Novembre 22, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Pareggio soporifero al Rigamonti: Brescia-Reggiana termina 0-0

19 min read

Non riesce a decollare il match tra Biancazzurri e Granata: un noioso 0-0 consente ai Granata, tuttavia, di ottenere un punto importante

L’unico vincitore dell’incontro del Rigamonti è l’equilibrio. I ragazzi di Nesta disputano un primo tempo sottotono, tuttavia, nella ripresa, riescono ad alzare il livello e a produrre qualche occasione interessante, in particolare con Girma nel finale, ma è tutto inutile. La partita termina, infatti, 0-0: pochi colpi di scena e tanti sbadigli.

Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita

La Lega B ha condiviso una statistica che riguarda i giovani, la quale mette in luce il grande lavoro prima della società nella costruzione della squadra e poi di Nesta nelle scelte degli schieramenti. E’ un dato inerente ai minutaggi dei calciatori Under 23 e Under 21 italiani convocabili nelle rappresentative nazionali FIGC. Il tecnico dei Granata ha schierato due giocatori nati nel 2000 – Portanova e il non più presente in rosa Da Riva -, due classe 2002 – Bianco e Marcandalli – e due 2003 – Pieragnolo e l’infortunato Vergara – per un totale di 3.832 minuti. Dunque, una media di 192 giri di lancette per match, che consentono alla Regia di trovarsi in seconda posizione in questa speciale classifica. Dei numeri, peraltro, che evidenziano, come anticipato, come Goretti e il mister abbiano saputo scegliere gli interpreti giusti nel mercato estivo, i quali si stanno rivelando davvero decisivi all’interno di questo organico.

Dopo una news sicuramente interessante e positiva tocca, purtroppo, anche parlare di qualcosa di negativo, ovvero l’infermeria, che non ci riserva aggiornamenti rincuoranti. La società ha fatto sapere che Crnigoj – lesione al retto femorale destro – e Romagna – lesione al retto femorale sinistro – stanno proseguendo i loro percorsi riabilitativi, ma entrambi non rientreranno a disposizione prima della seconda metà del mese di marzo. Tuttavia, di buono c’è anche il fatto che Vido, un calciatore che potrebbe fare la differenza, perchè questa squadra davanti ha qualche lacuna, ha ricominciato ad allenarsi con i compagni. Per quanto riguarda Vergara, deve completare un percorso fisioterapico prima di poter tornare a calcare il manto erboso dello Stadio Giglio.

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La conferenza stampa di Mister Nesta

L’allenatore della Reggiana ha subito parlato delle condizioni di Girma, il quale si trascina un guaio fisico dalla gara di Cremona, che gli sta impedendo di esprimersi al meglio e di macinare minuti. Le parole dell’ex tecnico del Frosinone sono state:”E’ recuperato: ha sempre una piccola infiammazione, comunque è a disposizione, potrebbe giocare anche dal primo minuto”. Si può, dunque, quasi depennare il nome di un atleta dalla lista degli infortunati, tuttavia bisogna aggiungerne uno nuovo: quello di Varela. L’ex difensore del Milan ha dichiarato:”Ha un piccolo problema che si porta avanti da un po’ di tempo”, dovrebbe trattarsi di un’infiammazione. Successivamente ha raccontato come si stia pensando ad una sorta di rivoluzione del reparto offensivo:“Noi – staff – stiamo ragionando anche sulle due punte”, questo perchè “A volte l’area è un po’ vuota”. E’ stato, inoltre, fatto il nome di Portanova, il quale non sta più riuscendo ad incidere come ad inizio stagione. Il mister ha affermato che ha avuto un calo e che deve recuperare brillantezza, poichè si tratta di una pedina troppo importante, all’interno del suo scacchiere, per rimanere indietro.

Le formazioni

Brescia: 4-3-2-1 per i padroni di casa. Andrenacci in porta, retroguardia composta da Dickmann, Papetti, Adorni e Jallow. I 3 centrocampisti sono Besaggio, Paghera e Bisoli, con Olzer e Bjarnason che giocano alle spalle del puntale di questo albero di Natale, ovvero Moncini. Non è presente, in panchina, il tecnico Maran, per squalifica.

Reggiana: Il 3-4-2-1 di Nesta ha solo una grande novità e riguarda la corsia di destra, ma andiamo con ordine. Sampirisi, Rozzio e Marcandalli sono i tre che salvaguardano la porta di Bardi. Sulla fascia destra – ecco la mossa inaspettata – Portanova, con Fiamozzi che, dopo tanto tempo, torna in panchina, dalla parte opposta Pieragnolo. I due centrocampisti sono Kabashi e Bianco. Sula trequarti Melegoni e Antiste, che supportano Gondo, unico centravanti di quest’undici. E dunque Girma non riesce a recuperare in tempo e si accomoda in panchina, ci sarà la possibilità di vederlo scendere in campo a partita in corso.

Il saluto tra i due allenatori, foto: AC Reggiana

La partita

I Granata approdano a Brescia nella speranza di cancellare una cocente sconfitta contro la Ternana, arrivata nello scorso weekend all’interno delle mura amiche. Ci sono diverse posizioni di divario tra le due compagini – i Biancazzurri sono 9°, mentre i Granata 14° -, tuttavia i punti che separano i due undici in classifica sono appena 3. Parlando di questa formazione, possiamo dire che non è riuscita a cominciare il campionato con il piglio giusto, tant’è che i risultati nettamente al di sotto delle aspettative hanno portato all’esonero di Gastaldello. In seguito ad una parentesi con Luca Belingheri al comando di questa compagine è arrivato Rolando Maran, un mister molto esperto che ha portato la squadra ad avere un cambio radicale, in termine di risultati. Parliamo, peraltro, di un undici che ha conquistato vittorie di prestigio contro formazioni come Como, Catanzaro, Modena e Cittadella. Va precisato, però, che, nonostante questi dati importanti, così come la Reggiana, le Rondinelle non sono in un momento particolarmente positivo. Sono, infatti, terzultime per punti raccolti – esattamente 5 – nelle ultime 5 sfide. All’andata i Granata erano riusciti a portarsi in vantaggio, per poi vedere il sogno dei tre punti smaterializzarsi nel recupero, in seguito ad un calcio di rigore fischiato contro.

Presente allo stadio anche il Patron Romano Amadei, in foto con i vicepresidenti Fico e Cattani, foto: AC Reggiana

Il Presidente Carmelo Salerno, foto: AC Reggiana

Lasciamo qua sotto – qualora voleste leggerla – una descrizione maggiormente accurata dell’avversario, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata, che vi invitiamo a seguire.

L’ingresso in campo delle due squadre, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Si comincia con il primo pallone che viene gestito dal Brescia. Reggiana che rispolvera – ultimo utilizzo risalente alla roboante vittoria in Coppa Italia contro il Pescara – la divisa rosa, che era stata piuttosto criticata per via del suo colore “bizzarro”. Solita fase di studio nei primi giri di lancette, sussulto innocuo da parte dei Granata al terzo giro di lancette con un cross di Pieragnolo calibrato decisamente male, che si spegne sul fondo. All’8′ Melegoni si fa soffiare ingenuamente la sfera sulla trequarti da Bisoli, che, con un lancio di precisione chirurgica, trova Moncini. Il centravanti in casacca numero 11 punta Rozzio e si porta la sfera sul mancino, per poi sfoderare una conclusione piuttosto potente. Ci pensa Bardi a disinnescare con un riflesso decisivo! Nuovo squillo al minuto 12 per i Biancazzurri, stavolta su calcio di punizione. E’ la zona ideale per scodellare un pallone morbido in area di rigore, sul punto di battuta c’è Besaggio. Quest’ultimo alza il braccio, lasciando presagire un traversone, tuttavia – situazione evidentemente provata in allenamento dai lombardi – tocca corto per Paghera, il quale sprigiona un tiro velleitario da lontanissimo. Respinge la retroguardia dell’undici ospite, con la sfera che diventa buona per Adorni, il quale ramifica l’azione trovando Jallow sul lato sinistro dell’area di rigore, che, vedendo l’estremo difensore avversario venirgli incontro, tenta di scavalcarlo con un tiro-cross, tramite un tocco morbido. Il suo tentativo, tuttavia, non racimola i riscontri sperati, con la palla che sorvola l’intera area di rigore, per poi spegnersi addirittura in fallo laterale. Chance al 18′ per una Reggiana che stava facendo fatica ad accendersi: Antiste trasmette con una bella sponda di testa a Gondo, che ammaestra la sfera e tenta di scaraventarla con veemenza verso il bersaglio, senza, però, centrarlo. Nuova azione interessante qualche istante più tardi, con Portanova che innesca sulla catena di destra il trequartista francese di proprietà del Sassuolo, che tenta di proporre al centro, ma il già citato nella descrizione di un’azione precedente Paghera mette in corner. Traversone di Melegoni, ma ibera la retroguardia della formazione di casa, che concede, tuttavia, la possibilità di tirare da fuori a Pieragnolo, il quale, per poco, non fa cadere un aereo. Si riaffaccia dalle parti di Andrenacci la compagine ospite con un interessante calcio piazzato. Kabashi scambia con Melegoni, poi disegna il traversone: esce per respingere l’estremo difensore del Brescia, che si scontra violentemente con Antiste, fallo in attacco e staff medico in campo.

Il duro scontro tra i due, foto: AC Reggiana

Prova timidamente a rendersi minacciosa la compagine ospite dopo 26 giri di lancette, con un primo traversone di Portanova, trovato brillantemente sulla destra da una sventagliata di Kabashi, messo fuori da Adorni, ed un secondo, più panoramico, ma, allo stesso tempo, lento e impreciso, di Bianco. Cattura il portiere dell’undici di casa. Al minuto 29 il Brescia sfrutta il corridoio centrale, con il centrocampista in casacca numero 4 che trova in verticale Bjarnason, il capitano della squadra ospite lo tampona irregolarmente: punizione da posizione invitante per la squadra di casa. Calcia Besaggio, che riesce ad imprimere potenza alla conclusione, con una traiettoria imprevedibile che scavalca la barriera ma che, per pochissimo, termina alta sopra la traversa, facendo prendere un bello spavento ai sostenitori ospiti. 5 minuti in seguito Paghera cerca Moncini con una palla profonda, ma Rozzio fa valere i centimetri e si impone di testa, anticipando l’attaccante biancazzurro. Resta per terra il giocatore che nello scorso calciomercato era stato accostato proprio alla società granata; sfera messa fuori. Nel frattempo si riguardano le immagini dell’accaduto in sala VAR, ma, giustamente, non viene nemmeno richiamato al monitor il direttore di gara. Poco più tardi ha una nuova opportunità la compagine lombarda, con un traversone di Bisoli sul secondo palo. Bardi calcola male la traiettoria ed esce a vuoto, l’appena nominato Moncini concede ad Olzer la possibilità di andare al tiro, ma il difensore centrale in maglia numero 4 della formazione ospite mura. La retroguardia di mister Nesta riesce, in qualche modo, ad uscire dalle retrovie successivamente. Al 42′ il capitano del Brescia, sulla corsia di destra, disorienta Melegoni con un paio di finte, poi propone al centro con un pallone morbido. L’unica punta della formazione Biancazzurra tenta di spedire verso il bersaglio in rovesciata, ma non riesce ad impattare nel migliore dei modi. La squadra di casa continua a ronzare attorno alla porta avversaria e a circa 3 giri di lancette dalla segnalazione del recupero riesce a costruire un’azione pericolosa. Jallow riesce ad entrare in area di rigore chiudendo un bel triangolo con Bjarnason. Il numero 18 offre al citato poche righe orsono Olzer, che calcia, ma colpisce proprio il giocatore che gli aveva apparecchiato la tavola per la conclusione un attimo prima: sfera a lato di poco e rinvio dal fondo per una Regia in evidente affanno. Ci avviciniamo all’annuncio dei minuti di extra time con Paghera che finisce sulla lista dei cattivi per un intervento ruvido nel cuore del campo, ai danni di Bianco. Ed ecco che si illumina la lavagna luminosa: bisogna recuperare un giro di lancette. Nulla di degno di essere riportato accade in questi 60 secondi ulteriori concessi dalla terna arbitrale: squadre negli spogliatoi con il risultato saldamente ancorato allo 0-0. Primo tempo che si esaurisce tra sbadigli e poco altro: poche emozioni con una Reggiana inefficace in chiave offensiva e che ha rischiato più di una volta di incassare la rete dello svantaggio. 45 minuti di prudenza, per quanto riguarda la formazione di mister Nesta.

La ripresa comincia con una novità di formazione per parte. Andrenacci, estremo difensore del Brescia, evidentemente ancora dolorante dopo lo scontro con Antiste, è costretto a dare forfait, dunque Avella si posiziona tra i pali al suo posto. Il tecnico dell’undici ospite sostituisce proprio l’appena nominato attaccante francese con Fiamozzi, dunque Portanova si sposta dalla corsia di destra – adesso occupata dal subentrato in maglia numero 15 – alla trequarti. Primo possesso di questi ultimi tre quarti d’ora di match gestito dagli ospiti. Subito uno squillo, al 50′, da parte degli ospiti, con un traversone dalla destra proprio dell’ex esterno dell’Empoli, che ha appena effettuato il suo ingresso in campo. Il portiere della formazione di casa, all’esordio in Serie B, esce dai pali per respingere, ma compie un intervento non proprio impeccabile, riesce a spazzare successivamente il Brescia. Risposta immediata dei padroni di casa, con Jallow, in possesso largo sulla sinistra, che si accentra per poi sfoderare una conclusione, la quale viene disinnescata da Kabashi, che resta a terra dopo la pallonata subita. Comincia, nel frattempo, a piovere fortissimo al Rigamonti. Ed è soltanto l’inizio, perchè presto arriverà persino il momento della grandine. Al minuto 54 si mette in mostra Melegoni, che parte dalla fascia sinistra e converge, poi serve Portanova, il quale gli gioca il pallone di ritorno. Il 72, dalla distanza, sprigiona una conclusione molto violenta, l’estremo difensore dei Biancazzurri riesce a compiere un miracolo e, con una parata straordinaria, devia in angolo. Dalla bandierina va il centrocampista albanese, che tocca corto proprio per l’appena nominato Melegoni, il quale serve Fiamozzi, che restituisce. A quel punto, il centrocampista della Reggiana disegna un traversone intrigante, con Rozzio che arriva a pizzicare di testa e a spedire verso il bersaglio, ma deve fare i conti con un altro intervento superlativo dell’estremo difensore del Brescia, che tiene ancora a galla i suoi compagni! Poco più tardi, però, il direttore di gara mette il fischietto in bocca e assegna una punizione all’undici lombardo, da dentro la propria area di rigore. Presumo per un fuorigioco di Gondo, poichè quest’ultimo, seppur non abbia toccato direttamente il pallone, ha disturbato l’intervento di Avella dopo l’incornata del capitano granata e, in quel momento, era in posizione di offside. Al 57′ ci sono due avvicendamenti per quanto riguarda l’undici di casa: giungono al termine le partite di Olzer e Paghera, dentro Bianchi e van de Looi. E, quindi, ora gli avversari giocano a due punte. Una mossa che dimostra come i Biancazzurri non vogliano accontentarsi del pari. Al minuto 62 Nesta si gioca la carta Girma, con il centrocampista numero 72, ex Standard Liegi, che si dirige in panchina dopo una prova abbastanza positiva. Il trequartista svizzero impiega pochissimi istanti ad illuminarsi: circa un minuto dopo il suo ingresso in campo mette un pallone teso in area di rigore, Avella respinge, ma consegna, involontariamente, la sfera a Kabashi, che si sposta la palla sul destro e tenta la conclusione, la quale viene respinta da un cruciale intervento di Adorni. L’ex Como è, però, pure sfortunato, perchè, in seguito al suo tiro, murato dal centrale difensivo avversario, la sfera gli sbatte sul braccio, dunque è fallo in attacco. Dopo 66 giri di lancette Dickmann decide di mettersi in proprio: riesce ad insinuarsi tra una serie di maglie rosa dei giocatori ospiti, riuscendo ad entrare addirittura in area di rigore. Perde poi l’equilibrio, lasciando che la sfera diventi buona per il sinistro ciabattato di Bianchi, che si esaurisce sul fondo. Qualche istante più tardi Bjarnason passa il testimone a Galazzi. Nei minuti seguenti ci provano nuovamente gli ospiti, con un traversone di Girma, ma allontana, seppur in due tempi, la retroguardia lombarda. Può, però, dire l’ultima parola Bianco, che abbozza una conclusione di destro da fuori un po’ velleitaria, ma tutto sommato apprezzabile, seppur imprecisa: sfera che termina alta sopra la traversa. Al 70′ Rozzio è costretto a fermare con le cattive Moncini: cartellino giallo da parte del direttore di gara, che fin qui ha diretto alla perfezione l’incontro, senza farsi sfuggire niente e, soprattutto, mantenendo calmi gli animi dando poche ammonizioni. Intanto il settore ospiti si fa sentire con un Che Bello è – continuiamo a scrivere in maiuscolo la B, per non smettere di ringraziare chi ci ha permesso di essere in cadetteria quest’oggi – che sovrasta le voci della curva bresciana. Sugli spalti lo spettacolo non manca, ma in campo sì: la gara non è ancora decollata, clamorosamente. Splendida trama offensiva della Reggiana al minuto 73, con Kabashi che trasmette al fantasista con l’80 sulle spalle, il quale, di prima, offre a Portanova. Quest’ultimo si sistema la sfera sul mancino, poi sfodera una conclusione verso lo specchio, ma Avella riesce a neutralizzare con un altro pregevole intervento. Un attimo più tardi l’appena nominato Kabashi abbozza una conclusione da fuori, schermata dalla retroguardia lombarda. Al settantacinquesimo giro di lancette Bisoli inventa un traversone intrigante per Moncini, il quale tenta la conclusione in acrobazia, mancando, però, l’appuntamento con la sfera. Intanto Maraner – vice di Maran, oggi in panchina a causa della squalifica di quest’ultimo – decide che è arrivato il momento di Bertagnoli: fuori Besaggio. Nesta manda dentro Pettinari – 13 minuti circa a sua disposizione -, abbandona il terreno di gioco Gondo. Effettua il suo ingresso in campo anche Cigarini, termina così la partita del playmaker albanese. E’ clamorosamente aumentata l’intensità della pioggia. Nubifragio al Rigamonti. A 10 dall’annuncio dei minuti da recuperare è bravo Sampirisi a guadagnarsi un calcio di punizione, fallo di Bianchi. Traversone morbido dell’ex centrocampista dell’Atalanta, entrato in campo da poco, all’altezza del secondo palo, dove sbuca il citato qualche riga fa Portanova. La sua incornata, però, non si rivela vincente: riesce a fare sua la sfera Avella, che si accascia per terra con la sfera tra le braccia. All’84’ prova a rendersi pericoloso il Brescia con un contropiede orchestrato da Galazzi, che sfreccia sulla corsia di destra, poi si accentra e trova il suo capitano. Quest’ultimo mette un pallone tagliente in area di rigore, con Bardi che interviene e smanaccia in tuffo, colpendo poi il suo compagno Marcandalli. La sfera finisce successivamente sul fondo, ma il direttore di gara commette un errore e, pensando che l’ultimo tocco fosse stato di Moncini, assegna un rinvio dal fondo in favore dei Granata. Chance su calcio da fermo al minuto 88 per i padroni di casa, con una palla che viene “inghiottita” dell’estremo difensore granata in seguito ad una deviazione – non sono riuscito a capire da parte di chi – all’interno della mischia, in seguito ad un traversone morbido. Tenta di tenere la sfera lontana dalla porta l’undici di mister Nesta, che, all’88’, grazie al trequartista svizzero, conquista una punizione che le permette di rifiatare. Altro calcio da fermo conquistato qualche secondo più tardi da Bianco: comincia a giocare con il cronometro l’undici che rappresenta la Città del Tricolore. Batte ancora Cigarini: nuovo cross sul secondo palo, nuovo intervento di Avella, che cattura la palla. Chance agli sgoccioli di questa partita per la formazione proveniente da Reggio Emilia, con una manovra che si ramifica quando Sampirisi trova Fiamozzi largo sulla destra. Quest’ultimo mette un pallone teso in area di rigore, con Girma che arriva a colpire di testa e ad indirizzare verso la porta con violenza. Non riesce, però, a centrare lo specchio per pochissimo! Ospiti ad un passo dal gol vittoria nei primi istanti del recupero! Saranno 3 i giri di lancette di extra time. Nuova occasione su calcio piazzato per la Regia al secondo giro di lancette di questo tempo aggiuntivo concesso dalla terna arbitrale: punizione conquistata da dal numero 15 sulla corsia di destra. Cartellino giallo all’indirizzo di Jallow. Solito specialista incaricato della battuta di questo calcio di punizione, ovvero il classe 1986, nato a Montecchio. La retroguardia bresciana allontana, Bianco tenta lo stop, ma perde palla e attenzione, perchè qui nasce un contropiede che potrebbe rivelarsi fatale. Incursione per vie centrali di Galazzi – i Granata sono scoperti -, che serve Moncini, il quale suggerisce al centro, senza, tuttavia, trovare nessuno! Nesta e i suoi se la sono scampata! Che brivido! Sarebbe stata una beffa clamorosa. Pochi secondi più tardi l’80 della compagine reduce dalla sconfitta con la Ternana commette un fallo ai danni di Bisoli sulla fascia sinistra: ultima chance di questa partita per i padroni di casa. Batte il nominato poco fa Galazzi, il suo traversone di mancino, tuttavia, è troppo panoramico e si spegne sul fondo, così come le speranze biancazzurre di portare a casa i 3 punti. Ecco il triplice fischio: pareggio privo di grandi emozioni al Rigamonti. Prosegue la striscia di risultati positivi in trasferta della Reggiana.

La squadra saluta e ringrazia i tifosi a fine partita, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Commento e opinioni personali

Parto con il dire che questo pareggio, secondo me, non è assolutamente da buttare via, poichè questo punto, specialmente dopo la gara sottotono contro dello scorso weekend, non era facile da ottenere. Il primo tempo non mi è piaciuto particolarmente, perchè abbiamo rischiato grosso in un paio di circostanze e, in chiave offensiva, non abbiamo prodotto quasi niente. Non siamo mai riusciti ad attivare Antiste e, di conseguenza, abbiamo creato davvero poco. Nella ripresa si è vista una squadra più motivata e combattiva, che ha subito manifestato la sua volontà di non accontentarsi e di provare a vincere. Abbiamo sfiorato il gol più volte, con il tiro da fuori di Melegoni e con il colpo di testa di Rozzio, per esempio, dunque i modi per ferire c’erano, tuttavia non abbiamo prodotto tanto altro. Le poche occasioni costruite derivano, sicuramente, in parte, dalla bravura della retroguardia bresciana nel concederci pochi spiragli, però privarsi di Antiste e giocare senza un supporto di Gondo vuol dire avere davvero poche possibilità di fare male con gli attaccanti. Sarà fondamentale recuperare Vido e Vergara, perchè, in queste situazioni, possono fare davvero comodo. Un’altra critica che mi sento di fare è il contropiede concesso nel finale. Non puoi rischiare di buttare 2 punti regalando un’ultima azione a partita quasi finita, specialmente se un attimo prima eri in possesso su calcio di punizione. Non so se sia stato giusto concentrare la maggior parte di giocatori granata dentro l’area di rigore avversaria, rimanendo più vulnerabili dietro. Giusto non accontentarsi e provare a vincere fino all’ultimo – anche se, ripeto: questo pari va benissimo -, tuttavia non puoi rischiare di prendere una rete in questo modo perchè hai disposto la maggior parte della squadra nella loro area. Parlando di aspetti positivi, sicuramente abbiamo assistito ad una grande prova dei tre centrali, che sono riusciti a contenere piuttosto bene Moncini e gli altri giocatori potenzialmente pericolosi offensivamente. Da ammirare, inoltre, come la Reggiana voglia sempre cercare di imporre il proprio gioco, anche contro avversari più forti: in questa gara ha detenuto il 58% – dati ufficiali della Lega B – del possesso palla, totalizzando 445 passaggi.

Bardi 6: Sfodera un riflesso fondamentale, nel primo tempo, con cui disinnesca un pericolosissimo tiro dell’attaccante in casacca numero 11 del Brescia. Per il resto, viene chiamato in causa poche volte, ma si fa trovare pronto sempre, fatte eccezione per un’uscita a vuoto nei primi 45 minuti, che stava per costargli caro.

Un rinvio dell’estremo difensore della Regia, foto: AC Reggiana

Sampirisi 6,5: Gioca diligentemente e la sua esperienza è sempre fondamentale. Fase difensiva perfetta, ogni tanto lo si vede anche quando i Granata manovrano nella metà campo avversaria.

Il braccetto di destra della retroguardia granata, ottima prova la sua, foto: AC Reggiana

Rozzio 7: Contiene molto bene Moncini, rimediando anche, purtroppo, un giallo, ma fa parte del suo mestiere. Si impone diverse volte nei duelli e sfiora, tra l’altro, un gol di testa che sarebbe stato pesantissimo.

Il capitano della Regia svetta di testa, foto: AC Reggiana

Marcandalli 6,5: Interviene positivamente più volte, ha una dominanza fisica notevole ed è difficile che venga saltato. Gioca, anche lui, con la testa giusta, sbagliando poco.

Il difensore centrale dei Granata in possesso della sfera, foto: AC Reggiana

Portanova 6: Dopo tanto tempo torna a disputare una partita buona. Non è ancora il Manolo di inizio stagione – occorrerà ancora tempo per rivederlo -, ma, comunque, si rivela utile. Parte largo sulla destra e smista correttamente qualche palone. Viene poi spostato sulla trequarti, con l’ingresso di Fiamozzi. Non riesce a rivelarsi particolarmente pericoloso, ma comunque gioca bene con i compagni, offrendo, inoltre, il pallone di ritorno a Melegoni, in occasione del tiro già citato più volte.

Il giocatore in maglia numero 90, oggi adattato, nel primo tempo, sulla fascia destra, foto: AC Reggiana

Kabashi 6: La sua regia è buona e le sue sventagliate spesso permettono ai suoi compagni di distendersi in azioni promettenti. A volte è un pochino lezioso, ma rimane un giocatore funzionale.

Una sventagliata del numero 77, foto: AC Reggiana

Bianco 6: Motore della squadra, le sue azioni individuali sono travolgenti e produttive. Questo giocatore ha davvero delle batterie inesauribili. Peccato solo per il controllo sbagliato nel finale, da cui è scaturito il contropiede avversario. Comunque si rivela, come al solito, un giocatore essenziale, anzi, irremovibile, all’interno di questa formazione.

Il gioiellino di proprietà della Fiorentina porta palla, foto: AC Reggiana

Pieragnolo 6: Tantissima corsa, specialmente in fase di possesso, ma risulta meno produttivo del solito. Continua a faticare un po’ quando deve difendere.

L’esterno sinistro della Reggiana sfida Dickmann a duello, foto: AC Reggiana

Melegoni 5,5: A metà strada tra il 5,5 e il 6: non disputa, tutto sommato, una brutta partita, ma commette qualche ingenuità. Nel primo tempo perde il pallone sanguinoso da cui deriva la pericolosa ripartenza bresciana, con il tiro di Moncini.

Il centrocampista numero 72 sfida Bisoli, foto: AC Reggiana

Antiste 5: Non entra mai in partita, non riesce a ricavarsi dello spazio. Sicuramente la colpa non è solo sua, perchè vanno anche riconosciuti i meriti degli avversari, ma, comunque, non riesce mai ad essere decisivo o a portare scompiglio.

Il centravanti francese prolunga di testa un pallone, foto: AC Reggiana

Gondo 5,5: Solita gara sporca per lui, lavora bene spalle alla porta e vede il bersaglio una volta nel primo tempo, con un tiro mal eseguito. Per il resto, non riesce ad essere pericoloso, anche per via del fatto che il suo compagno di reparto non è proprio in fiducia.

Uno dei rari tiri da fuori del centravanti dei Granata, foto: AC Reggiana

Fiamozzi 6,5: (Siamo passati ai subentrati). Ordinato, non si fa mai saltare e si propone più volte quando hanno palla i suoi compagni, proponendo anche qualche cross – su tutti quello su Girma – interessante.

L’ex giocatore dell’Empoli sotto la battente pioggia dello Stadio Rigamonti, foto: AC Reggiana

Cigarini 6: Incaricato di battere tutti i calci di punizione, tuttavia è difficile valutare la sua partita, perchè lo abbiamo visto poco. Martedì potrebbe rivedere il campo, a mio avviso anche da titolare.

Il regista della Regia, che sta ritrovando qualche minuto, si appresta a battere una punizione, foto: AC Reggiana

Girma 6,5: Come anticipato, sfiora il gol di testa a pochi secondi dalla fine. Entra in campo con l’atteggiamento giusto, si sacrifica e prende delle punizioni che fanno salire la squadra.

Il trequartista in maglia numero 80 cerca un guizzo, foto. AC Reggiana

Pettinari s.v.: Non saprei come valutarlo, perchè ha giocato poco più di un quarto d’ora. Non di certo un impatto negativo, ma non me la sento di dargli un voto.

La punta in maglia numero 23 dei Granata, foto: AC Reggiana

Nesta 6,5: Giusta l’idea di riproporre Portanova, che sta, pian piano, venendo rivitalizzato. La squadra fatica nella prima frazione di gioco, subendo qualche avanzata avversaria e facendo fatica a creare occasioni. Il suo discorso motivazionale all’intervallo si rivela utile, perchè, negli ultimi 45 giri di lancette, si vede un undici più agguerrito e pericoloso. I suoi cambi hanno risvolti positivi, tuttavia io mi sarei giocato la carta Blanco, che avrebbe potuto fare la differenza davanti, dopo i primi segnali positivi con la Ternana.

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