La Reggiana si aggiudica il Derby del Secchia e conquista la salvezza: 1-0 contro il Modena
20 min readLa Reggiana sconfigge il Modena nel Derby del Secchia grazie ad una rete su calcio di rigore di Gondo. I Granata, grazie a questo storico successo, si aggiudicano la permanenza in Serie B. Adesso non resta che sognare un posto in zona play-off, nonostante un calendario complicato che ci vedrà impegnati contro Sampdoria e Pavma nelle ultime due partite.
Una foto della squadra pochi istanti prima del calcio d’inizio, con alle spalle la fantastica coreografia esposta in tribuna, foto: AC Reggiana
Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita
Nell’ultima partita i Granata sono riusciti a compiere l’impresa di sconfiggere la formazione di Mignani in rimonta per 1-2, tuttavia, non va trascurata la splendida accoglienza riservata dalla società rosanera. Il presidente del club siciliano, infatti, Dario Mirri, ha omaggiato con una maglia della sua squadra Carmelo Salerno.
La Reggiana scenderà in campo nel derby contro il Modena con una maglia speciale. Macron, lo sponsor tecnico, ha, infatti, preparato una maglia replica di quella utilizzata dai Granata l’1 maggio 1994, data che risale alla storica vittoria contro il Milan, a San Siro, valsa l’ottenimento della salvezza. A timbrare il cartellino in quel match fu Max Esposito, che, infatti, nel pomeriggio della vigilia del match, si è presentato al Reggiana Store, portando con sè la storica divisa utilizzata in quella storica gara di trent’anni fa.
Le speciali divise da gioco che useranno i Granata, foto: AC Reggiana
C’è una novità per quanto riguarda le condizioni di Sampirisi: l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto è riuscito, fortunatamente, alla perfezione. Si tratta – ribadiamo – di una lesione del retto femorale sinistro, che terrà lontano dal terreno di gioco l’ex difensore del Monza per almeno tre mesi, che, quindi, potrebbe tornare a disposizione nelle prime giornate del prossimo campionato.
La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta
Il mister della Reggiana ha rilasciato, come al solito, diverse dichiarazioni interessanti in conferenza stampa, tuttavia è sembrato leggermente meno pimpante – non malinconico, ma meno estroverso – del solito. Sarà un caso che questo “umore differente”, condiviso forse inconsapevolmente con la stampa, si sia verificato proprio nei giorni prima della gara con il Modena, che potrebbe valere il mantenimento della categoria?
Comunque, il tecnico ha voluto rimarcare l’importanza del successo di Palermo, affermando che lui e i suoi ragazzi si sono tolti un grande macigno. La salvezza, però, non è ancora stata raggiunta, secondo l’ex allenatore del Frosinone, che, infatti, ha dichiarato: “Ancora dobbiamo fare qualche punto, poi chissà quanti, ma ancora non è fatta”. Dunque, questa gara contro i Canarini potrebbe essere l’ultimo passo di un cammino lungo che ci auguriamo possa concludersi con il mantenimento della categoria. Nesta, infatti, ha specificato “Dobbiamo fare una grande partita, perché, se facciamo una grande partita, forse sarà finita: potremmo raggiungere così l’obiettivo”. Inoltre, potrebbe tornare a custodire la porta dello Stadio Giglio Francesco Bardi; queste le parole del mister: “È tornato: vediamo domani se metterlo o no”. Per quanto riguarda Romagna, invece, sembra complicato ipotizzare un undici iniziale con lui alla guida della retroguardia, poiché “Ha qualche problemino”. Senza sbilanciarsi troppo, inoltre, il timoniere dei Granata ha parlato dell’avversario: “Hanno cambiato allenatore da poco: gli ha portato un po’ di entusiasmo”, descrivendo i Gialloblù come un undici che tende ad abbassarsi per ferire in contropiede. Tuttavia, ciò non deve condizionare più di tanto i suoi ragazzi, che “Devono avere la mente libera” – così si è espresso Nesta, per poi aggiungere: “Noi facciamo la nostra partita: dobbiamo pensare a noi” -.
Le formazioni
Reggiana: C’è un graditissimo ritorno in casa Reggiana, ovvero Bardi, che torna tra i pali, dopo l’infortunio rimediato ad Ascoli. In difesa, nel classico 3-4-2-1 di Nesta, Libutti, il capitano Rozzio e Pajac, viste le assenze di Romagna e Szyminski. Sulla fascia destra Fiamozzi, su quella di sinistra sfreccerà Pieragnolo, mentre in cabina di regia ecco Kabashi, affiancato da Bianco. I due trequartisti sono, come ci si attendeva, Portanova e Melegoni, a sostegno di Gondo.
Modena: 4-3-2-1 per la compagine ospite. Gagno in porta, salvaguardato da Magnino, Zaro, Pergreffi – fascia sul braccio per lui – e Cotali. Il playmaker è Santoro, coadiuvato da Battistella e Corrado. Palombo supporta Abiuso e Gliozzi.
La partita
Il Derby del Secchia è una partita che non ha bisogno di presentazioni: la rivalità tra Reggio Emilia e Modena è qualcosa di indissolubile tramandatoci sin dal Medioevo, che- limitata adesso, ovviamente, all’ambito sportivo -, tramite uno sport magico come il calcio, continua a regalarci emozioni uniche. Basti pensare che uno come Nico Facciolo – qui sotto il link della nostra intervista a Rambo –, grazie a due rigori parati in uno di questi confronti, sia stato “eletto sindaco” della città, conquistandosi l’affetto di tutti i reggiani.
Per parlare, come di consueto, più nel dettaglio dell’avversario, i Gialloblù sono attualmente a quota 43 punti, stesso numero dei Granata. Quest’ultimi hanno esordito in questo campionato con Bianco al timone della nave, il quale aveva avuto, inizialmente, un impatto positivo, a livello di risultati. Però, purtroppo per lui, i recenti risultati deludenti – ultimo successo risalente allo scorso 27 gennaio contro il Sudtirol – lo hanno messo in discussione. Al termine del girone di andata, i Canarini si trovavano in piena zona play-off, oggi, invece, si trovano a dover ridimensionare il loro obiettivo, accontentandosi di andare alla ricerca di una salvezza che dovrebbe essere imminente. E, dunque, in seguito ad una serie di risultati negativi che sembrava interminabile e a qualche dichiarazione poco professionale in sala stampa, è stato licenziato. Al suo posto Bisoli, un allenatore che ha portato non molto tempo fa il Sudtirol ai play-off, ma proponitore di uno stile di gioco particolarmente differente, più volto alla fase difensiva, allo stare compatti e al fare male in contropiede. Quest’undici è riuscito a rialzare leggermente la testa nell’ultimo match, superando proprio l’ex squadra gestita dal suo nuovo tecnico. È un momento complicato per il Modena, che, proprio come la Reggiana, ha conquistato appena 6 punti nelle ultime 5 sfide. Tuttavia, un derby è un derby: va vinto indipendentemente da tutto. E quest’oggi i Gialloblù dovranno fare a meno di Duca, Gargiulo, Gerli, Guarino e Ponsi. Non va, però, dimenticato il fatto che all’andata sono stati i Canarini ad imporsi per 2-1, trionfando contro una squadra poco brillante, fragile e inconcludente. Di tempo ne è passato ed è arrivato il momento di ritrovare i tre punti in un confronto come questo, anche perché l’ultima vittoria in una gara contro i secondi eterni rivali è del 2019. Queste, peraltro, sono le due compagini che hanno pareggiato più match quest’anno: è capitato ad entrambe ben 16 volte. Padroni di casa costretti, inoltre, a vincere per ottenere la certezza matematica del mantenimento della categoria.
Qui sotto una descrizione più precisa della stagione del Modena di Bisoli, scritta da Andrea Ascari, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata
L’ingresso in campo delle due squadre, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Il saluto tra i due capitani, foto: AC Reggiana
Le due squadre mettono i piedi sul terreno di gioco con un’accoglienza speciale, riservata dalla grande cornice di pubblico. Splendida coreografia della Curva Sud: raffigurato un cavaliere con in mano una bandiera granata, in groppa al Leone di San Prospero. Esposto, in alto, inoltre, uno striscione con su scritto:“Dal 1919 della città il vanto“.
La splendida atmosfera presente in Curva Sud, foto: AC Reggiana
La coreografia della Curva Sud
Altrettanto splendida quella messa in mostra dai sostenitori presenti in tribuna – realizzata, questa come la prima, da Simone Ferrarini -, rappresentante tanti sostenitori granata che mostrano la pezza dello storico Gruppo Vandelli.
Le due formazioni si apprestano dare il via al match, alle loro spalle la splendida coreografia allestita in tribuna, foto: AC Reggiana
Per quanto riguarda l’altra sponda, sono numerosi i sostenitori ospiti: l’immagine di un paladino medievale copre buona parte del settore. Più un basso, uno striscione recita il testo:”Siamo l’armata gialloblu”. Arriva, però, puntuale la risposta dei sostenitori avversari… In Curva viene, infatti, esposto uno striscione con un messaggio di sfottò nei confronti dei Canarini:”E mai nessun vi fermerà bla bla bla”… E’ questa l’atmosfera del derby, che comincia con il primo possesso gestito dagli ospiti. Partita sin dal principio combattuta, ma sono gli ospiti a rendersi pericolosi per la prima volta: Palumbo premia uno scatto di Corrado sulla sinistra, il quale sfugge a Fiamozzi, il numero 91 mette poi un pallone invitante al centro, perfetto per la testa di Abiuso, che sovrasta Pajac e cerca di centrare il bersaglio, ma manda alto, seppur davvero di poco. Costruisce un’altra bella azione l’undici ospite verso il tramonto dell’ottavo giro di lancette, con Battistella che, d’esterno, disegna un traiettoria interessante, con cui premia un bell’inserimento di Magnino, che tenta di entrare in area di rigore, deve andare a duello con Bianco, il quale è l’ultimo a toccare la sfera e a concedere un giro dalla bandierina. Traversone interessante, padroneggia Rozzio di testa, che allunga la vita del pallone, sul secondo palo arriva Magnino, che, usando a sua volta il capo, prova a riproporre al centro, ma Bardi è attento e blocca. Nuova combinazione rapida degli ospiti sulla fascia destra al 13′, con Magnino che trova Gliozzi, il quale offre al compagno di reparto, l’ex Pergolettese tenta di suggerire al centro, ma trova l’opposizione in scivolata del numero 29 avversario, oggi schierato in difesa vista l’assenza di Marcandalli: ne scaturisce un corner. Altro pallone spedito nella zona calda, Abiuso tenta l’incornata di testa, ma manda abbondantemente a lato. Si iscrive definitivamente alla partita la formazione di casa all’alba del quarto d’ora, con una bella galoppata di Libutti sulla destra, il quale disegna poi un cross e trova la testa di Gondo, che prova ad indirizzare verso lo specchio, ma non riesce ad impensierire Gagno, con la traiettoria che si conclude sul fondo senza mai aver destato preoccupazioni all’estremo difensore avversario. Nuovo spunto dei Canarini al minuto 18, con Zaro che esegue un’intrigante sventagliata dalle retrovie, valorizzando un inserimento di Battistella, che addomestica la sfera e fa partire un altro traversone. Il destinatario è Abiuso, che sfugge ad un Pajac in evidente affanno e schiaccia di testa, facendo prendere un bello spavento ai sostenitori reggiani. Per loro fortuna, però, il pallone termina a lato di pochissimo e la gara resta ancorata allo 0-0. Modena nettamente più pericoloso, Reggiana compatta, ben disposta dietro, che deve, però, stare molto attenta al lato del campo di competenza appunto del numero 29 e di Pieragnolo, laddove i Gialloblù si stanno cimentando in manovre offensive alquanto pericolose. Altro sussulto degli ospiti al 24′, con Corrado che, dal lato sinistro del campo, prova a scodellare di nuovo a centro area, ma il laterale sinistro granata in casacca numero 3 è bravo a schermare, concedendo solo un angolo. Traiettoria stretta, piccolo brivido per i padroni di casa, che, però, riescono a scacciare i guai. E attenzione perchè Bianco si mette in proprio e trasforma l’azione da difensiva ad offensiva. Il ragazzo scuola Fiorentina realizza una bella percussione per vie centrali, agevolato anche da uno scivolone di Palumbo. Dopodichè ramifica l’azione offrendo a destra per Pieragnolo, insolitamente sull’out opposto a quello dove di solito sfreccia, il quale, al limite dell’area di rigore, si fa tamponare dal citato un attimo fa Palumbo: il suo nome finisce sulla lista dei cattivi e la formazione di Nesta conquista una ghiotta chance su punizione. Due opzioni per questo calcio da fermo, tuttavia manca Kabashi: ci sono Melegoni e Pajac. Alla fine calcia il secondo, che non ha ancora dimostrato il suo potenziale in queste situazioni e forse sarebbe stato meglio non dimostrarlo neanche stavolta, perchè l’esecuzione è decisamente deludente. Inspiegabilmente, ha cercato una conclusione rasoterra, logicamente respinta, poi ha provato a controbattere, ma ha trovato l’opposizione proprio del giocatore che aveva commesso il fallo. Nuova iniziativa dei Granata dopo circa 28 giri di lancette: Melegoni converge, poi offre al centrocampista albanese, il quale prende il fucile, fa finta di sparare, poi scocca il proiettile per davvero, Zaro non ci sta e di testa mette in angolo, facendo ruggire il pubblico di casa. Piano piano, la Reggiana sta riuscendo a prendere le distanze dal suo avversario. Cross basso sul primo palo, riesce a prolungare Portanova, a centro area svetta di testa Rozzio, il quale, però, non riesce ad arrivare con i tempi giusti sulla sfera e impatta non nel migliore dei modi: rinvio dal fondo in favore dei Gialli. Tenta di rendersi nuovamente minacciosa la compagine di casa al 34′, con il numero 3 dell’undici di casa, propostosi sulla sinistra, che prova a mettere al centro un pallone rasoterra tagliente, libera la zona calda per un istante la retroguardia modenese. Raccoglie, però, Bianco, che fa partire il tiro, ma trova la risposta del numero 19 avversario, che praticamente compie lo stesso gesto tecnico di prima, smorzando con il capo il tentativo dalla distanza dell’avversario. Stavolta, però, non è costretto a lasciare un giro dalla bandierina ai Granata, perchè Gagno cattura la sfera. Tensione pochi istanti più tardi tra Pieragnolo e Battistella, che non si scambiano parole di affetto sicuramente e si strattonano un po’ a vicenda per la maglia. Bellissimo gesto del capitano Paolo Rozzio, che interviene nella mischia e porta via il suo compagno di squadra, dicendogli chiaro e tondo:”Usa la testa!” Al numero 23 del Modena, però, saltano i nervi nuovamente pochi istanti più tardi: prima commette un brutto fallo su Melegoni – che gli costa il cartellino -, poi scatta qualche scintilla appunto con l’ex Standard Liegi, che non accetta la scorrettezza del suo avversario. Anche questo fa parte del derby, dopotutto. Dopo 39 giri di lancette si attiva Gondo, che prova a girarsi e a mirare il bersaglio, ma Zaro sporca in corner. Traiettoria panoramica di Melegoni, che cerca la testa del solito Rozzio, il quale non riesce, però, ad arrivare sulla sfera: libera la difesa gialloblù e si affievoliscono le speranze dei Granata di fare male agli ospiti sugli sviluppi di quest’azione. Continua a presidiare la porta di Gagno la compagine di casa, che ha acquisito sempre più carattere e, di conseguenza, aumentato i giri del motore. Al 43′ Portanova viene pescato all’altezza del secondo palo da un traversone a rientrare uscente dal destro di Melegoni: il numero 90 prova poi a trasmettere all’ex centravanti dell’Ascoli, ma Pergreffi allontana e si smaterializza una nuova occasione proprio sul più bello. Passa inesorabile il tempo ed ecco che entriamo nel recupero: concesso un minuto. Nulla di degno di nota accade in questi 60 secondi supplementari: tutti negli spogliatoi con la partita bloccata sullo 0-0.
Una buona Reggiana, che si è sbloccata con il tempo. Nel primo quarto d’ora meglio il Modena, più pericoloso in fase offensiva. Si rivela forse troppo facilmente penetrabile l’out di sinistra granata, ma, comunque, le pedine di Nesta sono disposte alla perfezione all’interno dello scacchiere e la compattezza della formazione permette ai Granata di concedere pochi varchi agli avversari. E, comunque, qualche occasione l’hanno avuta anche i padroni di casa.
Nella ripresa Bisoli prepara due avvicendamenti: Oukhadda e il grande ex Cauz rilevano Battistella, il quale aveva flirtato con il rosso, e Corrado. Primo possesso amministrato dalla formazione reduce dal successo di Palermo. Stupendo il gesto dei sostenitori modenese all’alba del secondo tempo, i quali hanno mostrato uno striscione per commemorare Diego, giovane sostenitore granata scomparso dopo aver combattuto ferocemente contro una brutta malattia. Il messaggio è:”Un abbraccio sincero al piccolo Diego”, tutto lo stadio applaude per questo bell’esempio di lealtà e superamento di ogni confine davanti a tragedie come queste. Partenza arrembante dei Granata in questa fase di avvio di secondo tempo: bella sgattaiolata di Libutti sulla destra, il quale prova a proporre in area di rigore, Santoro allontana di testa, ma, involontariamente, regala la sfera a Fiamozzi, che prova a sorprendere Gagno con una frustrata da fuori, che innesca un grande intervento di risposta del portiere gialloblù. Chance per gli ospiti al 53′, con una traiettoria panoramica proveniente dal lato destro del campo mal letta da Portanova, che si fa scavalcare e soffiare la sfera da Palumbo, il quale ammaestra il pallone e abbozza un diagonale mancino privo di veemenza, che si spegne sul fondo. Al 57′ Cauz prova la palla profonda: Rozzio perde il duello con Gliozzi, il quale apparecchia la tavola per Abiuso, che prova ad insinuarsi in mezzo ad una moltitudine di maglie bianche di giocatori della Reggiana: ci pensa poi Bianco a soffocare il suo tiro in scivolata. Errore clamoroso, però, quello commesso da Pajac un istante più tardi: sbagliando un passggio, ha di fatto regalato la sfera a Magnino, che si trova in area di rigore, perde l’attimo giusto, poi abbozza una conclusione, ribattuta dalla retroguardia avversaria. Prova una manovra offensiva la Reggiana dopo 59 giri di lancette, con una fantastica invenzione di Kabashi, che premia un grande inserimento di Fiamozzi sul lato destro dell’area di rigore, l’ex Empoli suggerisce poi al centro con un traversone rasoterra, sul secondo palo arriva Pieragnolo, che prova a spingere in fondo alla rete, ma non trova clamorosamente lo specchio. Evapora così la più grande chance da rete del match dei padroni di casa. Quasi un minuto dopo lo scoccare dell’ora di gioco i padroni di casa conquistano un calcio d’angolo, grazie ad un traversone di Libutti deviato in angolo da Cotali. Traiettoria profonda inventata dal 77, che cerca la testa di Rozzio per una sponda. Il capitano della Regia prova ad offrire all’unico riferimento del reparto offensivo, il quale prova ad addomesticare la sfera e ad eseguire la rovesciata, ma si intromette Gliozzi. Al minuto 63 Kabashi disegna un traversone panoramico di destro, all’altezza del secondo palo, indirizzato per Pieragnolo, che viene abbattuto da Oukhadda! Dopo qualche istante, il direttore di gara INDICA IL DISCHETTO! CALCIO DI RIGORE PER LA REGGIANA! Ingenuità clamorosa quella del giocatore gialloblù! Si prende la responsabilità di battere il penalty Gondo: destro rasoterra ad incrociare… ED E’ RETE! GRANATA IN VANTAGGIO! Esecuzione impeccabile dell’ivoriano, che porta avanti i suoi compagni e manda in visibilio i suoi tifosi!
Il rigore di Gondo, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
L’entusiasmo dei Granata, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Ma attenzione perchè i padroni di casa rischiano di mandare subito tutto in frantumi. Spiovente proveniente dal fondo interessante per Gliozzi, che spizza di testa per Abiuso, il quale, spalle alla porta, prova ad offrire a Magnino. Il numero 6 si allunga troppo la sfera, che finisce tra i guantoni di Bardi. Al 67′ ecco le contromisure di Bisoli: fuori Cotali e il nominato poco fa Gliozzi, dentro Bozhanaj e Strizzolo. La banda di Nesta prova a fare male agli ospiti qualche istante più tardi, con un contropiede ben orchestrato da Bianco, che serve bene Melegoni sull’out di sinistra. Il ragazzo di proprietà del Genoa trasmette poi brillantemente al centro per l’autore della rete del vantaggio, che pregusta la doppietta, ma calcia o di punta o di esterno sul palo lontano e non trova clamorosamente la porta! Errore imperdonabile del numero 11! Dopo 72 minuti di gioco l’arbitro assegna un cartellino giallo anche ad Abiuso, entrato in ampio ritardo su Pajac, in fase di costruzione dal fondo dei padroni di casa. Fallo di frustrazione. E proprio quest’ultimo vede la sua partita giungere al termina pochi attimi più tardi, poichè è costretto a passare il testimone ad un altro ex del match, ovvero Manconi. Nesta si gioca la carta Szyminski, abbandona il terreno di gioca il numero 29 nominato poche righe orsono, spazio anche per Antiste, che eredita il posto in campo di Melegoni. Fatica parecchio a reagire la compagine ospite, che sembra aver accusato significativamente il colpo incassato. Peccato perchè la Reggiana avrebbe potuto quasi archiviare la pratica con Gondo, ma, comunque, finora il fortino di Rozzio e compagni rimane saldamente in piedi, senza scricchiolare. Al 79′ bel guizzo di Portanova sul binario di sinistra, succeduto da un traversone prontamente respinto de un attento Gagno. Brivido per i padroni di casa poco più tardi, con Manconi che, dal lato sinistro, prova a scodellare un pallone in area di rigore, ma la traiettoria viene alterata da una deviazione. Prolunga poi di testa il capitano della Regia, Kabashi scarabocchia e regala, di fatto, a Bozhanaj, che prova la sassata, la quale si spegne sul fondo. Sale, però, la bandierina dell’assistente: il centravanti in maglia 17 era in offside. Pochi minuti più tardi ammirevole break di Bianco sulla sinistra, che, aggredito da più di un avversario, subisce fallo da Santoro, conquistando un calcio da fermo nei dintorni dell’area di rigore, chiedendo poi l’incitamento del suo pubblico. Il tecnico dei padroni di casa ricorre poi all’esperienza di Cigarini in questo finale, il regista in maglia numero 77 esce tra gli applausi dei sostenitori granata. Si occupa della battuta Portanova, che cerca una staffilata sul primo palo, ma è bravo Gagno ad “assorbire” la violenza del suo tiro, bloccando. All’87’ Nesta si gioca la carta Varela, abbandona il manto erboso del Giglio il tuttofare in prestito dalla Fiorentina, sostenuto vivamente dai propri tifosi. Un paio di minuti in seguito circa è bravo Pieragnolo a leggere correttamente un bel suggerimento per Magnino, ma, allo stesso tempo è sfortunato, perchè concede, senza volerlo, un giro dalla bandierina ai Gialli. E’ uno schema quello degli ospiti: chiamato in causa Palumbo al limite dell’area, che tocca dolcemente la sfera e delinea il traversone, da posizione arriva a colpire di testa Zaro, che, però, manda alto sopra la traversa. Ci addentriamo, nel frattempo, nell’extra-time: concessi 5 giri di lancette. Nuova azione intrigante dei Granata dopo 92 giri di lancette, con il nominato non molte righe orsono Varela che prova a mettere un traversone, Cauz forse pizzica di testa e, così facendo, manda fuori tempo Antiste, che avrebbe dovuto soltanto spingere in fondo al sacco. Il pallone sembra rimbalzargli sulla schiena. Peccato, perchè c’era anche Fiamozzi vicino al francese. E’ ancora l’ex Gladiator a penetrare sul binario di sinistra pochi istanti più tardi, per poi provare un tiro cross teso, schermato dall’opposizione di Oukhadda. Pianta le tende nella metà campo avversaria la formazione di casa: rimessa con le mani di Pieragnolo, respinge di testa Santoro, che, involontariamente, offre a Portanova il miglior pallone per calciare forte al volo, ma la sua conclusione viene respinta direi dallo stesso numero 8. Ma l’azione non è ancora tramontata: il ragazzo di proprietà del Genoa prova ad offrire a Varela, che sfida Pergreffi e si lascia cadere: è una simulazione plateale e il direttore di gara non ci casca. E l’attaccante granata appena nominato commette un errore stupidissimo all’alba del 95′, commettendo fallo su Magnino. Ultima preghiera per il Modena su calcio da fermo. Tra l’altro, una scena che mi ha rievocato l’incubo del match con il Sudtirol, anche perchè la zona del fallo è circa quello. Traversone tagliente di Palumbo, ma c’è Gondo, che allontana di testa! Vede il traguardo sempre più vicini la squadra di Nesta, che ha conquistato una rimessa con le mani, nel frattempo. E, finalmente, dopo oltre 95 minuti e mezzo… ECCO IL TRIPLICE FISCHIO! LA REGGIANA CONQUISTA LA SALVEZZA BATTENDO IL MODENA NEL DERBY! STORICA VITTORIA GRANATA ALLO STADIO GIGLIO!
Qui sotto qualche immagine della festa dei giocatori e dei tifosi a fine partita: sono tutte foto ufficiali della Reggiana.
Commento e opinioni personali
Vincere il derby è sempre un’emozione indescrivibile, a maggior ragione se lo vinci in casa – davanti ad oltre 10.000 tuoi sostenitori – e conquisti la salvezza. È un risultato che, indipendentemente da tutto, serviva tantissimo all’ambiente, perché il successo splendido contro il Palermo ci ha portato un po’ a dimenticare le tre settimane precedenti poco felici. Fare il carico di punti in questo match è una bella iniezione di fiducia in vista delle gare con Sampdoria e Parma. Senza sognare troppo in grande, adesso, perché dovremmo rinunciare ad ambire ai play-off? Qualora non dovessimo riuscirci, nulla accadrebbe: abbiamo già conquistato la salvezza, ovvero l’obiettivo prefissato. Perché dovremmo accontentarci? E’ molto complicato, ma crederci non costa nulla.
Comunque, parlando della partita, i primi 15 minuti non mi hanno convinto a pieno. Il Modena è partito forte e sulla fascia dove agiva Battistella abbiamo fatto molta fatica in fase di contenimento, con loro che riuscivano a costruire azioni rapide con pochi tocchi. Per fortuna, la Reggiana è riuscita, piano piano, a ritagliarsi il suo spazio, a prendere le distanze a giocare con maggiore audacia. Le occasioni, nella prima metà, le ha avute lei, poi, nella ripresa, ha giocato nettamente meglio. Perfetta l’esecuzione di Gondo dal dischetto, mi ha colpito, però, la mancata reazione avversaria. Tralasciando il fatto che i Gialloblù non hanno mai tirato in porta, mi aspettavo un’ultima mezz’ora di fuoco, maggiormente combattuta. Invece, non si sono mai resi realmente pericolosi. E qui, secondo me, buona parte del merito è anche della retroguardia, schierata bene, con pochi spazi tra le linee, che si disponeva in un 5-3-2 in fase di non possesso.
Bardi 6: Finalmente torna tra i pali, viene chiamato in causa raramente, ma si fa trovare pronto tutte le volte.
L’estremo difensore della Regia, foto: AC Reggiana
Libutti 6,5: Grande risorsa per Nesta, che avrà bisogno di lui fino al termine della stagione. Viene adattato anche oggi nel ruolo di braccetto di destra, fornisce un’ottima copertura in fase di contenimento, tende anche a proporsi in fase offensiva, con qualche cavalcata sulla fascia.
Un’altra grande prova del numero 17, foto: AC Reggiana
Rozzio 7: Prestante nel gioco aereo, non si fa mai saltare, un punto di riferimento per tutti. Torno a citare il suo gesto nel momento delle scintille tra Pieragnolo e Battistella: quella è la definizione di essere leader e la Reggiana ha bisogno di giocatori così.
Il capitano dei Granata, foto: AC Reggiana
Pajac 5,5: Non era per niente facile quest’impiego per lui. A inizio match fa moltissima fatica a contenere Abiuso, calcia, inoltre, una pessima punizione. Per il resto si fa sentire ogni tanto con qualche intervento positivo.
Il giocatore di proprietà del Genoa tenta una giocata sull’out di sinistra, foto: AC Reggiana
Fiamozzi 6,5: Solita partita ordinata, che lo vede lavorare bene in difesa e sbilanciarsi più di una volta in chiave offensiva, come, per esempio, in occasione del tiro da fuori, respinto da Gagno.
Il numero 15 in possesso del pallone, foto: AC Reggiana
Pieragnolo 6,5: Instancabile. Rischia un cartellino sciocco dando corda a Battistella, ma spinge tanto sulla fascia, facendosi vedere continuamente. Si divora, però, un gol a porta sguarnita.
Il giovanissimo esterno sinistro granata, foto: AC Reggiana
Kabashi 7: Ottima impostazione, riesce a vedere linee di passaggio intriganti con largo anticipo. Si sacrifica in fase difensiva recuperando diversi palloni e correndo continuamente per tutti e 90 i minuti.
Il regista albanese lotta in mezzo al campo, foto: AC Reggiana
Bianco 7: Straripante con il pallone tra i piedi, gli avversari faticano sempre ad arginarlo. Si rivela fondamentale nei contropiedi, poichè è sempre lui a dirigerli.
L’incontenibile tuttofare dei Granata, foto: AC Reggiana
Melegoni 6,5: Offre un ottimo pallone a Gondo nella ripresa, non sfruttato dal centravanti ivoriano, che sciupa un gol già segnato. Tiene alta la squadra, muove bene il pallone e si destreggia bene.
Il trequartista granata conduce la sfera, foto: AC Reggiana
Portanova 6,5: Combatte, abbozza qualche tiro potente di destro, ma non riesce a sorprendere Gagno. La sua tecnica, unita alla sua determinazione, sono un punto di forza per la squadra.
Il numero 90 protegge il pallone da Palumbo, foto: AC Reggiana
Gondo 6,5: Degli attaccanti ci si ricorda sempre e solo i gol, ma non è proprio corretto: ha letteralmente cestinato la palla del raddoppio. Buon lavoro spalle alla porta, riesce a legare bene con i compagni. Nel secondo tempo rimane in campo nonostante sia evidentemente stanco.
Il centravanti della Regia in un duello con Zaro, foto: AC Reggiana
Antiste 6: Dinamico, ma non riesce mai ad entrare in partita. Ha perso posizioni nelle gerarchie e si sta impegnando per riguadagnarsele.
Il trequartista francese, foto: AC Reggiana
Szykinski 6: Partita semplice, dà un buon contributo alla fase difensiva dopo il vantaggio di Gondo.
Cigarini s.v.
Il playmaker nato a Montecchio, sceso in campo nella ripresa, foto: AC Reggiana
Varela 6,5: Imprevedibile, porta scompiglio nella retroguardia modenese. Sulla fascia sinistra nessuno riesce mai a fermarlo.
Il dinamico centravanti della Regia, foto: AC Reggiana
Nesta 7,5: Reinventa la difesa confermando Libutti e proponendo un Pajac in posizione insolita. Preferisce Kabashi a Cigarini in cabina di regia e anche questa mossa si rivela vincente, così come quella di dare continuità ad un tanto criticato Melegoni. Le scelte dei cambi sono tutte condivisibili, ma quello che va premiato di lui oggi, secondo me, è la preparazione alla partita. Non so se si aspettasse un Modena così aggressivo all’inizio, fatto sta che la sua squadra riesce finalmente a giocare con la testa libera, inserendosi sempre meglio all’interno della partita. Impostazione della difesa perfetta, con una formazione molto compatta che aspetta a 5 e fa male in contropiede quando ha qualche spiraglio. Complice anche una scarsa fase offensiva avversaria, i suoi ragazzi riescono a proteggere piuttosto bene la porta di Bardi e a fare gol capitalizzando la prima ghiotta occasione.
È quasi sempre impegnata