Dicembre 23, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

L’incubo continua: la Reggiana incassa tre gol dall’ultima in classifica e perde ancora

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Non c’è tregua per la Reggiana: altra prestazione terrificante e sconfitta in casa dell’ultima classifica – che non vinceva davanti al proprio pubblico da quasi un anno -. Dopo un primo tempo discreto, ma un po’ incolore, il Cittadella rompe l’equilibrio con un violento diagonale di Pandolfi. Raddoppia poco più tardi Tronchin e gli ospiti accorciano con Gondo, ponendo fine ad un digiuno dalla rete che persisteva da oltre 170 minuti. Nel finale, però, Rabbi firma il tris e condanna la banda di Viali ad un Natale ad un centimetro dalla zona play-out.

La classifica dopo questa giornata:

Sassuolo 43 – Spezia 37 – Pisa 37 – Juve Stabia 29 – Cremonese 26 – Cesena 25 – Bari 24 – Catanzaro 23 – Modena 23 – Carrarese 23 – Mantova 22 – Palermo 21 – Brescia 21 – Sampdoria 19 – Reggiana 18 – Salernitana 18 – Sudtirol 17 – Cittadella 17 – Cosenza 16 – Frosinone 16 -.

“Per fare risultato a Cittadella dobbiamo essere disposti a tutto” – Le parole di Viali in sala stampa

In conferenza stampa, Mister Viali ha speso due parole sul derby con il Modena, che ha visto i suoi ragazzi venire sconfitti per 0-1. Il tecnico granata ha affermato che, a suo modo di vedere, la squadra si è confermata con un’ottima prova, anche se questo giudizio ha inevitabilmente scatenato le avverse posizioni dei tifosi. L’ex allenatore del Cosenza ha poi presentato la partita contro il Cittadella, sottolineando come la classifica sia relativa, dunque il fatto che i veneti si trovino in ultima piazza non dovrà portare i suoi ragazzi a prendere la gara sotto gamba. Ha poi aggiunto che la controparte ha “Un’identità ben precisa a livello di sistemi di gioco”. La sua descrizione dell’avversario è proseguita così:”È da anni che raggiunge risultati straordinari con quella mentalità, con quella grande aggressività e con l’intensità che mette nelle partite”. E, viste le acque in cui naviga la sua flotta, Viali ha definito la sfida “Importante per la classifica e per il momento”. Ma la frase che forse ha fatto più piacere ai tifosi granata è stata:“Per fare risultato a Cittadella dobbiamo essere disposti a tutto”.

Peggior attacco del campionato e seconda difesa che ha subito più gol – Uno sguardo all’avversario

La Reggiana ha una ghiotta chance per riconciliare i rapporti con i suoi tifosi dopo l’umiliante sconfitta del derby di settimana scorsa – i Granata non perdevano in casa contro il Modena da oltre 70 anni -. L’avversario è sulla carta abbordabile, poiché il Cittadella arranca nell’ultima piazza della classifica. L’inizio di campionato, per questa compagine, non è stato, tuttavia, così negativo, anzi, i risultati ottenuti nella fase embrionale sono stati più che positivi. Con Gorini al timone della squadra, infatti, nelle prime cinque gare è arrivata una sola sconfitta – due, se consideriamo lo 0-3 inflitto a tavolino contro il Pisa, seppur dal verdetto del campo fosse scaturito un 1-1, indicatore del grande stato di forma della compagine del Tombolato -. La società, però, ha deciso di optare per un cambio in panchina dopo un’umiliante sconfitta per 6-1 contro un Sassuolo che non ha pietà per nessuno. La scelta per l’ereditarietà dell’incarico è ricaduta su Dal Canto, tecnico reduce da un grande trascorso alla Carrarese. Purtroppo, però, se il club sperava in un netto cambio di rotta, le aspettative non sono state rispettate. Finora, infatti, il nuovo mister è riuscito a vincere solamente una partita, seppur dall’elevato coefficiente di difficoltà, contro il Palermo. I Granata (Cittadella e Reggiana condividono lo stesso colore rappresentativo), però, non fanno il carico di punti in casa da quasi un anno e dalle ultime 5 sfide non è derivato nessun trionfo. E sarà vero che nessuna formazione ha messo a segno meno reti dei veneti e che solamente il Sudtirol ha incassato più gol, ma l’undici oggi guidato da Viali l’anno scorso ha perso contro questa compagine sia all’andata che al ritorno. L’ultima vittoria della squadra della Città del Tricolore al Tombolato risale infatti al 20 febbraio 2021.

Le formazioni

Cittadella: 3-5-1-1 per la squadra di casa. Tra i pali Kastrati, protetto da una difesa che vede Negro posizionarsi al centro di essa; alla sua destra Salvi, alla sua sinistra D’Alessio. Sulla fascia destra Carissoni, dalla parte opposta Masciangelo. Il regista è Csolari, affiancato da Tronchin e Branca. Sulla trequarti agisce Vita, davanti Pandolfi.

Reggiana: Viali opta per la conferma del classico 4-1-4-1 – o 4-5-1 -. Nessuna novità per quanto riguarda la retroguardia, formata da Sampirisi, Meroni, Lucchesi e Libutti, adattato nuovamente a sinistra. Kabashi dirige il reparto intermedio, supportato da Ignacchiti e Portanova. Gli esterni sono Vergara e Marras, tuttavia, al contrario di quanto ci si possa aspettare, il primo va a posizionarsi sull’out di destra, mentre il secondo a sinistra. Unica punta Pettinari, dunque ancora una volta Gondo si accomoda in panchina. La grande novità, quindi, è il mancato schieramento di Sersanti, che si accomoda in panchina.

La partita

Fischio d’inizio con il primo calcio al pallone che viene dato dai padroni di casa. Reggiana sostenuta da oltre 500 tifosi, che scalpitano sin dai primi istanti di gara – numero di presenze niente male, considerando il momentaccio dell’undici di Viali e il periodo festivo -. Gli ospiti si gettano subito all’avanscoperta, con Vergara che, dal lato destro del campo, mette un pallone invitante in area di rigore. Ignacchiti non riesce a colpire di testa la sfera, che dunque prosegue la sua corsa. Sul secondo palo c’è Lucchesi, tuttavia riesce a contenerlo in qualche modo D’Alessio. Spazza poi Tronchin e si sgretola un’intrigante palla gol costruita dai Granata, che danno subito, però, un bel segnale. E proprio il nominato un attimo fa Tronchin, dopo circa 7 minuti e mezzo dal kick off, commette un brutto fallo ai danni di Portanova. E l’incaricato per la battuta è proprio il giocatore che era finito per terra un attimo prima, il quale disegna una traiettoria davvero velenosa, con cui riesce a scavalcare la barriera, ma non a sorprendere Kastrati. La sfera termina a lato, seppur non di molto. Secondo squillo nel giro di pochi istanti per la formazione di Reggio Emilia, in una fase di avvio di gara in cui il direttore di gara è stato chiamato – e lo sarà anche più avanti – ad assegnare diversi calci di punizione. Al 28′ finalmente decolla la partita, con un sussulto dei padroni di casa. Salvi scodella un pallone in avanti e trova Vita, che offre a Pandolfi, sfuggito a Lucchesi. Il centravanti del Citta cerca la porta, ma la sua frustata di destro si spegne sul fondo. Brivido per la formazione della Città del Tricolore, che qui stava per venire punita alla prima sbavatura. Mentre ci avviciniamo alla mezz’ora, Dal Canto è costretto a sostituire Negro – accasciatosi a terra già in precedenza per un dolore – con Stefano Piccinini, classe 2002 nato a Scandiano e tifoso proprio della Reggiana. Poco più tardi, Pettinari, allungandosi nel tentativo di arrivare sulla sfera, travolge involontariamente Casolari, finendo sulla lista dei cattivi. Tralasciando la solita difficoltà nel segnare, o comunque nel creare concrete palle gol, agli ospiti sta forse mancando la vivacità di Marras, che oggi sembra un po’ più spento del solito. Al 42′ la formazione proveniente dallo Stadio Giglio ci prova su punizione con Kabashi. Il suo mancino non è particolarmente angolato e nemmeno violento, dunque la sfera è facile preda dei guantoni di Kastrati. Il Cittadella cerca poi di ripagare gli avversari con la stessa moneta, guadagnandosi un calcio da fermo sull’out di sinistra. Traiettoria panoramica uscente dal mancino di Masciangelo, ma Bardi si fa trovare pronto e respinge con i pugni. La sfera, però, termina tra i piedi di D’Alessio, che prova la bordata da fuori, ma centra la sagoma di Libutti: nuovo giro dalla bandierina a favore dei padroni di casa. Dalla bandierina il traversone è stretto e la pratica è agevole per l’estremo difensore granata. I veneti continuano, tuttavia, a presidiare la porta avversaria. Casolari, con una sventagliata, trova Vita. Quest’ultimo sfodera una saetta, indirizzando verso il palo più lontano, ma il portiere della Regia compie un miracolo e riesce a graffiare in corner la sfera. Ad un passo dal vantaggio la banda di Dal Canto. Altro cross stretto, altro tocco di un giocatore dell’undici proveniente dallo Stadio Giglio, altra chance su calcio da fermo. L’invito, stavolta, sembra essere per Piccinini, tuttavia pare che sia Sampirisi a spizzare la sfera verso la propria porta, rischiando un goffo autogol. Per sua fortuna, però, Libutti riesce a respingere di testa e a tenere a galla i suoi compagni. Passano i secondi ed ecco che si illumina la lavagna: 60 secondi ci separano dal break, dopo un primo tempo che ha regalato emozioni principalmente nel finale. Nulla di avvincente accade in questi ultimi attimi: tutti negli spogliatoi con la partita ancora bloccata sul risultato di partenza. Agli ospiti, come spesso accade, sta mancando qualità negli ultimi 20 metri. Oggi non solo si sente l’assenza di un riferimento offensivo, ma anche le due ali non stanno riuscendo a creare pericoli. Diversi traversoni, tra l’altro, sono stati o troppo sul portiere o comunque fuori misura. La palla gol più grande l’ha avuta la squadra di casa, dopo un primo tempo in cui non aveva particolarmente brillato.

Durante l’intervallo, nessuno dei due allenatori pensa ad una sostituzione che possa avere qualche conseguenze positiva sull’incontro. I secondi 45 minuti cominciano con il primo possesso che viene gestito dalla Reggiana. Non si fa attendere molto lo squillo della formazione ospite, con Portanova che mette un pallone teso in area di rigore, ma Pandolfi è ben appostato e colpisce di testa. La sfera finisce tra i piedi di Marras, che però non se la sente di andare al tiro di mancino verso la porta – scelta incomprensibile -, preferendo eseguire una finta, per poi trasmettere al gioiellino in prestito dal Napoli. Quest’ultimo sfodera una conclusione potente ma rasoterra, che viene respinta. Al 56′ gli ospiti hanno una grandissima palla gol in contropiede. Vergara è bravo a scippare la sfera a Branca e ad orchestrare un’interessante azione offensiva a campo aperto – è un 2 contro 2 -. Il suo servizio per Portanova è perfetto, ma l’ex Genoa perde l’attimo spostandosi la sfera sul destro e la sua conclusione si rivela lenta, rasoterra e centrale. Poteva, anzi, doveva fare di meglio qui il centrocampista granata. Conclusione decisamente troppo docile. Un paio di giri di lancette più tardi la Regia può intavolare una nuova azione offensiva pericolosa, con gli stessi protagonisti della precedente: il numero 30 e il classe 2000 passato dalla Juventus. Il nominato per primo sfreccia sull’out di destra, poi prova a servire il secondo, ma Salvi è ben posizionato e riesce a schermare. Non è ancora tramontata la manovra offensiva ospite, però, perché Casolari e Tronchin non si intendono. Marras ne approfitta servendo Portanova, il cui tiro viene respinto ancora dal difensore avversario con il 2 sulla schiena. La sfera schizza poi dalle parti di Kabashi, che apre troppo il compasso, però, con una sventagliata abbondantemente fuori misura. Va ribadito come, se i ragazzi di Viali avessero una maggiore precisione sotto porta, sarebbero sicuramente avanti. Troppi errori banali e forse si potrebbe anche pensare di abbozzare qualche tiro da fuori in più. Mentre ci avviciniamo all’ora di gara, Dal Canto decide di sostituire Branca – a dimostrazione che tutti possono essere soggetti ad una brutta prestazione, poiché il capitano del Cittadella è un calciatore che non ha bisogno di presentazioni – con Ravasio. Aggiunta una punta, dunque il modulo dovrebbe evolversi in un 3-4-1-2. Ci prova poco più tardi la formazione di casa: Masciangelo inventa un traversone profondo di mancino, trovando la testa del centravanti che ha appena effettuato il suo ingresso in campo, ma quest’ultimo spedisce abbondantemente alto, senza nemmeno imprimere potenza. E proprio Pandolfi, al minuto 62, riceve una palla profonda dalle retrovie di Salvi e, con un destro ad incrociare, sorprende Bardi, siglando una splendida rete. Veneti in vantaggio al Tombolato. Sembra un incubo per la Reggiana.

Al 65′ Bardi viene ammonito per proteste dal direttore di gara. Prova a reagire alla rete incassata la formazione ospite, con Pettinari che carica una conclusione di mancino, ma colpisce Tronchin. La sfera giunge dalle parti di Marras, che prova a suggerire al centro, ma colpisce Piccinini. Reclamano un calcio di rigore per un presunto tocco di mano del numero 35 gli ospiti, ma sale la bandierina dell’assistente: l’ex esterno del Cosenza era in posizione di fuorigioco. Ed ecco che Viali escogita la prima mossa – e inevitabilmente un cambio nell’assetto -: Libutti passa il testimone a Gondo. Due centravanti da sfruttare, adesso, per agguantare il pari. Al minuto 74 l’autore della rete che finora decide la gara vede il suo nome apparire sulla lista dei cattivi per un intervento in netto ritardo su Lucchesi. Dagli sviluppi del calcio da fermo, Kabashi scodella un pallone nell’area di rigore, chiamando all’intervento Kastrati. Rimane nei paraggi la compagine di Viali, che manda poi al traversone Vergara, ma anche questo è mal calibrato e si smaterializza sul fondo. Nuova linfa in casa Reggiana al 77′, con Viali che apporta persino una triplice sostituzione: Vido, Maggio e Sersanti rilevano Pettinari, Marras ed Ignacchiti. Un attimo più tardi, però, ecco il colpo del k.o. Vita serve in area di rigore Ravasio, che offre di petto a Pandolfi, il quale restituisce, chiudendo l’uno due. Il centravanti in maglia numero 91 apparecchia poi la tavola, con un bellissimo colpo di tacco, per Tronchin, che, con una fucilata all’angolino, insacca il raddoppio veneto. Che delusione per la Reggiana. 2 gol subiti in meno di 20 minuti da una squadra che ne ha fatti appena 10 in più di 15 partite.

Tenta di rimettersi in carreggiata la squadra ospite a meno di 7 dalla fine. Maggio taglia il campo e trasmette a Vergara, che, con un tocco morbido di sinistro, serve Vido. Quest’ultimo riesce ad insinuarsi in area di rigore, liberandosi di Salvi e Piccinini, poi prova a superare Kastrati con un tocco morbido, ma centra il palo. Ci pensa poi Gondo a correggere in rete con una rasoiata! Forse c’è ancora vita per i Granata! Grande giocata del centravanti in maglia numero 10, ma, in generale, bella azione intavolata dai ragazzi di Viali. Peccato che sia la prima dopo più di 80 giri di lancette.

Il gol di Gondo (Foto AC Reggiana)

Il gol di Gondo rappresentato da Simone Ferrarini in uno dei suoi disegni

Corre ai ripari Dal Canto: escono Pandolfi e Casolari, entrano Rabbi e Pavan. All’89’ Vita entra in ritardo e in maniera scomposta su Maggio: cartellino sacrosanto. Ammonito anche il tecnico del Citta per proteste. Viali manda in campo un altro ex – l’altro è Vido – in questo finale: Okwonkwo prende il posto di Vergara. E proprio il nigeriano è bravo a portare scompiglio sin da subito, sfuggendo a Tronchin e sgattaiolando sulla sinistra, per poi suggerire al centro per Gondo, appostato sul primo palo. L’attaccante granata colpisce la sfera in qualche modo – forse con il ginocchio – e, clamorosamente, scheggia il palo. Veneti costretti a rifugiarsi in corner. Attenzione, però, ad un check del VAR non proprio corto, da cui, però, non deriva alcun penalty. I ragazzi di Viali stavano per rimettere in piedi una partita disastrata in meno di 10 minuti. Scorre il tempo ed ecco la segnalazione del recupero: 5 giri di orologio ci separano dal verdetto del rettangolo verde. Leggerezza di Maggio al 93′, che commette fallo su Vita e concede un calcio di punizione al Citta, che vuol dire ovviamente giocare con il cronometro e respirare. Si è allungato, intanto, di 60 secondi l’extra-time. Tenta un ambizioso destro da posizione defilata Ravasio, ma Bardi non si fa sorprendere e si oppone con un bell’intervento sul primo palo. E proprio verso il tramonto del recupero, ecco il tris della squadra di casa. Ravasio trova Rabbi con una palla invitante; il 21 sterza, liberandosi di Sampirisi, poi va al tiro rasoterra, con il pallone che prima sbatte sul legno e poi termina in fondo alla rete. Notte fonda in casa Reggiana.

Proprio agli sgoccioli del recupero, gli ospiti provano a dire l’ultima parola: Kabashi pesca in area di rigore Portanova, il quale controlla e si gira, sfoderando una conclusione violentissima, che si stampa sulla traversa. Ennesimo legno scheggiato dalla banda di Viali. A giudicare dalla gestualità del direttore di gara, c’era però fallo in attacco. E proprio dopo quest’ultima manovra offensiva intavolata dalla Regia, ecco il triplice fischio. Piove sul bagnato. Dopo il derby, arriva una sconfitta pesantissima anche contro il Cittadella ultimo in graduatoria.

Considerazioni sparse

Basta il risultato per descrivere questa partita. Il Cittadella non vinceva in casa da quasi un anno e aveva segnato soltanto 10 gol in tutto il campionato. La Reggiana ne ha subiti 3 in un secondo tempo, perdendo contro l’ultima in classifica. I primi 45 minuti non mi erano particolarmente dispiaciuti, tuttavia è incredibile quanto sia complicato per questa squadra fare gol. E, secondo me, quando manca un riferimento offensivo, bisognerebbe provare qualche tiro da fuori in più, ma questo purtroppo non è accaduto. Anzi, gli esterni, nella prima frazione di gioco in particolare, mi sono sembrati sottotono. Parlando della formazione, invece, francamente non condivido la scelta di tenere un calciatore come Sersanti in panchina. Nel secondo tempo, la rete di Pandolfi – da ammirare, sportivamente parlando, il suo gesto tecnico – è stato uno spartiacque. Lì il Cittadella ha acquisito fiducia e ha punito ancora poco dopo. Purtroppo, ancora una volta devo dire che lo spirito della Reggiana non mi è piaciuto. Mi è sembrata troppo poco battagliera e, secondo me, una squadra che va a giocare prima un derby e poi uno scontro salvezza deve avere una cattiveria agonistica diversa. La rete del 2-1 è stata, a mio modo di vedere, veramente bella, peccato che sia arrivata troppo tardi. E peccato che sia stata l’unica manovra offensiva di questo tipo in tutta la partita. Le opportunità per fare male non sono mancate, tuttavia non c’è stata abbastanza precisione negli ultimi metri. E se non hai una punta che segni, non tiri da fuori e non sfrutti i calci piazzati, non vinci. La terza rete del Cittadella era facilmente evitabile, ma mi sembra scontato dirlo. Viali si è finalmente degnato di rispolverare Maggio, che è entrato male in partita indubbiamente. Sicuramente, avergli garantito così poco spazio senza una motivazione valida deve aver condizionato parecchio le sue prestazioni. Un calciatore così giovane, che ti fa peraltro guadagnare 3 punti contro il Brescia ad inizio campionato, ha bisogno di spazio. Sarebbe potuto tranquillamente essere uno dei calciatori simbolo di questa squadra, ma, a mio modo di vedere, l’allenatore non ha saputo sfruttare le sue qualità. Tuttavia, voglio rimarcare quanto detto prima. 4 tiri in porta in 90 minuti. Praticamente la Reggiana ha preso lo specchio una volta ogni 22 giri di orologio. Contro l’ultima in classifica. Contro la seconda peggior difesa del campionato. E tra questi è considerato anche il tiro di Gondo a porta vuota. Decisamente troppo poco. 30 punizioni a favore poi… nessun pericolo creato. Io, più che soffermarmi sui 3 gol subiti – 2 di questi, secondo me, sono arrivati soprattutto per merito degli avversari -, vorrei sottolineare il fatto che, chiaramente, se fosse la Reggiana a portarsi in vantaggio – e se non prendesse gol alla seconda azione avversaria -, l’andamento della gara sarebbe completamente diverso. Purtroppo, non si sfruttano a dovere gli episodi, non si becca la porta e non si crea più di tanto. Se a gennaio non arrivano una punta e un centrale – visto l’infortunio di Rozzio -, per me la società non ha capito niente. 2 anni e mezzo che si gioca senza attaccante. E forse, effettivamente, qualche responsabilità la ha anche Pizzimenti. Goretti l’anno scorso ha costruito una squadra che brulicava di talenti – Marcandalli, Pieragnolo, Bianco e non solo – e che aveva molta più personalità, inoltre interveniva in sala stampa quando era necessario, mettendoci la faccia. L’organico a me non dispiace, ma per me l’asse mister-direttore sportivo non sta lavorando nel modo corretto.

Le pagelle

Bardi 6,5: Monumentale sul tiro di Vita nella prima metà di gara. Nella ripresa forse poteva fare qualcosina in più sul tiro di Pandolfi, ma era una conclusione davvero forte e difficile da prevedere. Leader indiscusso di una squadra priva di carattere.

Sampirisi 5: Il terzo gol deriva da una sua disattenzione. In generale, scricchiola più del solito in fase difensiva. Ma anche lui rimane uno dei pochi senatori di questa formazione.

Meroni 5: Troppo tenero negli interventi, il Cittadella penetra con grande facilità. Lui e Lucchesi perdono ampiamente il duello con gli attaccanti avversari.

Lucchesi 5: Sulla prima rete non contrasta Pandolfi, che lo tormenta per l’intera partita. Anche lui, in fase difensiva, non garantisce sicurezza.

Libutti 6: Nel primo tempo tiene a galla la Reggiana su calcio d’angolo, quando Sampirisi rischia di siglare una goffa autorete. Copre bene, ma spinge poco in chiave offensiva.

Vergara 5: Un fantasma nei primi 45 minuti, nella ripresa prova a combinare qualcosa ma con scarsissimi risultati.

Ignacchiti 5: Dà l’impressione di essere ancora acerbo e non risulta particolarmente attivo all’interno del gioco.

Kabashi 5,5: Un po’ troppo lento con il pallone tra i piedi, alimenta un paio di azioni offensive, ma nulla di che.

Portanova 6: Nel primo tempo ha un’occasione per calciare in porta di sinistro, ma la sciupa, perdendo l’attimo giusto per portarsi la sfera sul piede forte. Nel finale scheggia anche una traversa, ma era fallo in attacco. Rimane il giocatore più propositivo visto sul terreno di gioco.

Marras 4,5: Un po’ come Portanova, ha una chance per andare al tiro di sinistro, ma non se la sente, non cogliendo un’occasione interessante nei primi 45 minuti. Sbaglia diversi suggerimenti e non entra mai nel vivo della gara.

Pettinari 4,5: Mai pericoloso, dialoga anche meno del solito con i compagni. In tutta la gara, tira forse soltanto una volta.

Panchina:

Gondo 6,5: Trova una rete che fa sognare una possibile rimonta, ma non solo: nel finale si reinventa difensore centrale andando a chiudere su un’azione del Cittadella. Prova di grande sacrificio. Peccato per l’azione sul cross di Okwonkwo, dove forse avrebbe potuto fare qualcosina in più.

Sersanti 5,5: Inspiegabile come non sia partito titolare. Da subentrato non riesce ad attribuire il suo dinamismo alle azioni granata, ma la partita, al momento del suo ingresso, aveva già un padrone.

Maggio 5: A sinistra si dà da fare, ma combina solo guai: rimedia un’ammonizione e non minaccia mai la porta.

Vido 6,5: La rete del 2-1 deriva da un suo splendido guizzo, seguito da un pallonetto stampatosi sul palo. Entra, tocca pochi palloni, ma riesce ad avere un buon impatto.

Okwonkwo s.v.: Mette un bel traversone per Gondo, ma è troppo poco per giudicare la sua prova.

Viali 4: Tanti aspetti li abbiamo già sottolineati. Ribadire il fatto che questa squadra abbia vinto due delle ultime quindici partite sembra il minimo. Il gol è qualcosa di mitologico, come testimoniato dagli oltre 170 minuti consecutivi senza segnare – e la rete è arrivata solo dopo che sono stati inseriti tutti i centravanti -. La squadra ha uno spirito che non sembra quello giusto, perché non riesce a dominare in modo concreto la partita, ad imporsi e ad attaccare la porta con una certa cattiveria, abbinata ad una qualità che prima c’era, ma che ora è svanita. Le sue mosse arrivano troppo tardi e tenere Sersanti in panchina è stato un errore piuttosto grave. La telenovela Maggio ha portato soltanto a rovinare un talento prezioso. 3 gol presi da una squadra che aveva segnato 10 reti in praticamente un intero girone d’andata. 4 tiri in porta in 90 giri di orologio.

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