti. Questa squadra, tra l’altro, ha messo in seria difficoltà le due formazioni che oggi sono al comando della classifica. Dalla gara contro il Sassuolo, sempre più proiettato verso il salto di categoria, è emerso un pareggio, mentre dal match con il Pisa è derivata una vittoria per 2-0. Le Vespe, inoltre, sono in un grande stato di forma, poiché ha vinto 3 degli ultimi 5 confronti, arricchendo il bottino con 2 pareggi; solamente la capolista ha fatto di meglio. Sarà, oltretutto, un match ostico per la Reggiana, visto che la Juve Stabia è una formazione piuttosto ‘corsara’ in trasferta, basti pensare che solamente le squadre che occupano le prime tre piazze della graduatoria hanno avuto un rendimento migliore lontano dalle mura amiche. Tra le fila dei Gialloblù, inoltre, c’è da tenere d’occhio una pedina immancabile all’interno del 3-5-2 di Pagliuca, ovvero Adorante, il quale ha già timbrato il cartellino 6 volte dall’inizio del campionato. Una criticità, tuttavia, la ha anche questa formazione, poiché il numero delle reti segnate – 20 – coincide con quello dei gol incassati. Nella parte sinistra della classifica, solamente le retroguardie del Modena e del Cesena si sono rivelate più scricchiolanti. Sostenuti da oltre 400 tifosi, peraltro, i campani approdano a Reggio Emilia con l’obiettivo di sconfiggere i Granata, cosa che non è mai accaduta dal 1999 ad oggi. Attenzione, però, perché l’undici della Città del Tricolore, l’anno scorso, proprio a Santo Stefano era riuscito ad imporsi su un’altra formazione data come favorita, ovvero il Catanzaro.
Vi proponiamo, inoltre, una presentazione della partita un po’ più dettagliata, fatta in collaborazione con la pagina di ‘Dodicesimo Granata’.
Le formazioni
Reggiana: Nel 4-3-3 di Viali, come sempre, non mancano le novità dal reparto intermedio in su, ma andiamo con ordine. La retroguardia è sempre la stessa, con Libutti adattato a sinistra che strappa ancora il posto a Fontanarosa. Dall’altra parte gioca Sampirisi, mentre i due centrali sono i soliti Meroni e Lucchesi. Dirige il centrocampo Reinhart, supportato da Sersanti e, un po’ a sorpresa, Ignacchiti. Il tecnico granata lancia Portanova come esterno sinistro d’attacco, pronto a fare male con le sue incursioni a convergere verso la porta. Dalla parte opposta Vergara. Gondo scippa la maglia da titolare a Pettinari dopo il bel segnale dato a Cittadella.
Juve Stabia: 3-4-1-2 per la compagine ospite. Thiam in porta, in difesa Ruggero, Varnier e Bellich. Sulle fasce Fortini e Rocchetti, mentre i due centrocampisti sono Buglio e Leone. A supporto delle due punte Adorante e Candellone il numero 10 Pierobon, interessante talento classe 2002, scuola Hellas Verona.
La partita
L’incontro prende il via con i Granata che amministrano il primo possesso dell’incontro.
La Curva Sud rimane in silenzio per un minuto per commemorare Iseo, storico supporters della Regia venuto purtroppo a mancare recentemente.
Dopo nemmeno due giri di lancette ecco che l’incontro si infiamma. Thiam, estremo difensore dello Stabia, cerca Leone, venutogli incontro proprio al limite dell’area, con un passaggio deleterio. Sersanti, infatti, è bravo a pizzicarlo, con la sfera che giunge tra i piedi di Vergara, il quale insacca il vantaggio, tuttavia sale immediatamente la bandierina dell’assistente, poiché il ragazzo scuola Napoli era nettamente in fuorigioco. In sala VAR si discute a lungo e il tema è chiaramente chi sia stato a toccare il pallone per ultimo, tuttavia il direttore di gara non torna sui suoi passi, dunque si rimane a reti serrate. L’illusione della rete segnata mette tuttavia in luce come la squadra di casa sia scesa in campo con uno spirito più battagliero del solito. A dimostrazione di ciò c’è il calcio di punizione rimediato da Portanova alla metà del quarto giro di lancette. La conclusione è proprio del calciatore che aveva subito il fallo, ma il suo tiro si infrange sui frangiflutti eretti da Thiam, dunque i Granata guadagnano una prima chance dalla bandierina, da cui non riescono, però, a rendersi pericolosi. Al 7′ è ancora il centrocampista in maglia numero 90 ad infastidire la retroguardia stabiese, liberandosi di Fortini, convergendo verso il bersaglio, per poi offrire a Gondo. L’attaccante ivoriano, spalle alla porta, appoggia a Reinhart, che abbozza una rasoiata, ma questa è priva di grande angolazione. La bella iniziativa della banda di Viali, nata da una bella discesa di Sampirisi – partito palla al piede dalle retrovie – strappa comunque gli applausi di un pubblico che sta gradendo l’impavidità della propria squadra. A conferma dello smagliante stato di forma dei padroni di casa c’è un bel dialogo tra Sersanti e Gondo al minuto 10, succeduto da un brutto tiro di Portanova – prima sbavatura di una prestazione finora impeccabile -, che si spegne a lato. In questi 600 secondi, però, la moltitudine di occasioni create – probabilmente già maggiore di quelle avute a Cittadella in 90 giri di lancette – è davvero notevole. E’ black out totale in casa Juve Stabia: pochi secondi più tardi, Varnier mette in difficoltà il proprio portiere con un retropassaggio piuttosto rischioso. Gondo tenta, infatti, di intromettersi, riuscendo ad arrivare per primo sul pallone. L’ultimo tocco è del portiere senegalese, dunque i Granata hanno una nuova possibilità su calcio da fermo, ma nemmeno stavolta riescono a graffiare. La Reggiana, tuttavia, non demorde e continua a premere negli istanti successivi. L’occasione arriva al 12′, quando Vergara danza sul pallone, disorienta Rocchetti e suggerisce al centro con un traversone invitante per Portanova, che, di testa, firma il vantaggio! Avvio di gara davvero scoppiettante per i padroni di casa, che stappano così la partita, ferendo una Juve Stabia finora irriconoscibile.
La gioia di Manolo Portanova dopo la rete messa a segno (Foto AC Reggiana)
Prova ad entrare in partita dopo 16 minuti la compagine ospite, con il nominato poco fa Rocchetti che, su proposta di un compagno, tenta di sgattaiolare alle spalle di Sampirisi sull’out di sinistra. C’è un contatto tra i due, ma il direttore di gara dichiara che non ci sono gli estremi per assegnare un penalty. Grosso rischio corso dai padroni di casa. La rapidità con cui le Vespe hanno intavolato quest’azione offensiva dovrebbe, però, fare capire quanto sia alto il livello di quest’undici e, quindi, quanto sia importante tenere la concentrazione alta fino alla fine. Ancora ospiti al 18′, con Adorante che scalda finalmente i guantoni di Bardi, chiamandolo all’intervento dopo una botta dalla distanza. Splendida parata dell’ex portiere del Frosinone e padroni di casa che rimangono ancorati all’1-0.
Il miracolo di Bardi (Foto AC Reggiana)
E proprio la Reggiana trova una percussione fulminea sul binario di destra pochi istanti più tardi. Vergara offre un pallone in profondità molto invitante a Sersanti, il quale viene poi messo giù dal nominato poco fa Rocchetti, ma l’arbitro decide di non assegnare il tiro dal dischetto. Più tardi, tra l’altro, viene inaugurata la lista dei cattivi: Ignacchiti è bravo a ringhiare e a sottrarre la sfera a Buglio, che poi lo ferma con le cattive, subendone le conseguenze disciplinari. La traiettoria è pennellata da Reinhart, che trova la testa di Lucchesi, ma purtroppo la sua incornata va a sbattere sulla traversa. La sfera giunge nuovamente nella mischia, con Portanova che tenta di indirizzare di testa verso il bersaglio, senza però riuscirci. Prova a dire l’ultima parola il centrale difensivo che aveva centrato il legno poco fa con una giocata acrobatica, ma non riesce ad attribuire forza alla sfera. Libera la retroguardia avversaria. Prosegue, però, l’assolo dei padroni di casa. Libutti cerca Gondo con un lancio dalle retrovie e l’attaccante ivoriano riesce a prolungare per Sersanti. L’ex Lecco allarga poi per Vergara, che rinnova il duello con Rocchetti. Stavolta sembra avere la meglio il giocatore della Juve Stabia, ma il talento maturato nel settore giovanile del Napoli, con grande caparbietà, riconquista la sfera e, con il mancino, la spedisce in fondo al sacco! 2-0 allo Stadio Giglio! 24 minuti da sogno per la Reggiana, che sta letteralmente annientando uno degli undici dell’alta classe.
L’esultanza di Vergara (Foto AC Reggiana)
A cavallo tra il 26′ e il 27′ c’è un altro contatto sul lato sinistro dell’area di rigore granata, ma è veramente minimo e l’arbitro giustamente non abbocca. Poco più tardi resta a terra Gondo e si accende una mischia. Proprio l’ivoriano verrà ammonito negli attimi successivi per proteste. 120 secondi circa dopo lo scoccare della mezz’ora di partita sale in cattedra Meroni, che recupera un ottimo pallone nella metà campo stabiese, offrendolo poi a Sersanti. Il tiro di quest’ultimo, però, è centrale e prossimo al suolo, dunque la pratica è agevole per l’estremo difensore avversario. All’alba del minuto 38 si fa sentire anche Reinhart, con una botta da fuori, la quale si spegne però nel settore ospiti. Scontato rimarcare per l’ennesima volta quanto sia bello vedere la Reggiana giocare con questo atteggiamento. Al tramonto del giro di lancette numero 41 la squadra di casa ci prova sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il regista argentino classe 2000 inventa una palla profonda e cerca Meroni sul secondo palo, il quale non riesce, però, ad indirizzare verso la porta. La sfera diventa buona, tuttavia, per Sampirisi, che tenta la fucilata, ma colpisce Buglio. C’era, però, un fallo in attacco. Pochi istanti più tardi, tra l’altro, viene ammonito anche Adorante, per un fallo sull’ex centrocampista del Lecco. Continua a sprizzare calcio Reinhart poco più tardi, il quale, dopo un’azione individuale splendida, trova la testa di Portanova, che non inquadra, però, la porta. L’ex Genoa si trovava, tra l’altro, in posizione irregolare. Ma qui va apprezzata la qualità del regista argentino, autore finora di una prestazione monumentale. Al tramonto dell’ultimo minuto il centravanti dell’undici ospite che era finito sulla lista dei cattivi un attimo fa interviene in ritardo sul terzino destro granata. Il pubblico rumoreggia, chiedendo un cartellino rosso, che però non arriva. Scelta discutibile. Entriamo, intanto, nel recupero: concessi 60 secondi supplementari, che presto diventeranno 120. Nel frattempo viene ammonito Sampirisi per proteste. Grave ingenuità del numero 31. Chiude in attacco l’undici di casa, che conquista un altro calcio d’angolo. Sugli sviluppi di esso, riesce a prevalere Sersanti, che cerca di colpire lo specchio con un’incornata, ma trova l’opposizione di Varnier. La sfera diventa poi buona per Lucchesi, che ci riprova in rovesciata. Il pallone è, però, facile preda dei guanti di Thiam. Tutti negli spogliatoi con la banda di Viali avanti 2-0. Primo tempo migliore di questa Serie B a mani basse. Veramente una bella Reggiana, che, nei primi 20 minuti in particolare, ha surclassato la Juve Stabia. Controllo del gioco, qualità e grinta. 45 giri di lancette da incorniciare.
Comincia la ripresa con Pagliuca che si gioca subito due carte per riportare la sua squadra in carreggiata: Piscopo e Piovanello rilevano Varnier e Pierobon. Non cambia lo spartito in questa fase di avvio della ripresa, con i padroni di casa che cominciano a ronzare attorno alla porta avversaria dopo appena un minuto. Sersanti offre a Vergara, il quale continua a prendersi gioco del povero Rocchetti, per poi concludere di destro, senza però impensierire l’estremo difensore senegalese. Continuano a dialogare splendidamente il 2003 di proprietà del Napoli e l’ex centrocampista della Juventus Next Gen sulla destra, con il primo che offre al secondo, il quale viene ostacolato da Bellisch in maniera irregolare. Cartellino giallo in arrivo. Su calcio di punizione è il solito Reinhart a progettare il traversone, su cui si avventa, ancora una volta, Lucchesi, che, approfittando di un’uscita a vuoto di Thiam, tenta di siglare la terza rete della Regia, ma non riesce a centrare lo specchio. Poco più tardi, però, ecco un lampo dei campani: Buglio trova Candellone con una bella verticalizzazione, l’ex Pordenone si gira e tenta il tiro sul primo palo, ma la sua conclusione è fiacca. Bardi si distende e osserva la sfera terminare la sua corsa a lato. Non ci sta, però, la banda di Viali, che torna ad imporsi con l’ennesima brillante iniziativa sulla destra. Stavolta viene coinvolto persino Portanova, che normalmente agisce sul binario opposto. Il suo cross rasoterra, su invito di Vergara, viene messo in corner. Panoramica uscente dal solito piede educato di Reinhart e colpo di testa tagliente di Meroni, ma lo Stabia si salva con il proprio centravanti in casacca numero 27, che respinge da dentro l’area piccola. Poco più tardi provano ad affacciarsi dalle parti di Bardi le Vespe: Buglio cerca Adorante con una palla profonda, il numero 9 riesce in qualche modo a fare arrivare la sfera a Candellone, la cui conclusione viene respinta. Il pallone diventa poi buono per Piscopo, ma il suo traversone è troppo profondo. Dopo un quarto d’ora dall’avvio di questa ripresa ecco un’altra sostituzione per la Juve Stabia: Di Marco prende il posto di Buglio. Prende delle contromisure anche Viali: Portanova non ne ha più ed eredita il suo posto Marras, mentre Gondo passa il testimone a Pettinari. Da sottolineare la grande ovazione ricevuta dall’ex centrocampista del Genoa, ormai beniamino dei tifosi, in quanto rappresentante di ciò che loro più vogliono vedere: un calciatore che ama la maglia e battaglia su ogni pallone. Al 65′, mentre in Curva Sud i supporters granata realizzano una splendida sciarpata, i padroni di casa tornano a minacciare la porta avversaria, sfruttando proprio le giocate dei due subentrati. L’ex Cosenza trasmette al centravanti con il 23 sulla schiena, che si libera di Bellich ed esplode una cartuccia, purtroppo però centrale. Thiam risponde con un grande intervento e nega la rete che avrebbe permesso, forse, ai ragazzi di Viali di archiviare la pratica. Attenzione, però, perché la compagine campana torna dalle parti di Bardi in men che non si dica. Leone, con una sventagliata, serve sulla sinistra Fortini, complice anche una pessima lettura della traiettoria da parte di Sampirisi. L’esterno sinistro gialloblù – nel primo tempo era stato schierato a destra, ma mister Pagliuca ha deciso di spostarlo sull’altra fascia in questa ripresa – si insinua in area di rigore e tenta di sorprendere Bardi. L’estremo difensore della Regia, però, si fa trovare pronto e dice di no, nonostante una precedente leggera deviazione di Meroni. Libera successivamente la difesa granata. Al minuto 70 altro pericolo per i padroni di casa. Piscopo trova tra le linee Leone, che offre a Piovanello, il quale si accentra per poi calciare sul primo palo. Anche stavolta, però, l’intervento dell’estremo difensore della Regia è superlativo e permette di mantenere il duplice vantaggio ai suoi compagni. “Solo” calcio d’angolo per gli ospiti, che però mettono in seria difficoltà la retroguardia avversaria. Dopo una mischia all’interno della zona calda, la sfera viene messa fuori, tuttavia diventa buona per Leone, il quale si libera di Pettinari, ritagliandosi lo spazio per la fucilata. Questa, però, si smaterializza sul fondo. Chiedono un tiro dal dischetto per un contatto in area di rigore i campani, ma, in seguito anche ad un dialogo tra arbitro e sala VAR, il direttore di gara decide di non assegnare la massima punizione a sfavore dei Granata. Decisione corretta. Nel frattempo, sugli spalti dello Stadio Giglio echeggia un Che bello è… che carica ulteriormente una Reggiana in grande forma, ma che forse adesso sta accusando un pochino di stanchezza, dopo un primo tempo a ritmi elevatissimi. Al 77′ un Vergara esausto è costretto a passare il testimone ad Okwonkwo. Il nigeriano si posiziona sul binario di sinistra, dunque Marras si sposta a destra. Altro avvicendamento negli istanti successivi, stavolta in casa Juve Stabia: Meli prende il posto di Leone. Al minuto 82 ecco la beffa che non ci voleva: Piscopo suggerisce al centro con un traversone intrigante, Adorante riesce ad anticipare Lucchesi e, di testa, infila la rete che riapre il match. Finale tutto da scrivere al Giglio. Macchia purtroppo indelebile su una partita che era stata gestita alla perfezione fino a questo momento dai ragazzi di Viali.
Negli istanti successivi l’autore dell’assist in occasione del sigillo campano finisce sulla lista dei cattivi per un intervento irregolare sulla corsia di destra. Ne approfittano i padroni di casa per rifiatare e fare passare qualche secondo. Dalla battuta scaturisce un nuovo giro dalla bandierina, dunque altro tempo che passa. Ci prepariamo così ad un finale di partita che non cambierà di certo trama, con una Reggiana compatta e pronta a perdere tempo in ogni momento ed una Juve Stabia gettata all’attacco con la speranza di agguantare un pari che sarebbe d’oro, per come si era inclinata la gara. Ammonito, intanto, Meroni, per non aver permesso a Thiam di rinviare il pallone in maniera tempestiva, ostacolandolo e facendogli prendere l’equilibrio. All’88’ i Granata guadagnano un corner in seguito ad un tocco di Piscopo. Intanto, in area di rigore, si accendono gli animi e Okwonkwo finisce sulla lista dei cattivi. La battuta dalla bandierina è corta, ma Pettinari regala involontariamente un fallo laterale, facendo praticamente un favore agli ospiti. Mentre ci avviciniamo all’annuncio del recupero, il tecnico dello Stabia Pagliuca vede a sua volta il proprio nome apparire sul taccuino dell’arbitro, dopo qualche parola di troppo. Concessi 5 giri di lancette supplementari, dunque ci sarà da soffrire ancora per molto. Prova ad insistere in questo finale la formazione campana. C’è un calcio di punizione proprio nella metà campo gialloblu e la batte persino l’estremo difensore della squadra in svantaggio, con quasi tutti i suoi compagni che vanno a posizionarsi nei dintorni del limite dell’area avversario. Il lancio è profondo e la sfera, in qualche modo, filtra in area di rigore, ma è fondamentale l’intervento di Libutti, che anticipa Candellone e sbroglia una situazione complicata. Al minuto 93 spende il giallo Ignacchiti, che evita con le maniere forti una ripartenza avversaria. Occhio, però, perché poco più tardi ha un’opportunità su calcio d’angolo la Juve Stabia. Sale anche Thiam. Il cross è profondo e riesce ad arrivare sulla sfera proprio il portiere dell’undici campano, ma il pallone, dopo anche un’ulteriore deviazione, termina tra i guanti di Bardi. Quest’ultimo si accascia a terra, fa ruggire il suo pubblico e fa scorrere ancora qualche secondo prezioso. E questo sarà l’ultimo pericolo per i Granata. Dopo 95 minuti, infatti, ecco il tanto atteso triplice fischio: la Reggiana ritrova un successo attesissimo contro una formazione di altissimo livello. Sabato 29 novembre la sfida contro il Mantova.
Considerazioni sparse
Era da tanto tempo che chiedevamo una Reggiana così e finalmente l’abbiamo ottenuta. La squadra nel primo tempo è scesa in campo con una fame notevole e ha subito messo in serie difficoltà la Juve Stabia, una squadra che ha fatto veramente bene in campionato finora. Buona parte del merito, a mio parere, è di Viali, che ha deciso di schierare Portanova come esterno alto e non più come mezz’ala. Le fasce sono state fondamentali, perché da lì sono nati tanti pericoli – Vergara ha letteralmente umiliato il povero Rocchetti -. Vorrei soffermarmi, inoltre, sulla qualità di Reinhart, che, specialmente nella prima frazione di gioco, ha giganteggiato in mezzo al campo. Inoltre, per merito anche di un Meroni in grande forma, la Juve Stabia non ha mai creato problemi negli iniziali 45 giri di lancette. Secondo me, nella ripresa la squadra ha – ed è comprensibile – tirato un po’ il fiato, perché stava giocando a ritmi veramente molto alti. I cambi che ha fatto il mister sono stati indubbiamente giusti, seppur si sarebbe potuta sfruttare la freschezza di Maggio nel finale, piuttosto che Okwonkwo, il quale non mi sembra sia entrato nel migliore dei modi. Parlando del gol incassato, era assolutamente evitabile, ma evidentemente non potremo mai assistere ad una partita serena. E’ stato un peccato perché, dopo una gara di domino totale, si è rischiato di buttare via tutto, soffrendo negli ultimi minuti. Tuttavia, vorrei anche evidenziare diverse cose positive che si sono viste in questo match, prendendo in mano anche dei dati. Io credo che la Reggiana non calciasse 18 volte in una partita da parecchio tempo. A Cittadella, la media era di un tiro ogni 22 minuti circa; stavolta è stata di una conclusione ogni 5 giri di lancette. Oltretutto, l’esatta metà è finita all’interno dello specchio della porta, dunque niente male. Inoltre, la squadra mi ha convinto anche sui calci piazzati, altro aspetto che criticavo parecchio. Meroni ha sfiorato il gol di testa e Lucchesi ha preso una traversa, quindi qualche pericolo è nato anche su queste situazioni. A questa squadra serve solo continuità, pertanto, consapevoli che altri momenti negativi ci saranno, l’augurio è che questa formazione possa mettere in piedi una serie di partite in cui quantomeno si veda una Reggiana che mantenga lo spirito che ha avuto contro la Juve Stabia, perché è indubbiamente quello giusto. Purtroppo, a mio modo di vedere, si dipende tanto – forse troppo -, da alcune individualità, come Portanova, Vergara, Marras e non solo, dunque, quando questi non sono in giornata, non disponendo di un vero e proprio rapace d’area, si fa fatica a segnare. Nonostante ciò, è obbligatorio che la squadra giochi ogni partita con la personalità giusta, perché con Modena e Cittadella è mancata quella, che viene prima della tattica e di altri dettagli.
Le pagelle
Bardi 6,5: Alla fine, sono sempre le stesse parole. Decisivo come in ogni partita con degli interventi fenomenali – su tutti quelli su Adorante e Piovanello -, permette ai compagni di conquistare un risultato davvero importante.
Sampirisi 5: Grande delusione, ma evidentemente è umano anche lui. Commette diversi errori che da lui non ci si aspetta: nel primo tempo, rischia di causare un rigore in un contatto con Rocchetti, mentre nel secondo legge male una traiettoria, con Fortini che si intromette e va al tiro in porta. Per concludere, regala un corner a fine partita, da cui la Reggiana rischia qualcosa, nell’assalto finale campano. Una partita sbagliata dopo tante quasi impeccabili, ad ogni modo, non influisce sul grande giudizio che compagni e tifosi hanno di lui.
Meroni 6,5: Nel gioco aereo domina, sia in fase difensiva che sui calci d’angolo a favore, che lo portano infatti ad andare vicino alla gioia personale. Buona guardia e partita priva di errori.
Lucchesi 6: Molto pericoloso sui calci da fermo, tanto da colpire la traversa con una bella incornata. Purtroppo, però, nel finale si fa anticipare da Adorante, che sigla la rete che condanna i Granata ad un finale di sofferenza.
Libutti 6,5: Impeccabile in fase difensiva. Non si fa mai saltare e compie un paio di interventi davvero importanti, come l’anticipo su Candelloni. Si propone più spesso del solito in fase di possesso.
Foto AC Reggiana
Ignacchiti 6: Si muove tanto e amministra bene il pallone, ripagando la fiducia di Viali, che torna a proporlo nell’undici iniziale. Gioca bene con i compagni e disputa una buona partita.
Reinahrt 6,5: Smista il pallone in maniera perfetta e, in mezzo al campo, riesce a farsi largo con una serie di incursioni davvero interessanti. Prova anche un paio di tiro da fuori, che non vanno però a buon fine.
Foto AC Reggiana
Sersanti 7: Giocatore assolutamente imprescindibile. E’ praticamente ovunque e la sua tecnica è davvero fantastica. Il secondo gol della Regia nasce da un suo suggerimento per Vergara.
Foto AC Reggiana
Vergara 7,5: Rocchetti va a casa con il mal di testa dopo i mille dribbling del gioiellino di proprietà del Napoli. Mette un pallone delizioso per Portanova, in occasione del vantaggio granata. Firma poi il raddoppio, scippando la sfera con caparbietà e scaraventandola in rete. Abbandona il campo sfinito nella ripresa, dopo una prestazione incredibile.
Gondo 6: Purtroppo l’impressione rimane quella che tecnicamente sia parecchio indietro. Da un appoggio semplicissimo sbagliato, scatta una ripartenza della Juve Stabia. Non si rivela quasi mai pericoloso, ma dialoga abbastanza bene con i compagni.
Portanova 7: Flirta con il vantaggio più di una volta, per poi trovarlo con un’incornata splendida. Semina il panico su quella fascia, accentrandosi più volte. Quando escono lui e Vergara, la Reggiana pecca parecchio negli ultimi metri.
Panchina:
Marras 6: Non crea grandi occasioni da gol, ma entra e porta forze fresche alla squadra e ciò rimane la cosa più importante. Ancora una volta, dimostra che a lui giocare a destra o a sinistra non cambia e realizza diversi guizzi interessanti.
Pettinari 6: Lotta tanto con gli avversari e si dà parecchio da fare. Ha anche un’occasione per andare al tiro, ma questo si rivela troppo centrale. E’ bravo anche a giocare con il cronometro, facendo valere il fisico.
Okwonkwo 5,5: Entra male in partita, sperperando diversi palloni e non creando problemi alla difesa stabiese.
Viali 7,5: Intuizione giustissima quella di proporre Portanova come esterno alto, che ha dimostrato ancora una volta come in quella posizione, accentrandosi, sia davvero fastidioso per ogni difesa. L’ex tecnico del Cosenza finalmente schiera una formazione che gioca a ritmi alti, pressa, crea e segna. Le soluzioni che propone nella ripresa sono tutte azzeccate, seppur rimanga dell’idea – sarò ripetitivo – che Maggio meriti di più. Sperando che la società vada a prendere una punta a gennaio, nonostante l’ottima prova di Pettinari, l’augurio è quello che la squadra possa continuare a produrre così tanto in ogni incontro.