Genoa 2-1 Reggiana, i Granata escono a testa alta dalla Coppa Italia
24 min readLa Regia cade a Marassi: Varela firma il gol del vantaggio, Haps pareggia, ai supplementari la decide Gudmundsson
La Reggiana ci mette il cuore e tutte le energie, ma non basta: il Grifone supera 2-1 la banda di Nesta e passa il turno. I Granata disputano un ottimo primo tempo, rompendo l’equilibrio con Varela e contenendo in maniera quasi impeccabile la formazione di Gilardino. Nella ripresa vengono fuori le qualità di un grandissimo avversario, che trova il pari con un siluro imprendibile di Haps. La squadra ospite, tuttavia, non demorde e riesce a portare l’incontro ai supplementari, dove va a segno Gudmundsson. L’undici della Città del Tricolore abbandona il torneo dopo aver messo in difficoltà un club di Serie A, uscendo dunque a testa alta, anzi, altissima.
I giorni prima della partita
Mi ero scordato, nello scorso articolo, di fare gli auguri al Gruppo Vandelli, che ha festeggiato i suoi 32 anni da poco. Onore a chi, con fierezza, rappresenta la città di Reggio Emilia in giro per l’Italia.
La Reggiana ha fatto il punto sugli infortunati in vista dell’impegno in Coppa Italia contro il Genoa e ha spiegato la ragione che ha portato Nesta a sostituire Szyminski all’intervallo, contro la FeralpiSalò, quando il risultato sorrideva già ai Granata, che conducevano per 0-2. Per il polacco si tratta di un semplice sovraccarico all’adduttore destro, che lo costringerà a perdersi la gara del Ferraris; potrebbe, tuttavia, tornare a disposizione per la partita di questo weekend che vedrà la squadra della Città del Tricolore affrontare il Lecco. Pettinari sta lavorando per potersi ristabilire in modo completo, mentre Sampirisi, Romagna e Pajac vanno avanti con il programma prestabilito.
La Gradinata Nord del Genoa ha rilasciato un comunicato in vista dell’incontro: i sostenitori granata e quelli rossoblu raggiungeranno lo stadio assieme in corteo. Trattandosi di una partita che, nel tempo, si è vista e si vedrà poche volte, i tifosi liguri hanno voluto celebrare così l’evento, manifestando tutta la loro ospitalità verso i supporters granata, che hanno preso parte volentieri a questa splendida iniziativa (ne parleremo in maniera più approfondita in uno dei prossimi paragrafi).
La conferenza stampa di mister Alessandro Nesta
I Granata sfidano il Grifone dopo essersi imposti per 0-3 sulla FeralpiSalò, in campionato. È una partita di grande prestigio questa, per la Regia, che, in questo torneo, ha già battuto il Monza 1-2, peraltro in rimonta. Nesta, in conferenza stampa, ha fatto un’osservazione proprio sull’ultimo successo in Serie B:“L’ultima partita ci ha dato informazioni – anche negative – e delle certezze”. Tuttavia, ovviamente, questa gara contro l’undici di Gilardino – ex compagno in nazionale dell’allenatore della Regia, tra l’altro – sarà molto più complicata, anche per la rosa corta a disposizione del mister della Regia, che ha detto: “Siamo in una situazione di emergenza, soprattutto in difesa”. Oltre al già citato Szyminski, non potrà scendere in campo nemmeno Kabashi, colpito dalla febbre. L’allenatore della formazione che sarà ospite in questa partita ha poi fatto intendere che, già con un occhio rivolto verso la gara con il Lecco – “Penso sempre a tutto”, ha detto -, farà rifiatare tanti giocatori che hanno avuto un dispendio energetico importante finora. Si tratta di un cambio radicale che coinvolge ogni reparto:“Oggi abbiamo due difensori centrali e basta di ruolo. Vediamo come sfruttarli e non ucciderli”. Inoltre, anche il portiere non sarà il solito Bardi, che si accomoderà in panchina, bensì Satalino. Nemmeno Portanova apparirà nello starting eleven della Regia:”Non so se lo faccio giocare”, aveva anticipato l’ex mister del Perugia. Questa sfida nel capoluogo ligure permetterà alla Reggiana di confrontarsi con una compagine della massima serie del campionato, come sottolineato dal mister: “Questa è una grande opportunità per noi di metterci in evidenza”. Il gemellaggio storico tra le due tifoserie renderà ancora più unica quest’incontro: “Gemellaggi e queste cose fanno piacere” ha spiegato lo stesso Nesta, dopo aver raccontato di aver vissuto partite simili già da giocatore.
Le formazioni
Genoa: Gilardino conferma la difesa a 3, adoperando un 3-4-2-1. Leali in porta, a sua protezione l’ex dell’incontro Bani, Vogliacco e Maturro. Sulle corsie laterali agiscono De Winter ed Haps, mentre al centro ci sono Strootman e Kutlu. Sulla trequarti Thorsby e Galdames, unica punta Puscas.
Reggiana: Non crederete mai alla formazione che sto per riportare. È veramente qualcosa di mai visto. Nesta, in piena emergenza, come detto da lui stesso, si è arrangiato mettendo dei calciatori in posizioni completamente differenti dalle solite. Satalino in porta – riposa Bardi -, davanti a sé una retroguardia a 5 ma con un solo centrale di ruolo. Sì, perché Marcandalli viene affiancato da Fiamozzi e Libutti, due calciatori che sono abituati a fare i terzini (o, addirittura, gli esterni a tutta fascia, come facevano con Diana lo scorso anno). Il laterale di destra è un attaccante! Stiamo parlando di Antiste, mentre quello di sinistra un centrocampista: Nardi. In mezzo al campo altri preziosi minuti nelle gambe per Crnigoj, che si posiziona accanto ad un altro calciatore che necessita di trovare spazio per crescere, ovvero Da Riva. Sulle due corsie Melegoni e Lanini, Varela unica punta. Insomma, l’identità che vuole avere la squadra della Città del Tricolore in questa partita è chiara: avrà un assetto tutt’altro che a trazione offensiva.
I due mister, nonchè ex compagni in Nazionale, foto: AC Reggiana
Lo stadio
Ho avuto la grande fortuna di poter vedere questa partita dal vivo e quindi, come già fatto in altre occasioni, dirò la mia sullo stadio del Genoa. Prima, però, faccio un piccolo inciso sul museo, che sono riuscito a visitare e che mi ha colpito significativamente. Consiglio vivamente a tutti di visitarlo, indipendentemente dalla propria fede calcistica. Ti fa davvero ripercorrere la storia del calcio, essendo il Grifone la prima società calcistica ad essere nata in Italia. Non capita tutti i giorni di vedere fotografie del mondo del calcio di fine ‘800, documenti storici, trofei e maglie d’epoca.
Una vetrina con tanti cimeli della storia genoana
Tuttavia, ciò che più mi sorprende sono sempre i documenti cartacei, come biglietti o semplici comunicati del club e le tessere dei giocatori o dei dirigenti: ti fanno davvero capire come si sia evoluto il calcio, anzi, più in generale, il mondo e come funzionassero le cose una volta.
Un’altra vetrina
Una pagina di giornale d’epoca annuncia la presenza di un treno speciale in occasione di una gara tra Genoa e Pisa
Un’altra vetrina piena di biglietti di diverse partite, tra cui una in casa del Pavma
La rivista Hvrrà! parla degli albori del calcio italiano
Ci sono però due oggetti, tra i tanti esposti, che mai scorderò. Uno è il pallone del primo campionato della storia in Italia, interamente in pelle e cucito in maniera completamente diversa rispetto ad oggi (era anche più pesante e, con questo, era più difficile, chiaramente, disegnare delle traiettorie che si vedono oggi, con palloni più leggeri e in cuoio e plastica).
Il secondo, grande ammiratore del calcio inglese, un regalo da parte dello Sheffield F.C., la squadra di calcio più antica della storia, nata in Inghilterra nel 1857, ovvero un piatto.
Piatto donato dallo Sheffield F.C. al Genoa e riproduzione dello statuto del Club.
Tralascio, chiaramente, moltissime altre cose interessanti da vedere da vicino, sennò non avrebbe senso andare a visitare questo museo. Però consiglio vivamente di farci un salto, perché fa sempre impressione capire l’evoluzione di questo sport e apprezzare la storia di una società prestigiosa come il Genoa dev’essere un onore per ogni amante del calcio.
Passando allo stadio, devo premettere che, tra gli stadi che ho visitato – purtroppo non tanti e di bassa categoria, vedi quello dell’Imolese (che ha pur sempre un suo fascino) – è nettamente quello che più mi è piaciuto. Innanzitutto, ho sempre detto – e l’ho ribadito in un articolo sull’Allianz Stadium, la casa della Juve (quest’articolo verrà pubblicato più avanti, perchè è ancora incompleto), che ho potuto vedere dal vivo – che, per me, un impianto deve fare ripercorrere, in qualche modo, la storia della società. Il Ferraris ha questa capacità, essendo una struttura del 1911 ed essendo abbellito da murales – in Gradinata Nord del Genoa e in Gradinata Sud della WC Sandoria -, e conservando in basso ciò che è rimasto del vecchio impianto. È indubbiamente uno dei templi del calcio italiano ed è anche integrato bene all’interno della città. Voglio dire che, magari, non trattandosi di una struttura qualunque, ma comunque di uno stadio, metterlo in un contesto urbano adeguato può fare la differenza, anche perché, non essendo qualcosa di particolarmente moderno, oggi non avrebbe proprio lo stesso effetto che aveva a inizio secolo. Una volta entrati c’è subito una prima rampa di scale, seguita da altre, per chi vuole assistere alla sfida da più in alto. La particolarità dello stadio – oltre 30.000 posti – è proprio questa: si sviluppa più verso l’alto che in larghezza. Settore ospiti trattato piuttosto bene, fatta eccezione per qualche seggiolino malmesso, ma comunque ti permette di avere una bella vista sul campo, per non essere la parte centrale della tribuna. Il Ferraris, tra l’altro, secondo me, risulta anche un po’ “elegante” da fuori, grazie ai tetti di ogni settore bianchi, che poi si collegano alle tribune grazie a dei pilastri obliqui. Mi ha poi stupito la quantità incredibile di Genoa Club presenti in giro per tutta l’Italia e non solo: ce n’era anche uno di New York, a testimonianza del fatto che questa società abbia davvero un passato pazzesco. La tribuna davanti a noi era dunque piena di stendardi di questi gruppi di sostenitori che attribuivano un ulteriore tocco rossoblu alla struttura. Altro punto a favore i teleschermi, visibili da ovunque. Per concludere, è anche facile da raggiungere: bastano, dalla stazione di Genova Brignole, due fermate in metropolitana e un breve cammino. Davvero un grande stadio, che, nonostante l’età, potrebbe essere casa delle due società di Genova – purtroppo anche dei Doriani – per diversi anni, visto che è messo bene ed è anche stato ristrutturato recentemente.
Lo stadio tra gli anni ’20 e 30′, la tribuna è stata conservata ed è presente ancora oggi
La struttura oggi
Il Ferraris durante Genoa-Reggiana
La partita
Genoa-Reggiana è una partita molto speciale per i sostenitori delle due squadre. Oggi, infatti, i sostenitori delle due formazioni danno più valore ad onorare il gemellaggio, piuttosto che alla partita in sè. I tifosi della squadra di casa hanno accolto i supporters reggiani con un’ospitalità fantastica. Una volta raggiunto il parcheggio della Piastra di Genova Est, inizia il divertimento sia per i Genoani che per i provenienti dalla Città del Tricolore. Da sottolineare, lodare e ringraziare l’accoglienza rossoblu: hanno addirittura organizzato un punto di ristoro per tutti i presenti.
Si chiacchiera, si canta assieme e ci si scambia sciarpe e adesivi. Nel frattempo dei bambini, chi con la maglia granata, chi con quella della prima squadra d’Italia, fanno due passaggi con un pallone. E qui emerge uno dei valori più belli ed affascinanti dello sport: il rispetto e la stima reciproca. Dopo tutto ciò si parte. Tantissime bandiere dei sostenitori di casa, i ragazzi della Gradinata, quelli che se perdi non fa niente, la cui vita, senza il Grifone, non ha senso, perchè proprio il Grifone è il loro unico universo, quelli che non tornano la sera, quelli che, prima o poi, vanno in galera, citando un coro dei tifosi rossoblu. Si prosegue tra le via della città con la gente che assiste con stupore al passaggio di questa carovana. Ogni tanto ci si ferma per farsi i complimenti a vicenda, per ribadire i valori che ciascuna delle due Curve ha. E guai a chi ha una bandiera della Sampdoria in balcone. Una volta arrivati nei pressi del Ferraris, ci si separa, per poi sfidarsi in amicizia sugli spalti con altri cori a sostegno gli uni degli altri.
Il corteo, foto: AC Reggiana
Prima dell’inizio della gara alcuni tifosi del Genoa e della Reggiana hanno il grande onore di mettere i piedi sul prato dello stadio e di sventolare con grande orgoglio le proprie bandiere, con un certo coro sui nemici pavmigiani e blucerchiati che echeggia tra gli spalti.
I tifosi delle due squadre sventolano sul terreno di gioco le proprie bandiere prima dell’inizio della partita, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Durante l’attesa dell’inizio della gara partono due canzoni che, nell’ultimo periodo – con le modifiche apportate dai tifosi – si sono diffuse nel popolo sostenitore del Grifone, che sono state cantate anche dal pubblico reggiano. La prima è stata, ovviamente, la classicissima La Sampdoria deve andare in Serie D, sei ultimissima, fallitissima! Mentre la seconda è stata il solito Guasto d’amore.
I calciatori effettuano il proprio ingresso in campo con i sostenitori granata che esibiscono una coreografia a sostegno e ringraziamento del mondo genoano e della loro stupenda ospitalità. Il settore ospiti, tramite numerosi palloncini, si colora di rosso e di blu. Viene esposto uno striscione che recita quanto segue: Ho un guasto d’amore per la Regia e il Grifone. In Gradinata Nord viene esposto un altro messaggio, ma il concetto è lo stesso: La perla della Via Emilia e la signora del mare unite da una fratellanza leale.
La foto di squadra, foto: AC Reggiana
La partita comincia con il primo possesso che viene gestito dai padroni di casa. Il primo squillo è del Grifone al 4′, con Puscas che mette alla prova Marcandalli, tiro dalla bandierina in favore dell’undici di Gilardino, che, però, non riesce a rendersi pericoloso dagli sviluppi di questo corner. Al minuto 9 Antiste sgattaiola sulla corsia di destra e, con una panoramica niente male, riesce a trovare Varela, sfuggito a Bani, l’azione prosegue con un tentativo di costruzione dell’azione da parte della Regia, che, però, perde successivamente il possesso della sfera. Poco dopo il quarto d’ora Kutlu paga a caro prezzo una grave leggerezza e regala la sfera al protagonista dell’iniziativa non andata a buon fine precdentemente Varela, che si accentra e tocca all’indietro per Crnigoj. Il 33 prova la botta dalla distanza calciando forte sul primo palo, ma non riesce a centrare lo specchio della porta, palla fuori di poco e Granata vicini alla rete del vantaggio. Dunque la prima grande occasione è in favore della compagine ospite, che non sta di certo sfigurando. La Regia, fin qui, sta contendendo la formazione avversaria, concedendo pochi spazi, tramite la retroguardia a 5 di cui parlavamo. I ritmi non sono particolarmente elevati, ma va assolutamente apprezzato quest’approccio alla partita da parte della banda di Nesta. Dopo 17 giri di lancette Puscas offre a Thorsby con un passaggio elegante di petto, il numero 2 rossoblu, da dentro la lunetta del limite dell’area di rigore, calcia di mancino verso la porta difesa da Satalino, che risponde alla conclusione centrale dell’ex Union Berlino con una parata semplice. Poco più tardi viene ammonito Matturro per un intervento in ritardo su Melegoni a centrocampo. Al 23′ i Granata realizzano una combinazione interessante in fase offensiva con Varela che offre all’appena nominato Melegoni, che premia uno scatto di Antiste sulla destra, il 28 taglia il campo e offre al numero 7 della Regia. L’ex Gladiator intravede uno scatto di uno degli ex della partita, in casacca 72, che impiega troppo tempo a disegnare un traversone, il quale viene murato dal difensore del Genoa finito poco fa sulla lista dei cattivi. Altra azione interessante non andata a buon fine al minuto 27: il centravanti della Guinea Bissau della formazione ospite lavora bene un pallone spalle alla porta, servendo Crnigoj, che vede un movimento del già citato Antiste, il quale cerca di ritagliarsi uno spiraglio per andare al tiro accentrandosi, ma riesce a chiudere il centrale di difesa della squadra di casa con il 33 sulle spalle. A poco più di un minuto dalla mezz’ora Kutlu tenta la conclusione da fuori, il suo sinistro non presenta insidie e finisce tra le braccia dell’estremo difensore della squadra di Nesta. Al minuto 33 la formazione proveniente da Reggio Emilia conquista un angolo, che viene battuto da Melegoni. La sfera arriva a Marcandalli, che tocca con il petto, ma non riesce ad andare al tiro verso la porta, il pallone diventa buono per Lanini, il quale tenta di spedire verso lo specchio, ma svirgola; tuttavia, da questo tiro mal riuscito, deriva un’opportunità per colpire di testa da posizione ravvicinata per Varela, che colpisce la traversa. Aveva anche toccato Leali. Sale, però, la bandierina dell’assistente: gioco fermo, l’attaccante della compagine ospite era in posizione di offside. Questo però conferma quanto dicevamo prima: siamo in partita e non stiamo facendo affatto male. Al 36′ Fiamozzi trova un corridoio interessantissimo e, con un passaggio illuminante, serve sulla corsa Melegoni, che avanza, poi propone al centro per Varela, che ha una nuova grande opportunità di andare a segno; il suo sinistro viene però respinto dall’estremo difensore del Grifone, che sfodera un grande riflesso e mantiene, almeno per ora, la porta inviolata. Avvelenato il centravanti della Reggiana! Al trentasettesimo giro di lancette Marcandalli svetta di testa, la palla diventa buona per Strootman, che anticipa Crnigoj, ma, involontariamente, regala la sfera a Da Riva. Quest’ultimo si concede una finezza, con cui gioca la palla a Nardi. Il 24 valorizza l’ennesima corsa di Varela con un passaggio perfetto, quest’ultimo calcia di mancino, rasoterra, ad incrociare e riesce a mettere il pallone alle spalle di Leali! Clamoroso a Marassi: l’undici di Nesta è in vantaggio sul Genoa di Gilardino! Grandissima dimostrazione di come, con caparbietà, si possa raggiungere qualsiasi traguardo: aveva cercato, senza trovare gli esiti sperati, la gioia personale in precedenza, più volte, finalmente l’ha trovata. Aveva trovato pochissimo spazio e ha ripagato al meglio il mister per la scelta di schierarlo titolare in questa partita. Bellissima rete, bravissimo Nardi a trovare quella linea di passaggio. Gol meritato da quest’undici, che sta riuscendo ad imporre la propria partita anche al Ferraris, contro una squadra di Serie A.
Il gol del vantaggio granata in un disegno di Simone Ferrarini
Il gol del momentaneo vantaggio, foto: AC Reggiana
I giocatori festeggiano dopo la rete dello 0-1, foto: AC Reggiana
Tutta la squadra celebra il gol, foto: AC Reggiana
La festa con anche i giocatori in panchina, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Al minuto 40 Fiamozzi vede il movimento a venire incontro da parte di Antiste e lo serve con un preciso passaggio, l’ex Spezia chiude poi un uno-due con l’autore della rete del vantaggio e adesso ha la grande possibilità di impostare nel cuore del campo: altra palla in profondità, stavolta sull’accelerazione di Lanini, che, va al tiro di sinistro, spedendo alto sopra la traversa. È stato un po’ egoista qui: il compagno di reparto si era proposto in area di rigore ed era completamente smarcato. Fase difensiva terrificante da parte della banda di Gilardino, Reggiana autrice, finora, di una partita quasi a senso unico. Al 43′ ancora gli ospiti, che viaggiano sulle ali dell’entusiasmo dopo il sigillo valso il vantaggio. Crnigoj offre a Nardi, largo sulla sinistra, quest’ultimo proietta in avanti per Melegoni, che riceve, poi cerca il tiro verso la porta, risponde nuovamente Leali con un grande intervento. Soffre parecchio questi passaggi in profondità il Genoa. Al 45′ viene annunciato il tempo da recuperare: 1 minuto. Nulla da riportare accade in questi 60 secondi di extra-time: tutti negli spogliatoi con la Regia sorprendentemente in vantaggio!
È stata una Reggiana davvero fantastica quella che abbiamo visto. I Granata sono riusciti a non farsi sottomettere da una squadra di grande livello e a trovare la rete del vantaggio dopo aver prodotto diverse occasioni da gol interessanti. Lo spartito, nella ripresa, potrebbe però cambiare: i giocatori della squadra di casa avranno dovuto fare i conti con le strillate di Gilardino, che ha a disposizione dei cambi di lusso. Nesta non può dire lo stesso. Tuttavia, va proprio apprezzato il modo in cui si è arrangiato quest’allenatore: in emergenza totale ha messo un sacco di giocatori fuori posizione, ma, nonostante ciò, sta difendendo alla grande: il Grifone ha visto la porta di Satalino in pochissime occasioni. E poi la Regia si è resa minacciosa con le iniziative di un centravanti “pazzo” – ovviamente in senso buono – come Varela. Risultato che, giustamente, ci sorride.
Due cambi per la squadra di casa all’intervallo, due novità a centrocampo: entrano Badelj e Frendrup, escono Thorsby e Kutlu. Inizia la seconda metà di gara con la Reggiana che manovra il primo pallone. Al quarantanovesimo giro di lancette Puscas invita, con una bella sponda di testa, l’appena citato Frendrup ad andare al tiro. Il 32 ci prova con un sinistro basso e tagliente, risposta efficace di Satalino, che si tuffa e mette in angolo. Ma l’attaccante in maglia 37 si trovava in posizione di fuorigioco, come segnalato dal guardalinee. Al 50′ si becca un cartellino giallo Nardi per un fallo proprio sul centrocampista andato alla conclusione un attimo prima. Al minuto 52 ci prova Galdames su punizione dal limite, calcia sul palo del portiere, intervento scolastico per l’estremo difensore granata, che blocca. Un attimo più tardi ci riprova il Grifone, certamente più vivace rispetto alla prima metà di partita. Haps riceve largo sulla sinistra, serve Galdanes, che gioca il pallone a Puscas, il quale restituisce al 55, che sprigiona un sinistro violentissimo dalla distanza, che si insacca sotto l’incrocio dei pali, alla sinistra dell’estremo difensore della compagine ospite. Gol capolavoro! Un tiro imprendibile per qualsiasi portiere. Qui non si può fare altro che fare i complimenti all’esterno rossoblu per aver realizzato una rete così splendida. Cade così il nostro fortino, ma poco potevamo: appena sono venute fuori le qualità di una formazione come quella del Genoa ci siamo visti vanificare tutto ciò di buono che ci eravamo costruiti nei primi 45 minuti. Al 10′ di questa seconda frazione di partita ecco Dragusin, lascia il campo Bani, ex della partita. Al 58′ altro inserimento coi tempi giusti di Antiste, che detta il passaggio in profondità di Crnigoj, il centravanti francese scappa a Vogliacco (che si era fatto prendere in velocità anche da Varela sul gol del vantaggio) e calcia forte sul primo palo, senza però centrare lo specchio. Azione fulminea degli ospiti, che speravano in esiti migliori. Nel frattempo si aggiunge alla lista dei cattivi Frendrup per un fallo sul centrocampista sloveno dell’undici di Nesta. Poco dopo proprio il giocatore sanzionato dal direttore di gara qualche giro di lancette prima avanza per vie centrali, serve De Winter sulla catena di destra, quest’ultimo tocca per Strootman, che disegna un traversone all’altezza del secondo palo. Puscas sfugge a Fiamozzi e va a colpire di testa, Satalino riesce a toccare quel tanto che basta per non fare finire la sfera in fondo alla rete, con la palla scheggia la traversa! Che brivido per la Regia! Miracolo del portiere dei Granata! Allontana poi Crnigoj. Non ti puoi distrarre un attimo: il nostro 15, oggi adattato nel ruolo di difensore centrale e autore di una partita fenomenale, è stato punito al primo errore della sua partita, sbagliando la marcatura. Prosegue l’assedio rossoblu, nella speranza di portarsi in vantaggio: il centrocampista olandese del Genoa trova in area di rigore Frendrup, che si gira, poi trova Galdames, buono il suo suggerimento per la punta in maglia 37, che però colpisce molto male. Conclusione sporca che si esaurisce sul fondo. Pochissimo tempo dopo il Grifone ha un’altra ghiottissima occasione per rompere l’equilibrio. Dragusin, dopo un intervento della retroguardia della Regia a liberare l’area di rigore, rispedisce la sfera nella zona calda, la sfear viene toccata da Matturro. Il suo controllo difettoso, tuttavia, fa finire la palla dalle parti di Puscas, che apre il piatto e sfodera un destro radente, respinto da Satalino, che compie un miracolo, intervenendo poi pure su Badelj, che non riesce a ribadire in rete. La sfera diventa buona per Galdames, che calcia, ma deve fare i conti con l’ennesima strepitosa parata dell’ex Carrarese, la palla poi si impenna e scaccia il pericolo Antiste di testa! Ma cos’ha fatto Satalino?! Triplo intervento assurdo!
L’incredibile triplo salvataggio di Satalino in un disegno di Simone Ferrarini
Al 68′ l’allenatore della squadra della Città del Tricolore sostituisce Crnigoj e Melegoni, forse ancora non pronti fisicamente a disputare una partita intera: dentro Cigarini e Girma. Ma la mossa che farà la differenza è di Gilardino, che rende ancor più spietata la sua artiglieria, in questo secondo tempo produttiva ma non incisiva: entra Gudmundsson, calciatore formidabile che sta facendo benissimo in Serie A, fuori Vogliacco. Dentro anche Ekuban, esce il riferimento offensivo rumeno del Genoa. A 12 dall’ora e mezzo di partita nuove energie e raffinatezza per il centrocampo della squadra ospite: Bianco prende il posto di Da Riva, che ha disputato una buonissima partita. In campo anche Pieragnolo, fuori Antiste, che ha disputato una gara straordinaria, in una posizione completamente differente rispetto a quella in cui gioca di solito. All’89’ ci prova Ekuban da fuori, ma la sua conclusione viene respinta da Libutti. Si arriva al minuto 90 con le due squadre ancora sull’1-1: 5 giri di lancette da recuperare. Nesta, a terzo di questo extra-time, manda dentro Portanova, fuori Fiamozzi. Partita da applausi per lui. E proprio allo scadere di questi minuti di gioco supplementari assegnati dalla direzione arbitrale, Cigarini effettua un traversone sul secondo palo perfetto per Lanini, che schiaccia di testa, da posizione ravvicinata, non colpendo il bersaglio. Che brutto errore! Ghiotta chance non capitalizzata. Splendido passaggio da parte del numero 8 granata, peccato, perché qui c’erano i presupposti per segnare. Si concludono così i 90 giri di orologio regolamentari: c’è bisogno di altri due tempi da 15 per decretare un vincitore.
È ovvio che dispiaccia a tutti vedere il sogno del passaggio del turno sgretolarsi dopo la rete del pari, ma non ci possiamo lamentare. La Reggiana è stata in partita fino a quando ha potuto, poi, quando sono venute fuori le qualità del Genoa, ha, comprensibilmente, faticato. Quando abbiamo segnato, sinceramente, non ho esultato più di tanto: ho visto la rete di Varela come un’opportunità di vedere il Genoa fare un po’ più di fatica e costretto a fare una partita diversa, nulla di più. Ma non perché non creda in questa squadra, semplicemente temevo fortemente che una squadra, che dispone di calciatori così preparati e può permettersi di lasciarne di altrettanti forti in panchina come quella di Gilardino, avrebbe prima o poi recuperato. I Granata non avevano nemmeno le capacità fisiche di disputare un secondo tempo come il primo. E, comunque, non scordiamoci del fatto che noi abbiamo gente che ha recentemente giocato in Serie D, loro atleti che hanno fatto delle presenze anche in Champions. Quindi dobbiamo solo essere fieri di essercela giocata finché abbiamo potuto. E anche Nesta ha fatto il possibile, mandando dentro della gente che non doveva nemmeno giocare, ma che doveva rifiatare in vista dell’incontro con il Lecco.
L’undici di Nesta gestisce il primo dominio della sfera di questi supplementari. Subito angolo per gli ospiti, subito propositivi, autori di una bella azione sulla catena di destra. Il cross è di Cigarini, arriva a colpire di testa Girma, che manda alto di poco. Al 94′ Lanini lavora un buon pallone e lo offre a Bianco, che umilia Badelj con un tunnel, poi avanza, facendosi largo, successivamente trova Portanova largo sulla sinistra, il 90 prova il tiro sul secondo palo, attribuendo anche una grande potenza alla traiettoria, ma la conclusione di un altro ex dell’incontro si esaurisce sul fondo. Ma cosa si è inventato qui il nostro numero 42? Azione incredibile! Poco dopo prova a rendersi minaccioso il Grifone tramite il corridoio centrale: Dragusin trova Gudmundsson con un passaggio in verticale, quest’ultimo offre ad Ekuban, che prova un sinistro teso e rasoterra, in diagonale. Palla che termina larga davvero di poco. E adesso Gilardino si gioca un’altra carta che potrebbe essere decisiva: Malinovskyi eredita da Galdames il posto in campo. Al 9′ di questa prima frazione i padroni di casa realizzano un’azione meravigliosa: Strootman va da Badelj, il corato serve l’ucraino appena sceso in campo, che, con un colpo di tacco, raelizza uno splendido assist per il nominato qualche riga orsono Gudmundsson, che calcia rasoterra con il sinistro verso il palo lontano e trafigge Satalino, che non può nulla. Rete stupenda. La Reggiana tenta poi l’impresa di pareggiare, ma, ovviamente, è piuttosto complicato. Si arriva al 15′ con l’undici di Gilardino avanti di una rete, viene concesso un giro di lancette di recupero. Nulla di importante accade in questo minuto aggiuntivo: all’intervallo il Genoa vince 2-1.
Al minuto 109 Nesta rafforza il reparto offensivo mandando in campo Gondo, esce Lanini. Poco più tardi Cigarini si inventa un passaggio clamoroso, derivante da una visione di gioco fuori dal comune, che premia un grande inserimento di Portanova, il quale scavalca Leali con un tocco morbido e segna, ma la sua posizione è irregolare. Per i restanti minuti prevale la stanchezza, i Granata non riescono a creare nulla di particolare. Lodevole comunque la voglia di cercare di agguantare il pari fino alla fine. Al 12′ di quest’ultima frazione di gioco Marcandalli accusa i crampi dopo una partita fenomenale e, sorpattutto, dopo aver corso tantissimo. Al minuto 120 ecco l’ultima disperata chance per la banda di Nesta: Pieragnolo disegna uno splendido traversone, Girma non impatta per niente bene la sfera, che diventa interessante per Gondo, il cui tiro si rivela innocuo. Intanto vengono assegnati due giri di lancette di recupero. Nulla di degno di essere raccontato per questi ultimi 120 secondi. Game over: LA REGGIANA ESCE A TESTA ALTISSIMA DALLA COPPA ITALIA.
I giocatori, nonostante la sconfitta (immeritata), salutano i tifosi presenti nel settore ospiti, che cantano e gli applaudono a gran volume, fieri di aver visto una squadra onorare così la maglia granata. Proseguono poi gli scambi di cori e gesti di solidarietà con la tifoseria genoana. Da apprezzare – questo non lo scorderò mai – il grandissimo gesto dei giocatori di Gilardino, che sono venuti anche loro sotto allo spicchio di sostenitori granata ad applaudirli; gesto che, ovviamente, i sostenitori provenienti da Reggio Emilia hanno ricambiato. GRAZIE, GRIFONE.
Commento e opinioni personali
Oggi bisogna davvero essere fieri di quello che questa squadra ha messo in campo. Abbiamo giocato contro un undici di Serie A con un attaccante messo terzino destro, due terzini come centrali e giocatori che non avevano i 90 minuti nelle gambe. Nonostante ciò, siamo riusciti a controllare il Genoa per 50 minuti e a portarci addirittura in vantaggio. Una volta subito il gol abbiamo potuto fare poco, ma siamo comunque riusciti a portare la gara ai supplementari. E, anche in questa mezz’ora aggiuntiva, ci siamo fatti valere, giocando con le pochissime energie rimaste o, addirittura – vedi Marcandalli – disputando una parte di partita con i crampi. Giocarsela fino all’ultimo, indipendentemente dal risultato, sforzandosi di non arrendersi mai e credendoci fino all’ultimo: questo vuol dire onorare la maglia granata! Onore a Nesta e ai suoi ragazzi e un grande grazie alla società per aver messo in piedi una squadra così competitiva, che sta facendo un ottimo campionato in B e ha eliminato in Coppa Italia il Monza, non sconfiggendo per poco anche il Genoa. Oggi non ho nessuna critica da fare alla squadra: è un piacere vedere una partita così, giocata fino all’ultimo con tenacia.
Parliamo delle valutazioni individuali. Satalino un muro: ha parato di tutto, nulla ha potuto sui due gol. Niente male come esordio ufficiale in maglia granata. La parata sul colpo di testa di Puscas è qualcosa di incredibile. La prestazione di Antiste oggi è la definizione perfetta di “sacrificarsi per la squadra”. È una punta, ma ha giocato come terzino e ha fatto un’ottima fase difensiva, proponendosi anche in chiave offensiva, attaccando più volte la profondità. Grandissima gara. Fiamozzi è rinato. Prezioso in fase di non possesso, non si è mai fatto saltare e ha anche impostato in maniera corretta in più occasioni. Tante critiche per lui spesso in questo periodo a Reggio, ma oggi non si può dire lo stesso: eccellente prova. Marcandalli super. Colonna portante della difesa, ha giocato anche con i crampi, mettendoci la sua fisicità e non facendo passare una gara semplice a Puscas o a chi comunque si trovasse vicino quando doveva marcare. Libutti niente male, anche lui molto attento in questa folta retroguardia, riesce sempre a farsi valere quando deve proteggere la porta, grande personalità per la bandiera granata. Nardi dice spesso la sua in fase di recupero del pallone e si inventa un assist meraviglioso per Varela, che gli vale un voto molto alto. Elegante ma non proprio veloce in fase di impostazione Da Riva, che ritrova una maglia da titolare dopo tanto tempo. Qualità e dinamicità sopraffina per Melegoni, coinvolto più volte dai compagni, forse non impeccabile negli ultimi 25 metri, ma comunque utile. Prestazione da elogiare quella di Crnigoj, che si fa vedere sin da subito con un tiro insidioso dalla distanza, che per poco non purgava Leali. Tempi di inserimento niente male per lui, che, pian piano, sta scalando le gerarchie. Male Lanini. Troppo egoista, troppo concentrato sul gol del riscatto. Sbaglia diversi palloni e non sfrutta una grande occasione a fine partita. Il già citato Varela non smette di essere decisivo, nemmeno quest’anno. Gol importantissimo; inoltre, si è rivelato una spina nel fianco dei difensori più volte. Incontenibile. Passiamo ai subentrati. Pieragnolo mette un po’ di energie sulla sua corsia, buona gara. Ottima prestazione di Cigarini da subentrato: è suo il cross sul colpo di testa del nostro centravanti in maglia numero 10, è suo il filtrante sul gol di Portanova, disgraziatamene annullato. Impostazione fantastica e non è certamente una novità. Di Gondo ho visto troppo poco per poter esprimere un giudizio. Bianco fa sempre la differenza: ho un debole per questo giocatore. È entrato e ci ha messo tecnica, corsa, inventiva… tutto. Impazzisco per questo calciatore. Il nominato poco fa ha avuto certamente un impatto positivo: è andato vicino al gol con un destro sul secondo palo, su invito, ovviamente, dell’appena recensito Bianco, poi ha trovato la via del gol ma è stato fregato dall’assistente. Girma ha aggiunto della qualità alla squadra, senza lasciare il segno (non che fosse facile). Nesta fenomenale. Preparazione della partita impeccabile, che lo ha portato a contenere una squadra così attrezzata per un bel po’ di tempo, poi, quando la situazione è degenerata, ha messo dentro anche quelli che non dovevano giocare; purtroppo non siamo riusciti a riprenderla.
Satalino 7,5
Antiste 7
Il giovane francese autore di una super partita, foto: AC Reggiana
Fiamozzi 6,5
Il braccetto di destra della difesa schierata da Nesta, foto: AC Reggiana
Marcandalli 7,5
Libutti 6,5
Libu oggi impegnato a gestire una clientela non semplice, foto: AC Reggiana
Nardi 7
Prestazione sontuosa del 24, foto: AC Reggiana
Melegoni 6,5
Da Riva 5,5
Ritorno in campo da titolare per il giovane scuola Atalanta, foto: AC Reggiana
Crnigoj 6,5
Il centrocampista sloveno, foto: AC Reggiana
Lanini 5
Prestazione scadente per il 10 della Reggiana, foto: AC Reggiana
Varela 7,5
L’autore del gol del momentaneo vantaggio granata, foto: AC Reggiana
Pieragnolo 6
Gondo 6
Cigarini 7
Bianco 6,5
Girma 6
Portanova 6,5
Nesta 8
GENOVA E’ SOLTANTO ROSSOBLU