Dicembre 21, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Wilf Mannion, la leggenda del Boro che ha combattuto contro i nazisti

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Wilf Mannion non è un calciatore come gli altri. E’ stato un attaccante straordinario, che ha realizzato più di 110 gol in carriera ed è diventato una leggenda del calcio inglese. Per capire meglio di chi stiamo parlando, non c’è bisogno di fare descrizioni molto dettagliate, basta leggere quelle storiche dichiarazioni di un certo Brian Clough, che descrivono in maniera perfetta questo giocatore.

Wilf played football the way Fred Astaire danced

“Wilf giocava a calcio nello stesso modo in cui Fred Astaire danzava”. Queste dichiarazioni di uno che di calcio ne capisce abbastanza, che ha “soltanto” vinto 2 Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest, descrivono in maniera eccellente la leggenda di cui parliamo oggi. Un campione entrato nella storia anche per un altro motivo, non uno qualunque: ha dovuto prendere in mano le armi e combattere durante la Seconda Guerra Mondiale.

Brian Clough
Wilf Mannion

Gli inizi

Il fenomeno inglese classe 1918 ha cominciato presto a mostrare una passione per il calcio incredibile. Come tanti altri, è cresciuto giocando nelle strade del suo paese, South Bank, con qualsiasi cosa gli capitasse tra i piedi. Non c’era bisogno fosse sferico, bastava ci fosse qualcosa per terra e quello si trasformava nel pallone che quasi nessuno poteva permettersi. Nel 1925, da giovanissimo, ha fatto un provino per entrare nella England Schoolboys, che era la squadra della sua scuola media, ma è stato scartato per via della sua statura, infatti Wilf non supererà mai i 173 centimetri. A 14 anni, ha deciso di mollare gli studi e di cominciare a lavorare, prima come apprendista saldatore e poi in una fabbrica di laminati. E’ poi entrato a fare parte della squadra di calcio locale, il South Bank St Peter’s, dove, durante la sua permanenza, è stato notato dal Middlesbrough. E proprio con il Boro ha firmato il suo primo contratto da professionista, era il 17 settembre 1936 e aveva appena 18 anni. L’esordio con la sua nuova squadra è arrivato il 2 gennaio 1937, contro il Portsmouth, dopo un’esperienza positiva con le riserve. Ha effettuato il suo ingresso in campo prendendo il posto di Micky Fenton, in una partita terminata 2-2. Cominciava così quella storica avventura con il Middlesbrough per Mannion, che vestirà quella divisa con orgoglio per più di 360 volte. In quella stagione, scenderà soltanto un’altra volta in campo, contro il Preston North End, in un incontro terminato con una sconfitta per la sua squadra. Dopo questa parentesi in prima squadra, ha dovuto ricostruire quanto fatto ritornando nelle riserve. Nell’annata successiva, si è conquistato il posto da titolare in prima squadra, con cui ha messo a segno 4 reti in 22 partite in campionato, 2 di queste 4 segnate nelle prime due gare disputate. Nella stagione 1937-1938, le sue statistiche sono migliorate notevolmente ed è salito a 14 gol in 38 apparenze, di cui 4 segnati contro il Blackpool, in un incontro disputatosi il 10 dicembre 1938. Quel campionato, per il Boro, è stato indimenticabile: 93 reti segnate e un quarto posto nella graduatoria.

Mannion in una partita con il Middlesbrough

La Seconda Guerra Mondiale

Mannion ha visto la sua carriera fermarsi con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il giocatore ha dovuto smettere di tirare calci al pallone e prendere in mano le armi per combattere. E’ stato arruolato nei Green Howards, reggimento di fanteria britannico e, nel 1940, è stato spedito in Francia per provare a fermare le forze naziste e gli alleati sono stati sconfitti. Addirittura, si era sparsa la voce che Wilf fosse morto durante la guerra, poichè un giornale locale aveva riportato questa notizia, anche se, in realtà, il giocatore del Boro si trovava tra i soldati evacuati durante la Battaglia di Dunkerque. Tornato in Inghilterra, ha disputato alcune partite con il Tottenham e con il Bournemouth, oltre a 4 amichevoli con la sua nazionale, che però non sono state riconosciute come ufficiali. Subito dopo, è stato spedito con il suo reggimento in Sudafrica e ha preso parte ad una spedizione che, il 10 luglio 1943, è sbarcata sulle coste della Sicilia. Oltre a questo sbarco, ha partecipato anche a quello di Anzio. Per riprendersi dallo stress da combattimento, è stato mandato in Egitto, a Il Cairo, qui, però, ha preso la malaria ed è stato rimpatriato.

Sbarco di Anzio

Il rientro in campo, la nazionale e lo stipendio

Alla ripresa del campionato, Mannion si è già ripreso. Inoltre, ha messo a segno il primo gol del MIddlesbrough del dopoguerra, in una First Division che verrà vinta dal Liverpool, in cui il Boro otterrà un 11° posto in classifica (il campionato era composto da 22 squadre). Il 28 settembre 1946, Mannion ha brillato anche in nazionale, nel suo esordio ufficiale, nel primo incontro disputato dall’Inghilterra dalla fine della guerra, che si è giocato a Belfast, contro l’Irlanda del Nord: 3 gol in una trasferta indimenticabile, terminata con una vittoria per 2-7 degli inglesi. Non solo i tifosi del Middlesbrough, ma adesso l’intera nazione si godevano il proprio talento. Tuttavia, l’inglese voleva guadagnare di più e così ha scelto di non rinnovare il contratto per la stagione 1947-1948 e ha minacciato di trasferirsi all’Oldham Athletic, squadra che, ai tempi, disputava il campionato di Third Division e gli offriva un lavoro a parte. Il Club, in risposta al giocatore, alla sua richiesta e al suo ricatto, ha deciso di alzare il valore del suo cartellino a delle cifre davvero elevate per quegli anni. David Jack ha cercato di fare chiarezza su questa vicenda, dichiarando:

Anche se ci dessero 50.000 sterline non autorizzeremmo il trasferimento di Mannion. Perché dovremmo lasciar andare il miglior giocatore britannico?

Il Middlesbrough ha dovuto parlare con diverse società interessate all’acquisto di Mannion, ma ha sempre rifiutato: l’Oldham ha offerto 15.000 sterline, poi l’Aston Villa 25.000, successivamente l’Everton 27.000 e anche l’Arsenal ha annunciato che avrebbe provato ad acquistare il fuoriclasse cedendo in cambio diversi giocatori. Wilf, in questo periodo, non ha percepito stipendio e, visto che non era inserito in nessuna rosa, è stato praticamente un fuoricasta e, inoltre, questo non gli ha permesso di essere convocato dall’Inghilterra. Lo scontro con il Club è stato vinto dal Boro, che però, intanto, rischiava di retrocedere, ma quando è tornato in campo l’attaccante le cose sono cambiate e la squadra si è guadagnata la salvezza. Tuttavia, il Middlesbrough ha continuato a rivelarsi una squadra di metà classifica per gli anni successivi. Mannion ha realizzato soltanto un gol in 35 partite nella First Division 1949-1950, ma ha dimostrato di potere fare ancora qualcosa di grande nella sua carriera nel campionato 1952-1953: 19 reti messe a segno in 41 incontri disputati. Torniamo indietro nel tempo, quando Wilf, dopo delle ottime partite giocate da titolare, si è guadagnato la convocazione ai Mondiali in Brasile del 1950. Nel torneo, è sceso in campo 2 volte e ha giocato contro Cile, in un incontro vinto 2-0, e nella disfatta contro gli Stati Uniti, in quella famosa sconfitta per 0-1 costata l’eliminazione dalla Coppa del Mondo. La sua esperienza con la nazionale si è conclusa il 3 ottobre 1951, in una partita terminata 2-2 contro la Francia. Da qui in poi, Mannion non vestirà più la maglia dell’Inghilterra. La leggenda ha messo a segno 11 gol in 26 presenze, ma vanno sommate 2 apparenze ufficiali e due non ufficiali con la maglia dell’Inghilterra B.

Stati Uniti 1-0 Inghilterra, un’immagine della partita

L’addio al Boro e il ritiro

Il Boro era riuscito ad evitare la retrocessione, tuttavia quest’ultima è arrivata nel 1954. Tra l’altro, dopo quell’annata così deludente, Mannion ha annunciato il ritiro. Ma, visto il suo grande amore per il calcio e visto che il campo gli mancava tantissimo, ha deciso di tornare a giocare, stavolta con la maglia dell’Hull City, squadra che lo ha accolto il 22 dicembre. Con la sua nuova squadra, ha segnato un gol ed è sceso in campo 16 volte, ma è stato sospeso dalla Football Association. Wilf aveva detto a diversi giornali che aveva ricevuto una tangente di 3.000 sterline da parte di un altro club di First Division per convincerlo a lasciare il Middlesbrough tanti anni prima. Alla richiesta della Federazione di fare chiarezza su questa vicenda, Mannion non ha dato risposta e per questo è stato allontanato dal calcio professionistico inglese, anche se gli è stato permesso di tornare a giocare qualche anno dopo. Quel club era l’Aston Villa, come dichiarerà proprio il fenomeno inglese. Tra l’altro, proprio alla stampa, Wilf aveva raccontato di avere rifiutato una proposta di trasferimento da parte della Juventus, che aveva offerto 15.000 sterline. Una volta rimosso quel divieto che non gli permetteva di giocare, è tornato in campo vestendo la divisa del Cambridge United, squadra non professionistica in cui ha militato per 2 stagioni. Nel 1958, la leggenda inglese ha annunciato il suo ritiro al calcio giocato.

Un giocatore straordinario, una leggenda, un fuoriclasse che ha scritto la storia del calcio e che si è meritato una statua per ricordarlo fuori dal Riverside Stadium.

La statua di Mannion

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