Premier League, the greatest legends – #1 Jordan Henderson
6 min readLa Premier League è il campionato più competitivo al mondo, non a caso ci hanno giocato le più grandi leggende della storia del calcio, una di queste è Jordan Henderson.
Cresciuto nelle giovanili del Sunderland, ha successivamente vestito i colori dei Reds, con cui gioca dal 2011 e dei quali è capitano. E’ un giocatore straordinario: è un ottimo regista e dispone di grandi doti nel passaggio e nella visione di gioco, può trovare qualsiasi compagno in qualsiasi zona del campo egli si trovi; è inoltre un grandissimo leader e si fa sentire quando c’è bisogno.
LA CARRIERA:
E’ l’1 novembre del 2008, a Stamford Bridge va in scena la sfida tra Chelsea e Sunderland. Al 27′ i Blues trovano l’ 1-0 con gol di Alex, il raddoppio arriva poco dopo, con rete di Anelka al 30′, si va nello spogliatoio sul 2-0 dopo 45 minuti a senso unico. Nell’intervallo Roy Keane riflette a lungo su come raddrizzare la partita, poi decide di non cambiare gli undici che sarebbero scesi in campo nel secondo tempo. Inizia la seconda frazione di gioco, con i Black Cats intenzionati a riaprire la sfida, ma arriva subito la beffa: Anelka segna il gol del 3-0 spegnendo quasi definitivamente le speranze della squadra ospite. Il commissario tecnico del Sunderland opta per una doppia sostituzione, mandando in campo Diouf al posto di Waghorn e Jordan Henderson al posto di Malbranque. Inizia ufficialmente la carriera di uno dei centrocampisti più geniali della storia del calcio. La partita finisce 5-0 per il Chelsea, un esordio terribile per il futuro capitano del Liverpool, che però avrà ancora tempo per farsi notare.
Il 12 novembre del 2008 arriva anche l’esordio da titolare in League Cup in una partita contro il Blakcburn Rovers, finita con una vittoria per 2-1 per gli ospiti.
Nel gennaio del 2009 approda in Championship in prestito per un mese con il Coventry City, il 23 febbraio 2009 viene annunciato il prolungamento del prestito fino al termine della stagione. Felice della sua permanenza nel club inglese, trova il suo primo gol da professionista contro il Norwich City il 29 febbraio.
Purtroppo, durante l’avventura nella seconda divisione inglese, il centrocampista si è fratturato l’osso del quinto metatarso ed è così tornato al Sunderland anticipatamente, l’8 aprile 2009.
Nella stagione 2009-2010 inizia a giocare titolare con i Mackems collezionando molte presenze, il primo gol arriva il 19 novembre del 2009 in una partita che si è conclusa con una vittoria per 4-3 del Manchester City.
Il centrocampista inglese giocava solitamente sulla fascia destra del centrocampo, ma quando è stato assente Lee Cattermole ha fatto pure il centrocampista centrale, ruolo in cui gioca tutt’ora.
La sua continuità di grandi prestazioni lo porta a firmare un contratto di quattro anni con il Sunderland, (che sarebbe quindi scaduto nel 2015) e a passare dal vestire la maglia numero 16 al vestire la numero 10, ereditando dunque quella di Kevin Phillips.
L’8 giugno del 2011 il giocatore passa dal Sunderland al Liverpool, con un trasferimento da 18 milioni di euro, quasi 10 in più del suo valore di mercato ai tempi ( fonte Transfermarkt).
Il 13 agosto esordisce con il Liverpool, proprio contro il Sunderland, in una partita che finirà 1-1. Inizia così la sua fantastica carriera con il Liverpool.
Da lì in poi con il duro lavoro e l’impegno costante, si conquisterà meritatamente la fascia da capitano, diventando il leader dei Reds. La sua carriera si arricchirà di trofei, quest’ultimi la Premier League alzata nella stagione 2019-2020 e nella precedente la Champions League. (Federico Terra)
Ma torniamo indietro…
È arrivato silenziosamente 10 anni fa dalla sua nativa Sunderland. Attraverso il sacrificio non ha mai smesso di lottare per il suo sogno, per trionfare in una squadra di Liverpool priva di titoli. Non solo ha realizzato i suoi sogni vincendo la Premier League dopo 30 anni e la Champions League, ma lo ha fatto con la fascia di capitano sul braccio sinistro. Il calcio spesso racchiude queste piccole storie di superamento delle difficoltà. La storia di Jordan Henderson è la storia di molti.
Solo 2 stagioni nel club della sua vita, il Sunderland, prima che una delle più grandi squadre d’Inghilterra bussasse alla sua porta: il Liverpool. Naturalmente non ci pensò due volte e partì per Anfield Road per vivere notti da sogno e con l’obiettivo in mente di interrompere la striscia negativa di titoli sulle rive del fiume Mersey.
Nel 2015, con la partenza del leggendario Steven Gerrad, è stato nominato capitano della squadra. La storia era sulla strada giusta. Un anno prima, aveva giocato la sua prima Coppa del Mondo con una falsa partenza per la squadra inglese in Brasile. Sono stati eliminati al primo turno. Due anni dopo, con Jurgen Klopp al timone di Anfield, hanno perso la finale di Champions League contro il Real Madrid 3-1.
Ma Henderson sapeva fin dall’inizio che la strada da percorrere non sarebbe stata facile, e lungi dall’essere scoraggiati, la sconfitta li ha resi più forti. Li ha fatti credere di essere sulla strada giusta, che la vittoria sarebbe stata una questione di tempo. I frutti stavano per cadere dall’albero. La squadra era solida, mancava solo un buon portiere per dare il colpo finale.
L’arrivo di Alisson Becker è stata la firma definitiva ai tre talenti davanti: Mané-Salah e Firmino, più Henderson, Wijnaldum e Milner a centrocampo. Robertson e Alexander Arnold sulle ali, Van Dijk e Matip nella difesa al centro ad impedire a qualsiasi avversario di avvicinarsi all’area di rigore. Ora, sì, la squadra era completa.
La finale di Madrid contro il Tottenham e la vittoria categorica della Premier League sono state la conferma di una grande squadra che potrebbe rompere la maledizione di molti anni. Gridare di nuovo “campione”. Chi ha sollevato le coppe con gioia è stato Jordan Henderson. Lontano da tutte le luci ma sempre al servizio della squadra per rendere migliori i suoi compagni. Senza dubbio, il trionfo di un partner silenzioso.
(Balondominado)
Spero tantissimo che questo campione continui ad incantarci col pallone ai piedi e che quindi io possa aggiornare l’articolo scrivendo altre grandissime avventure vissute da lui.
Grazie mille a chi mi ha aiutato.
Secondo me è un ottimo calciatore e abbastanza sottovalutato, è il perno del gioco del Liverpool e probabilmente sarebbe stato utile anche all’Inghilterra durante gli europei, non è un giocatore estremamente veloce ma i suoi passaggi incantano.
(Fantaxfan2021_2022)
Senza dubbio è un profilo che per noi sarebbe sempre titolare se sta bene. Generoso, attaccato alla maglia, sa fare le due fasi con incisività: ottimo nell’interdire e nell’inserirsi
(Storie di Premier)
Underrated player. Probably the best captain in the premier league.
Giocatore sottovalutato. Probabilmente il miglior capitano della Premier League.
(the.football.domain)
Classico giocatore moderno: duttile, fisico, tecnico. Da uomo di fascia ha saputo trasformarsi in centrocampista e addirittura trequartista. Carismatico, grande professionista, è in tutti i sensi un “capitano” per valori e moralità, anche per questo indossa da anni la fascia con il Liverpool e con la Nazionale inglese
(Luca Serafini)
for me as a Liverpool’s fan, Hendo is a player who developed well with team and the boss, his determine and passion every single game always motivating the whole team. To be honest, the earlier he join Reds.. everytime he got injury, i think he’s “weak” player.. but now i he become a good leader
Hendo è un giocatore che ha sviluppato bene con la squadra e l’allenatore, la sua determinazione e passione ogni singola partita sempre motivando l’intera squadra. Per essere onesti, il più presto si unisce Reds…ogni volta che ha ottenuto l’infortunio, penso che sia giocatore “debole”.. ma ora io diventa un buon leader
(theReds125th)
Jordan Henderson é un bel giocatore, uno di quelli che gli allenatori vogliono sempre avere con loro perché oltre che essere un leader in campo lo é anche fuori!
(ParolAlCampo)