Novembre 24, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

La Reggiana corona una grande stagione pareggiando contro i bagoli: 1-1 al Giglio

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Nell’ultimo atto di questo campionato che ci ha regalato gioie incontenibili, la Reggiana non delude ed interrompe lo slancio di un Pavma già proiettato verso i festeggiamenti per il salto di categoria. I Granata, privati di mister Nesta, Bardi, Rozzio e Gondo, riescono a realizzare una buonissima partita, portandosi in vantaggio grazie ad una spettacolare rete di Portanova. Nel secondo tempo, però, Fiamozzi causa un rigore, convertito in rete da Bonny. Termina, dunque, 1-1 il confronto tra i Granata e i bagoli.

La foto di squadra dei Granata, scattata negli istanti antecedenti al calcio d’inizio, foto: AC Reggiana

Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita

Seppur le due formazioni abbiano già raggiunto il loro obiettivo, sarà un derby molto sentito quello tra i Granata e i Gialloblu. Ai sostenitori ospiti sono stati concessi 2000 biglietti per assistere a questo match. Ai tifosi reggiani ne erano stati concessi appena 1500 – inizialmente 1200, diventati di più successivamente – nel match di andata a Parma. L’ennesima barzelletta. Per loro le trasfere sono sempre libere, per noi no.

Nell’altro derby – quello con il Modena -, la Reggiana era scesa in campo con una divisa speciale, praticamente identica – fatta eccezione per lo sponsor – a quella della storica vittoria contro il Milan del 1994. La società non si è esentata dalla scelta di scendere in campo con un’altra maglia speciale in occasione del match contro la banda di Pecchia. I ragazzi di Rubinacci affronteranno, infatti, i Crociati con una maglia rievocante il 1919, arricchita da una patch realizzata sul modello della locandina ufficiale del match inventata dall’artista Osvaldo Casanova.

Per festeggiare il mantenimento della categoria, la città di Reggio Emilia ha visto uno degli archi del Ponte di Calatrava colorarsi di “granata” (anche se, per l’appunto, pare più un arancione).

Come ogni derby che si rispetti, ci sarà una cornice di pubblico “assurda”, allo Stadio Giglio, in occasione di questa partita: saranno 16121 i tifosi presenti, Curva Sud sold out! Tra l’altro, questo è un traguardo storico per questo club, perchè dal 2018 non si era mai registrato un numero così alto di presenze.

La conferenza stampa di Mister Rubinacci

Visto il cartellino rosso rimediato nel bollente finale del match contro la Sampdoria da Nesta, è stato Lorenzo Rubinacci – vice dell’ex tecnico del Frosinone – a parlare in sala stampa. Va detto come ai microfoni dei giornalisti, forse, sia stato meno criptico del campione del mondo, facendo discorsi approfonditi e rilasciando tante dichiarazioni interessanti. Per esempio: “La nostra bussola è stato il percorso tecnico”, una affermazione mai fatta in modo così cristallino dal primo allenatore. Gli è stato poi chiesto di parlare di futuro ma, molto professionalmente, ha sottolineato come questa non sia questa la sua preoccupazione attuale, essendo, giustamente, concentrato interamente sulla gara contro il Parma: “Siamo alla vigilia di una partita speciale, quindi credo che parlare di futuro sia difficile”. Tuttavia, suscitando anche l’ilarità dei presenti, ha ironizzato così: “Non so nemmeno se Nesta tenga me”. Tra l’altro, nonostante sia già stata raggiunta la salvezza, ha voluto sottolineare il fatto che i suoi ragazzi ci tengono particolarmente a questa partita, specificando: “Dobbiamo giocare con e per i nostri tifosi”. Un altro aspetto messo in evidenza da Rubinacci è stato quello del progressivo miglioramento della qualità di questo campionato: “La Serie B è un campionato difficilissimo e sta diventando sempre più difficile anche per merito di tanti allenatori bravi: gli allenatori sono cresciuti, quindi ti confronti contro staff, contro allenatori e gente che ti studia”. Per concludere, l’ultima frase che mi ha colpito è stata quella inerente al suo rapporto con Reggio Emilia, poiché ha spiegato come questa città sia simile a Pesaro – luogo delle sue origini – e ha informato tutti del fatto che qui si è trovato piuttosto bene.

Le formazioni

Reggiana: Sono davvero tante le assenze in casa Reggiana: oltre a mister Nesta, non prenderanno parte a questo match Rozzio e Gondo, per via della squalifica arrivata dopo essere finiti sulla lista dei cattivi a Marassi, senza tralasciare Bardi, evidentemente non al top della forma. Dunque, in porta ritrova spazio Satalino, protetto da una retroguardia – solito 3-4-2-1 per i padroni di casa – che rivede Romagna al centro, affiancato da Libutti e Marcandalli. Gli esterni sono i soliti Fiamozzi e Pieragnolo, a centrocampo Kabashi – quest’oggi capitano – e Bianco. Nessuna novità per quanto riguarda la trequarti: ecco i soliti Portanova e Melegoni, che agiscono alle spalle dell’unica punta Pettinari, rispolverata da Rubiacci.

Pavma: 4-2-3-1 per i bagoli. Problemi tra i pali anche per i Gialloblu, che non possono contare su Chichizola: gioca Corvi. In difesa Coulibaly, Del Prato, Valenti e Ansaldi. A centrocampo Cyprien e Sohm. I grandi assenti nel tridente di attacco sono Man e Mihaila: ai loro posti Partipilo e Camara. L’unica punta è Colak, alle sue spalle, sulla trequarti, Bonny.

La partita

Nonostante il traguardo stagionale sia già stato tagliato da entrambe le compagini, questa partita è fondamentale: non esistono derby privi di valore. L’ampio divario in classifica e non solo tra le due squadre dà per favorita, ovviamente, la formazione ospite – c’è mai stato un derby in cui la favorita fosse la Reggiana?- ma, naturalmente, i Granata vogliono concludere questa stagione nel migliore de modi. E’ una di quelle rivalità leggendarie, nata nel Medioevo e tramandataci fino ad oggi: non esiste miglior occasione per sottolineare il proprio amore verso le proprie radici, rappresentando la propria città d’origine. I bagoli arrivano a questo incontro dopo essersi conquistati matematicamente la promozione nella massima categoria, tramite un cammino praticamente perfetto: soltanto 4 sconfitte in tutto il campionato, di cui tre in trasferta con Venezia, Lecco e Modena, ed una in casa con il Catanzaro. Per dare un’idea di quanto sia sentito questo scontro, proponiamo un estratto di una nostra intervista a Nico Facciolo. L’ex portiere della Regia, infatti, ha vinto uno di questi match in casa dei Crociati, giocando buona parte della partita con il crociato rotto. In uno scontro con Rossi, centravanti del Pavma, rimase infatti a terra dolorante. In panchina, Peroncini gli disse:”Si è sentito stock”. Tuttavia, se il secondo portiere ha 39.5 di febbre, le alternative sono poche: “Alla fine decido: boom, fasciamo ancora il ginocchio, due punture di anestetico al ginocchio e via in campo fino alla fine”. Dunque, in campo, questa sera, sarebbe bello vedere dei giocatori con la stessa determinazione e la stessa grinta: in questi incontri il cuore batte tecnica e tattica. E lo stesso Rubinacci, mister al posto di Nesta in questa sfida, ha fatto un discorso molto interessante in spogliatoio, nel pre-partita, condiviso successivamente dal club sulle sue pagine social. Il mister, infatti, ha detto una frase bellissima: “Siamo 11, sentiamoci 16.000” in riferimento, chiaramente, al numero di spettatori presenti questa sera al Giglio.

Qui sotto vi lasciamo in allegato una presentazione più dettagliata della partita, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata, oltre che il video dello splendido discorso di Rubinacci, condiviso dalla Reggiana sui social.

Prima del calcio d’inizio, il pubblico ha avuto modo di assistere ad una scena splendida: il presidente Carmelo Salerno e i vicepresidenti Giuseppe Fico e Vittorio Cattani hanno fatto fare un giro di campo al patron Romano Amadei, che ha sentito così tutto il calore del suo pubblico, il quale lo ha applaudito vivamente.

Il giro di campo del patron Romano Amadei, foto: AC Reggiana

Il presidente Carmelo Salerno mette una felpa della Reggiana al collo del patron Amadei, foto: AC Reggiana

Romano Amadei sotto la tribuna, foto: AC Reggiana

Cattani, Salerno, Amadei e Fico sotto la Curva Sud, foto: AC Reggiana

Grande spettacolo, come anticipato, sugli spalti: meravigliosa coreografia in tribuna – opera, anche stavolta, di Simone Ferrarini -, raffigurante Enrico IV che si inchina davanti a Matilde di Canossa. La didascalia – se così si può definire – è:”Figli dei nostri avi. Nulla conti, nulla contavi”, dunque un messaggio molto chiaro rivolto ai nemici dell’altra sponda dell’Enza.

La meravigliosa coreografia allestita dal Gruppo Vandelli in tribuna, foto: AC Reggiana

In Sud appare uno striscione con su scritto:”Grazie magica Regia”, una bella manifestazione di gratitudine da parte dell’ambiente nei confronti della società per la splendida annata realizzata.

Il ringraziamento dei sostenitori granata presenti in Curva Sud, foto: AC Reggiana

Doveroso minuto di silenzio per i morti sul lavoro di Casteldaccia.

Il minuto di silenzio, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Il match comincia con il primo possesso che viene gestito dai padroni di casa.

L’ingresso in campo delle due squadre; il solito Libutti chiacchiera con i bambini mentre si appresta a scendere in campo, foto: AC Reggiana

Le due squadre disposte sulla classica fila orizzontale prima dell’inizio del match, alle loro spalle una straordinaria cornice di pubblico, foto: AC Reggiana

I giocatori della Regia salutano il pubblico qualche attimo prima che cominci la gara, foto: AC Reggiana

Buon avvio da parte dell’undici di Rubinacci, con il primo sussulto che arriva al minuto 4: Melegoni propone al centro dalla sinistra e trova Portanova, che tenta la conclusione in acrobazia senza ottenere gli esiti sperati, togliendo peraltro la sfera dalla disponibilità di Fiamozzi, che avrebbe potuto provare un tiro. Poco più tardi abbozza una conclusione da fuori Kabashi, ma è priva di veemenza e si esaurisce a lato, senza impensierire Corvi. Nel giro di lancette successivo, però, è il Pavma ad iscriversi alla partita con Partipilo, che raccoglie un pallone di fatto regalatogli da Portanova e lo scaraventa verso il bersaglio, innescando la superlativa risposta di Satalino. La sfera, tuttavia, è ancora viva: la raccoglie Camara sull’out di sinistra, che prova a superare Libutti, ma commette fallo, credo per un tocco con la mano. Propone al centro lo stesso giocatore che aveva provato la botta da fuori un attimo prima, ma Romagna prevale di testa e libera per un attimo l’area di rigore, prova poi al volo Ansaldi, ma trova l’opposizione del centrocampista albanese avversario. Dopo 8 giri di lancette il numero 72 della formazione di casa prova uno spunto sull’out di sinistra, tentando di scodellare poi al centro, ma Camara si intromette, ne deriva un corner. Batte corto lo stesso Melegoni, che trova Kabashi, il quale cerca Portanova sul primo palo, il quale, in qualche modo, tocca la sfera, che sfila e diventa buono per la botta di Libutti, che, ostacolato da Bonny, non riesce a centrare la porta. All’11, dopo un timido sussulto dei padroni di casa, riesce a ribaltare il fronte la squadra di Pecchia, che si rende pericolosa con un guizzo di Bonny sul lato sinistro del campo, il quale trova poi la testa di Partipilo in area di rigore, ma il 21 non riesce ad inquadrare lo specchio. Un paio di minuti più tardi Pettinari trasmette a Fiamozi con una bella imbucata, l’ex Empoli mette in mezzo, ma non trova nessuno: Coulibaly appoggia di petto al suo portiere. Buona trama offensiva dei bagoli al 22′, con l’appena nominato Coulibaly che si insinua sulla destra, poi serve il trequartista francese in area di rigore, infine invita ad andare al tiro l’ex esterno destro della Ternana, il quale cerca una conclusione radente, ma il portiere avversario si distende e blocca. Non è giunta al termine, però, la manovra offensiva dei Cvociati: ancora Bonny, da dentro l’area di rigore, apparecchia la tavola per la conclusione di Colak, ma Romagna compie un intervento fantastico ed impedisce che il giocatore dell’undici ospite minacci la porta di Satalino. Prova poi a dire l’ultima parola Sohm, che si insinua sulla destra e trova lo stesso Colak, il quale calcia da due passi non riesce a superare l’estremo difensore granata. Prova a rendersi pericolosa la formazione di Rubinacci qualche giro di lancette più tardi. Traiettoria panoramica uscente probabilmente dal mancino di Pieragnolo, ma Del Prato si intromette e colpisce di testa, consegnando, però, di fatto, la sfera a Portanova. Quest’ultimo cerca poi l’azione individuale sul binario di sinistra, effettuando il proprio ingresso in area di rigore grazie ad un tunnel ai danni di Velenti. Dopodichè scocca un tiro a rientrare sul palo lontano, con cui batte Corvi, realizzando il vantaggio della Reggiana! Incredibile al Giglio: padroni di casa in vantaggio grazie ad un capolavoro del ragazzo di proprietà del Genoa! Una rete straordinaria, che fa esplodere lo stadio!

Il guizzo di Portanova antecedente allo splendido destro a rientrare vincente, foto: AC Reggiana

Il ragazzo in prestito dal Genoa un attimo prima di scoccare la conclusione letale, foto: AC Reggiana

L’incontenibile esultanza dell’autore del gol, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Il numero 90 condivide il momento con Bianco, foto: AC Reggiana

Galvanizzata da un inaspettato sigillo, la squadra di casa torna a farsi sentire pochi attimi in seguito. Bianco trova un bel corridoio e serve con uno splendido passaggio Melegoni, il quale sfida tutta la retroguardia avversaria, ignorando inspiegabilmente Pettinari, poi sferra un destro potente, respinto dal 15 ospite. Troppo egoista qui, l’ex Standard Liegi. Poco oltre alla mezz’ora sono ancora i padroni di casa a farsi sentire, con un traversone dell’autore dell’1-0, pescato bene sul binario di destra, il quale mette un pallone insidioso al centro, ma innesca la risposta in presa bassa di Corvi, che sventa il pericolo. Prova poi ad uscire da questa situazione ingarbugliata la formazione ospite, ma Kabashi sbarra la strada a Sohm e, preso dall’euforia, ceca la porta, ma il suo mancino termina alto – e non di poco – sopra la traversa. E qui va sottolineato un errore della banda di Rubinacci: saremmo potuti andare sul 2-0 con una di queste due occasioni, ma la squadra ha dato retta più all’adrenalina che alla testa, senza capitalizzare queste occasioni potenzialmente letali. Più tardi i Granata regalano involontariamente un possesso al Pavma, che tenta di rendersi pericoloso con una bel guizzo di Camara, che sguscia sulla sinistra poi suggerisce al centro per Partipilo, ma Pieragnolo anticipa quest’ultimo e spazza. Al 37′ Bianco scherza con il fuoco: il 21 dell’undici ospite gli sradica la sfera, che diventa buona per Sohm, il quale sperpera un’occasione mastodontica, sbagliando un passaggio chiave e graziando la Regia, che si salva con un intervento di Marcandalli, che, senza fronzoli, allontana. Al minuto 40 pericolosissimi nuovamente i bagoli con il loro terzino destro, che, con una giocata maestosa, si libera sia di Libutti che di Kabashi, poi cerca il nominato qualche riga fa Partipilo, ma è ancora il difensore centrale in prestito dal Genoa a farsi valere e a mettere una pezza, rischiando, però, di restituire il pallone al giocatore che un attimo prima si era reso autore di una splendida giocata sulla sinistra, tuttavia riesce a rimediare mettendo in angolo e facendo tirare un sospiro di sollievo a compagni e tifosi. Non riescono a rendersi pericolosi sugli sviluppi di questo corner i ragazzi di Pecchia. Nuovo squillo dei padroni di casa qualche istante più tardi, però, co Fiamozzi che si inventa un passaggio stupendo, con cui premia un bell’inserimento del centrocampista – nonchè compagno di squadra – maturato nel settore giovanile della Juve, il quale prova a danzare sul pallone, poi tentenna troppo e sbaglia la scelta del passaggio, regalando la sfera alla retroguardia gialloblu. Prova ad imbastire una manovra offensiva sulla catena di destra la compagine granata al 43′, con il laterale in maglia 15 che trasmette a Pettinari, il quale, di prima, disegna una traiettoria panoramica e serve Portanova largo. Quest’ultimo, vedendo un bel movimento dell’ex centravanti della Ternana, lo serve, il classe 1992 realizza un bel gioco di gambe, poi propone al centro, ma c’è la deviazione o di Del Prato o di Cyprien – entrambi andati a schermare il cross -. Melegoni, allora, non può più convertire in rete, ma la corsa della sfera prosegue, con il pallone che arriva a Pieragnolo, il quale, di destro, manda alto sopra la traversa, divorandosi il raddoppio! Errore imperdonabile dell’ala sinistra della Regia! Pochi istanti più tardi il pericolo è dalla parte opposta, con uno schema su punizione che porta Bonny a ricevere in area di rigore e a calciare, dopo un bel guizzo in un fazzoletto (circondato, inoltre, da più di una maglia granata), ma sporca la retroguardia granata, che poi scaccia i fantasmi con Libutti che allontana. Pochi attimi più tardi il direttore di gara è chiamato ad estrarre il primo cartellino del match: è all’indirizzo dell’ex centrocampista del Nizza dei bagoli, intervenuto in ritardo su Portanova. Entriamo, intanto, nel recupero: concesso un giro di lancette. Continua a premere il Pavma, che manda alla conclusione Colak, il quale sprigiona un destro ad incrociare, che per poco non si rivela vincente. Brivido per i padroni di casa. Non accade nient’altro di interessante in questo finale: tutti negli spogliatoi con la squadra di Rubinacci che gestisce un vantaggio sottile, arrivato grazie ad una perla di Portanova.

All’intervallo, il tecnico dei Granata è costretto ad escogitare una soluzione per rimpiazzare un dolorante Romagna: entra Szyiminski, ma è Marcandalli a posizionarsi al centro della retroguardia. Comincia la ripresa con i Cvociati che governano il primo pallone. Il primo spunto di questa ripresa è di Melegoni, che si mette in proprio e abbozza una conclusione di destro, deviata in angolo da Valenti. Non riesce, però, a rendersi minacciosa la compagine di casa. Rispondono gli ospiti, che esplorano la metà campo granata con Sohm, il quale prova a percorrere il corridoio centrale, poi viene steso dalla scivolata di Kabashi, che finisce sul taccuino del direttore di gara. La posizione è piuttosto invitante e a calciare è Cyprien, che scavalca il muro eretto da Satalino disegnando una traiettoria stupenda. L’estremo difensore avversario, tuttavia, riesce a compiere un miracolo e ad evitare che la sfera si insacchi! Grande prodigio dell’ex Carrarese. Solo corner per i bagoli, che battono velocemente e mandano a staccare di testa Valenti, il quale, però, non riesce a trovare il bersaglio. Al 53′ sono i padroni di casa, però, ad iscriversi definitivamente a questa ripresa, con un’azione orchestrata da Fiamozzi, il quale ramifica l’azione trovando il compagno con il 72 sulla schiena, seppur il suo suggerimento sia un po’ troppo forte, dunque si raffredda per un attimo l’azione della Regia. Il trequartista, tuttavia, dopo una giocata di fino utile per liberarsi di Partipilo, chiamato a fare gli straordinari in fase di copertura, offre a Pieragnolo, che restituisce. A quel punto, il giovane trequartista dei Granata tira fuori dal cilindro una violenta conclusione di destro, che per poco non impensierisce Corvi, il quale si mette in mostra con un riflesso pazzesco e devia in corner. Pochi istanti in seguito Pecchia manda dentro tre pezzi da 90: Bernabè, Man ed Hernani, abbandonano il terreno di gioco Cyprien, il nominato poco fa Partipilo e Colak. Poco più tardi i Granata provano a costruire una nuova azione offensiva potenzialmente pericolosa. Pieragnolo, con un sopraffino colpo di tacco, riesce a servire Melegoni, che nota un bel taglio di Portanova e lo trova con un bel passaggio. Il ragazzo in prestito dal Genoa apre poi il compasso e restituisce all’esterno sinistro classe 2003,il quale, a sua volta, offre il pallone di ritorno. Il trequartista granata riesce poi, con una giocata di lusso, a superare Valenti e ad andare alla conclusione rasoterra, ma trova la grande risposta del portiere avversario. Regia ad un passo dal sigillo del raddoppio. All’alba del giro di lancette numero 58 i bagoli ci provano su calcio di punizione, da posizione centrale: scocca una freccia con il suo raffinato mancino Bernabè, ma si stampa sul muro di maglie granata edificato da Satalino.

La punizione del numero 10, foto: AC Reggiana

Raccoglie poi Camara, che inventa una conclusione complicata, annebbiata in corner. Pallone scodellato in area di rigore, ma allontanato prontamente dai padroni di casa, tuttavia i Cvociati continuano a presidiare il bersaglio. Il momento fatidico avviene quando Sohm, sul lato sinistro del campo, offre ad Ansaldi, il quale sfugge a Fiamozzi, che, involontariamente, lo ferma irregolarmente: rigore per il Pavma. Si accendono gli animi, parapiglia in campo – e, ovviamente, l’unico giocatore degli ospiti in mezzo alla mischia è Del Prato, che viene ammonito e ha pure il coraggio di protestare -. Non viene nemmeno richiamato al VAR il direttore di gara – che, nel frattempo, ha assegnato un cartellino all’autore del fallo -, dunque rimane la decisione maturata sul campo. Dal dischetto va Bonny, che apve il destvo e calcia alla sinistva di Satalino, che si tuffa dalla pavte opposta: hanno paveggiato i bagoli.

Dopo 4 giri di lancette dallo scoccare dell’ora di gara Pecchia manda dentro Mihaila, che rileva uno straripante Camara. Rubinacci al 70′ aggiunge un po’ di freschezza al suo undici: Varela e Vergara effettuano i loro ingressi in campo, out Melegoni e Pettinari. Pochi attimi in seguito è costretto ad alzare bandiera bianca Kabashi, al suo posto Cigarini, ex del match, che eredita la fascia da capitano. Negli istanti successivi il capitano dei Cvociati sradica la sfera dai piedi di Libutti, poi salta proprio il centrocampista di Montecchio appena entrato e cerca la porta con un destro violento, che si esaurisce sul fondo, ma c’è stata – francamente non ho capito da parte di chi – deviazione, dunque nuovo giro dalla bandierina per il Pavma. Gli ospiti scodellano un pallone invitante nel cuore dell’area di rigore, riesce in qualche modo, però, a mettere una pezza la difesa della Regia, che poi tenta di sorprendere la banda di Pecchia in contropiede, invano però. Al minuto 75 è il regista in maglia numero 8 a verticalizzare brillantemente per Varela, non interviene in maniera impeccabile Del Prato – e godo -, che rattoppa il buco concedendo un angolo, non sfruttato in maniera impeccabile dai padroni di casa. A 7 minuti e mezzo e poco più dall’annuncio dei minuti di extra-time, Cigarini soffoca un potenziale guizzo di Mihaila con un fallo. Pecchia, intanto, si gioca la carta Charpentier, out l’autore della rete che ha sancito il ristabilimento dell’equilibrio. Calcia proprio il giocatore che ha subito il fallo, che quasi realizza una maledetta: la sfera scende in picchiata inaspettatamente, ma, fortunatamente, è centrale ed innesca l’ennesima risposta di un Satalino sempre lucido e concentrato. Pochi istanti più tardi il mister dei Granata manda dentro un giocatore che ha saltato quasi tutta la stagione per un pesante infortunio e che, dunque, siamo lieti di riaccogliere: stiamo parlando di Vido. E’ Portanova a cedergli il posto, accompagnato all’uscita dai numerosissimi applausi dello Stadio Giglio, un palcoscenico che speriamo possa calcare anche il prossimo anno, perchè questo giocatore è stato davvero cruciale in questa stagione. All’87’ l’ex regista del Siviglia finisce sulla lista dei cattivi per un fallo commesso ai danni di Bernabè. Negli istanti successivi, per il capitolo “Vecchie tradizioni” – se così si può dire – tutti i tifosi granata presenti al Giglio saltano per ribadire quanto siano orgogliosi di essere nati dalla sponda giusta dell’Enza. Pochi attimi più tardi Hernani sfodera una conclusione velleitaria mal calibrata, che si spegne sul fondo. Si allunga la lista dei cattivi del direttore di gara dopo quasi un’ora e mezzo di partita: il nuovo nome è quello di Vergara, reo di aver fermato illegalmente Ansaldi. Ed ecco che si illumina la lavagna dell’assistente a bordocampo: 5 giri di lancette aggiuntivi. Prova a strutturare una delle ultime azioni offensive la squadra di casa al minuto 93, con Libutti che offre a Vergara, il quale prova a chiudere il triangolo, ma trova l’opposizione di Ansaldi. La sfera torna, tuttavia, tra i piedi del talento scuola Napoli, che cerca e trova nuovamente il 17, il quale trova un destro vincente con cui supera Corvi, ma sale la bandierina dell’assistente. Sarebbe stato un sogno. Chiamato in causa il VAR, ma la decisione, purtroppo, non cambia. L’ultima opportunità è per i bagoli, con la sventagliata di Bernabè, che cerca Charpentier, ma Marcandalli, per coronare una partita impeccabile, fa valere il fisico, si mette davanti con il corpo e conquista una punizione preziosa. Va profondo il portiere dei Granata ed ecco che cala il sipario: il Derby dell’Enza termina 1-1.

La squadra saluta e ringrazia i tifosi al tramonto del match, foto: AC Reggiana

Il commento

Bisogna sapersi “accontentare”: non avremo vinto, ma siamo pur sempre rimasti imbattuti per un’intera stagione nei derby con i bagoli. E’ ovvio che a tutti, dopo il gol di Portanova, sia venuto da fantasticare un’incredibile vittoria, tuttavia io mi sono sentito un po’ come quando a Genova, in Coppa Italia, ha segnato Varela: quando giochi contro grande squadre e sei in vantaggio, ma manca tanto alla fine, è complicatissimo riuscire a non incassare il gol del pari. Comunque, l’unica cosa che mi dispiace è che non siamo riusciti a mettere a segno il raddoppio negli istanti successivi. Loro erano in un chiaro stato di shock, derivante ovviamente dalla meraviglia di Portanova, noi, invece, abbiamo dato troppo retta all’adrenalina, a discapito della testa. Il gol mangiato da Pieragnolo, l’azione in cui Melegoni ignora Pettinari e va al tiro, sciupando una chiara occasione da gol e il sinistro sballato di Kabashi, nei minuti successivi al vantaggio, sono la dimostrazione di tutto ciò. E, chiaramente, contro una squadra che, seppur sia rivale, è veramente forte (non è neanche da mettere in discussione tutto ciò), queste “sfumature” – che poi sfumature non sono – le paghi a caro prezzo. Abbiamo avuto il vantaggio, comunque, che, nonostante si trattasse di un derby, loro avevano già staccato in parte la spina e, secondo me, si è visto: questo non era il Pavma più in forma della stagione. Nel secondo tempo sono poi entrati giocatori come Man, Mihaila e Bernabè, che, chiaramente, fanno la differenza. Comunque, non sottovalutiamo assolutamente questo pareggio, perchè è davvero una grande soddisfazione, perchè squadre come Cremonese, Como e Venezia non possono dire di non aver mai perso contro questa squadra. Questo, secondo me, è anche, per buona parte, merito dei tifosi granata, che, in occasione di tutte le partite, hanno fatto sacrifici per esserci e regalato atmosfere uniche. E una grossa parte di questo traguardo stagionale è loro, ma non di tutti, bensì di quelli che ci sono sempre stati: non quelli che sono venuti solo nelle partite di cartello, bensì quelli che anche il martedì sera del match con il Sudtirol sono venuti a sostenere la squadra. E con loro tutti quelli che ci sarebbero voluti essere, ma che non sono potuti venire. Questa salvezza va dedicata a chi ha dedicato il cuore alla Reggiana, a chi, anche nel suo piccolo, ha fatto di tutto per dare il suo contributo.

Cara Regia, ci mancherai tanto fino ad agosto…

Le pagelle

Satalino 7,5: Decisivo in diverse occasioni, non soltanto sui calci di punizione avversari, ma anche in altri momenti, specialmente su Partipilo. Non può nulla sul rigore di Bonny, glaciale dal dischetto.

Il portiere dei Granata interviene e cattura la sfera, foto: AC Reggiana

Libutti 6,5: Sarò sempre di parte, avendolo intervistato e avendo conosciuto una persona fantastica, ma il suo modo di giocare è lo specchio del suo carattere. Sempre umilissimo, fa la sua partita poco appariscente ma comunque essenziale in chiave difensiva, senza sbagliare più di tanto. Nel finale trova pure la gioia personale, ma gli viene negata dall’assistente.

Il braccetto di destra della difesa dell’undici di casa in possesso della sfera, foto: AC Reggiana

Romagna 6,5: Decisivo in un anticipo su Partipilo, disputa 45 minuti impeccabili, che vedono, infatti, la sua squadra mantenere la porta immacolata. Allontana pericoli più volte, rivelandosi determinante, purtroppo, però, rimedia l’ennesimo infortunio.

Il difensore centrale della Reggiana, uscito, sfortunatamente, all’intervallo, foto: AC Reggiana

Maracandalli 7: Nel primo tempo gioca come braccetto, riesce a disputare una prima metà impeccabile senza concedere mai spazi agli avversari e, soprattutto, ad evitare un gol con un doppio intervento fantastico. Nella ripresa, con l’uscita di Romagna, viene spostato al centro e di certo non sfigura, vincendo ampiamente il duello con prima con Colak poi con Charpentier. Un giocatore che merita l’approdo in Serie A.

Il fenomenale difensore granata in uno dei suoi tanti importanti interventi, foto: AC Reggiana

Fiamozzi 5,5: Purtroppo, basta una frazione di secondo per rovinare una buonissima partita di un giocatore esperto come lui. Fa buona guardia in fase difensiva, non spinge più di tanto, ma ci sta, in gare come queste. Un giocatore che, indipendentemente dalle critiche – a mio avviso eccessive – vorrei riavere il prossimo anno.

Il numero 15 tenta di addomesticare un pallone, foto: AC Reggiana

Pieragnolo 6,5: Tanta corsa e tanta qualità sul binario di sinistra. Alimenta più di un’azione interessante da quella parte, rivelandosi minaccioso. Tuttavia, si divora la rete del raddoppio che avrebbe significativamente inclinato dalla nostra parte la partita.

L’esterno sinistro della Regia tenta un guizzo sulla sua corsia, foto: AC Reggiana

Kabashi 6: Gioca con il cuore – e con la fascia da capitano -, perde qualche pallone sciocco in fase di impostazione. Spara alto di sinistro una potenziale ghiotta occasione negli istanti successivi al gol di Portanova, ma, comunque, fa una buona partita.

Il centrocampista albanese pensa a come smistare la sfera, foto: AC Reggiana

Bianco 7: La sua tecnica sopraffina lo porta a portare scompiglio nella zona centrale del campo. Alimenta diverse azioni interessanti, tuttavia, forse, in alcuni momenti, è un pelo troppo lezioso e si attarda a fare la giocata giusta. Tuttavia, per l’ennesima volta in questa stagione, si rivela l’anima di questa squadra, rivelandosi un giocatore pronto a fare il salto di categoria.

Il tuttofare del centrocampo granata, foto: AC Reggiana

Portanova 7,5: Il suo gol è certamente il più bello, oltre che quello che ricorderemo più volentieri, di tutta la stagione. Quando si accende gli avversari non riescono a fermarlo, porta scompiglio tra le maglie gialloblu e dona al reparto offensivo quell’imprevedibilità offensiva venuta a mancare nelle scorse partite. Un giocatore che vorrei tanto avere anche il prossimo anno.

L’autore del gol capolavoro, valso il momentaneo vantaggio della banda di Rubinacci, foto: AC Reggiana

Melegoni 6: Qualità indiscutibile, ma poco produttivo. Si esalta con qualche giocata elegante ammirevole, cestina, però, l’opportunità di siglare il raddoppio. Nel complesso si rende autore di una prestazione positiva.

Il ragazzo in prestito dal Genoa cerca l’azione personale, foto: AC Reggiana

Pettinari 6: Non può fare reparto da solo, ma, se trova i compagni che si inseriscono, sa valorizzarli al meglio. Dialoga molto bene sia con i trequartisti che con gli esterni, facendo valere il fisico. Poco presente, forse, nel gioco aereo in area di rigore.

L’attaccante di posizione dei Granata, foto: AC Reggiana

Cigarini 6: Non si vergogna di certo a spendere il fallo più di una volta, la sua visione di gioco si rivela utile come al solito, ma non riesce a creare vere situazioni di pericolo.

Il playmaker granata tenta di gestire un possesso, foto: AC Reggiana

Szyminiski 6: Entra al posto di Romagna all’intervallo e gioca come braccetto senza sfigurare, facendo una partita ordinata e priva di errori.

Il difensore polacco, foto: AC Reggiana

Varela 6: Effettua il suo ingresso in campo e la sua tecnica permettono di portare un po’ di disordine nella difesa gialloblu. Riesce a fare ciò, ma non a creare occasioni.

L’attaccante decisivo a Cesena lo scorso anno, foto: AC Reggiana

Vergara 6: Non mi va di dare insufficienze in una gara come questa, comunque lo stato di forma non ancora ottimale si vede, così come si vede la sua raffinatezza con la sfera tra i piedi.

Tutta la tecnica del giovane prodigio di proprietà del Napoli, foto: AC Reggiana

Vido s.v.: Un rientro gradito, ma è troppo poco per dargli un voto

E’ finalmente terminato il calvario per il centravanti della Regia, foto: AC Reggiana

Rubinacci 7,5: Sono veramente rimasto sbalordito da questo personaggio. Già in conferenza stampa si comporta con grande professionalità e rilascia dichiarazioni davvero interessanti (non impattanti sul voto, ma che, comunque, mi hanno colpito). Il suo discorso nel pre-partita, tra l’altro, è veramente stupendo ed ispirante per i suoi ragazzi. Dimostra come non sia mai il singolo allenatore a decidere le partite, bensì lui e il suo staff: lui e Nesta si compensano realmente a vicenda. Non riserva grosse sorprese a livello di formazione, ma sceglie le pedine giuste. La fase difensiva è buona, seppur in certi frangenti scricchiolante, ma per meriti avversari. Ha un carattere indubbiamente diverso da Nesta, che, durante la partita, alza più spesso la voce per richiamare i suoi interpreti, tuttavia anche lui dimostra di non avere la minima intenzione di tirarsi indietro da questo impegno complicato (ha raccontato che era già successo due volte a Perugia che fosse chiamato in panchina a causa di una squalifica rimediata dal “collega”). Fa dei cambi azzeccati, schierando dei giocatori che – chi più, chi meno impattante sulla partita – si rivelano preziosi. Davvero un personaggio che vorrei tantissimo intervistare.

Il tecnico dei Granata pochi istanti prima dell’inizio del match, foto: AC Reggiana

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