La Reggiana espunga Mantova grazie alle prodezze di Sersanti e Maggio
19 min readLa Reggiana chiude al meglio l’anno espugnando il Martelli di Mantova con una vittoria per 0-2 nel derby. Dopo 11 minuti Sersanti stappa la partita con una conclusione di piede debole che termina all’angolino, preceduta da una splendida azione individuale. Nel finale Maggio si inventa un gol assurdo, sorprendendo Festa con una conclusione fulminea quasi da centrocampo che vale il raddoppio e un successo vitale. Granata a +4 sulla zona play-out.
6° squadra per punti fatti in casa – Uno sguardo all’avversario
Dopo lo straordinario successo della scorsa giornata contro la Juve Stabia, la Reggiana torna in campo con un unico obiettivo: trovare continuità. L’avversario è il Mantova, formazione neopromossa che naviga in acque tranquille e che ha ottenuto, finora, dei risultati piuttosto positivi, basti pensare che è riuscita persino ad imporsi sulla Cremonese. Inoltre, lo stato di forma dei Biancorossi è a dir poco smagliante, viste le tre gare consecutive senza sconfitte. Nell’ultima partita, tra l’altro, i lombardi sono riusciti a fermare una delle corazzate di questo campionato, lo Spezia, nonostante l’inferiorità numerica. Sono tante, tuttavia, gli indisponibili per il confronto con i Granata. Il primo tra questi è mister Possanzini, che ha rimediato una squalifica. Dirigerà la squadra il suo vice Andrea Massolini, con cui collabora dai tempi del Brescia. Altre pedine importanti che non figureranno all’interno dello scacchiere dei Virgiliani sono Maggioni, Radaelli, Ruocco e soprattutto Trimboli. Rimangono in forte dubbio, invece, tre calciatori fondamentali, ovvero il regista classe 1987 Salvatore Burrai, Mattia Aramu, trequartista ex Serie A, e Davide Bragantini, talento scuola Hellas Verona che vanta un bottino di 5 sigilli – uno dei quali proprio contro la Reggiana – e 2 assist. Nonostante ciò, bisogna ricordare come i lombardi siano la 6° formazione per punti raccolti all’interno delle mura amiche: 18 in 9 incontri. Inoltre, seppur si sia allungata la lista degli infortunati, c’è un rientro davvero importante: quello di Leonardo Mancuso – 76 reti in Serie B -. Rimane favorito, dunque, l’undici che giocherà in casa, ma attenzione agli ospiti, che vogliono cancellare la gara di andata – quando il Mantova pareggiò allo scadere con un autogol di Meroni – e dare vita ad una striscia di risultati utili consecutivi.
Vi lasciamo in allegato una descrizione più precisa dell’avversario, fatta in collaborazione con la pagina di ‘Dodicesimo Granata’.
Lo stadio
Partiamo con il premettere che la casa del club biancorosso ha un difetto, ovvero quello di essere, come tanti altri impianti in Italia, molto vecchia. Questo si percepisce dal fatto che il settore ospiti è molto distante dal terreno di gioco, poiché una volta vi era un velodromo, che, tra l’altro, nel 1931 ospitò lo striscione d’arrivo del Giro d’Italia. Nel dopoguerra assunse poi la denominazione che conosciamo oggi, venendo intitolato a Danilo Martelli, calciatore mantovano che perse la vita nel disastro aereo di Superga. Mettendo però da parte la storia, la struttura, come detto, ha delle criticità evidenti. Qualche ritocco, con la promozione nel campionato cadetto dei Virgiliani, c’è sicuramente stato, ma non è abbastanza. Innanzitutto, ci sono solamente due tornelli, quindi, a causa della fila, si perde sempre un bel po’ di tempo prima di entrare. Bagni e bar – da sottolineare che bere la birra del Martelli è come digerire del detersivo – sono in condizioni non di certo ottimali ed è meglio non spiegare il perché. La criticità maggiore, però, è sicuramente quella che riguarda i gradoni e tutti i posti a sedere. Si sviluppa pochissimo verso l’alto e molto in larghezza – seguendo appunto la forma dell’ex pista -, dunque il campo si vede male perché davanti c’è tutta la recinzione che non rende nitida la vista – e ricordiamo che si è comunque parecchio distanti dal terreno di gioco -. Non va scordato, inoltre, il fatto che, se è stato raggiunto il sold out in meno di un paio di giorni, c’è tanto merito ovviamente dei tifosi, ma indubbiamente la capienza è parecchio ridotta. Sono stati messi a disposizione 947 biglietti, con lo spicchio che collega la curva ospiti alla tribuna che è rimasto chiuso, ma, anche se venisse aperto, sarebbero veramente troppi pochi posti. Di positivo, tuttavia, rimane il fatto che è facilmente raggiungibile dall’autostrada, anche se il parcheggio per chi viene da fuori sembra più quello di un Ipercoop che quello di uno stadio di Serie B. Dunque, non per essere cattivi, ma, come già detto, è l’ennesimo stadio vecchio e rinnovato poche volte e male. E non è di certo l’unico a trovarsi in questa situazione in Italia, dove, per costruire un impianto nuovo o anche solo ristrutturarlo, ci sono mille problemi.
Un paio di immagini dello stadio
Le formazioni
Mantova: 4-3-3 per i padroni di casa. In porta Festa, la difesa è formata da Fedel, Redolfi, Cella e Bani. A centrocampo riescono a recuperare Aramu e Bragantini, mentre il playmaker è Artioli. Tridente d’attacco composto da Mancuso, Mensah e Bragantini.
Reggiana: Schieramento speculare per gli ospiti, con Viali che manda in campo esattamente la stessa formazione che ha sconfitto la Juve Stabia. La retroguardia, dunque, è costituita da Sampirisi, Meroni, Lucchesi e Libutti, ancora una volta titolare e adattato a sinistra. Il regista è Reinhart, supportato da Sersanti e Ignacchiti. L’ex tecnico del Cosenza torna a proporre Portanova come esterno alto a sinistra, mentre a destra sfreccia ancora Vergara. La punta è Gondo, che vince il ballottaggio con Pettinari, nonostante l’ultima prova non particolarmente positiva.
Gli undici scelti da Viali (Foto AC Reggiana)
La partita
Comincia l’incontro con i padroni di casa che gestiscono il primo possesso. Reggiana che torna a sfoggiare il completo azzurro con il Tricolore. Nei primi minuti le due squadre si studiano intensamente, con il Mantova che mantiene prolungatamente il controllo della sfera e i Granata che non concedono varchi, disposti perfettamente sul rettangolo verde. Dopo 10 giri di lancette i lombardi hanno una prima chance dalla bandierina, ma la retroguardia ospite allontana il pericolo senza grandi difficoltà. Provano dunque a riorganizzarsi i padroni di casa, tuttavia Bani, cercato da un passaggio in orizzontale di Aramu, si fa anticipare da Sersanti. L’ex centrocampista del Lecco parte dunque in progressione, puntando la quasi indifesa porta biancorossa. La sua cavalcata si esaurisce al limite dell’area di rigore, quando, con una sterzata, si libera di Muroni e, di sinistro, spedisce il pallone all’angolino, trovando la rete del vantaggio! Gol capolavoro del numero 5, che qui è stato bravissimo ad orchestrare la ripartenza e a concluderla nel migliore dei modi. Non potevano desiderare un inizio migliore gli oltre 940 tifosi arrivati dalla Città del Tricolore.
Lo 0-1 della Reggiana rappresentato da Simone Ferrarini in uno dei suoi classici disegni
La gioia dei Granata dopo la rete del vantaggio (Foto AC Reggiana)
Al minuto 18 tenta di graffiare il Mantova su calcio da fermo, in seguito ad un fallo commesso da Lucchesi ai danni di Mensah. La retroguardia granata è però agile a liberare l’area di rigore, con Aramu che raccoglie la sfera e va alla conclusione di mancino, ma centra in pieno Libutti, che respinge così il suo tiro. Negli istanti successivi, inoltre, il direttore di gara è chiamato ad inaugurare il suo taccuino, in seguito ad un intervento di Muroni su Vergara giudicato irregolare. E proprio Vergara, appena un minuto più tardi, ha la palla del raddoppio. L’azione si sviluppa sulla sinistra: Ignachitti premia un inserimento del nominato poco fa Libutti, che propone al centro, con la sfera che sfila, fino a giungere tra i piedi dell’ex Pro Vercelli. Quest’ultimo prende la mira e, con il suo raffinato mancino, supera Festa, tuttavia Cella, quasi sulla linea di porta, riesce, con un colpo di testa, a negare la gioia della rete del raddoppio agli ospiti. Attenzione, però, perché viene chiamato in causa il VAR, poiché c’è stato un contatto tra Gondo e Redolfi all’interno dell’area di rigore lombarda, tuttavia non ci sono gli estremi per richiamare l’arbitro al monitor. Si prosegue con gli ospiti che tentano di rendersi pericolosi sugli sviluppi del corner appena ottenuto e il volume che sale nel settore ospiti. Purtroppo, però, i ragazzi di Viali non riescono a sfruttare i centimetri dei loro saltatori. Alla mezz’ora torna a ruggire la compagine ospite. Reinhart – sempre un ottimo collante tra il reparto intermedio e quello avanzato – riesce ad innescare una scintilla di Vergara, che si libera facilmente di Bani e scocca il tiro di mancino. L’estremo difensore avversario si distende alla sua destra e dice di no, ma va assolutamente sottolineata la quantità di azioni offensive imbastite dall’undici della Città del Tricolore in questa prima fase di gara. Dopo tanta gioia, però, c’è anche una notizia negativa: Ignacchiti ferma in maniera irregolare Muroni e vede il suo nome apparire sulla lista dei cattivi. Era, tra l’altro, diffidato, dunque salterà la gara contro il Bari, undici in piena zona play-off. E proprio l’arbitro sarà chiamato ad estrarre nuovamente il cartellino al 36′, sanzionando stavolta Mensah, entrato in ritardo su Meroni. 5 giri di lancette più tardi i Granata hanno un’altra grande opportunità quando l’esterno destro di proprietà del Napoli conquista un pallone nella metà campo avversaria. E’ un 3 contro 3 e il classe 2003 ha come possibilità Portanova e Gondo. Decide di optare per la prima, ma l’ex Genoa, da dentro l’area di rigore, sbaglia il controllo e si fa scippare la sfera. Grave errore da parte della banda di Viali, che qui avrebbe potuto ampliare il margine di vantaggio. Proprio Portanova, però, tenta di farsi perdonare poco più tardi, con una delle sue classiche incursioni a convergere verso il bersaglio. Redolfi interrompe il suo slancio con uno sgambetto – verrà ammonito -, ma il direttore di gara applica la norma del vantaggio, poiché la sfera termina tra i piedi di Gondo. Il centravanti ivoriano si intrufola in area di rigore e tenta la botta di sinistro, ma non trova clamorosamente la porta. Gol divorato dall’ex Cremonese! Mugugna e non poco il settore ospiti. Purtroppo, l’impressione è sempre più quella che questo attaccante abbia un bagaglio tecnico davvero povero. Scorre il tempo sul cronometro dell’arbitro ed ecco che entriamo nel recupero: concessi 60 secondi extra, in cui però non accade nulla di avvincente. Le due squadre si dirigono negli spogliatoi con la formazione ospite che gestisce un sottile vantaggio, dopo aver cestinato un paio di occasioni che sarebbero potute valere il raddoppio. I Granata, però, stanno seguendo la scia della partita contro la Juve Stabia e, in questa prima frazione di gioco, hanno creato molto di più della controparte.
Via alla ripresa con gli ospiti che amministrano il primo possesso. Nessuna sostituzione da ambedue le parti. Come accaduto anche ad inizio gara, i primi giri di lancette non regalano grandi emozioni. Bisogna attendere il 54′ per assistere alla prima occasione degna di nota, quando Vergara va a pressare alto e conquista la sfera, per poi offrirla a Gondo. Il riferimento offensivo granata tenta di chiudere la triangolazione, ma il suo passaggio non è propriamente sulla corsa, dunque l’ex Pro Vercelli fatica un po’ ad addomesticarlo, tant’è che successivamente scivola. Nonostante ciò, cerca il tiro da terra, ma ovviamente non trova la porta. Qui, però, si nota la bravura di Viali nel preparare la partita, perché l’aggressione nella metà campo avversaria sta portando i suoi frutti. Prosegue l’assolo granata, sfruttando il momento di affanno biancorosso: Sampirisi propone al centro e Redolfi si rifugia in corner. La battuta è come sempre di Portanova, ma la difesa lombarda riesce a respingere. Vergara raccoglie la sfera fuori dall’area e prova il tiro, che viene sporcato. Nuovo giro dalla bandierina e il copione è lo stesso, con la differenza che, stavolta, il tentativo da fuori è di Reinhart e il pallone si esaurisce sul fondo senza che ci siano state deviazioni. Dopo quasi un’ora di dominio granata la squadra di casa tenta di mettere in difficoltà la compagine proveniente dallo Stadio Giglio, con Artioli che mette un pallone morbido e invitante in area di rigore, per Mensah. Quest’ultimo, però, scarabocchia con la sfera tra i piedi – da capire se volesse eseguire un controllo o cercare il bersaglio, ma l’esito non cambia -, dunque Bardi cattura la sfera. Pochissimo tempo dopo Ignacchiti prova a sgattaiolare sulla sinistra, ma Cella tronca il suo spunto con un intervento che gli costa il giallo. Negli istanti successivi la Reggiana continua ad inseguire il raddoppio: Reinhart disegna un traversone panoramico, trovando Portanova sul secondo palo, che esegue una sponda perfetta per Vergara, il quale, di mancino, spedisce alto sopra la traversa. Bella trama offensiva proposta dagli ospiti. Proprio dopo quest’azione, Massolini, nella speranza di riprendere in mano una partita che, nonostante il sottile vantaggio, finora ha un solo padrone, esegue una triplice sostituzione. Dentro Wieser, Galuppini e Fiori, fuori Muroni, Aramu e Mancuso. Al 66′ Gondo premia l’ennesima galoppata di Libutti sulla sinistra con un passaggio sulla corsa. Il numero 17 granata punta Cella e cuce l’uno due con il centravanti ivoriano, che arpiona la sfera e prova la conclusione, assorbita da Redolfi. Altro corner, quindi, ma la formazione ospite non riesce a rendersi pericolosa nemmeno stavolta. L’assedio granata, però, prosegue, con una nuova manovra offensiva orchestrata negli istanti successivi da Ignacchiti. Il centrocampista scuola Empoli, infatti, riesce a condurre la sfera dalla metà campo granata fino alla trequarti, per poi ramificare l’azione servendo il nominato poco fa Libutti, ancora una volta autore di una grande cavalcata sulla fascia. Il terzino sinistro classe 1997 riesce a penetrare in area di rigore e, con il mancino, tenta di sorprendere Festa sul primo palo, ma l’estremo difensore biancorosso si oppone, deviando in calcio d’angolo con un grande intervento. Il cross disegnato dal solito Portanova è velenoso e la retroguardia mantovana fatica a spazzare, con la sfera che sfila e diventa buona per Lucchesi. Quest’ultimo tenta in qualche modo di ammaestrare il pallone e andare al tiro, ma non ci riesce. Prova dunque la conclusione Sampirisi, ma questa viene murata. L’azione termina con un ultimo tentativo da parte di Ignacchiti, che però non trova esiti più fortunosi. E adesso, non per sminuire la grandissima prestazione degli ospiti, una piccola critica si può rivolgere. Non essere abbastanza concreti da mettere a segno il raddoppio in tempi brevi potrebbe essere davvero deleterio per la formazione di Viali. Un vantaggio di un gol è davvero fragile e, francamente, non dà pienamente giustizia agli sforzi dei Granata, che appunto meriterebbero di essere almeno sullo 0-2. Al 69′ il tecnico della Reggiana, probabilmente consapevole di ciò, decide di introdurre nuova linfa, stravolgendo il tridente d’attacco. Portanova si rende protagonista di una staffetta con Maggio, che dunque eredita il suo posto sulla corsia di sinistra. Vergara lascia il suo posto a Marras e lo stesso fa Gondo con Vido, rispolverato così dall’ex allenatore del Cosenza. E proprio i tre appena gettati nella mischia dal tecnico della Regia riescono subito ad intavolare un’azione pericolosissima. L’ex Pro Vercelli, mascherato da centravanti, trasmette sulla destra per il nominato poco fa Marras, che a sua volta, serve il centravanti in maglia numero 10. Quest’ultimo, con grande eleganza, riesce a liberarsi di Fedel e a sfoderare una conclusione di mancino in diagonale, andando ad un passo dal gol. Festa, infatti, riesce a distendersi e a prolungare in calcio d’angolo. La semplicità con cui si sono trovati i tre attaccanti è stata, tuttavia, davvero disarmante. I Granata stanno scrivendo lo stesso spartito del match contro la Juve Stabia e questo è davvero fantastico. Come detto, però, manca la seconda rete. Altro sussulto da parte degli ospiti al 74′ e il protagonista è l’esterno destro che l’anno scorso vestiva la maglia del Cosenza. Innescato alla perfezione da Reinhart, cerca Vido con un suggerimento interessante, ma trova l’anticipo di Fedel, che, però, involontariamente gli apparecchia la tavola per la conclusione. Marras, infatti, non ci pensa due volte e scaraventa la sfera verso la porta con un tiro di mancino violentissimo, che si spegne sul fondo dopo aver sfiorato la traversa. Reclamano una deviazione da parte del portiere biancorosso i Granata, ma l’arbitro non è dello stesso avviso. Al minuto 76 i Virgiliani provano ad iscriversi alla partita, dopo una prova finora a dir poco anonima. Bragantini, nel tentativo di rientrare sul suo mancino educato, viene fermato in maniera irregolare da Libutti, che viene ammonito. E proprio il giocatore del Mantova che aveva appena subito il fallo lascia il terreno di gioco un attimo prima della battuta della punizione. Effettua il suo ingresso sul rettangolo verde Debenedetti. Inserita, dunque, una punta di spessore per questo finale, ma torniamo al calcio da fermo. Il sinistro di Galuppini si infrange sui frangiflutti sistemati da Bardi a protezione della sua porta. La sfera schizza poi sulla destra e Meroni vi si avventa, partendo poi in progressione e arrivando persino fino in fondo al campo, con un’azione praticamente coast to coast. Cerca poi di suggerire al centro, ma Marras abbozza una giocata un po’ troppo ambiziosa, con un velo che non va a buon fine. Negli istanti seguenti viene, inoltre, ammonito Vido per un intervento in ritardo sul trequartista biancorosso che aveva colpito la barriera poco prima. Intanto, nel settore ospiti echeggia un Che Bello è… che sovrasta le voci del pubblico mantovano. Al tramonto dell’82’ il centravanti della Regia riesce, liberandosi di Redolfi, a tagliarsi lo spazio per una conclusione, ma il suo sinistro si esaurisce sopra la traversa. Un’altra palla gol interessante si sgretola così, ma il raddoppio è nell’aria. E lo è da parecchio tempo. Attenzione, però, perché ha una piccola chance per rimettersi in carreggiata pochi istanti dopo la squadra di casa. Galuppini disegna un traversone apparentemente innocuo, ma Reinhart, involontariamente, allunga la traiettoria. Debenedetti arriva, infatti, a minacciare la porta con un’incornata, tuttavia non riesce ad inquadrare lo specchio. Negli istanti successivi, Reinhart alza un campanile, con la sfera che spiove dalle parti di Maggio. Quest’ultimo riesce ad addomesticare il pallone con un controllo meraviglioso, poi nota che Festa è fuori dai pali e prova a sorprenderlo con una conclusione fulminea quasi da centrocampo, realizzando un gol straordinario! Giocata da fuoriclasse da parte dell’ex Pro Vercelli, che mette a segno il tanto atteso e inseguito gol del raddoppio! Rete fantascientifica del numero 27!
La prodezza del fantasista granata raffigurata da Simone Ferrarini in uno dei suoi disegni
Tutta la felicità di Matteo Maggio, autore di una rete che ricorderemo per anni (Foto AC Reggiana)
All’87’ altro nome sulla lista dei cattivi: sanzionato Galluppini. Viali concede, inoltre, uno spezzone al classe 2004 Nahounou, che rileva un esausto Lucchesi, alle prese con dei crampi. Poco più tardi il tecnico granata sarà costretto a richiamare in panchina anche uno spompato Reinhart. Spazio per Stulac in questo finale. Intanto ci addentriamo nel recupero: concessi 5 minuti extra. E, dopo 92 giri di lancette dal fischio d’inizio, per poco gli ospiti non dilagano. Il Mantova, infatti, perde un pallone sanguinoso a centrocampo e Sersanti si intromette, puntando la porta palla al piede, rincorso da Wieser. Purtroppo, però, si allunga troppo la sfera, dunque Festa riesce a farla sua in presa bassa. Al quarto minuto di recupero l’undici proveniente dallo Stadio Giglio ha nuovamente la possibilità di mettere a segno il tris, ma purtroppo non riesce a sfruttarla. E’ un 4 contro 2 a favore della Reggiana, con trama scritta da Vido, che ramifica l’azione servendo Marras, il quale non si fa ingolosire dal tiro, dunque cerca Ignacchiti sulla sinistra. Il suo passaggio è però troppo lungo e il ragazzo maturato nelle giovanili dell’Empoli riesce a stento ad arrivarvi, cercando un compagno in area di rigore, ma trovando soltanto la cattura del pallone da parte del portiere del Mantova. Peccato, perché sarebbe stata una soddisfazione in più per gli oltre 940 arrivati da Reggio Emilia. Al 95′ Bardi, che stava ormai sbadigliando, viene finalmente chiamato all’intervento, quando un cross di Fiori, tramutatosi in conclusione, lo costringe a smanacciare. Allontana la retroguardia granata, ma i Biancorossi riescono a riorganizzarsi e a mandare alla botta da fuori proprio il talento in maglia numero 11 che aveva precedentemente disegnato il traversone, diventato poi insidioso per Bardi. Il suo mancino, stavolta, si esaurisce a lato di pochissimo. E questa era l’ultima possibilità per i padroni di casa. Ecco il triplice fischio ed il verdetto del campo: la Reggiana espugna il Martelli e conquista tre punti preziosissimi!
Considerazioni sparse
Dopo Reggiana-Juve Stabia avevo detto esplicitamente che mi sarebbe piaciuto tantissimo tornare ad ammirare una squadra capace di creare una moltitudine di palle gol, giocando con quell’aggressività che tanto era mancata in diverse partite. Lo spartito, in questo derby, è stato lo stesso, ovvero una squadra che, pur accettando di avere molto meno possesso, creava occasioni su occasioni. Il Mantova non ha praticamente mai tirato in porta in tutta la partita. I Granata hanno letteralmente cancellato dal campo i Biancorossi, che erano peraltro favoriti. Mi sono piaciuti, però, diversi aspetti, che, secondo me, hanno portato alle tante chance avute, come detto in apertura. Mi ha colpito la quantità di recuperi avvenuti nella metà campo avversaria. Viali avrà chiesto esplicitamente ai suoi di andare a pressare con così tanta tenacia e i risultati si sono visti. Anche la rete di Sersanti, seppur non sia stata una riconquista della sfera nella metà campo avversaria, nasce da una riappropriazione del pallone. Vergara ad inizio secondo tempo è arrivato quasi a calciare dopo un uno-due con Gondo, in seguito ad un’aggressione alta che lo aveva portato a guadagnarsi la sfera. Quindi, questo è stato, a mio parere, un elemento molto importante per arrivare alla vittoria. Vorrei soffermarmi, inoltre, su qualche altro giocatore che, in questa partita, mi ha veramente sorpreso, ma non parliamo ancora dei marcatori. Libutti ha fatto una partita straordinaria. In difesa non ha sbagliato niente e si è proposto continuamente sulla sinistra, arrivando a sfiorare il gol e conducendo diverse azioni offensive pericolose. La cosa fantastica di queto calciatore è l’umiltà, unita ad una capacità di adattarsi sensazionale. Viene messo a sinistra, nonostante sia destro, non dice una parola e gioca una gara perfetta. Non ha problemi ad usare il piede debole ed è praticamente ovunque. Ogni anno sembra partire indietro nelle gerarchie – quest’anno sembrava favorito Fontanarosa -, ma poi, nel momento del bisogno, si fa trovare pronto e dà un contributo enorme. Ricordiamo, tra l’altro – piccola curiosità -, che persino Nesta, l’anno scorso, l’aveva definito un suo ‘jolly’. La Reggiana ha bisogno di giocatori come lui, con questa personalità. E non c’è bisogno di ribadire per l’ennesima volta quanto questo ragazzo sia legato all’ambiente. Da incorniciare anche, inoltre, la partita di Reinhart, che ha una tecnica davvero sublime. E’ giovanissimo, ma in campo si muove come se fosse un veterano, con una grande eleganza ed una notevole dote nell’impostazione. Dev’essere lui il regista. Nella scorsa stagione aveva trovato pochissimo spazio, ma ha avuto una crescita fenomenale e oggi mi sembra il playmaker migliore che abbiamo in rosa. Ma questa partita è stata vinta, a mio parere, grazie alle intuizioni giuste di Viali. In ogni partita ci stupiva con una serie di mosse inaspettate, ma, per la prima volta, ha deciso di dare fiducia agli stessi undici che avevano vinto contro la Juve Stabia e ha fatto benissimo. Sersanti è un gigante. Tralasciando il gol bellissimo, in mezzo al campo domina, non sbaglia niente e, palla al piede, è imprendibile. Portanova, da esterno alto, riesce molto più spesso a graffiare e l’augurio è che torneremo a vederlo lì. Ma va sottolineata un’altra cosa importante, azzeccata dal mister. Ha deciso di cambiare l’intero tridente di attacco in una volta sola, che è una cosa che non penso si fosse mai vista da inizio campionato. Tutti e tre sono stati davvero fantastici, arrivando a creare parecchi pericoli. E, per una volta, mi permetto di dire che io avevo già detto svariate volte che dare fiducia a Maggio avrebbe portato i suoi frutti. Si vede da lontanissimo che questo ragazzo ha delle qualità incredibili – lo seguivo già l’anno scorso, quando era alla Pro Vercelli – e, per me, lasciarlo in panchina in tutte le partite era una mossa distruttiva. Una critica, tuttavia, alla squadra va rivolta, perché, secondo me, non si tratta di cercare il pelo nell’uovo, poiché è un problema fin troppo evidente, che sottolineo da diverso tempo. Non finalizzare le occasioni, non riuscire a raddoppiare, dunque tenere la partita aperta è un rischio enorme, che può costare dei punti. L’incontro andava messo in ghiaccio molto prima ed è assurdo come il secondo gol sia arrivato soltanto nel finale. Non per cattiveria o mancanza di fiducia, ma rimango dell’idea che Gondo sia un centravanti che, nonostante il suo prezioso sporco lavoro spalle alla porta, sia veramente indietro tecnicamente. Il gol che si è mangiato nel primo tempo è davvero clamoroso e non è la prima volta che capita qualcosa di simile. A gennaio sarà fondamentale prendere, oltre ad un difensore, visto l’infortunio di Rozzio, una punta, sperando che stavolta arrivi per davvero, visto che a Reggio si attende un bomber da anni ormai.
Le pagelle
Bardi 6: Contro ogni pronostico, viene chiamato in causa soltanto nel finale, quando il traversone di Fiori si trasforma in tiro. Non si fa cogliere impreparato.
Sampirisi 6,5: Vince ampiamente il duello con Mancuso, calciatore davvero talentuoso, e si propone più volte sulla fascia, arrivando al traversone.
Meroni 7: Non concede varchi a Mensah e svetta diverse volte di testa, dominando nel gioco aereo. Da apprezzare la sua cavalcata sulla fascia nella ripresa.
Lucchesi 6,5: Proprio come Meroni, riesce a serrare gli spazi e a farsi valere. Ogni tanto si concede anche qualche azione individuale.
Libutti 7,5: Come detto prima, corre come un matto su quella fascia, difendendo in maniera impeccabile, cancellando completamente Bragantini, e proponendosi tantissime volte per accompagnare l’azione d’attacco. Va ad un passo dalla gioia personale con un tiro di mancino sul primo palo, parato da Festa.
Ignacchiti 7: Altra prova niente male da parte del giovane talento cresciuto nell’Empoli. Alimenta diverse azioni sulla sinistra, smista bene il pallone e mette ordine. Si muove molto bene, tra l’altro, senza palla.
Reinhart 7: Tutte le azioni offensive della Reggiana passano dai suoi piedi. Recupera diversi palloni, gioca con grande qualità e imposta in maniera perfetta.
Sersanti 8: Apre le danze con una percussione da maratoneta seguita da un sinistro in buca d’angolo spettacolare. La sua vivacità in mezzo al campo è il fulcro del gioco della Reggiana. Nel finale ha la chance di siglare una doppietta, ma si allunga troppo la sfera.
Vergara 6,5: Va ad un passo dalla rete dello 0-2 nel primo tempo, con il suo sinistro a rientrare respinto da Cella sulla linea. Con altri guizzi e riconquiste alte, mette in grande difficoltà la retroguardia mantovana.
Gondo 5,5: Nel primo tempo non capitalizza una grandissima palla gol e, in generale, non si rende mai pericoloso. Rimane, tuttavia, prezioso il suo lavoro spalle alla porta.
Portanova 6: Brilla leggermente meno del solito, ma si vede come la mossa di metterlo sulla sinistra sia azzeccata. Non trova il gol, ma crea più di qualche problema su quella fascia.
Panchina:
Marras 6,5: Entra ed offre a Vido un pallone da cui, per poco, non scaturisce il secondo gol granata. Le sue sgasate portano scompiglio a destra.
Vido 6,5: Con un diagonale di mancino, sfiora la gioia personale. Si muove bene in campo e dialoga con i compagni.
Maggio 7: Mette a segno una rete incredibile, con un controllo sublime e una botta da lontano che non lascia scampo a Festa. Giocatore di una classe straordinaria.
Nahounou s.v.
Stulac s.v.
Viali 7,5: Riesce a dare la scossa che l’ambiente necessitava, cancellando un periodo buio con due vittorie consecutive davvero inaspettate. Legge la partita in maniera impeccabile e, nonostante la netta inferiorità in termini di possesso – 28% -, la sua squadra riesce a creare tanti pericoli grazie ai giocatori più estrosi. La mossa insolita di cambiare il tridente di attacco in una volta sola porta i suoi frutti. Speriamo che nella letterina a Babbo Natale abbia chiesto un centravanti.
Mantovano nutria