Herbert Chapman – Colui che cambiò l’Arsenal
8 min readGuardate la foto qui sotto: Herbert Chapman che, con uno sguardo verticale, sembra indicare l’Emirates Stadium. Qualcosa è cambiato, del resto dalla FA Cup vinta nel 1930 ad oggi è passato un po’ di tempo, ma è spettacolare come il nuovo stadio dei Gunners unisca vari periodi della storia del club, sì perchè oltre alla statua di Chapman c’è anche quella di Titì Henry, fra le tante, nonostante i due abbiano vestito i colori della squadra londinese a distanza di settant’anni.
Ma oggi non si parla né dello stupendo stadio dei Gunners, né di Henry, oggi si parla di un allenatore che ha fatto qualcosa di più di vincere trofei: ha rivoluzionato il modo di giocare a a calcio. Non è un caso che nel suo libro Febbre a 90′ Nick Hornby l’abbia descritto come il miglior allenatore della storia; certo, a quel tempo non aveva visto ancora Wenger, però è incredibile come ogni sostenitore dell’Arsenal abbia sentito parlare di un manager che ha portato più volte i Gunners al successo, dal 1925 al 1934.
Un passato da calciatore a Londra, ma…
Herbert ha rivoluzionato il calcio su tantissimi aspetti e ha cambiato una squadra come l’Arsenal rendendola vincente, rivoluzionando anche il gioco. Tutti gli allenatori hanno avuto però bisogno di un’esperienza da calciatore prima di poter iniziare a fare il mestiere del tecnico e anche Chapman ha vissuto una bella carriera da giocatore. Il tecnico classe 1878 ha vestito le maglie di Grimsby Town, Northampton Town per due volte, dato che è tornato a giocare qui negli ultimi anni della sua carriera, poi Sheffield United e Notts County. Ma prima di tornare a giocare per i Cobblers, Chapman ha vestito i colori di una squadra di Londra, ma non dell’Arsenal (anche se sarebbe stato fantastico) bensì del Tottenham. Forse l’unica “macchia” della sua carriera con i Gunners, ma per quello che ha fatto può essere perdonato dai tifosi della squadra di Woolwich perchè quello che ha realizzato da allenatore a Londra, stavolta sponda Arsenal, è qualcosa di straordinario.
Chapman e gli inizi con l’Arsenal
Nell’estate del 1925, Henry Norris inizia a pensare che l’Arsenal abbia bisogno di un nuovo allenatore, ma non può sapere l’impatto del suo prossimo appuntamento… Così, in quella magica estate, Herbert Chapman decide di accettare la proposta di allenare i Gunners.
Arrivava dall’Huddersfield Town, dove aveva vinto una FA Cup e due titoli di Division One. Dimostra da subito di non essere un incapace, visto che, dopo aver flirtato con la retrocessione nella precedente stagione, inizia a reinventare la squadra e i cambiamenti si vedono all’istante: nella sua prima stagione ad Highbury, il nuovo allenatore dei Gunners porta la squadra del nord di Londra ai quarti di finale di FA Cup e ottiene un incredibile secondo posto in First Division, il più alto piazzamento in campionato della loro storia.
Il gioco e l’amico Charlie Buchan
Ma come faceva Chapman a vincere con un calcio così affascinante? Innanzitutto, nel 1925 cambia la regola del fuorigioco, che prima prevedeva che per considerare in gioco un calciatore occorreva che tra sé e la linea di porta vi fossero almeno 3 avversari. Chapman chiede l’aiuto del suo amico Charlie Buchan; i due, assieme, trovano un sistema di gioco che si usava già da tempo in Scozia, così riescono ad utilizzare il fuorigioco come arma per difendersi.
Poi cambia completamente il sistema di gioco: la difesa sembrava troppo fragile, così, i due decidono di arretrare il centromediano, che quindi non si occupa più della regia, ma deve esclusivamente marcare il centravanti avversario, inoltre allargano i terzini, il cui compito diventa quello di marcare le ali avversarie, mentre le mezzeali, che facevano parte del quintetto d’attacco, vengono anche loro abbassate a centrocampo, per ristabilire l’equilibrio, formando, con i due mediani, un quadrato in mezzo al campo, così c’erano inoltre molti più uno contro uno, molti più duelli individuali. Cambia anche il modulo: si passa dal vecchio 2-3-5, molto utilizzato all’epoca, ad un 3-2-2-3, con questo sistema che viene appunto chiamato “Chapman System”. Guardando anche l’immagine qua sotto, possiamo notare che, con la disposizione in campo dei giocatori, si ottengono una W e una M, ecco perchè questa formazione viene chiamata pure WM.
1927, un fallimento che servirà per il futuro
Nel giro di un anno, l’Arsenal raggiunge la prima finale di FA Cup della sua storia. Il 23 aprile 1927, tuttavia, giorno della finale, sarà ricordato più che altro perché è stata la prima ed unica volta in cui il trofeo è finito tra le mani di una squadra non inglese, visto che fu il Cardiff City ad aggiudicarsi quel titolo, davanti a più di 90.000 tifosi a Wembley.
Il successo indimenticabile del 1930
Ma non era di certo finita qua, Chapman voleva alcuni giocatori in particolare, che fossero adatti al suo gioco, e la dirigenza dell’Arsenal era disposta ad accontentarlo, visto l’ampio budget a disposizione, così cambia la squadra e l’allenatore può continuare il suo lavoro con i giocatori che preferisce.
L’Arsenal perde la finale di FA Cup nel 1927, ma gli basta aspettare altri 3 anni per poter tornare a casa con l’atteso trofeo tra le braccia. Inoltre, il commissario tecnico dei Gunners aveva esplicitamente detto che per costruire una squadra vincente ci sarebbero voluti 5 anni. Mantenne la parola. Diventò allenatore nel 1925 e vinse la FA Cup nel 1930, il primo grande trofeo dei Gunners.
Nella finale del 26 aprile 1930, Chapman ritrova il suo passato, visto che l’Arsenal si gioca l’ambito trofeo contro l’Huddersfield Town, squadra che il tecnico inglese aveva allenato diverse stagioni e, proprio in onore suo, le due squadre scendono in campo fianco a fianco, per la prima volta nella storia del calcio.
Questa finale è ricordata perchè, ad inizio secondo tempo, è passato il dirigibile dello Zeppelin sopra lo stadio, regalando una foto iconica:
La rigida difesa dell’Arsenal ha incatenato Huddersfield all’inizio e un pensiero intelligente di Alex James ha portato la squadra di Chapman in vantaggio al 17 ‘. James ha trovato Cliff Bastin sulla sinistra con un calcio di punizione preso rapidamente, Bastin ha disegnato il suo marcatore e ha fatto scivolare un passaggio di ritorno a James, che ha trovato l’angolo della rete.
L’Arsenal, con la vittoria di quella FA Cup, ha cominciato ad essere un grandissimo club, più importante di quello che tutti conoscevano prima, visto che i Gunners avevano finalmente assaporato la vittoria.
Arriva la FA Cup, ma non finisce qui. E il gioco…
Ma la FA Cup del 1930 è soltanto un inizio, visto che lo straordinario tecnico dei Gunners vincerà altri due trofei: due First Division. Una nel 1931 e una nel 1933.
L’Arsenal vince il campionato del 1931 con un ottimo gioco e con dei giocatori che in campo fanno la differenza, come Jack Lambert, che, in quel campionato, mette a segno 38 gol in 34 partite, David Jack che ne segna 31 in 35 presenze, Cliff Bastin 28 in 42 e Joe Hulme che realizza altre 14 reti. Volete sapere quanti gol ha segnato l’Arsenal in quella stagione? La risposta è 127, un record del club per una singola stagione. E’ vero che sono i giocatori a segnare, però qui si vede quanto fosse intelligente Chapman: aveva cambiato modulo, era passato dalla formazione con 5 attaccanti e 2 difensori ad uno schieramento con 3 difensori, 3 attaccanti e 4 centrocampisti che formavano un quadrato in mezzo al campo. I suoi metodi sono stati criticati a lungo, poi però, il grande innovatore dimostra che funzionano vincendo un campionato con questo spettacolare gioco da lui inventato. Chapman aveva inoltre capito che il modo migliore per attaccare era il contropiede, prendendo di sorpresa la squadra avversaria e quello che sembrava un modulo più difensivo si rivela un modulo efficace per segnare più gol possibili. Questa formazione dava un incredibile equilibrio al gioco, che era davvero affascinante e vincente, tantissimi gol segnati e pochissimi gol subiti, campionato incredibile dei Gunners e dimostrazione di quanto sia importante l’equilibrio nel calcio.
Altre invenzioni
Ma Chapman non è geniale solo nella tattica, perchè è lui a proporre di illuminare i campi per poter giocare anche di sera, facendo sì che gli incassi fossero maggiori visto che c’era più pubblico; ha anche la brillante idea di mettere i numeri sulle casacche, facendo sì che i giocatori fossero più facilmente riconoscibili, ma, incredibilmente, queste sue proposte non vengono inizialmente ascoltate, ci vorranno altri anni per far sì che vengano approvate le sue visionarie idee.
L’Arsenal vince la First Division anche nel 1933, con un campionato fotocopia di quello del 1931: gioco spettacolare, con il solito straordinario equilibrio, tantissimi gol fatti e pochi subiti, solite azioni in contropiede ricche di uno contro uno.
Chapman e l’Inghilterra, una partita storica contro la nostra nazionale
Chapman ha l’incredibile occasione di allenare l’Inghilterra, anche se solo per una volta, in un’ amichevole contro la straordinaria Italia di Vittorio Pozzo, partita giocatasi a Roma e terminata con il risultato di 1-1, rete di Ferrari per l’Italia e di Bastin per l’Inghilterra.
Herbert cambia anche le divise
Herbert ci ha regalato anche le maglie da gioco dell’Arsenal che oggi conosciamo, dato che ha aggiunto le maniche bianche alle divise che erano rosse perchè Fred Beardsley, Bill Parr e Charlie Bates, passarono dal Nottingham Forest all’Arsenal, portandosi con sè le divise rosse che il Dial Square FC (primo nome dell’Arsenal) adottò come maglie da gioco ufficiali, vista anche la complicata situazione economica. Questo kit era storico perchè è stata la divisa usata dai Gunners nella loro prima stagione ad Highbury del 1913-1914. Non si sa precisamente cosa sia stato ad ispirare Chapman ad introdurre il bianco sulle magliette, ci sono vari aneddoti e uno di questi dice che abbia notato qualcuno al campo indossare una camicia senza maniche rossa sopra un’altra bianca. Un’altra versione dice che Herbert potrebbe aver giocato a golf con il famoso cartonista Tom Western, che indossava qualcosa di simile.
Lo storico manager dei Gunners aveva cambiato le divise dell’Arsenal facendo qualcosa di storico, ma, a proposito di divise, nella stagione 2007-2008 la squadra di Woolwich ha lanciato una divisa da trasferta proprio in onore di Chapman. La divisa abbracciava un design che evidenziava la straordinaria capacità di Herbert nel rivoluzionare il gioco.
La morte
Herbert Chapman, purtroppo, muore all’età di 55 anni per via di una polmonite.
Herbert Chapman ha completamente rivoluzionato il calcio e va ricordato, anche a distanza di moltissimi anni, per aver cambiato completamente e per aver reso una squadra vincente l’Arsenal, che, giustamente, ha deciso di dedicargli una statua fuori dall’Emirates Stadium, per fare sì che anche chi non l’abbia mai visto allenare capisca che tecnico straordinario fosse.
Articolo bello e approfondito