Aprile 16, 2025

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Tutti a Pineto

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Il Pisa doma con estrema facilità una Reggiana anonima. Il fortino granata crolla dopo appena 23 minuti, quando gli ospiti in vantaggio con una rete di Lind. La banda di Dionigi si disunisce e, complice un errore imperdonabile di Meroni, i Nerazzurri firmano la rete del raddoppio verso il tramonto della prima frazione di gioco. Nella ripresa i toscani calano anche il tris, ma il VAR rende leggermente meno umiliante la sconfitta subita dall’undici della Città del Tricolore. Prossimo impegno a Pasquetta contro il Brescia: una partita che vale una stagione, a cui non potranno prendere parte Bardi, Portanova e non solo.

“Il Pisa ha meritato tutti i punti che ha guadagnato” – Le parole di Dionigi in sala stampa

Il tecnico granata si appresta a condurre i suoi ragazzi in campo per la seconda volta da quando è approdato a Reggio Emilia e, in sala stampa, ha trattato diversi temi particolarmente importanti. Innanzitutto, ha affermato che per i suoi ragazzi è stata una settimana di lavoro dura, tuttavia si è detto “moderatamente soddisfatto” di come si sono comportati i suoi atleti sul manto erboso di Via Agosti. Il mister della Regia ha dovuto poi parlare anche di quelli che sono degli aspetti chiave del suo modus operandi e di cosa ci possiamo attendere da lui. L’ex mister del Brescia ha dichiarato che, in questo momento della stagione, è fondamentale allenare tattica e testa. Entrando nei dettagli, Dionigi ha fatto sapere che sta cercando di fare migliorare i suoi calciatori sulla fase difensiva, visti i diversi gol incassati nelle ultime partite. Oltretutto, ha spiegato che non avrà un modulo ‘standard’, dunque la disposizione dei suoi ragazzi potrà subire variazioni in base soprattutto al tipo di avversario. L’allenatore granata ha inoltre illustrato la situazione che riguarda l’infermeria. “Rozzio mi ha colpito per il suo attaccamento alla maglia, tuttavia è un ragazzo intelligente. Dobbiamo trovare il tempo per rimetterlo in campo”, sono state le parole del timoniere della Regia in merito al possibile rientro del capitano. Lo stesso discorso vale per Mattia Destro, che apparirà nella lista dei convocati ma che difficilmente si potrà ritagliare uno spezzone di più di 20 minuti in queste ultime gare. Successivamente, il tecnico ha detto la sua in merito alla contestazione subita dai suoi ragazzi a causa del periodo molto critico. Il mister ha detto che, seppur i malumori della piazza siano più che comprensibili, il suo undici non va abbandonato:”Per me questa squadra va spinta”. Per concludere, Dionigi ha descritto il Pisa, suo prossimo avversario, affermando che si tratta di una compagine che si merita tutti i punti che ha guadagnato finora. Ha, tra l’altro, definito “ingiusta” la sconfitta interna con il Modena subita dai toscani e ha sottolineato come ogni formazione viva momenti più brillanti o più infelici in ogni campionato.

Ad un passo dalla massima serie – Uno sguardo all’avversario

La Reggiana ha assolutamente bisogno di prendere una boccata di ossigeno dopo un’emorragia di risultati negativi che persiste da mesi e ospita tra le mura amiche il Pisa, undici che insegue il sogno della promozione in Serie A. Una formazione che si è resa protagonista di un cammino pressoché impeccabile, che l’ha vista raccogliere ben 63 punti dall’inizio del torneo. Per dare un’idea di quanto sia corazzata questa compagine, i toscani hanno perso solamente una sfida dal 26 dicembre 2024 al 22 febbraio scorso, arrivando persino a sconfiggere il Sassuolo capolista. La banda di Pippo Inzaghi, dunque, approda a Reggio Emilia sostenuta da oltre 3000 spettatori, per mantenere, se non prolungare, il vantaggio sullo Spezia, attualmente di 5 lunghezze. E, a proposito del mister, l’abito tattico indossato dai suoi interpreti è un 3-4-2-1 ricco di calciatori di altissimo livello, che hanno permesso ai Nerazzurri di avere non solo la 2° retroguardia più solida del campionato, ma anche il 2° attacco più prolifico. Dei dati, dunque, davvero assurdi, che non possono essere messi in discussione dall’ultima prova con il Modena. Tra le fila dei Nerazzurri, inoltre, c’è un osservato speciale, ovvero il classe 2000 Matteo Tramoni, che ha timbrato il cartellino 12 volte dall’inizio del campionato, trascinando più volte i suoi compagni al successo. I Granata, pertanto, dovranno realizzare una partita perfetta, sbagliando il meno possibile e giocando con determinazione, disposti anche a chiudersi in un fortino pur di portare a casa anche un solo punto.

Le formazioni

Reggiana: E’ un 3-5-2 lo schieramento adottato da Dionigi. La retroguardia è guidata da Meroni, supportato da Libutti e Lucchesi. Sulla fascia destra sfreccia Fiamozzi, mentre a sinistra trova impiego Marras. Il playmaker è Kabashi, coadiuvato da Sersanti e Portanova. In attacco spicca il nome di Girma, che si condivide il fronte offensivo con Vido. Assente Vergara per un guaio fisico.

Pisa: 3-4-2-1 il modulo di mister Pippo Inzaghi, che vede una difesa composta da Calabresi, Caracciolo e Bonfanti proteggere la porta di Semper. A destra Tourè, dalla parte opposta Angori; i centrocampisti sono Piccinini e Solbakken. Moreo e Tramoni agiscono alle spalle di Lind.

La partita

L’incontro prende il via con il primo possesso che viene gestito dal Pisa. Cornice di pubblica sensazionale allo Stadio Giglio: gli oltre 3000 cuori nerazzurri presenti nel settore ospiti si fanno sentire a grandissima voce, esibendosi in una meravigliosa coreografia. Altrettanto focosa è la trama della partita sin dal principio, con il primo cartellino giallo che viene sventolato dopo una sessantina di secondi: punito Solbakken per un brutto intervento su Portanova. Il primo squillo della gara è granata e si fa attendere meno di tre minuti. Vido offre sulla destra per Sersanti, il quale cerca di proporre al centro, ma trova l’opposizione di Caracciolo. La sfera rimbalza una volta in area di rigore e diventa buona per la conclusione di Girma, che spedisce sopra la traversa. Al 10′, ecco la reazione avversaria, che arriva dagli sviluppi di una rimessa laterale – sono come dei cross quelle battute dai toscani, una vera e propria peculiarità del calcio di mister Inzaghi -. Calabresi scodella con le mani in area di rigore; Tourè prolunga di testa per Lind, il quale, di tacco, trasmette per Tramoni, che calcia a botta sicura, ma non riesce a trafiggere Bardi, il quale, con un miracolo, mantiene la partita ancorata al punteggio di partenza. Ed è ancora Tramoni ad illuminarsi nei giri di lancette seguenti, con una conclusione rasoterra da posizione molto invitante, che si spegne a lato, seppur non di molto. Dopo 19 giri di lancette dall’inizio della gara i Nerazzurri minacciano nuovamente la porta avversaria, con una conclusione da distanza siderale eseguita da Bonfanti. La sfera termina la sua corsa sul fondo, dopo essere passata a pochi metri dall’incrocio dei pali. I Granata, tuttavia, riescono a porre fine per un attimo alle operazioni belliche degli ospiti concedendosi un’azione offensiva poco più tardi. Si prende la scena Portanova, che sguscia sulla sinistra, per poi proporre al centro. Girma non riesce a calciare verso il bersaglio, dunque la sfera giunge tra i piedi di Sersanti, il quale esplode il colpo. La traiettoria è prossima al suolo ma violenta; Semper riesce ad opporsi e sfuma così una grande palla gol. Negli istanti seguenti, però, il Pisa torna a premere. Calabresi vede Moreo e, con una splendida imbucata, lo serve affettando la difesa granata. L’ex Brescia trova poi Lind, che insacca il vantaggio toscano. Si fa in salita dopo nemmeno mezz’ora la gara dei ragazzi di Dionigi.

Si getta alla ricerca del pareggio la squadra di casa poco più tardi. Marras chiude un bel triangolo con Meroni, travestitosi da centravanti per l’evenienza, servendo poi Vido in area di rigore. Il mancino di quest’ultimo subisce una duplice deviazione – reclamano un tocco di mano di Caracciolo i Granata, ma non c’è assolutamente niente – e i buoni propositi della Regia vanno in fumo. Mentre ci avviciniamo alla mezz’ora di incontro, Girma commette un brutto fallo ai danni di Piccinini e finisce sulla lista dei cattivi. Da questo calcio di punizione per poco non deriva il secondo sigillo ospite. I Nerazzurri allestiscono una splendida azione: Angori accarezza per Solbakken, che innesca l’inserimento di Lind, il quale serve Moreo con uno splendido traversone. Il colpo di testa del numero 32, tuttavia, si sgretola a lato. Al 36′, inoltre, viene allontanato il direttore sportivo Pizzimenti, presente sulla panchina di Dionigi. Probabilmente è stata detta qualche parola di troppo. Al minuto 40 si allunga la lista dei sanzionati dal direttore di gara: ammonito Kabashi – fortunatamente non uno dei diversi diffidati granata presenti sul terreno di gioco – per un intervento ai danni di un avversario. La notizia peggiore, tuttavia, arriva negli istanti seguenti: Portanova, a causa di un problema al polso che sembra purtroppo serio, è costretto ad abbandonare il rettangolo verde. Il mister della Regia è costretto a giocarsi la carta Ignacchiti. Mentre ci avviciniamo alla segnalazione del recupero, il direttore di gara estrae un altro cartellino: è all’indirizzo di Piccinini, che ha ostruito il tentativo di rinviare di Bardi. Negli istanti successivi, Meroni si fa scippare un pallone sanguinoso da Lind, che poi finisce giù. Prosegue tuttavia l’azione Tramoni, che si dirige minacciosamente verso la porta e, a tu per tu con Bardi, infila il raddoppio toscano. Non potrebbe andare peggio al Giglio.

Entriamo, intanto, nel recupero: i due minuti concessi vanno in archivio senza colpi di scena. Squadre negli spogliatoi con i Granata che sono sotto di due reti e che hanno perso il loro giocatore più talentuoso.

Inizia la ripresa con Inzaghi che manda dentro Marin ed Abildgaard; fuori Solbakken e Piccinini. Dionigi, invece, si gioca la carta Maggio, che eredita il posto in campo di Kabashi. Da segnalare che, durante l’intervallo, è stato espulso Cigarini, presumibilmente per proteste. I primi giri di lancette di questo secondo atto cominciano senza regalare particolari emozioni, con la partita che assume il più monotono dei copioni, nonostante sia cambiato il modulo, con una Reggiana che giustamente prova, seppur in vano, a giocare a trazione offensiva. Al minuto 52, Marras interviene in scivolata su Angori e viene ammonito dal direttore di gara. Fortunatamente, nemmeno lui era a rischio squalifica. Al 57′, il Pisa per poco non dilaga. Tourè mette il piede sull’acceleratore e dà gas sulla fascia destra, dopodiché cerca un compagno al centro. Un tocco di Lucchesi per poco non spiazza Bardi, che però sale in cattedra con un grande riflesso. Ad ogni modo, la sfera diventa buona per Tramoni, che però sciupa l’occasione per calare il tris, indirizzando la sfera nel settore ospiti. Negli istanti seguenti, il Pisa tenta di affondare il colpo con un traversone proveniente dal binario di sinistra; allontana senza grandi difficoltà la retroguardia avversaria. Non è ancora tramontata l’azione però, perché Caracciolo, al volo, tenta di scodellare un pallone invitante in area di rigore e questo si rivela perfetto per la botta in acrobazia di Lind, che si stampa clamorosamente sul palo! Ad un passo dal terzo gol i Nerazzurri! Incredibile gesto tecnico del danese, che qui è stato sfortunato. Al minuto 66, il tecnico dei Granata si affida alla qualità di Reinhart e alla fisicità di Gondo; out Sersanti e Vido. Pochi istanti in seguito, tra l’altro, viene ammonito anche Fiamozzi per proteste. Ha proprio perso la testa la squadra di casa. Fortunatamente l’ex Empoli non era diffidato. Al 72′, i Granata tentano di rientrare in carreggiata. L’azione offensiva è orchestrata dal nominato in precedenza Gondo, il quale apre il compasso e pesca Maggio sulla sinistra. L’ex Pro Vercelli tenta di ritagliarsi lo spazio per sfoderare la conclusione, ma Marin gli sbarra la strada. Non molla, tuttavia, il talento esploso nello scorso campionato di Serie C e, in qualche modo, la sfera schizza dalle parti di Tourè. Quest’ultimo tenta di allontanare, ma di fatto apparecchia la tavola per la conclusione di Marras, che però non trova lo specchio e spedisce in Curva Sud. Al minuto 74, è ancora l’esterno sinistro granata ad essere molto attivo sulla sua fascia e a suggerire al centro per Meroni, che però colpisce malissimo e, da due passi, non inquadra la porta. Anzi, quasi fa il difensore aggiunto, allontanando involontariamente… Al 78′ Inzaghi manda dentro Hojholt e Rus; abbandonano il terreno di gioco Moreo e Calabresi. Anche Dionigi apporta una sostituzione: fuori un dolorante Meroni, dentro Rozzio, che comincia a mettere qualche minuto nelle gambe. Negli istanti seguenti, il Pisa continua ad insistere e stavolta lo fa sugli sviluppi di un calcio da fermo. Angori dipinge una traiettoria panoramica ed imbecca la testa di Rus, il quale firma il terzo gol del Pisa. Fortunatamente, il VAR annullerà questa rete per una netta spinta del rumeno ai danni del capitano della Regia. Peccato che Bardi si sia fatto sfuggire qualche parola di troppo, venendo ammonito. Era diffidato. Declina inesorabile – e forse è un bene – il tempo sul cronometro del direttore di gara e, quando siamo ad un passo dai minuti di recupero, ecco che l’arbitro sanziona Rozzio e Meister. Nervi tesi in campo. Arriva l’extra-time per fortuna: 4 minuti ci separano dai titoli di coda, dal termine di un’agonia. Nulla di importante da segnalare, tolto un giallo rimediato da Ignacchiti, accade in questo finale. Triplice fischio: il Pisa annienta la Reggiana al Giglio.

Considerazioni sparse

Parto col dire che giocarsi uno scontro salvezza senza Bardi, Sampirisi, Portanova e probabilmente Vergara e Meroni, quando manca meno di un mese alla fine del campionato, nel peggior momento stagionale – piena zona retrocessione – è lo scenario più drammatico che ci si poteva attendere ad agosto. La Reggiana, in questa partita contro il Pisa, ha giocato solo per i primi 20 minuti, in cui ha comunque rischiato tantissimo, fino a che il gol non è arrivato per davvero. Dispiace tantissimo anche perché contro la Cremonese si era vista una squadra unita, che ha battagliato fino alla fine. Questo è un brutto passo indietro. Non si può colpevolizzare Dionigi, che ha ereditato il gruppo nemmeno due settimane fa e che ha avuto pochissimo tempo per lavorare, bensì una società che ha preso la decisione del cambio mister decisamente troppo tardi. Adesso, visto il calendario, la retrocessione sembra inevitabile. E non ha neanche senso analizzare dei problemi tattici o tecnici o parlare del singolo giocatore, perché questa formazione ha giocato la partita più importante dell’anno – e da qui alla 38a giornata saranno tutte delle finali – senza carattere, perdendo anzi la testa e rimediando diversi cartellini inutili. Non c’è niente da aggiungere: questa Reggiana è inguardabile. Unica cosa che la piazza può fare è godersi queste ultime partite della propria squadra del cuore in Serie B, colorando gli stadi, in casa e in trasferta, di granata. Farlo solo per la maglia, non per chi dovrebbe rappresentarla ma non ne è degno – e non si parla solamente dei giocatori -.

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