Da 2-0 a 2-3: la Reggiana espugna Venezia realizzando una splendida rimonta
28 min readLa Reggiana è sempre più vicina alla salvezza: straordinaria vittoria per 2-3 in rimonta a Venezia e Granata che salgono a quota 40
Clamoroso al Penzo: la banda di Nesta va in svantaggio 2-0, ma riesce a mettere a segno 3 reti e a rovesciare la partita, conquistando tre punti che le permettono di vedere il traguardo della salvezza sempre più vicino. Per i Lagunari timbrano il cartellino Busio e Pohjanpalo, ma gli ospiti sono bravi a dimezzare lo svantaggio prima di andare a riposo con un colpo di testa di Portanova. Nella ripresa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Altare sigla un’autorete in seguito ad un colpo di testa di Rozzio, completa poi la rimonta Pieragnolo. Unica nota negativa l’infortunio di Girma, il quale dovrà operarsi e difficilmente lo rivedremo giocare prima del termine del campionato.
Un’immagine della partita con i sostenitori granata nello sfondo, foto: AC Reggiana
Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita
I Granata tornano in campo dopo una sosta per le nazionali – dalla discutibile utilità, ma approfondiremo dopo – di un circa un paio di settimane, pertanto ci sono diverse notizie – purtroppo, per la maggior parte tristi – da riportare.
E’ scomparso Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, storico “braccio destro” di Rocco Commisso, presidente della società toscana; una coppia che ha scritto pagine importanti della storia dello sport italiano. La Reggiana ha manifestato la sua vicinanza a tutto il mondo viola ricordando il dirigente italo-americano sui propri profili social.
Sfortunatamente, è venuto a mancare pure Antonio Pacheco, centrocampista portoghese che ha vestito il colore granata nella stagione 1996-1997, collezionando un totale di 14 presenze. I sostenitori della squadra della Città del Tricolore – compresi coloro che non hanno avuto modo di assistere alle sue prestazioni – hanno condiviso il loro grande dispiacere, lo stesso ha fatto la società.
E, purtroppo, queste non sono le uniche news che non avremmo voluto riportare. Si è, infatti, spento un giovanissimo sostenitore granata: Diego, che ha lottato come un leone – per citare uno striscione esposto dai tifosi, che vi mostreremo dopo – contro una malattia. Anche la Reggiana, giustamente, ha manifestato la sua vicinanza alla famiglia. L’undici di Rozzio, come vedremo, riuscirà a dedicargli uno splendido successo contro il Venezia.
Passiamo adesso a qualcosa di meno malinconico: il difensore Alessandro Marcandalli, uno degli irremovibili di Nesta, è stato chiamato in Nazionale Under 20 dal tecnico Alberto Bollini. Ha giocato il secondo tempo di una gara di Elite League contro la Romania, terminata a reti bianche.
La Primavera ha poi avuto modo di confrontarsi con una squadra di livello molto alto: il Cile di Alexis Sanchez. La nazionale sudamericana si è, infatti, allenata a Calerno, in vista del match amichevole con l’Albania, andata in scena al Tardini e terminata con una vittoria per 3-0 de La Roja.
Convocazione in azzurro – stavolta parliamo dell’Under 21 – anche per Bianco. Il giovane centrocampista di proprietà della Fiorentina si è seduto in panchina in una gara di qualificazione al prossimo Europeo contro la Turchia. Non ha, dunque, avuto modo di esprimersi, ma, comunque, la chiamata rappresenta, ovviamente, una grande soddisfazione sia per lui che per la società, che ha creduto in lui. Il match è terminato 1-1, dunque grande beffa per la banda di Nunziata, composta da calciatori di altissimo livello, come Ruggeri, Calafiori, Fabbian, Gnonto e Casadei, tra i tanti.
Rinnovo importantissimo per la Reggiana: Paolo Rozzio, bandiera granata, ha prolungato di un’altra stagione il suo contratto, apprestandosi, dunque, a disputare la nona consecutiva in casacca granata. Tra l’altro, in una vecchia conferenza stampa, il DS Goretti aveva anticipato che, indipendentemente dal numero di gare giocate, avrebbe tentato di allungare l’avventura a Reggio Emilia di questo giocatore e di Luca Cigarini, poichè li ritiene i due maggiormente rappresentativi di questo club. Ci auguriamo, dunque, che anche l’ex Siviglia possa avere modo di proseguire la sua esperienza nella Città del Tricolore.
Capitolo infortuni: non c’è pace per Crnigoj, che ha riportato una lesione dei muscoli estensori della coscia destra. Si aggiunge alla lista degli indisponibili Okwonkwo, per via di un risentimento ai flessori della coscia destra.
Saranno più di 700 i supporters della Regia che prenderanno parte a questa trasferta nel giorno di Pasquetta. Sold out raggiunto nel giro di poco tempo, ricordando che non è stato permesso al pubblico reggiano di riempire il settore – circa 1000 posti – per la sua interezza.
Lo stadio
Ho avuto modo di assistere a questa avvincente partita dal vivo, dunque posso proseguire la nostra sorta di serie in cui recensiamo gli stadi. Il Penzo è sicuramente un impianto unico al mondo: non capita tutti i giorni di andare a vedere la propria squadra del cuore dopo aver raggiunto il proprio settore in vaporetto. Dopo i soliti controlli – devo dire piuttosto invasivi, o, quantomeno, più del normale – e un viaggio lungo – ma terminato velocemente, tra canti dei supporters in festa e altro – si raggiunge, per l’appunto, lo spicchio destinato ai sostenitori ospiti. Purtroppo, c’erano soltanto due tornelli, quindi si è dovuta fare un po’ di fila. Comunque, la struttura non è il massimo – diciamo così – già da fuori: si vedono le scritte “Venezia FC” fatte con dei teloni che coprono la struttura, ma senza di essi quasi non si capirebbe che è la casa dei Lagunari. Una volta entrati, colpisce subito la vicinanza tra la curva e il terreno di gioco, divise da uno spazio ristretto, dove si posizionano gli steward. Seggiolini messi tutti in ottime condizioni – frutto, credo, anche della recente ristrutturazione -, manca, però, la tettoia in ogni parte dello stadio, fatta eccezione per la tribuna situata alla destra di dove si sono posizionati i 700 e poco più cuori granata. Una copertura, tra l’altro, che mi ricorda quella di un classico impianto del calcio inglese delle divisioni inferiori. Nel settore opposto c’è il classico gioco “a mosaico” con i posti a sedere, con la scritta “Venezia”. Tra l’altro, dietro a questa sezione dell’impianto si intravede il porto con le barche: anche questa è una cosa piuttosto rara. Inaccettabile, invece, il fatto che a soltanto venti minuti dal calcio d’inizio della partita le linee dell’area di rigore siano state “ricalcate”, poichè troppo sbiadite. E’ appunto impensabile il fatto che nessuno se ne fosse accorto prima, tra l’altro il lavoro è stato terminato all’intervallo, poichè non si è, ovviamente, riusciti a rendere più nitide tutte le righe prima dell’inizio della gara. Dunque, il voto di questo impianto è insufficiente per via di questa serie di ragioni. Venezia è indubbiamente una splendida città, ma se questa struttura si trovasse in un contesto diverso, dunque non in mezzo ad una laguna, non avrebbe lo stesso fascino che ha acquisito.
Voto: 5
Lo Stadio Penzo
La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta
Il tecnico, dopo aver definito queste due settimane utili per ricaricare le batterie, è partito, come di consueto, dell’infermeria:”Romagna è in ripresa, Vido chiaramente viene da un infortunio un po’ più complesso e ci vorrà ancora un po’, però si allena tutti i giorni con noi: deve soltanto riprendere la condizione”. Da monitorare anche le condizioni di Varela, non al 100%, quindi in dubbio per questa sfida.
Il mister dell’undici granata ha, inoltre, descritto così l’avversario:”Sappiamo la forza loro: è una squadra che ha visto che può andare in Serie A e farà di tutto”, aggiungendo che quest’undici dispone di un centravanti sontuoso come Pohjanpalo.
L’ex allenatore del Frosinone ha speso, ovviamente, due parole anche su Rozzio e sul suo prolungamento del contratto:“Ho visto che è cresciuto molto, all’inizio ci credevo poco – sapete quello che ha detto, non abbiamo segreti -. Parliamo spesso con Paolo, anche di tutto il percorso, anche di quando non giocava. E’ un calciatore che ha dimostrato grande forza mentale quest’anno, nonostante sia partito con un allenatore che, magari, lo voleva meno. E, con i fatti, si è ritagliato lo spazio che si è meritato in campo”.
I Granata, tra l’altro, non potranno contare su Kabashi, che si è procurato una squalifica di tre giornate dopo aver tirato una testata ad un avversario nel bollente finale della gara contro lo Spezia. Nesta ha detto esplicitamente che l’albanese ha fatto una cavolata e ne è consapevole.
Si sta vedendo poco, inoltre, Blanco, arrivato nella finestra di trasferimenti invernale, ma poco utilizzato. Il campione del mondo ha dichiarato:“Giocherà, è vero che l’ho utilizzato poco – anche dopo una buona entrata, visto che ha fatto assist con il Sudtirol”.
Doverose, infine, due parole su Diego e la sua tristissima scomparsa:”Sono cose strane, è un argomento veramente brutto. Dico sempre che i bambini sono bambini, siamo genitori. Una cosa bruttissima, perciò siamo molto vicini alla famiglia, per la cosa tragica. Siamo papà tutti e non so come uno potrebbe reagire a una roba del genere. Stiamo vicini alla famiglia: un grande in bocca al lupo per tutto”.
Le formazioni
Venezia: 3-5-2 per i padroni di casa, che, dunque, scendono in campo con uno schieramento quasi speculare a quello avversario. Joronen in porta, protetto da una retroguardia formata da Altare, Idzes e Sverko. Sulle corsie laterali Candela e Zampano, al centro Bjarkason e la coppia statunitense Tessmann-Busio. Davanti bomber Pohjanpalo, affiancato da Gytkjaer.
Reggiana: Cambia soltanto un paio di pedine all’interno del suo scacchiere il mister della Regia. Satalino in porta a causa dell’infortunio di Bardi, retroguardia composta da Sampirisi, Rozzio e Marcandalli. Sul binario di destra Fiamozzi, su quello di sinistra Pieragnolo, in mezzo Bianco e Cigarini, vista la squalifica di Kabashi. Girma e Melegoni – ecco la novità – agiscono alle spalle di Gondo.
La partita
Dopo una sosta per le nazionali dalla dubbia utilità – le ennesime due partitine noiose fatte esclusivamente per guadagnare dei soldi – torna finalmente in campo la nostra Reggiana. L’avversario è il Venezia di Vanoli, una delle corazzate di questo campionato, la quale occupa la seconda piazza e ambisce alla promozione diretta nella massima categoria. Quest’undici è in un grande stato di forma: 4 vittorie negli ultimi 5 match, in cui ha messo a segno ben 11 reti. E, a proposito di gol, questa formazione, come anticipato, ha un asso nella manica e si chiama Joel Pohjanpalo, un bomber straordinario, reduce da una partita stellare contro il Palermo. Sarà una sfida veramente difficile per i Granata, poichè in casa gli Arancioneroverdi hanno conquistato ben 33 punti, lo stesso numero dei bagoli, che condividono appunto con i veneti questo primato. Qualche difetto, però, questa squadra lo ha, basti pensare al numero di reti incassate: ben 35, persino la banda di Nesta, squadra con obiettivi ben diversi, ne ha subiti di meno. E, tra l’altro, gli ospiti non devono demordere, visto che già all’andata erano riusciti a strappare una vittoria, grazie ad un sigillo di Gondo (e, inoltre, in quella partita l’infallibile bomber finlandese citato prima non riuscì a convertire in rete un tiro dal dischetto). La formazione capitanata da Rozzio, peraltro, seppur abbia raccolto pochissimi punti in casa, è riuscita, finora, ad essere piuttosto “corsara” in trasferta: solo 7 squadre hanno fatto meglio lontano dalle mura amiche.
Qua sotto una presentazione dell’avversario più dettagliata, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata
Osservato un minuto di silenzio per ricordare Joe Barone, foto: AC Reggiana
Si parte con il primo possesso che viene gestito dai Granata, che oggi devono vincere per dedicare la vittoria al piccolo Diego. Verranno esposti, infatti, durante la partita, due striscioni, uno con su scritto:”Hai lottato come un leone, ora in cielo c’è un angelo in più” e un altro recitante le parole:”Ciao Diego, eterno eroe”. Dopo nemmeno 3 minuti ecco il primo squillo dei padroni di casa: Pieragnolo, sull’out di sinistra, si fa soffiare la sfera da Candela, il quale percorre tutta la corsia laterale e suggerisce al centro per Gytkjaer, ma si intromette Marcandalli, che concede il primo corner della sfida. Ed è sempre il centrale granata di proprietà del Genoa ad intervenire di testa sul traversone da calcio d’angolo dei padroni di casa, la sfera diventa buona per la soluzione al volo di Tessmann, che spedisce alto sopra la traversa. Pochi istanti più tardi ecco il primo cartellino della partita: è per Melegoni che entra a gamba tesa su Sverko, dopo essere stato messo in difficoltà da un rischioso lancio dalle retrovie (una sventagliata alquanto pericolosa, poichè è stato un suggerimento per vie centrali, per un giocatore che era venuto basso a ricevere nella propria metà campo). Si occupa della battuta il regista statunitense dell’undici veneto citato poche righe fa, il quale cerca di innescare la sponda di testa di Altare, sul lato sinistro dell’area di rigore, con un servizio profondo, ma i padroni di casa non riescono a concludere nulla: rinvio dal fondo in favore deli ragazzi di Nesta. Dopo 9 giri di lancette Girma disegna un interessante cross di esterno, cercando Gondo a centro area, Idzes lo anticipa, ma non allontana completamente il pericolo. La palla diventa, infatti, buona per l’ex centravanti della Cremonese, che cerca una finezza con il tacco, ma viene chiuso appunto dal centrale in casacca numero 4, che poi decide di non correre rischi e concede un calcio d’angolo alla Regia.
Il cross d’esterno di Girma, foto: AC Reggiana
L’incaricato per il traversone è il giocatore che ha visto il suo nome finire per primo sul taccuino del direttore di gara. Alla fine batte e i Granata tentano di muovere la sfera sul binario di sinistra, per poi perderla maldestramente, concedendo addirittura una rimessa laterale alla formazione di Vanoli. Dopo 11 giri di lancette ecco un nuovo sussulto della compagine ospite, con Sampirisi che, dalla difesa, cerca l’unico riferimento offensivo con un suggerimento intrigante. L’attaccante ivoriano, furbamente, esegue un velo, facendo scorrere la palla e mandando a vuoto il nominato qualche riga fa Idzes, preoccupatosi esclusivamente di seguire l’avversario. Arriva, però, come un treno, Sverko, che, in tackle, cancella ogni speranza del suo avversario di dirigersi verso il bersaglio, elargendo un nuovo tiro dalla bandierina alla formazione ospite. Cigarini cerca la testa di Rozzio sul secondo palo, ma il capitano viene anticipato da Gytkjaer, che allontana di testa. Involontariamente, però, apparecchia la tavola per la sassata di Bianco, che calcia di prima intenzione, senza che la sfera tocchi terra, e scalda i guantoni di uno Joronen finora inoperoso, il quale, con un prodigioso intervento, mette in angolo. Nuovo suggerimento al centro da parte del centrocampista in maglia numero 72, stavolta più stretto. La retroguardia dei Leoni Alati controbatte, spedendo fuori dall’area di rigore, ma concedendo a Pieragnolo l’opportunità di tirare da fuori, ma il suo sinistro si rivela innocuo e termina alto sopra il bersaglio (e non di poco). Torna a presidiare la porta avversaria il Venezia a 20 giri di lancette dal calcio d’inizio. Bjarkason trova Candela sulla destra, il quale cerca Pohjanpalo nel cuore dell’area di rigore: la sfera, dopo un rimpallo con la testa di Rozzio, diventa buona per Busio, che spedisce alle spalle di Satalino, portando avanti la sua squadra. Reggiana in svantaggio al Penzo, ma la partita è ancora lunga.
Il vantaggio veneto, firmato da Busio, foto: AC Reggiana
Piove sul bagnato per quanto riguarda gli ospiti: Girma si accascia per terra pochi istanti dopo il sigillo del numero 6, non è in grado di proseguire la partita. Non so se sia legato all’infortunio che si è procurato, ma, all’ottavo minuto, dopo una scivolata di Idzes giudicata dall’arbitro regolare, aveva per qualche istante camminato in maniera poco fluida. Il tecnico della compagine proveniente dalla Città del Tricolore si gioca la carta Portanova: è lui a prendere il posto dello svizzero. Impiega poco tempo ad attivarsi il ragazzo in casacca numero 90 appena sceso in campo, che al 28′ innesca la corsa di Melegoni con un suggerimento in profondità di piatto, con cui scavalca Altare. L’ex Standard Liegi entra in area di rigore e cerca la conclusione in diagonale con il sinistro, ma non trova lo specchio per pochissimo. Bel segnale degli ospiti, subito resilienti, che dimostrano di non essersi di certo arresi.
La conclusione di Melegoni ad incrociare di sinistro, foto: AC Reggiana
Reazione immediata della squadra di Vanoli, con l’autore del sigillo del vantaggio che si destreggia bene sulla trequarti, poi ramifica l’azione offrendo a Zampano sulla sinistra. Quest’ultimo fa partire un traversone, ma Marcandalli allunga la traiettoria, ne approfitta così l’esterno destro in maglia 27 della compagine di casa, che calcia con la sfera a mezza altezza. L’estremo difensore granata risponde alla frustrata del classe 2000 con un intervento straordinario, lasciando solamente un corner ai veneti. Traiettoria panoramica del centrocampista in maglia 19 dei Lagunari, che pesca l’ex centravanti del Bayer Leverkusen, il quale si coordina per la conclusione al volo, sporcata – secondo l’arbitro, anche se così non pare – da Sampirisi. La palla si impenna e termina la sua corsa sul fondo: ancora un’opportunità dalla bandierina per i Leoni Alati. Delinea il suggerimento nella zona calda Tessmann, Satalino, però, cattura la sfera. Al 32′ un ispirato Portanova si fa nuovamente sentire, eseguendo un tiro a rientrare dalla distanza, il quale si rivela, però, troppo centrale: Joronen blocca. Pochi istanti più tardi è nuovamente il centrocampista statunitense del Venezia a creare un pericolo per gli avversari, tracciando un traversone morbido intrigante, con cui trova pesca Gyktjaer. Il numero 9 trova poi Pohjanpalo in area piccola, il quale spinge in fondo al sacco e sigla la rete del raddoppio. Sale, tuttavia, la bandierina dell’assistente, che segnala un fuorigioco del capitano del Venezia. Sarà il VAR, dopo un’attenta revisione delle immagini, a convalidare la rete con cui i padroni di casa potrebbero aver archiviato già la pratica.
Risposta immediata da parte della squadra ospite con un’azione orchestrata da Bianco, che invita Pieragnolo ad andare al traversone. Il laterale sinistro della Regia cerca con un passaggio rasoterra Melegoni al centro, ma Idzes anticipa e spegne le speranze degli ospiti di dimezzare lo svantaggio. Al minuto 38 Cigarini tratteggia un traversone su calcio piazzato, dal lato destro del campo. Flipper dopo un tentativo del centrocampista classe 1999 maturato nel settore giovanile dell’Atalanta, nominato poche righe fa. La sfera diventa buona, allora sia per Rozzio che per Marcandalli: entrambi vanno sulla sfera, la traiettoria è alta e lenta e il palone termina docile tra le braccia di Joronen.
I due difensori della Regia vanno contemporaneamente sul pallone, quasi ostacolandosi a vicenda, foto: AC Reggiana
Al 40′, dopo una respinta della difesa granata, Tessmann addomestica con il petto il pallone poi abbozza un tiro di mancino, rasoterra e privo di potenza, però. Scolastico intervento per il portiere in prestito dal Sassuolo. Bello spirito battagliero dei ragazzi di Nesta, che continuano a costruire intriganti manovre offensive, nonostante il risultato poco sorridente. Marcandalli trova l’esterno sinistro in casacca numero 3 sulla sinistra ed entra in area di rigore per ricevere sul cross del compagno. Alla fine, il classe 2003 premia uno splendido movimento di Portanova ad attaccare il primo palo. E’ puntuale all’appuntamento con il pallone, ma non riesce a centrare il bersaglio, complice la deviazione di Sverko. Nuova chance per fare male su un cross in favore dei ragazzi dell’ex mister del Perugia. Solito tragitto per la sfera, indirizzata verso il primo palo, Joronen smanaccia. Raccoglie Bianco fuori dalla zona calda, con gli ospiti che poi provano a costruire qualcosa sulla catena di destra. Fiamozzi offre a Sampirisi, il quale suggerisce al centro per Gondo, che attacca il legno più vicino al compagno che lo ha cercato con questo suggerimento. Altro intervento semplice per il portiere della compagine veneta, che poi viene colpito, accidentalmente, dal centravanti avversario: fallo in attacco. Compagine granata propositiva anche verso il tramonto di questo primo tempo: Portanova sguscia tra una moltitudine di maglie nere sull’out di destra, entrando in area e suggerendo al centro con un invito piuttosto alettante. Nessun compagno, però, riesce a spingere in fondo alla rete e sfuma così un’occasione da gol importante. Pochi istanti più tardi il centrocampista di proprietà della Fiorentina prova a mettere nuovamente in mezzo, con il pallone che termina la sua corsa tra le braccia dell’estremo difensore avversario. E, intanto, entriamo nel recupero: 3 giri di lancette. Ed è ancora una travolgente Reggiana a creare pericoli in questo finale della prima frazione. Pieragnolo trova Gondo con un suggerimento intelligente, poi si propone per ricevere il passaggio di ritorno. L’ex attaccante dell’Ascoli lo ignora e apre il compasso, trovando sulla destra l’ex terzino dell’Empoli, il quale propone al centro per Portanova, il giocatore più attivo dell’undici ospite finora. Il numero 90 colpisce di testa e insacca la rete del 2-1! Hanno accorciato le distanze un attimo prima di andare a riposo i ragazzi di Nesta! Un primo tempo sublime da parte del ragazzo in prestito dal Genoa, che ha creato problemi ai padroni di casa dal primo istante in cui è stato messo in campo. Un gol decisivo, che arriva in un momento davvero importante e che testimonia il fatto che questa squadra non meritasse di essere in svantaggio di due sigilli. Ruggisce il settore ospiti, che continua a cantare anche dopo il termine di questo primo tempo, consapevole che la rimonta è fattibile. Tutti a riposo con gli Arancioneroverdi avanti di una rete, ma con la formazione ospite che si è fatta valere fino all’ultimo istante, senza mai demordere.
Il colpo di testa vincente di Portanova, foto: AC Reggiana
L’esultanza dell’autore della rete e di Pieragnolo, foto: AC Reggiana
L’ex Juventus abbraccia il DS Goretti dopo aver trovato la gioia individuale, foto: AC Reggiana
Bianco si complimenta con il compagno per la rete realizzata, foto: AC Reggiana
Cambio offensivo per Vanoli, che, prima dell’inizio di questa ripresa, manda dentro Pierini, fuori il compagno di reparto di Pohjanpalo. E’ il Venezia a dare il primo calcio al pallone in questa ripresa. Partenza arrembante degli ospiti, con Melegoni che percorre il corridoio centrale, successivamente offre a Pieragnolo, propostosi sul binario di sinistra. Il numero 3 offre al centro con un cross basso, Joronen fa, tuttavia, fatica a bloccare, spazza Sverko, che rimedia a un errore grave del suo estremo difensore. Pochi attimi in seguito è sempre il 2003 di proprietà del Sassuolo a disegnare un traversone, stavolta la presa è facile per il portiere finlandese. Continuano a premere i Granata, che guadagnano un corner al 49′, dopo un tentativo di Fiamozzi di suggerire al centro, sbarrato da Zampano. Cross panoramico di Cigarini, che trova la testa di Rozzio, il quale cerca Portanova con una sponda di testa. Quest’ultimo, però, viene anticipato da Altare, che, goffamente, tradisce il suo portiere, indirizzando con il capo il pallone in fondo al sacco e siglando un’autorete clamorosa! Parità ristabilita al Penzo! 2-2! Contro ogni aspettativa, gli ospiti hanno raddrizzato il match! Colpo durissimo per i Lagunari!
Il colpo di testa di Rozzio, da cui scaturirà, un attimo più tardi, l’autorete di Altare, foto: AC Reggiana
La squadra entusiasta dopo aver pareggiato i conti, foto: AC Reggiana
L’esultanza del capitano della Regia, foto: AC Reggiana
La festa della squadra, foto: AC Reggiana
Si rigetta all’attacco la compagine di casa, che vuole assolutamente riportarsi avanti. Da uno statunitense all’altro: Busio offre a Tessmann, che propone al centro, Sampirisi interviene in maniera imprecisa, il pallone colpisce poi la sagoma di Bianco, i giocatori veneti recriminano un fallo di mano. Chiamato in causa il VAR, ma non cambia la decisione presa sul momento dal direttore di gara: niente penalty per gli Arancioneroverdi. Regala un grande spettacolo questa ripresa: pochi istanti dopo la Regia ha già ribaltato il fronte ed è pronta a ferire glia avversari. Marcandalli riesce ad imporsi su Pohjanpalo, dunque Portanova, che cerca di verticalizzare per Gondo, ma c’è la buona lettura del centrale croato avversario, che, involontariamente, gli restituisce la sfera. Stavolta il classe 2000 ex Juventus fa tutto da solo e, dopo un’elegante serpentina, offre Melegoni, che sprigiona il tiro, deviato da Altare: ancora un angolo per l’undici proveniente dallo Stadio Giglio. Sfera spedita nella zona calda dal solito Cigarini, che, come in occasione della rete del pari, cerca il capitano in maglia numero 4. L’ex Pisa tenta l’incornata di testa, offuscata da un intervento del citato poche righe fa Zampano, che rende il compito decisamente più agevole all’ex portiere del Brescia. Al 54′ i padroni di casa riescono a portare scompiglio nella difesa granata sugli sviluppi addirittura di una rimessa laterale, sull’out di destra. Batte con le mani Altare, Pohjanpalo esegue un’ottima sponda di testa e valorizza uno scatto di Pierini, che scappa a Marcandalli. Dopo essere arrivato in fondo al campo, cerca il suggerimento radente in area, ma Sampirisi è al posto giusto al momento giusto e allontana, favorendo, tuttavia, sfortunatamente, la conclusione di Candela. Il tiro dell’ex Cesena è potente e diretto verso lo specchio, ma Bianco riesce a schermare con un intervento fondamentale. Poco più tardi il play-maker nato a Montecchio finisce sulla lista dei cattivi per un intervento in scivolata in ritardo sull’autore dell’autorete che sancito il ristabilimento dell’equilibrio al Penzo. Realizza il cross Bjarkason, che pesca l’appena nominato Altare all’altezza del legno più lontano. Il difensore nato a Bergamo nel 1998 svetta di testa, con la traiettoria del pallone che è a metà strada tra una conclusione e una sponda e si esaurisce sul fondo. Secondo il direttore di gara, però, c’è stata una deviazione: nuovo corner per i Leoni Alati. Tenta uno schema sugli sviluppi di questa occasione la compagine di casa, senza però concludere nulla, poco più tardi Satalino si accartoccia, catturando il pallone in seguito ad un cross uscente dal piede di Busio, che si trovava sulla corsia di sinistra. Circa un minuto e mezzo dopo lo scoccare dell’ora di partita Bianco sfodera un destro velleitario dalla distanza, che termina alto sopra al bersaglio. Nuova occasione per i ragazzi di Nesta pochi attimi più tardi, con Cigarini che trasmette a Portanova, il quale percorre il corridoio centrale, prende la mira e scocca una freccia. Il suo tiro, però, viene tralignato da Altare, interviene poi l’estremo difensore della formazione veneta, che prende in mano la sfera. Nuova azione dei Granata al 65′, con l’ex centrocampista dell’Atalanta che offre all’autore della rete arrivata allo scadere della prima metà di partita, largo sul binario di destra. Quest’ultimo sfida Sverko, poi realizza un traversone rasoterra all’altezza del primo palo, dove sbuca Pieragnolo, che calcia di mancino, di prima intenzione, e trafigge Joronen! Clamoroso a Venezia: da 2-0 a 2-3, la Reggiana ha compiuto una rimonta impensabile! Questa squadra è immortale! In meno di 30 minuti di partita gli ospiti hanno realizzato tre sigilli, capovolgendo completamente l’andamento della gara!
La rete di Pieragnolo: 2-3, rimonta completata! Foto: AC Reggiana
L’esultanza dell’esterno sinistro della Regia, foto: AC Reggiana
La squadra esulta dopo il tris, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
La partita, però, è ancora lunga e il Venezia non ha di certo smesso di crederci. Al 67′ prova l’azione individuale sulla sinistra Busio, che poi prova a trasmettere in area di rigore Pohjanpalo, ma c’è Rozzio – ancora una volta determinante – a spedire sul fondo, strappa così un corner la flotta di Vanoli. Percorso ad arco per la sfera, che viene spedita nella zona calda, Marcandalli mette fuori di testa, allora l’appena nominato Busio tenta la staffilata, murata da Gondo. Si impenna poi il pallone, il 90 della Regia se lo contende con Tessmann, ma perde l’equilibrio, poi prova a riprenderselo da terra, ma commette fallo ingenuamente. Bell’immagine, tra l’altro, quella di Pieragnolo che, conoscendo il compagno – uno che, purtroppo, ha preso un paio di cartellini sciocchi -, va ed evitare che si metta nella mischia e che appunto si becchi una sanzione sciocca. 5 uomini e il “coccodrillo” disposti a protezione della sua porta da Satalino in occasione di questo calcio di punizione, ci sono anche due giocatori del Venezia davanti al muro voluto dal portiere granata. Sul punto di battuta si trovano il giocatore che ha subito il fallo e Pierini, alla fine ci prova lo statunitense. Destro che si infrange sulla barriera, ma il pallone diventa buono per Altare, che tenta la botta sul primo palo, ma l’estremo difensore della Regia respinge con una parata decisiva, tenendo a galla i suoi compagni. Al minuto 70 il tecnico della formazione ospite è costretto a sostituire un esausto Portanova, autore di una prestazione assurda, che passa il testimone ad Antiste, rispolverato, dunque, dal tecnico laziale. Intanto i Leoni Alati collezionano un nuovo corner, dopo un intervento di Gondo a murare su un tentativo del nominato poco fa Tessmann, intento a cercare un compagno in area di rigore. Traiettoria lunga, libera il francese appena entrato in campo. Sfera che sfila e diventa buona per la botta dalla distanza del centrocampista in casacca numero 6, che sigla il vantaggio della NASA. Ha aumentato i ritmi, giustamente, la squadra capitanata da Pohjanpalo, che sta vedendo una vittoria smaterializzarsi, ma, almeno per ora, la retroguardia guidata da Rozzio sta reggendo bene, senza scricchiolare più di tanto. Ed ecco, però, il momento delle contromisure del mister del Venezia: Jajalo – 147 presenze in Serie A e 41 in Bundesliga per un giocatore che qui, nella Laguna, ha avuto la sfortuna di rompersi il crociato e, dunque, non si è potuto ritagliare lo spazio desiderato – e Olivieri effettuano il loro ingresso in campo, si accomodano in panchina Zampano e Busio. Ci riprovano gli Arancioneroverdi al 76′ con un calcio di punizione sull’out di destra. Pierini scodella un pallone intrigante in area, fa valere i centimetri Altare, che, dopo l’autorete, sta cercando di farsi perdonare in ogni modo – non è la prima volta che si rene pericoloso in chiave offensiva -: la sua incornata termina a lato non di molto. Cerca, intanto, di iscriversi alla partita Antiste, che prima prova a suggerire al centro, ma colpisce Gondo, suo compagno di squadra, poi si ritaglia lo spazio per il tiro. La potenza della sua conclusione viene, però, in parte “assorbita” dall’intervento di Candela, che fa sì che Joronen possa bloccare senza fare alcuna fatica. Bel break di Gondo sul lato sinistro del campo al minuto 81, l’ivoriano trasmette a Melegoni, che sferra una conclusione potenzialmente velenosa da fuori, ma colpisce un compagno, ovvero l’ex Amiens. E proprio il 72 di proprietà del Genoa conquista un calcio di punizione prezioso sulla trequarti qualche istante più tardi, permettendo ai suoi compagni di riprendere fiato. Il tecnico della compagine veneta ha un altro asso nella manica: Cheryshev, classe 1990, cresciuto nel settore giovanile del Real Madrid, più di 160 presenze in Liga spagnola grazie ad esperienze che gli hanno permesso di trovare più spazio, ovvero Siviglia, Villarreal e Valencia. Il russo rileva Bjarkason. All’85’ ancora pericoloso un incontenibile Tessmann, che tenta un’altra fucilata, stavolta di mancino, ma, per nostra fortuna, non particolarmente angolata. Satalino si esibisce con un intervento fenomenale, assegnando soltanto un corner agli avversari. Nuova linfa per la Regia in questo finale: Cigarini, con un pesante cartellino sulle spalle, abbandona il terreno di gioco, dentro Reinhart, che debutta così con i Granata, esce anche Fiamozzi, spazio per Libutti. Nuova palla messa in mezzo, affranca l’area di rigore Antiste. Si coordina poi per calciare al volo il nominato poco fa Cheryshev, che combina un pasticcio e spedisce in curva. Al minuto 88, ormai quasi disperatamente, ci prova la formazione veneta, con un bel monologo di Pierini sulla sinistra, che poi propone al centro. Allontana momentaneamente la retroguardia ospite, arriva successivamente un nuovo traversone per Olivieri, il quale cerca la conclusione al volo, che non ferisce di certo il portiere avversario, poichè è mal calibrata e lenta. Intanto arriva il momento di Ellertson, uno dei tanti giocatori nordeuropei di questo Venezia, fuori l’autore dell’autorete che ha riportato in carreggiata la banda di Nesta. Fornisce subito un bel biglietto da visita il centrocampista argentino dei Granata, che innesca, con un elegante passaggio di esterno, il giocatore offensivo di proprietà del Sassuolo, che va all’uno contro uno con Candela, dopodichè cerca l’angolino basso con un destro che si rivela insipido. Arriviamo all’ora e mezzo di incontro con la segnalazione del recupero: 4 giri di lancette. Nel frattempo i sostenitori ospiti si fanno sentire con un Lo sai che chi non salta è un veneziano che fa tramare lo stadio. Abbandonano il Penzo – probabilmente per non trovare traffico in strada, in macchina, visto che siamo a Venezia – alcuni tifosi di fede arancioneroverde. Prova a tenere la sfera lontana dalla propria porta la compagine ospite, che attacca con Melegoni, il quale ramifica la manovra offensiva offrendo a Libutti sulla destra. Quest’ultimo viene, però, contenuto bene da un avversario, blocca poi Joronen. Nel frattempo Pieragnolo spende un cartellino in seguito ad un fallo tattico su Cheryshev. Si va oltre ai minuti extra concessi: al 95′ Rozzio anticipa brillantemente Pohjanpalo dopo un pallone messo in mezzo da Tessmann. Vede il traguardo vicinissimo la formazione che rappresenta Reggio Emilia, che continua, giustamente, a giocare con il cronometro. Dopo più di 94 minuti e 50 secondi l’esterno sinistro che ha firmato la terza rete della Reggiana, protagonista di una partita clamorosa, cerca Gondo con una rimessa con le mani. Finalmente il direttore di gara porta il fischietto alla bocca e fischia tre volte: STRAORDINARIA RIMONTA GRANATA AL PENZO: DA 2-0 A 2-3! TRE PUNTI CHE PORTANO LA FLOTTA DI NESTA AD UN PASSO DALLA CONQUISTA DELLA SALVEZZA!
Squadra e staff celebrano la vittoria al termine del match, foto: AC Reggiana
La squadra sotto al settore ospiti, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Il Presidente Salerno condivide la sua gioia con il pubblico di fede granata, foto: AC Reggiana
Fico saluta i tifosi dopo il grande successo della Regia, foto: AC Reggiana
Cattani, per l’ennesima volta, si congratula con i tifosi per il loro supposto, foto: AC Reggiana
Una vittoria che, come dichiarato dal capitano Rozzio, è dedicata esclusivamente al piccolo Diego. Queste le parole del numero 4 della Regia:
“Mi piace pensare che, come all’andata, anche oggi con il Venezia il piccolo Diego sia sceso nuovamente in campo con noi. E ci abbia portato alla vittoria. Il nostro successo di oggi è dedicato a lui e alla sua famiglia”.
Commento e opinioni personali
Mai avrei pensato di vincere a Venezia, anzi, davo scontato che avremmo perso già dopo la rete dell’1-0 di Busio. Questa squadra, però, ha fatto qualcosa di straordinario: non è mai uscita dalla gara, nemmeno in seguito al raddoppio avversario, continuando ad attaccare e a creare occasioni. Uno spirito davvero battagliero, di una formazione sempre più “corsara” in trasferta. Quel gol prima di andare a riposo è stato davvero decisivo, perchè, comunque, abbiamo avuto 45 minuti poi per siglare una rete che ci avrebbe permesso quantomeno di non tornare a casa a mani vuote. E altro che pareggio: nella ripresa, una volta ristabilito l’equilibrio, i Granata hanno combattuto ferocemente per portare a casa il successo e ci sono riusciti. Al Penzo. Contro la seconda in classifica. In rimonta dopo essere andati sotto di due gol. Non capita di certo tutti i giorni: questa rimonta rimarrà nella storia di questa società, anche perchè ci avvicina significativamente alla quota prefissata per conquistare la salvezza. Manca solo una vittoria e abbiamo tante partite davanti, adesso bisogna soltanto chiudere al meglio questa stagione, con una vittoria prima di maggio e, magari, una soddisfazione per i tifosi in una delle partite contro Modena, Sampdoria e bagoli. E, comunque, la zona play-off dista soltanto due punti: mai pensare a qualcosa di più complicato quando ancora non hai raggiunto il tuo obiettivo, ma sognare ora è lecito, perchè una Regia così non avrei mai pensato di vederla.
Satalino 7: Determinante con diversi interventi fondamentali, grande sicurezza tra i pali. Perde il primato di imbattibilità soltanto oggi e quasi non fa rimpiangere Bardi.
Intervento in presa alta del portiere ospite, foto: AC Reggiana
Sampirisi 7: Decisivo in fase difensiva: gioca con diligenza e lavora molto bene in marcatura. Qualche volta si propone anche sulla fascia destra in chiave offensiva.
Il braccetto di destra della retroguardia della Reggiana, alle prese con Zampano e Busio, foto: AC Reggiana
Rozzio 7: Fresco di rinnovo, sforna una prova ottima. Nel primo gol, forse, avrebbe potuto marcare meglio Pohjanpalo, ma, comunque, si fa perdonare propiziando l’autorete di Altare. Solito punto di riferimento per la squadra, guida con leadership i compagni alla vittoria.
Un colpo di testa del capitano granata, foto: AC Reggiana
Marcandalli 7: Molto bravo in fase di contenimento, tampona un paio di volte da dietro regolarmente Pohjanpalo, un cliente decisamente scomodo, concedendogli poco spazio. Solita certezza nel gioco aereo, fa valere il fisico e, nonostante sia giovanissimo, disputa una partita da veterano. Nel finale, nonostante la stanchezza, si concede anche due azioni palla al piede, non andate a buon fine, però.
Il giovanissimo difensore della Regia in un duello con Pohjanpalo, foto: AC Reggiana
Fiamozzi 6,5: Si perde Busio sulla rete del momentaneo vantaggio arancioneroverde, ma si fa perdonare fornendo un assist perfetto per Portanova, a fine primo tempo. Ordinato, complessivamente, anche in fase difensiva (unico strafalcione quello citato prima sul gol dello statunitense).
Il laterale destro della Reggiana marcato stretto sull’out di destra, foto: AC Reggiana
Pieragnolo 8: Soffre un po’ con Candela all’inizio, ma poi si ambienta. Disputa una gara fantastica, facendosi vedere continuamente sulla fascia sinistra e mettendo in difficoltà la retroguardia veneta con le sue sgasate. Sigla una splendida rete che vale il completamento della rimonta, frutto di un suo splendido movimento ad attaccare il primo palo. Spende bene il cartellino nel finale, gioca davvero una partita immensa: vorrei davvero vedere la sua heat map di questa sfida.
Cigarini 7: Manca Kabashi e Nesta concede un’altra chance a lui, che sfrutta al meglio quest’opportunità. Metronomo in fase di possesso, detta i tempi di gioco e amministra alla perfezione diversi palloni, alimentando diverse azioni.
Il regista in maglia numero 8, foto: AC Reggiana
Bianco 7: Scarabocchia qualche pallone nella prima metà, ma chiama all’intervento Joronen con una bordata al volo da fuori. Nella ripresa risulta molto più preciso e aggiunge una qualità importante al gioco della Regia, sacrificandosi anche in fase difensiva.
Il tuttofare dei Granata in una delle sue classiche incursioni, foto: AC Reggiana
Girma s.v.: Esce per un grave problema fisico – purtroppo si tratta di una lesione del menisco laterale del ginocchio sinistro, dunque almeno un mese di stop -, nella ventina di minuti circa a sua disposizione trova pochi varchi.
Melegoni 6: Tralasciando il giallo evitabile rimediato all’inizio – la maggior parte della colpa non è sua, a mio avviso -, pecca negli ultimi metri. Ha qualità, ma gli manca la sostanza. Non sfrutta un’occasione per segnare di mancino nella prima metà, comunque condivide la sua volontà di dare il massimo.
Gondo 7: Bravissimo nel gioco spalle alla porta e sui lanci lavora benissimo spalle alla porta. Offre una serie di palloni interessanti ai compagni, con cui lega molto bene.
L’attaccante della Regia punta Zampano, foto: AC Reggiana
Portanova 8: Entra per sostituire l’infortunato Girma e realizza una gara sontuosa. Esordisce con un filtrante splendido per Melegoni, poi sigla la rete del pari con un’incornata letale per Joronen. Indubbiamente il più attivo della squadra, costruisce diverse azioni insidiose, con anche qualche giocata di lusso che lo porta a liberarsi degli avversari. E’ finalmente tornato il Portanova di inizio stagione.
L’incontenibile trequartista granata conduce la sfera, foto: AC Reggiana
Antiste 6: Molta voglia di incidere, ma risulta un po’ confusionario. Corre parecchio nella speranza di trovare il guizzo per ammazzare la partita, ma risulta poco concreto.
Una conclusione del francese, foto: AC Reggiana
Reinhart s.v.: Fetta di partita troppo corta per dargli un voto, esordio comunque più che positivo. Offre un bel pallone di esterno ad Antiste, mostra caratteristiche apparentemente simili a quelle di Bianco.
Un debutto breve, ma positivo per l’argentino, foto: AC Reggiana
Libutti s.v.: Niente valutazione per lo stesso discorso fatto con Reinhart, è bravo in fase di contenimento e si propone un paio di volta sul binario di destra.
Il numero 17 della Regia in possesso della sfera, foto: AC Reggiana
Nesta 7,5: Più volte si è parlato di come questa squadra peccasse sotto l’aspetto agonistico. Il derby con il Modena ne è stato un esempio, ma forse anche i troppi pareggi in cui è mancato quel briciolo di personalità necessario per tornare a casa con i tre punti in tasca. Oggi si è vista una formazione che ha combattuto fino all’ultimo istante, pure quando era sotto di due reti. Non è una cosa scontata, certamente. I Granata sono sempre rimasti sul pezzo e quel gol arrivato nel recupero della prima metà di gara è stato fondamentale. Il tecnico avrà poi fatto il solito discorso motivazionale all’intervallo, che ha avuto risvolti sicuramente positivi: due sigilli, uno distante meno di 20 minuti dall’altro. E vedere un undici lottare così ferocemente e recuperare una partita che sembrava persa, sentendo poi il mister dire dopo il 2-3:”Ancora!” è qualcosa di splendido, perchè questa è la Reggiana che, indipendentemente dai risultati, vogliamo vedere sempre. Detto questo, corrette le scelte, anche se confesso che avrei concesso uno spezzone a Blanco, anche perchè Melegoni non mi sembrava proprio in forma. Per il resto, penso non abbia sbagliato assolutamente nulla.