Marzo 9, 2025

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

La Reggiana paga a caro prezzo un secondo tempo anonimo: 0-1 contro il Cesena

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Una Reggiana martoriata dalle diverse assenze – su tutte Reinhart, Portanova e Marras – cade in casa contro il Cesena. I Granata crollano a inizio ripresa, dopo un discreto primo tempo, quando un tiro di Saric viene sporcato da Lucchesi e beffa un incolpevole Bardi. La ricerca del pareggio prosegue a lungo, ma con scarsissimi risultati. 45 minuti anonimi da parte dei ragazzi di Viali e secondo ko consecutivo.

Pochi innesti e niente centravanti – Il mercato di Pizzimenti

E’ giunto al termine questo calciomercato invernale, dunque è opportuno fare un riepilogo di tutte le trattative – sia quelle andate in porto, sia quelle sfumate – che sono state in orbita Reggiana in questo mese. Intanto, gli innesti sono stati, purtroppo, soltanto due, ovvero Sosa e Kumi. Il primo è un difensore centrale uruguagio classe 2002, capace di giocare anche come terzino sinistro, che ha già collezionato 10 presenze in Serie A con la maglia del Bologna. Arriva, tra l’altro, da un capitolo interessante in MLS. La filosofia del calciomercato della società, dunque, rimane sempre la stessa: prendere giocatori giovani – nella stragrande maggioranza dei casi in prestito -, investendo pochissimo. Il secondo, invece, è un promettente esterno destro di grande corsa e raffinatezza tecnica, che ha compiuto 20 anni a luglio dello scorso anno. Dopo essersi ritagliato appena 130 giri di lancette con il Sassuolo, ha deciso di trasferirsi a Reggio Emilia per provare a trovare maggiore spazio e rilanciarsi. Parlando delle trattative sfumate, purtroppo l’epilogo è sempre lo stesso. Il club ha cercato a lungo un centravanti, ma, per l’ennesima volta, non è arrivato nessuno. Si parlava, inizialmente, di De Luca, attaccante della Cremonese, ma l’affare non si è concretizzato. Negli ultimi giorni c’è poi stata una virata su Russo, altro ragazzo di proprietà dei Neroverdi, ma questo ha preferito la destinazione Cesena. Purtroppo, un calciomercato così opaco fa presagire anche un momento non particolarmente roseo in termini economici per la società, visto che anche lo stesso presidente Salerno ha dichiarato in sala stampa il fatto che si sta cercando qualcuno che possa ereditare le quote di Amadei, il quale detiene oltre il 60% della società. Il direttore sportivo Pizzimenti, quantomeno, è stato abbastanza bravo sul piano delle uscite. E’ riuscito, infatti, a piazzare Okwonkwo, attaccante che non è mai riuscito ad avere un grande impatto, il quale, con il consenso del Bologna – club detentore del cartellino – si è trasferito a Cittadella. La stessa vicenda ha coinvolto Fontanarosa, terzino sinistro che, dopo poche partite – tra l’altro non particolarmente positive – è passato alla Carrarese in prestito dall’Inter, club proprietario del suo cartellino. Per concludere, il 2004 Cavallini terminerà questa stagione in Serie C, a Lecco, sperando di trovare continuità.

“La mia squadra è molto brava a non piangersi addosso” – Le parole di Viali in sala stampa

La conferenza stampa di mister Viali si è aperta, purtroppo, nel peggiore dei modi. Il tecnico granata, infatti, ha dichiarato che tante pedine imprescindibili all’interno del suo scacchiere non potranno prendere parte al derby con il Cesena, poiché sono state colpite da un’influenza. Parliamo di Libutti, Reinhart e Portanova in particolare, oltre a Marras, Stulac e Kumi. E a questa lunga lista va aggiunto il nome di Pettinari, alle prese con un piccolo guaio muscolare. L’allenatore della Regia, però, non accetta alibi e lo ha ribadito con una frase molto bella, con una schiettezza con cui non aveva mai condito le sue affermazioni davanti alla stampa locale:“Se poi la partita va come non dovrebbe andare, saremo dei coglioni”. Ha poi sottolineato quest’aspetto, dicendo:“La mia squadra è molto brava a non piangersi addosso”. Al timoniere della compagine granata è stato poi chiesto di descrivere l’avversario. Le sue parole sono state:”Hanno tanti giocatori importanti: Antonucci, Berti, La Gumina…”, tuttavia non si è limitato a ciò, poiché ha messo in luce come una delle armi di quest’undici siano i calci piazzati.

Un centravanti da tenere d’occhio – Uno sguardo all’avversario

La Reggiana vuole risollevarsi dopo la severa sconfitta di Bolzano e ospita il Cesena, in uno dei più avvincenti derby emiliano-romagnoli delle ultime stagioni. Una gara davvero ostica, considerando che i neopromossi Bianconeri sono sempre stati molto distanti dalla zona play-out e, anzi, rincorrono tuttora il sogno play-off. Sono 30, infatti, i punti racimolati in 24 confronti, che valgono al Cavalluccio la decima piazza della classifica. Questa compagine, però, non viene da un periodo particolarmente brillante, basti pensare che l’ultimo successo è datato 17 gennaio, sul campo della Sampdoria, e che il 2024 è stato chiuso dalla banda di Mignani con tre pesanti sconfitte contro Juve Stabia, Cremonese e Carrarese. Tra l’altro, questa squadra ha fatto molta fatica al di fuori delle mura amiche, conquistando appena 8 punti. Uno stimolo in più, pertanto, per dare del filo da torcere alla squadra dell’ex Viali, che sarà, a causa dei diversi indisponibili, rattoppata da qualche calciatore che finora è comparso meno frequentemente negli undici iniziali. Il Cesena, oltretutto, vanta un organico interessante, in cui giovani di grandi qualità sono miscelati con altri giocatori di maggiore esperienza. In difesa, infatti, ecco calciatori dai tanti gettoni nel campionato cadetto, mentre davanti c’è spazio per il dinamismo e l’inventiva di giocatori come Berti, Antonucci e soprattutto Shpendi, che ha già raggiunto la doppia cifra. Inoltre, il club romagnolo ha approfittato – a differenza della Reggiana – di questa sessione di calciomercato invernale per rinforzarsi con un paio di innesti interessanti. Parliamo di Saric, altro ragazzo dalle numerose presenze in Serie B, e La Gumina, centravanti che rincorre il traguardo dei 30 centri nel secondo scalino della piramide del nostro calcio.

Le formazioni

Reggiana: I numerosi assenti portano Viali a mettere delle toppe in diverse zone del campo. In difesa, infatti, viene lanciato dal primo minuto Sosa, che agisce sul lato sinistro. Dalla parte opposta gioca ovviamente Sampirisi e i due centrali sono Meroni e Lucchesi. Il regista è Kabashi, supportato dalla creatività di Sersanti e da Ignacchiti. Il tridente offensivo è composto – andando da destra verso sinistra – da Vergara, Gondo e Girma, che ha così l’occasione per dare un segnale, dopo questa prima parte di stagione tutt’altro che felice.

Cesena: 3-5-2 per Mignani. Klinsmann tra i pali, protetto da una retroguardia formata da Ciofi, Prestia e Mangraviti. Sulla fascia destra Adamo, a sinistra Donnarumma, mentre a centrocampo giocano Francesconi, Saric e Bastoni. Le due punte sono Antonucci e Shpendi.

La partita

La gara prende il via con il primo possesso che viene gestito dai padroni di casa. Splendida cornice di pubblico allo Stadio Giglio, che oggi accoglie oltre 10000 tifosi. Srotolato, in tribuna, uno striscione con su scritto ‘Che bello è… tifar la Reggiana’.

La bella cornice di pubblico dello Stadio Giglio (Foto AC Reggiana)

Nei primi istanti la gara fatica a decollare, con le due squadre che non vogliono sbilanciarsi e giocano con grande attenzione. Il primo timido sussulto è dei Granata dopo 6 giri di lancette, quando, da un calcio di punizione battuto da Kabashi, scaturisce un corner. Il traversone è profondo per Sosa, il quale cerca Gondo con una sponda di testa, ma il centravanti ivoriano non riesce ad indirizzare verso la porta, con la sfera che sfila sul fondo. Sale, tuttavia, la bandierina dell’assistente: l’ex attaccante della Cremonese era probabilmente – seppur di poco – in posizione di offside. La contromossa bianconera arriva al 12′, quando Shpendi approfitta di una palla profonda proveniente dalle retrovie e, di destro, con il pallone a mezza altezza, scocca il tiro ad incrociare. Bardi si tuffa alla sua destra e riesce a disinnescare, compiendo un intervento fondamentale. La gara, ad ogni modo, continua a scorrere con una trama monotona e lo spettacolo, in questa fase embrionale di partita, è tutt’altro che avvincente. Al minuto 18, il direttore di gara estrae per la prima volta il cartellino giallo dal suo taschino, punendo Ciofi per un intervento in ritardo su Sosa. Ha lo stesso esito un intervento scorretto di Adamo ai danni di Girma, fermato con le cattive nel bel mezzo di un guizzo promettente. Negli istanti successivi, però, è proprio il trequartista svizzero a cercare Gondo con una sventagliata. Il riferimento offensivo granata intavola allora i presupposti per mandare alla conclusione Vergara, il quale scalda i guantoni di Klinsmann con un destro potente ma centrale. L’azione non è ancora tramontata, tuttavia, perché proprio il nominato un attimo fa Girma, dopo un bel dialogo con Sampirisi, prova la conclusione al volo, ma l’impatto con il pallone non è dei migliori. L’azione evapora negli istanti successivi in seguito ad un fallo in attacco, ma va apprezzata l’iniziativa dei ragazzi di Viali. Poco prima dello scoccare della mezz’ora, i padroni di casa si rigettano avanti con un lancio dalle retrovie progettato da Meroni, che pesca Sersanti sul lato destro dell’area di rigore. L’ex Lecco tenta di scavalcare il portiere bianconero, ma spedisce la sfera nel settore ospiti. L’occasione più nitida di questi primi 45 giri di lancette, tuttavia, arriva al minuto 39. Donnarumma, con un rinvio dalle retrovie, scavalca Meroni, che calcola malissimo la traiettoria, e trova Bastoni, il quale si dirige verso la porta minacciosamente. Successivamente, esplode una potente conclusione di mancino, ma l’estremo difensore della Regia compie un vero e proprio miracolo e tiene a galla la sua squadra. Parata prodigiosa da parte di Bardi, che qui ha coperto benissimo lo specchio, rispondendo con un intervento prodigioso. Declina inesorabile il tempo sul cronometro dell’arbitro ed ecco che veniamo catapultati nel recupero: 120 secondi concessi. Nulla di particolarmente interessante, però, accade in questo extra-time: la prima metà di gara va in archivio senza che nessuna delle due compagini sia riuscita a rompere il ghiaccio. Ritmi non particolarmente alti, forse anche per via del fatto che i Granata non possono contare su una panchina particolarmente lunga. Due occasioni ghiotte per gli ospiti con Shpendi e Bastoni, una sola per la Reggiana con Vergara, tuttavia il match è ancora in bilico.

Inizia la ripresa con il primo calcio al pallone che viene dato dal Cavalluccio. Nessun cambio da parte dei due tecnici. All’alba di questo secondo tempo finisce sulla lista dei cattivi Lucchesi, dopo aver interrotto uno spunto di Antonucci in modo irregolare. Stessa sorte per Donnarumma, dopo un fallo a centrocampo ai danni di Sersanti. Al 54′ la Reggiana va vicina alla rete del vantaggio: Vergara trasmette a Kabashi sulla destra e si propone a centro area, ricevendo il traversone dell’albanese, ma spedendo alto di testa, seppur non di molto. Bell’azione proposta da parte dei ragazzi di Viali. La risposta romagnola si fa attendere, però, pochi giri di lancette. Bastoni, dopo aver chiuso una bella triangolazione sul binario di destra, offre a Saric, che abbozza un tiro da fuori. La sfera, dopo essere stata deviata da Lucchesi, si insacca alle spalle di Bardi, per l’1-0 bianconero. Sfortunati qui i padroni di casa. Gol incassato alla prima manovra offensiva consegnata dal Cavalluccio durante la seconda metà di questa sfida, ma la gara è ancora molto lunga.

La disperata ricerca del pareggio prende il via già negli istanti successivi al sigillo romagnolo. Sersanti serve Gondo, il quale trova Girma. Lo svizzero si insinua in area di rigore, poi si defila, esplodendo successivamente la conclusione. Quest’ultima, però, è assolutamente da dimenticare, poiché il pallone si spegne sul fondo dopo non essere passata nemmeno vicina al bersaglio. Negli istanti successivi prova ad accendersi Shpendi sulla corsia di destra; Ignacchiti finisce sulla lista dei cattivi dopo aver fermato la sua corsa con le maniere forti. Quantomeno, sugli sviluppi di questo calcio da fermo, la compagine proveniente dal Manuzzi non riesce a rendersi pericolosa. 5 minuti dopo lo scoccare dell’ora di gioco, ecco che arrivano i primi avvicendamenti. Mignani sostituisce un dolorante Ciofi con Pieraccini, mentre il nominato poco fa Shpendi si rende protagonista di una staffetta con La Gumina. Si fanno attendere pochissimo le contromisure di Viali, che si gioca la carta Maggio, oltre a Vido; abbandonano il terreno di gioco Girma e Kabashi, dunque davanti ci saranno due punte a contendersi il palcoscenico. A poco più di una ventina di giri di lancette dalla segnalazione di recupero, una delle mosse di Mignani va ad un passo dalla rete che consoliderebbe il vantaggio. La ghiotta occasione la ha l’ex attaccante della Sampdoria, pescato da un illuminante lancio. Il numero 27 riesce ad intrufolarsi in area di rigore, poi tenta di scavalcare Bardi, ma questo erige nuovamente un muro e dice di no al bomber palermitano, che qui avrebbe potuto mettere un lucchetto alla gara. E’ passato parecchio tempo dall’ultima volta in cui i Granata hanno ronzato attorno al bersaglio protetto da Klinsmann, dunque Viali decide di puntare sul dinamismo di Urso; fuori Sosa – prova positiva per lui -. Movimento anche tra le fila del Cesena: Mendicino rileva Bastoni. Il timoniere della Regia, però, torna ad apportare una modifica al proprio undici all’80’: rispolverato Cigarini, che rileva Lucchesi. Anche Mignani ricorre ad un paio di cambi – unici momenti degni di nota in un secondo tempo soporifero – negli istanti successivi. Antonucci passa il testimone a Cessay; lo stesso fa Saric con Russo, calciatore che avrebbe potuto vestire la maglia granata, ma che ha preferito approdare in bianconero. La Reggiana, purtroppo, è sempre meno vispa e rischia persino di incassare il raddoppio. L’appena nominato Russo entra subito in partita ricevendo da una verticalizzazione di Francesconi, poi offre a La Gumina. Quest’ultimo allarga per Adamo, il quale sfodera una violenta conclusione, ma un super Bardi evita che il punteggio diventi maggiormente rotondo, deviando in corner. Dalla bandierina, il traversone è perfetto per Mangraviti, che attacca il primo palo e gira di testa verso il bersaglio. L’estremo difensore della compagine di casa è chiamato ad indossare un’altra volta il mantello e, con un balzo felino, mette in calcio d’angolo. Continua la timida ricerca di una scintilla da parte della banda di Viali, che conquista un corner quando mancano poco più di 300 secondi all’annuncio dell’extra-time. Dalla bandierina va Urso, il quale disegna un traversone panoramico, la cui traiettoria è velenosa, tanto che Klinsmann è chiamato a smanacciare, concedendo un nuovo giro dalla bandierina. Il cross, stavolta, è uscente dal piede educato di Cigarini: Meroni riesce ad imporsi in mezzo alla mischia, ma pizzica appena la sfera, senza indirizzarla verso lo specchio. Rinvio dal fondo in favore dei romagnoli. Piove sul bagnato in casa Reggiana: all’87’, Vergara abbatte Adamo sulla corsia di destra, venendo espulso. Viali protesta in modo piuttosto acceso e subisce la stessa sorte. Fortunatamente, il direttore di gara viene chiamato a rivedere le immagini al VAR e, dopo averle analizzata, converte il cartellino rosso in giallo. Rimane il fatto che l’intervento del talento di proprietà del Napoli fosse un po’ imprudente. Detto questo, tanto tempo perso per niente, come sempre. Il tecnico granata espulso, che ha lasciato la panchina, viene informato dei minuti di recupero concessi poco dopo. Sono 300 i secondi che ci separano dal verdetto finale; il labiale del mister è chiaro:”Ma come 5 (minuti)?”. Esclamazione più che condivisibile. Purtroppo, il finale di gara è lo specchio di tutto il secondo tempo della Regia. Giri del motore che non aumentano e occasioni che non vengono create. Ecco che arriva il triplice fischio: il Cesena si aggiudica il derby. Secondo tempo terrificante da parte della squadra di casa.

Considerazioni sparse

Non poter contare su calciatori come Libutti, Reinhart, Portanova e Marras sicuramente ha influito sulla partita. La Reggiana ha tirato in porta una volta in 90 minuti, con quel destro di Vergara nel primo tempo, non particolarmente angolato. Questa squadra ha sempre fatto fatica a segnare, ma è difficile pensare che con i nominati poco fa Portanova e Marras il risultato finale sarebbe stato lo stesso. Inoltre, nella ripresa sarebbe probabilmente arrivata quella defibrillata di cui tanto abbiamo parlato. Il primo tempo, tutto sommato, è stato buono, con i Granata che hanno rischiato parecchio con le occasioni avute da Shpendi e Bastoni, ma che, ad ogni modo, hanno almeno giocato con il cuore. Qualche azione offensiva c’è stata, seppur non sia andata a buon fine, e soprattutto il Cesena non penetrava come e quando voleva, cosa che è accaduta invece nella ripresa. Purtroppo, nel secondo tempo, dopo il gol del vantaggio bianconero – frangente in cui i ragazzi di Viali sono stati innegabilmente sfortunati -, la squadra si è completamente spenta. Nessuna manovra intavolata: si registra a malapena un destro svirgolato di Girma e un’incornata di Meroni su calcio d’angolo. Davanti gioca un centravanti che Salerno ha definito ‘fondamentale’ in una recente conferenza stampa, ma che sperpera palloni di continuo e nemmeno si rende pericoloso. Il nominato poco fa Girma quest’anno sta avendo un calo preoccupante, inoltre. Non riesce ad essere incisivo come lo era con Nesta e fa diversi errori davvero banali. Il mancato arrivo di un centravanti, però, preoccupa e non poco, non solo perché si continuerà a fare fatica – come si è sempre fatta – a segnare, ma perché fa anche presagire una situazione economica non particolarmente rosea. Il fatto che – altre parole del presidente Salerno – per ora non ci sia nessuno disposto ad ereditare le quote di Amadei è davvero sconcertante. Oltretutto, il fatto che siano arrivati solamente due giocatori, abbinato ad un pareggio di bilancio tanto chiacchierato sempre dal presidente ma non raggiunto, fa pensare che, in termini finanziari, il momento sia tutt’altro che semplice.

Le pagelle

Bardi 7: Fondamentale su Shpendi, Bastoni e Mangraviti. E sicuramente stiamo dimenticando altre parate sensazionali. Insomma, senza di lui il Cesena avrebbe vinto con un punteggio molto più rotondo.

Sampirisi 6: Fa una buona guardia e non concede grandi varchi, tuttavia esplora davvero poco la metà campo avversaria.

Meroni 6: Nel finale di gara non va particolarmente lontano dalla rete del pari. Difende bene e non commette errori.

Lucchesi 5,5: E’ davvero sfortunato in occasione del gol del Cesena, beffando il suo portiere deviando la sfera. Riceve un cartellino frutto di un intervento in netto ritardo.

Sosa 6: Una piacevole sorpresa. Battaglia con grande tenacia e sulla sinistra si fa valere con degli interventi più che positivi.

Sersanti 5,5: Forse la prima prestazione negativa da quando è a Reggio. Non riesce a trascinare la squadra con le sue solite cavalcate e risulta meno pimpante del solito.

Kabashi 5,5: Non ha la stessa raffinatezza di Reinhart e non riesce ad attribuire la stessa fluidità al gioco. Troppo lento con la sfera tra i piedi.

Igancchiti 5: Perde diversi palloni e non entra mai nel vivo del gioco. Prestazione anonima da parte dell’ex Pontedera.

Vergara 5,5: Per poco non viene espulso. Fortunatamente è una svista arbitrale, ma il suo intervento rimane imprudente. Ad ogni modo, non riesce a portare scompiglio sulla fascia e non si rende quasi mai pericoloso.

(Foto AC Reggiana)

Gondo 5: Realizza un paio di sponde interessanti, ma perde una valanga di palloni, in modo anche banale. Povertà tecnica terrificante.

Girma 5: Non riesce più a graffiare come faceva nella scorsa stagione. Anche lui risulta poco presente all’interno del gioco e sperpera diverse occasioni in modo sciocco.

(Foto AC Reggiana)

Panchina:

Maggio 5,5: Pare che non fosse nel migliore stato di forma e si vede. Prova più incolore del solito, in cui vede raramente il bersaglio.

(Foto AC Reggiana)

Vido 5,5: Entra per dare la scossa ad un reparto offensivo veramente poco produttivo, ma crea veramente poco.

Urso 6: Una ventina di minuti abbastanza buona, in cui non commette errori.

Cigarini 6: Vedere tornare in campo un calciatore così tanto legato alla maglia granata è sempre particolarmente emozionante. Nonostante l’età, smista la sfera abbinando qualità ad inventiva.

Viali 5,5: Costretto a ridisegnare la formazione dopo le tantissime assenze, manda in campo un undici che nel primo tempo combatte quasi ad armi pari. Nella ripresa, però, i suoi ragazzi crollano completamente. Rimedia, inoltre, un altro cartellino rosso che lo porterà a saltare un’altra partita.

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