Dicembre 22, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Cosa serve per arrivare tra le prime 4 in Italia, adesso?

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Siamo ben oltre metà campionato, tutte le squadre hanno giocato 24 partite, tranne chiaramente quelle a cui ne sono state rinviate, come l’Inter ad esempio e, dopo aver visto già così tanti incontri, si può fare un’analisi su cosa serve per arrivare in zona Champions. La prima in classifica è l’Inter, che, sebbene abbia perso, nell’ultima sessione del calciomercato estivo, giocatori del livello di Lukaku e Hakimi, ha saputo piazzare dei colpi intelligenti come Dzeko e Correa, prendendo due ottimi attaccanti spendendo totalmente poco più di 30 milioni di euro. La squadra nerazzurra aveva già costruito un grande progetto con Conte, che aveva dato una splendida impronta al gioco e, dopo aver vinto convincendo tatticamente giocando bene, ha deciso di lasciare la società milanese probabilmente per un rinnovo non possibile, ma l’ha lasciata in ottime mani, visto che è arrivato Simone Inzaghi, un altro allenatore che ama giocare con la difesa a 3 e gli esterni a tutta fascia. Avendo preso l’ex Lazio, l’Inter non ha dovuto subire troppi cambi sul piano tattico, non è arrivato di certo un allenatore che vedesse il calcio in maniera così diversa da Antonio e infatti il gioco della squadra è ancora molto bello da vedere. La società è poi disposta ad accontentare le esigenze dell’allenatore, parlando di mercato, che aveva di meno questa possibilità con la squadra biancoceleste, la dirigenza è quindi un punto forte di questa Inter, che ha deciso di prendere un allenatore senza guardare i titoli, che non sempre indicano la bravura di un tecnico, ma di prendere un mister con le stesse idee di calcio di quello di quello di prima e, nonostante sia cambiata rosa, il progetto continua ad andare avanti nel migliore dei modi. Le prime 4 stanno intraprendendo tutte quante dei percorsi che vanno avanti da stagioni, tralasciando i cambi degli allenatori, tutte tranne il Napoli, seconda in classifica a pari punti con il Milan, una squadra che deve tanto a Spalletti e che meritava di più con Gattuso, una cosa che si nota è che in Italia ci sono sempre più allenatori bravi e il susseguirsi sulle panchine avviene spesso positivamente, come quello Ringhio-Luciano, con l’ex campione del mondo che aveva già fatto crescere notevolmente il Napoli, senza però tagliare i traguardi che i tifosi si aspettavano, ma è stato fatto fuori troppo presto, quella squadra giocava bene a calcio e meritava di più, però nel calcio capita anche questo. Spalletti sta facendo un lavoro straordinario, dopo essere stato in testa alla classifica per tante giornate con un ottimo gioco è un po’ calato, ma ci sta, è il primo anno di “nuovo Napoli”, Gattuso e Spalletti completamente diversi, ma entrambi importanti per il futuro della squadra partenopea, che ora deve anche ritrovare nelle condizioni migliori Osimhen, giocatore cruciale, anche se pure Mertens sga facendo molto bene là davanti, molto forte anche la difesa (la migliore del campionato), c’è tanto equilibrio, faranno bene i Campani, anzi, continueranno a fare bene. La terza è il Milan, una squadra risorta completamente con Pioli già da qualche stagione, grazie anche a delle colonne portanti chiamate Ibrahimovic e nell’ultima stagione Giroud. Il Milan fa un calcio molto divertente, è una squadra molto giovane che lavora tanto coi ragazzini, sia facendo crescere quelli del proprio vivaio, che comprandoli da altre squadre, un progetto molto interessante che andrà avanti negli anni nei migliori dei modi, merito anche di Maldini e della dirigenza. I Rossoneri hanno dato un po’ l’impressione di non riuscire a reggere le tante partite in pochi giorni con le coppe, ma ci sta, non ci si poteva aspettare troppo dalla squadra al primo anno in cui è tornata a giocare in Europa, ma questo Diavolo può solo migliorare, adesso potrà concentrarsi esclusivamente sul campionato e potrà lottare per lo scudetto, specialmente dopo aver battuto l’Inter nel derby. Il 4° posto sarà assegnato al vincitore di una lotta combattutissima, tra quattro squadre che faranno di tutto per ottenerlo, la più completa è probabilmente l’Atalanta, che ha questo ciclo che va avanti da tempo meravigliosamente con Gasperini, la cessione di Gosens farà male però, era un giocatore davvero importante nella rosa, però è anche vero che, per i mezzi che questa società ha, l’Atalanta sta dando più del massimo, il gioco del Gasp è uno dei migliori in Italia, anche lui amante della difesa a 3 e della spinta sugli esterni, vuole un calcio a ritmi alti e i suoi gli stanno dando conferme, un po’ di incertezze là davanti purtroppo, con Zapata molto sfortunato con gli infortuni quest’anno, Muriel che, per ora, non sta confermando il rendimento della seconda metà dell’ultima stagione e Piccoli che è andato al Genoa, dovrà inventarsi qualcosa il tecnico della Dea, ma è un abile allenatore e troverà un rimedio. Se l’Atalanta ha un problema con le punte, non si può dire la stessa cosa della Juventus, che ha appena preso un certo Vlahovic’, l’attaccante di cui la Juve aveva bisogno, per dare un po’ di equilibrio tra difesa e attacco, visto che i giocatori dietro non avevano di certo deluso, quelli davanti, magari non nel gioco, ma nelle statistiche, sì. Un altro arrivo importante è stato quello di Zakaria, il giocatore di cui Allegri aveva bisogno, preso proprio a fine mercato, darà un contributo molto importante al centrocampo che è in un momento di difficoltà, la Juve, con questi acquisti, ha una grandissima possibilità di qualificarsi in Champions e una piccola di vincere lo scudetto, non è ancora impossibile, ma molto complicato. Le romane sono più indietro, sono due squadre che hanno deciso di intraprendere nuove strade con due nuovi tecnici, Mourinho e Sarri, due allenatori completamente diversi da quelli che i due club avevano prima, Fonseca giocava a calcio in una maniera completamente diversa da come gioca ora Mou, stessa cosa per Sarri e Simone Inzaghi. Una parola chiave è sicuramente “tempo” perché, anche se i risultati non piacciono ai tifosi, arriveranno sicuramente, sono due società, particolarmente la Roma, convinti dell’allenatore che hanno preso e non sembrano minimamente intenzionate a pensare ad un esonero. Fonseca e Inzaghi facevano un calcio più divertente di quello che stanno facendo il portoghese e l’ex Juve, ma i Giallorossi hanno deciso di prendere lo Special One per provare a tornare al successo, cercando di interrompere l’astinenza da titoli, la Lazio ha invece dovuto prendere un rimpiazzo all’attuale allenatore dell’Inter, i due manager non si sono ancora espressi al meglio, ma hanno, come già detto, bisogno di tempo, se volessimo provare a dire chi ha qualche possibilità in più di arrivare quarta probabilmente si potrebbe dire Roma per organico, Lazio per gioco, vedremo come si evolverà la stagione.

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