Va a segno per 7 partite consecutive all’età di 40 anni:”Sentirmi parte di una famiglia mi stimola a non mollare mai” – L’intervista a Guido Guidetti, bomber della Cerredolese
2 min readHa 40 anni e alle spalle una carriera niente male, che lo ha visto persino esordire in Serie C, in un derby contro il Como, ai tempi della Pro Patria, tuttavia non ha ancora intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. Guido Guidetti, classe 1984, è tornato sotto i riflettori con la maglia della Cerredolese. Ha, infatti, trovato la gioia del gol per 7 partite consecutive nel campionato di seconda categoria, regalando diversi punti importanti – alcuni anche pesantissimi – ai suoi compagni. In una dettagliata intervista, dunque, ci ha raccontato cosa si prova a continuare a coltivare questa passione nonostante la sua età, condividendo ogni emozione con il papà Corrado, patron della società, e il mister, nonché fratello, Rudy.
Ringraziamo vivamente Guido per la bella opportunità concessaci e per la grande disponibilità con cui si è posto nei nostri confronti.
Cosa ti spinge a continuare a giocare a calcio all’età di 40 anni?
“Ciò che mi stimola a non smettere mai è sentirsi parte di una famiglia, che mai come nel nostro caso lo è per definizione. Mio padre Corrado Guidetti è infatti il patron della squadra e il mister è mio fratello Rudy, col quale condivido anche il campo oltre agli amici di una vita come Schenetti e Magnani”.
Cosa si prova ad andare a segno per 7 partite consecutive?
“Trovare il gol con regolarità dà soddisfazione ed autostima, due fattori importanti per un attaccante. I meriti sono da dividere coi compagni che mi assistono”.
Qual è la rete secondo te più bella che hai segnato quest’anno?
“Il più bello l’ho segnato a Casina con il più classico dei tiri a giro. Il più importante, invece, è stato quello contro gli Eagles perché ci ha permesso di conquistare i primi tre punti allo scadere, in inferiorità numerica”.
Quest’anno non eravate partiti benissimo, tuttavia siete riusciti a recuperare, grazie ad una brillante serie di successi. Da cosa deriva questo cambio di andamento?
“Siamo una squadra molto “esperta”, ma, grazie al lavoro dello staff diretto da Marco Amorini, abbiamo trovato la forma migliore”.
Cosa provi ad essere capitano?
“Il leader della squadra è Schenetti – il più “esperto” di tutti (aggiunge ridendo il protagonista della nostra intervista, ndr). Ultimamente, però, complici alcuni infortuni e un po’ di scaramanzia, mi sta affidando la responsabilità della fascia”.
Nell’arco della tua carriera, hai militato anche in squadre professionistiche. Quali sono quelle che ricordi più volentieri e le persone che più ti rimarranno impresse?
“Ad ogni squadra associo bellissime esperienze ed amicizie che coltivo tuttora ma la soddisfazione più grande è l’esordio in C1 nel derby casalingo Pro Patria-Como”.