Una grande Reggiana riesce a contenere il Bari nonostante l’inferiorità numerica: 0-0 al Giglio
13 min readNonostante un gol annullato e un’espulsione dubbia, la Reggiana non si arrende e conquista un punto dall’ardua gara contro il Bari di Moreno Longo. Terza partita da imbattuti per i ragazzi di Viali. Sabato prossimo lo scontro salvezza a Salerno.
“Il Bari è una squadra completa: sarà difficile vincere” – Le parole di Viali in conferenza stampa
Mister Viali ha esordito in conferenza stampa con un commento sul girone d’andata, che ha visto la Reggiana alternare prove deludenti ad altre di grande livello. “Il girone d’andata è stato discreto, ma 8 sconfitte sono troppe”, ha dichiarato il tecnico davanti ai microfoni. L’ex allenatore del Cosenza ha poi descritto accuratamente l’avversario, definendo il Bari un “organico importante”: “È un undici che mi piace e che considero completo, in quanto tecnico nelle zone di campo in cui deve fare gioco, ma ha anche fisicità e forza sulle ripartenze”. I Biancorossi, tra l’altro, riprendendo sempre le parole del timoniere granata: “Sono allenati da un grande professionista, che preferisce la linea a 3. Ciò che più conta, però, è che sono una compagine molto determinata, pertanto sarà difficile riuscire a colpire”. E’ cominciato il calciomercato, tuttavia il mister non ha svelato le mosse che ha in atto la società, definendo quello dei trasferimenti “un giochino che mi piace, ma che deve rimanere fuori dagli spogliatoi”. La formazione della Città del Tricolore ha accolto un nuovo prospetto molto interessante, ovvero Joaquin Sosa, difensore centrale classe 2002. Viali ha dichiarato che sarà convocato, ma avrà bisogno di essere riallenato, in quanto reduce da un’esperienza nel calcio statunitense che è giunta al termine due mesi fa.
Seconda miglior difesa del campionato – Uno sguardo all’avversario
Nella prima partita dell’anno nuovo il Bari, 7° in classifica con 27 punti conquistati, viene a fare visita alla Reggiana di Viali, in cerca di continuità dopo le belle prove contro Juve Stabia e Mantova. Un test davvero arduo per i Granata, che sfidano una compagine reduce da un successo per 2-0 ai danni dello Spezia, terzo in classifica. Ma ciò che più colpisce del Bari è il fatto che questa squadra è rimasta imbattuta dal 27 agosto, data del pareggio contro il Sassuolo, al 7 dicembre. Una striscia di risultati utili davvero niente male, anche se comprende ben 6 pareggi consecutivi, uno dei quali proprio contro i ragazzi della Città del Tricolore. Non per questa ragione, però, bisogna sottovalutare i pugliesi, che vantano la seconda miglior retroguardia del torneo, con appena 18 reti subite. Il tecnico Moreno Longo, tra l’altro, può fare affidamento su una serie di pedine niente male, in uno scacchiere in cui si combinano talenti cristallini a calciatori di grande esperienza. Nel suo 3-5-2, infatti, c’è spazio per esterni di grandissimo talento, come Dorval, che ha portato a referto 4 reti, impreziosite da 3 assist, ma anche Oliveri, Favasuli e non solo. Davanti, inoltre, ci sono due grandi centravanti – ovvero Lasagna e Falletti – i quali, però, non hanno al momento un rendimento conforme alle aspettative. Qualità ed esperienze alle spalle sicuramente non si discutono, tuttavia i gol forniti da questi due ragazzi sono appena 5, per ora. Per la Reggiana, dunque, questo è un grande test di maturità, contro una squadra forte ma alla portata, poiché il divario è di appena 3 lunghezze. I Granata dovranno mettere in piedi un’altra partita all’insegna della propositività, della cattiveria agonistica e della voglia di stappare la partita il prima possibile, producendo svariate occasioni.
Vi proponiamo, inoltre, una presentazione maggiormente dettagliata della partita, realizzata in collaborazione con la pagina di ‘Dodicesimo Granata’.
Le formazioni
Reggiana: Viali opta per il classico 4-3-3 e ovviamente le sorprese non mancano. La difesa è sempre la stessa, con Sampirisi, Meroni, Lucchesi e Libutti che proteggono la porta di Bardi. Dirige il centrocampo Reinhart, supportato da Sersanti e Portanova, che dunque si abbassa dalla linea degli attaccanti a quella dei centrocampisti – vedrà comunque più volte la porta -, vista la squalifica rimediata da Ignacchiti. Il tridente offensivo è costituito da Maggio – meritatissima la maglia da titolare dopo i bei segnali dati -, Gondo, che strappa il posto a Pettinari, e Vergara.
Gli undici scelti da Viali (Foto AC Reggiana)
Sudtirol: 3-5-2 per i Galletti. Tra i pali Radunovic, in difesa Mantovani, Vicari e il classe 2003 Obaretin. Sulla corsia di destra sfreccia Olivieri, dal lato opposto Dorval. in cabina di regia Benali, affiancato da Lella e Maita. Davanti confermata la coppia Falletti-Lasagna.
La partita
Osservato un minuto di raccoglimento prima dell’inizio della gara per commemorare la scomparsa di Aldo Agroppi e Fabio Cudicini. I padroni di casa, inoltre, scendono in campo con il lutto al braccio, per via della triste scomparsa di Cesare Roberto, ex vicepresidente del club che ha tanto amato la maglia granata, onorandola con un lavoro ricco di passione e amore verso la propria professione.
La partita prende il via con il primo possesso che viene gestito dalla compagine ospite. Grande atmosfera allo Stadio Giglio: presenti oltre 10000 tifosi, di cui 1600 provenienti dalla Puglia – davvero una piazza calda, quella biancorossa -. Il primo sussulto è della compagine ospite, che impiega meno di 2 giri di lancette a guadagnarsi il primo corner. Falletti imbecca Lella sul primo palo con un traversone stretto e il classe 2000 tenta di indirizzare verso il bersaglio con un’incornata, ma la sfera sorvola la traversa e si spegne sul fondo. La banda di Viali riesce a rispondere più tardi, intavolando una grande azione offensiva. Vergara, con un cambio gioco, serve Libutti, il quale premia un bell’inserimento di Lucchesi con un colpo di testa. Il numero 44 galoppa sulla corsia di sinistra, evitando anche Mantovani, poi offre a Maggio, che si insinua in area di rigore ed esplode il destro, ma centra la sagoma di Obaretin. La Reggiana però deve stare attenta perché è scoperta e i Biancorossi sono rapidi a cambiare fronte, con Lasagna che sfida Sersanti, ma quest’ultimo è bravo a contenerlo e a concedere un semplice angolo. Il cross, stavolta, attraversa tutta l’area di rigore, per poi giungere dalle parti di Benali, che sfodera la conclusione, deviata da Libutti e assorbita da Bardi. Al quarto d’ora, la formazione di casa può usufruire di un calcio da fermo, affidato a Reinhart che, però, anziché scodellare il pallone nella zona calda, trasmette a Libutti. Quest’ultimo offre a Vergara, che disegna un traversone profondo, perfetto per la sponda di testa dell’ex centrocampista del Lecco, il quale trova Maggio, che si coordina e cerca la porta in acrobazia ma non riesce a sorprendere Radunovic, che cattura la sfera e sventa senza troppe difficoltà il pericolo. Dopo 17 minuti, torna a premere il Bari: Mantovani propone al centro e trova Benali, che, però, non riesce a centrare lo specchio di testa, tuttavia c’è stata una deviazione da parte del regista argentino dei Granata. Gli ospiti non riescono a ferire dalla bandierina, tuttavia riescono a riorganizzarsi e ad arrivare alla conclusione poco più tardi con Lella, che punta il cecchino sull’incrocio dei pali e per poco non sigla il gol della domenica. Primo vero brivido per la Reggiana. Al 21′ i padroni di casa hanno un’opportunità in contropiede, con Gondo che allarga per Vergara, il quale realizza una bella percussione, accentrandosi ed innescando un duello con Vicari, perdendo poi l’equilibrio in area di rigore. L’arbitro decide di non intervenire, ma la sfera diventa buona per Portanova, che, con un fucilata, sorprende il portiere avversario e sbottona la partita! Conclusione violentissima dell’ex Genoa: peccato che il direttore di gara, dopo aver rivisto le immagini al VAR, cancelli la rete del vantaggio per un precedente pestone di Reinhart, ai danni di Benali. Rimangono tantissimi dubbi, poiché l’argentino è arrivato per primo sul pallone. Come se non bastasse, l’autore del “fallo” viene pure ammonito. Il povero centrocampista con il 90 sulla schiena si vede annullare un’altra rete dopo quella contro il Modena – anche lì la decisione arbitrale era assolutamente discutibile -. Non si può più nemmeno esultare per un gol. Poco più tardi, l’arbitro è chiamato ad estrarre il secondo cartellino della giornata: punito Falletti per un intervento in ritardo, tra i fischi del pubblico di casa. Al minuto 37 la Reggiana ha un’opportunità su calcio di punizione, mattonella posizionata sulla destra. La traiettoria del traversone è profonda, perfetta per la testa di Gondo, che tenta di suggerire al centro, ma nessuno dei giocatori in maglia granata riesce a spingere in fondo al sacco, dunque l’azione sfuma. Al 39′ il direttore di gara decide di interrompere l’incontro per dei presunti insulti razzisti rivolti a Dorval. Dispiace parecchio, perché chiaramente si tratta di un gesto che non rappresenta l’ambiente sano che accompagna le partite della Reggiana. Giusto ricordare, inoltre, come la società stessa abbia affrontato tematiche così delicate attraverso progetti e iniziative molto importanti e ammirevoli. Riprende la partita e il recupero è chiaramente cospicuo: 9 giri di lancette ci separano dal tramonto di questo primo tempo. Comincia questo extra-time e viene subito sanzionato Lucchesi dopo un contatto con Mantovani. Il giallo sembra un po’ gratuito. Ma non è finita qua, perché il direttore di gara – senza andare al VAR, ma con un semplice confronto con un altro membro della terna – decide improvvisamente di tornare sui suoi passi ed estrae il cartellino rosso. Non è possibile arbitrare così in Serie B. Tragicomico quanto appena accaduto. Al minuto 53 Obaretin interviene in maniera irregolare su Portanova ed arriva puntuale l’ammonizione. E proprio l’ex centrocampista della Juventus appena nominato per poco non realizza un gol fenomenale. Ricevendo da una sponda di Gondo, infatti, per poco non scavalca l’estremo difensore avversario con una conclusione da fuori niente male. E’ costretto a rifugiarsi in corner il portiere dei Galletti e qualche fischio dello Stadio Giglio per l’indecente direzione si converte in applausi. A recupero inoltrato, prova a finire sotto i riflettori Maggio, che sprigiona un tiro da fuori, ma questo si rileva innocuo per Radunovic. Dopo 55 minuti e 30 secondi, ecco che termina il primo tempo. Ricapitolando, i padroni di casa sono stati scippati di un gol probabilmente regolare e si trovano in 10 per un cartellino rosso piuttosto dubbio. Un furto. Per il resto, la prova non è stata niente male, anche se forse si poteva incidere di più negli ultimi metri. Detto questo, il Bari non ha mai creato problemi, tranne con il tiro di Lella, dunque la retroguardia granata non subisce una rete da oltre 135 minuti.
(Foto AC Reggiana)
La ripresa prende il via con il risultato di partenza ed un cambio per parte: Maggio passa il testimone a Marras; nel Bari Pucino rileva l’ammonito Obaretin. Si affacciano subito in avanti i ragazzi di Viali, con Gondo che riesce ad approfittare di un rimpallo che sfavorisce gli sfortunati giocatori del Bari e abbozza una bordata di destro da fuori. Il suo tiro, però, si smaterializza a lato di pochissimo. Da segnalare che Viali non è più in panchina a dare indicazioni ai suoi ragazzi, espulso probabilmente all’intervallo per proteste. Guida gli 11 ragazzi presenti sul rettangolo verde Max Guidetti, vice dell’ex mister del Cosenza. Al minuto 49 continua ad insistere la squadra di casa: Vergara sradica la sfera dai piedi di Benali e, su invito di Gondo, prova la botta da fuori, ma spedisce alto sopra la traversa, seppur di pochissimo. Non è giunto al termine, però, l’assolo dei Granata, perché, all’alba del 54′, Vergara dipinge un bel traversone su calcio d’angolo, trovando la testa di Sersanti. Quest’ultimo non riesce a centrare lo specchio ed imprime poca forza, dunque la sfera termina la sua corsa a lato, tuttavia va davvero premiato questo approccio al secondo tempo da parte dei padroni di casa. Non è affatto scontato, infatti, avere il coraggio di attaccare e battagliare con questa tenacia nonostante l’uomo in meno. Pochi istanti più tardi, Sampirisi evita sia Benali che Falletti con una giocata di grandissima classe, dopodiché offre al centravanti ivoriano precedentemente andato al tiro, ma Mantovani lo stende: punizione da posizione invitante. Posiziona il pallone Portanova, ma il suo tiro si stampa sulla barriera allestita dall’estremo difensore biancorosso. Longo, dopo questi primi 11 minuti a senso unico, corre ai ripari e si gioca la carta Novakovich: abbandona il terreno di gioco Maita. All’ora di gara, Reinhart pesca Gondo in area di rigore con un lancio fantastico, ma il centravanti ivoriano non riesce a capitalizzare l’opportunità, scheggiando il palo alla destra dell’esterno difensore. Sale, tuttavia, la bandierina dell’assistente. Poco più tardi si iscrive a questa ripresa la compagine ospite, con Benali che cerca di sorprendere Bardi con una conclusione di mancino da fuori area, ma spedisce alto. E proprio il numero 8 dei Galletti finisce sulla lista dei cattivi successivamente per aver soppresso un’incursione di Vergara sulla fascia. Negli istanti successivi Gondo si rende protagonista di una staffetta con Vido: lascia il campo tra gli applausi il centravanti classe 1996. Dopo 73 giri di lancette dal calcio d’inizio ecco un doppio avvicendamento in casa Bari: out Oliveri e Falletti, dentro Manzari e Sibilli. E proprio l’appena nominato Manzari, 5 minuti più tardi, si insinua in area di rigore, su suggerimento di Lasagna, poi calcia sul secondo palo, ma non trova la porta per pochissimo. Grande spavento per i padroni di casa. I Biancorossi, inoltre, sono sfortunati poiché Novakovich accusa un problema fisico nei minuti successivi: Longo si gioca la carta Bellomo. E attenzione, perché i pugliesi tornano a graffiare negli istanti seguenti, quando Dorval pennella un traversone insidioso e Bardi è costretto a rifugiarsi in calcio d’angolo. Sul traversone, la sfera filtra senza che nessun calciatore dell’undici ospite riesce a spingere in rete. La retroguardia granata, in affanno, riesce ad allontanare, ma la banda di Longo rimane nei paraggi e disegna un nuovo traversone, ma Vicari non riesce a centrare lo specchio della porta. Il vice allenatore Guidetti decide di prendere una contromisura dopo questo prolungato assedio subito dai suoi ragazzi: Portanova lascia il terreno di gioco accompagnato dagli applausi del pubblico, dentro Kabashi. A meno di 15 secondi dall’annuncio del recupero, i Granata per poco non incassano una rete che sarebbe stata una beffa clamorosa: Dorval progetta un traversone profondo e trova la testa di Lasagna sul secondo palo, ma l’ex Carpi, fortunatamente, mette a lato. Concessi, nel frattempo, 5 minuti di recupero. Pericolosissimo al 92′ l’undici pugliese, con il centravanti in casacca numero 15 che, voglioso di rifarsi dopo l’errore precedente, offre un bel pallone a Sibilli, il quale sfodera un tiro potentissimo dal limite dell’area di rigore, ma questo si sgretola sul fondo. Saranno altri 4 giri di lancette di grande sofferenza per l’undici di casa. Si battaglia tanto e lo spartito sembra cambiato rispetto ad inizio secondo tempo, con i Galletti che ora tentano di punire una Reggiana vulnerabile a causa della stanchezza, abbinata ovviamente al rosso rimediato da Lucchesi. Al minuto 95 la compagine ospite ha un’ultima chance dalla bandierina. I Granata riescono a difendersi, ma i Galletti piantano le tende nella metà campo avversaria. Manzari prova a suggerire al centro con un cross, che viene prolungato e diventa buono per il tentativo al volo di Bellomo. Fortunatamente la sua conclusione e bassa e centrale, dunque Bardi fa sua la sfera e si accascia a terra, consapevole che il traguardo è molto vicino. E, infatti, dopo il rinvio profondo del portiere livornese, ecco il triplice fischio: nonostante l’inferiorità numerica, l’undici della Città del Tricolore riesce a non farsi sconfiggere da avversari e terna arbitrale.
Considerazioni sparse
Quello che andava detto è già in cronaca: il gol di Portanova, con ogni probabilità, era regolare e il rosso a Lucchesi non sembra corretto, specialmente perché l’arbitro ha cambiato decisione direttamente sul terreno di gioco, senza andare al monitor. Sicuramente, se la Reggiana si fosse trovata con un gol di vantaggio e la parità numerica, la partita avrebbe assunto un copione diverso. Detto questo, l’espulsione dell’ex Ternana e del mister sono sembrati uno stimolo in più per fare bene, dopo un primo tempo in cui, comunque, i padroni di casa avevano giocato meglio. Mi ha davvero colpito la rabbia con cui i Granata sono scesi in campo nella ripresa, andando vicini alla rete più volte, con azioni ben congeniate. Inoltre, sanzione a parte, Viali è stato bravo nella preparazione della partita, poiché riuscire a rimanere sempre in partita e a sfiorare pure il vantaggio con appena il 33% di possesso palla è segno di qualità. Sembra che i suoi ragazzi non abbiano alcun problema a stare disposti in campo senza sfera tra i piedi, anzi: una volta recuperata, riescono pure a fare male con diversi giocatori di qualità. Uno di questi è Sersanti, che, come sempre, ha lottato tantissimo, ha realizzato diverse incursioni e, in generale, ha dominato in mezzo al campo. Per non parlare di Portanova, che aveva trovato pure la gioia personale, purtroppo cancellata. Detto questo, soffrire nel finale era inevitabile, tra stanchezza e inferiorità numerica, ma la Reggiana dà l’impressione di essere piuttosto lucida. La seconda partita consecutiva senza gol incassati è, a mio parere, indicatore di ciò. Forse, si può finalmente dire che la squadra abbia trovato la sua dimensione, perché, dopo un periodo di sosta, ha giocato con grande intensità e qualità, contro un avversario peraltro più strutturato. La parola d’ordine, chiaramente, dev’essere ‘continuità’.
Le pagelle
Bardi 6: Viene chiamato all’intervento soltanto nel finale, ma sventa ogni pericolo. Oltre 180 minuti senza dover raccogliere la sfera in fondo al sacco per lui.
(Foto AC Reggiana)
Sampirisi 6,5: Impeccabile in fase difensiva, si concede anche qualche giocata individuale nella metà campo avversaria.
Meroni 6,5: Non concede spazzi e sulle palle inattive è quasi una sentenza. La porta inviolata è sicuramente, almeno in parte, merito suo.
Lucchesi 5,5: Il cartellino lascia perplessi: la decisione arbitrale non convince al 100%. Tuttavia, disputa una partita priva di grandi errori.
Libutti 6,5: Serra gli spazi e difende molto bene. Dopo l’espulsione rimediata da Lucchesi, è chiamato a fare il centrale e se la cava molto bene.
Sersanti 7: Vede leggermente meno del solito la porta, ma comunque battaglia, recupera diversi palloni e li amministra in maniera impeccabile. Giocatore imprescindibile.
Reinhart 6: Il gol di Portanova viene annullato per un suo fallo, anche se pure qui rimangono dubbi. Imposta con precisione e mette ordine.
Portanova 7: Il punteggio finale è di 0-0, ma il gesto tecnico rimane. Il suo “gol” è davvero un capolavoro e non è l’unica grande giocata della sua partita, ricca di percussioni pericolose.
Vergara 6,5: Tanta corsa sulla destra e diverso scompiglio causato. Non riesce, però, a concludere verso la porta.
Gondo 6,5: Ottimo lavoro spalle alla porta e bel dialogo con i compagni. Nella ripresa sfiora il gol con una sassata dalla distanza.
Maggio 6: Tende sempre a convergere per poi provare il tiro. Diverse volte si rende pericoloso, ma le sue conclusioni sono prive di veemenza.
Panchina:
Marras 6: Buon ingresso in campo: si dà da fare e spinge parecchio sulla fascia.
Vido 6: Non particolarmente dentro il vivo del gioco, ma non lavora male nei 25 minuti a sua disposizione.
Kabashi s.v.
Viali 6,5: Nel primo tempo – unico con lui in panchina -, i suoi ragazzi contengono senza particolari difficoltà gli avversari, trovando poi anche il gol, purtroppo annullato. Nella ripresa, nonostante l’inferiorità numerica, la prestazione non è niente male, specialmente nel primo quarto d’ora. Nonostante il solo 33% di possesso, la Reggiana soffre poco e crea abbastanza.